Accordo: Come trasformare la chitarra in un AK-47, ma perché?

La mania di personalizzare chitarre può raggiungere livelli impressionanti. Dal web arriva un video che mostra tutti i passaggi per la costruzione casalinga di un ibrido tra una solid body e un fucile d'assalto. Interessante dal punto di vista tecnico, la questione solleva alcuni dubbi in fatto di gusti.

Sostengo ormai da tempo che non sempre il termine "evoluzione" calza come un miglioramento dello stadio precedente. A volte la mutazione di singoli elementi fa perdere l'insieme generale di ciò che si sta facendo. Questi e altri dubbi amletici mi girano per la testa da quando ho visto il video incluso in quest'articolo.

Per associazione d'idee, ripenso al grande Ted Nugent, conosciuto sui vinili da ragazzino ma che mi ha fatto storcere il naso quando ho letto della sua passione per le armi e la caccia. Ecco, in questo caso è sano bigottismo personale. Per carità, non lo nego, ma nel caso del video di quest'articolo mi sono chiesto se qualche chitarrista possa pensare seriamente di suonare uno strumento del genere.
Credo che la risposta sia ovvia, e sono sicuro sia no. Mi chiedo quanto potrebbe essere scomoda una chitarra del genere. Certo, è realizzata sulla base di un progetto specifico fino alla verniciatura, che però lascia veramente a desiderare per quanto sia realizzata grossolanamente.

Il continuo lavoro di un chitarrista farebbe sicuramente smontare il manico. Indubbiamente interessante è il caricatore a "cordiera" con pickup annesso. Questo particolare mi ha ricordato la famosa Picasso di Pat Metheny, con i manici aggiuntivi e le cordiere tipo arpa. Nello stesso tempo il lavoro finito, cioè come si presenta la Fankestein/Guitar AK-47, mi ricorda Richard Benson nel primo mitico Heavy Agenda, vera pietra miliare della chitarra shred in Italia.
Fatico inoltre a pensare quanta pazienza ci possa volere per arrivare al controllo dei vari dive bomb, fischi e tremolii prodotti ormai da qualsiasi shredder dotato di Floyd e distorsore.

Sono praticamente certo che questo ormai defunto strumento si acquisti come i surrogati di armi medioevali a San Marino piuttosto che i piccoli zoccoli in Olanda (quelli di legno) o la famosa matrioska in Russia o i piccoli Vesuvio a portacenere in quel di Napoli.
Ma dove si può acquistare un souvenir di 7/8 kg per almeno un metro e trenta di lunghezza, impossibile per sparare e scomodissimo da suonare oltre che sul web? Probabilmente in qualche luccicante Las Vegas o San Pietroburgo del caso. Qualche ricco appassionato di armi e chitarre la starà già vedendo appesa sopra al caminetto, al fianco della testa imbalsamata di qualche povero animale con le corna.
Rimane forte la domanda senza risposta che mi gira nella testa: perché un appassionato di armi potrebbe volere un AK-47 fuso con una Guitar shredder da appendere sopra il caminetto? Forse per aumentare la propria simbologia fallica? Chitarre e armi, in fondo, ne hanno sempre rappresentato una forma, e un ibrido ancora mi mancava!

La mente mi balza sul povero animale, in particolare sulle corna ed è forse qui che risiede il problema di ricerca fallica da vero chitarrista mancato, maschio alfa che sparando quattro cartucce esaurisce i suoi lick in pochi secondi.
Sono sicuro che, se venduto sul web, un qualsiasi simbolo appartenente a una qualsiasi religione, deturpato e ricostruito insieme a qualcosa di malevolo, sarebbe sicuramente bandito e magari anche perseguitato. Ma perché non una chitarra e un AK-47? Perché non ne parla il telegiornale?
Ho capito che alla fine ci stanno pure bene insieme, che magari con il faretto giusto puntato sopra potrebbe anche conciliarsi con qualche camera sfiziosamente arredata da qualcuno di voi, e magari con la colonna sonora heavy metal al punto giusto potrebbe sembrare lo scettro sempre desiderato. Ma se mai vi venisse per un brevissimo istante il pensiero di tale acquisto, ripensate al povero animale appeso al fianco della Guitar AK-47 sopra al caminetto del cacciatore.
Appendiamoci le armi sopra i caminetti, lasciamo alle chitarre il compito di fare le chitarre altrimenti ci aspettano le corna, come quello del povero animale.

Forse sarà il freddo insopportabile di questa lunga e rigida estate o la peperonata della mamma di Simona rimasta un po' pesante, ma un'ultima domanda mi esce spontanea ancora una volta: mai più senza?