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Stratocaster: la perfezione è nei dettagli
Stratocaster: la perfezione è nei dettagli
di [user #36241] - pubblicato il

Il legno è importante, i pickup sono fondamentali, ma tutto in una chitarra elettrica contribuisce alla buona riuscita dello strumento. Di seguito guardiamo da vicino le caratteristiche, i pro e i contro dei dettagli costruttivi più comuni in una Stratocaster, quali truss rod, abbassacorde, capotasti e fret.
Il legno è importante, i pickup sono fondamentali, ma tutto in una chitarra elettrica contribuisce alla buona riuscita dello strumento. Di seguito guardiamo da vicino le caratteristiche, i pro e i contro dei dettagli costruttivi più comuni in una Stratocaster, quali truss rod, abbassacorde, capotasti e fret.

Una chitarra elettrica è la somma di molteplici fattori che ne determinano suono e suonabilità. Alcuni lo fanno in maniera più evidente e altri lavorano di fino, sulle piccole cose, talvolta passando inosservati. Ma tutto, dagli alberelli abbassacorde al materiale usato per il capotasto, fa parte di quell'insieme che ci fa decidere se uno strumento ci piace oppure no.
Dopo aver analizzato i legni più comuni usati per le Stratocaster e le vernici adoperate da Fender, passiamo in rassegna i piccoli dettagli che si possono incontrare durante la scelta di un modello Strat (Fender o meno) e le loro caratteristiche.

Truss Rod
Il truss rod (o barra di trazione), come tutti sappiamo, è quella vite che attraversa il manico della chitarra per buona parte e permette di regolarne la curvatura. Sulla Stratocaster possiamo trovare i più svariati tipi di truss rod con controllo al tacco o alla paletta, a doppia azione o singola e con vite esagonale, a croce o “a proiettile”.

Stratocaster: la perfezione è nei dettagli

Personalmente ho trovato comodissimo il sistema a proiettile perché infinitamente pratico da operare. Occhio a utilizzare lo strumento giusto quando andate a regolare il truss rod. Avere un dado del truss rod spanato è un problema veramente grosso e sostituirlo richiede grande fatica e perizia.

Abbassacorde
Sulle Fender Strat possiamo trovare qualsiasi tipo di abbassacorde come anche potremmo avere le meccaniche staggered senza abbassacorde.
Abbiamo abbassacorde a farfallina, in qualche caso singolo o doppio, a bottone, molto simile a quello del basso, roller, che spesso si blocca diventando praticamente pari a uno a farfallina, o potremmo avere gli abbassacorde in Tusq o Grafite aftermarket come i Graphtech in foto.

Stratocaster: la perfezione è nei dettagli

Capotasto
A mio avviso, in genere, il capotasto è uno dei componenti più importanti per una chitarra ben suonante. Sulla Stratocaster, nella maggior parte dei casi, possiamo trovare capotasti fabbricati in osso sintetico, materiale che a casa mia si chiama plastica e che nella maggior parte dei casi non viene lavorato e calibrato ma viene acquistato dalla casa madre già per essere montato direttamente sugli strumenti.
Quando mi capita qualche chitarra con capotasto in plastica il mio consiglio è sempre quello di cambiarlo con un altro di un materiale migliore e soprattutto lavorato ad arte. Possiamo avere capotasti fondamentalmente in: osso, grafite, tusq, alluminio, ottone o legno.
L'osso è il materiale più classico e a mio avviso migliore in assoluto se ben lavorato. Offre una bellissima risonanza e un suono molto bilanciato. La grafite e il tusq, in genere di fabbricazione Graphtech, a detta della casa madre dovrebbero avere la stessa risposta dell'osso offrendo però il pro dell'autolubrificazione. L'alluminio offre una risonanza molto accentuata e un suono, ovviamente, più metallico con le frequenze leggermente sbilanciate verso le alte. Dall'altra parte, l'ottone offre lo stesso feel dell'alluminio con le frequenze alte meno accentuate e un suono, per quanto metallico, sempre bilanciato. Molto difficilmente troveremo capotasti in legno, ma è una possibilità. Un capotasto in ebano, per esempio, come classicamente adottato sui violini da sempre offre una sonorità calda e naturale. È però un accorgimento che si può chiedere solo a un liutaio e possiamo trovarlo solo su chitarre custom. Personalmente non ho mai visto chitarre di fabbrica con capotasti di legno e probabilmente quando lo chiederete al vostro liutaio di fiducia sarete guardati in un primo momento in maniera un po' sorpresa. Ma è una possibilità. Da prendere in considerazione.

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Vi sono poi capotasti autobloccanti e capotasti a rullino o roller. Normalmente i capotasti autobloccanti sono associati a un ponte Floyd Rose o simile. Sono molto più larghi e per questo hanno bisogno di una predisposizione particolare, e hanno dei morsetti che isolano totalmente le meccaniche limitando, quando di buona qualità, le perdite di accordatura. I capotasti a rullino o roller permetterebbero, quando di buona qualità e ben funzionanti, alle corde di scorrere su delle piccole carrucole limitando, teoricamente, le perdite di accordatura dovute all'attrito della corda sul capotasto. È fondamentale infatti che la corda possa scorrere liberamente nel solco del capotasto perché non si incastri perdendo inevitabilmente l'accordatura. I capotasti roller ovviano bene a questo inconveniente anche se devo osservare che nella maggior parte dei casi ho trovato i rullini bloccati dalla ruggine. Nonostante si possa tenere in considerazione un capotasto di questo tipo, personalmente ritengo che basti abbondantemente avere un capotasto ben calibrato per ovviare al problema.

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A volte si usa spargere un po' di grafite nei solchi per facilitare lo scorrimento e lubrificare le sedi del capotasto. Personalmente non preferisco nemmeno questo accorgimento e utilizzo del burro cacao che sporca di meno e ha pressoché lo stesso effetto nonostante, probabilmente, la lubrificazione duri un pochino di meno. Basta però ritoccare di tanto in tanto l'imburramento per evitare di avere evidenti segni neri nei solchi e sul capotasto. Se poi lo sporco dovuto alla grafite non ci preoccupa, possiamo procedere all'utilizzo di quest'ultima sporcando i solchi con una matita da disegno piuttosto morbida.

Evito di parlarvi di pseudo materiali sintetici definiti “osso sintetico” come micarta o simili in quanto, per quanto coloro che li fabbricano vogliono trovarvi un nome altisonante, nella mia lingua il nome giusto è sempre uno solo: plastica.

Tasti e tastiera
Per quanto riguarda questo argomento, in genere sulle Stratocaster possiamo trovare tastiere vintage dai 7,25” fino alle piattissime e moderne 17”. Esistono poi tastiere compound che hanno una raggiatura in genere media in cima alla tastiera per poi appiattirsi gradualmente verso la fine. Per quanto riguarda i tasti si parte dai tasti sottilissimi e bassi tipo vintage agli alti “jumbo”.
Per quanto riguarda la tastiera abbiamo veramente tutte le scelte possibili e la scelta in questo caso è veramente soggettiva e molto personale.

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Link utili
I legni della Stratocaster
Le vernici della Stratocaster
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