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Cose che devi sapere sui circuiti stampati
Cose che devi sapere sui circuiti stampati
di [user #17844] - pubblicato il

Tecniche di assemblaggio tradizionali come il point to point fanno sempre gola ai musicisti ma il PCB, o circuito stampato, vede numerosi professionisti tra i suoi sostenitori. È giusto bocciare i circuiti stampati a prescindere? Lo abbiamo chiesto a chi ci mette la firma sopra.
Tecniche di assemblaggio tradizionali come il point to point fanno sempre gola ai musicisti ma il PCB, o circuito stampato, vede numerosi professionisti tra i suoi sostenitori. È giusto bocciare i circuiti stampati a prescindere? Lo abbiamo chiesto a chi ci mette la firma sopra.

Ancora oggi, nell'era dei microchip che racchiudono circuiti dalla complessità unica e delle schede stampate che regnano sovrane in qualunque dispositivo tecnologico avanzato, i musicisti guardano con sospetto l'amato-odiato PCB.
Letteralmente Printed Circuit Board, la famigerata scheda verde con piste e componenti elettronici sparsi è stata vista per lungo tempo come una seconda scelta rispetto a metodi di assemblaggio più tradizionali quali turret board e point to point. Alcuni produttori offrono tutt'ora queste metodologie di assemblaggio più datate per i propri articoli di fascia alta, e i cultori giurano che un prodotto così realizzato suonerebbe meglio del corrispettivo identico su PCB. L'inevitabile lievitazione del prezzo in tali prodotti per i quali il lavoro manuale è fondamentale - i cosiddetti handwired - sarebbe quindi ampiamente giustificata. A sentire le opinioni degli addetti ai lavori, però, le cose non sono così semplici.

Il PCB è oggi uno standard in circuiti di precisione, è capace di trasportare segnali con una purezza eccezionale e sopportare le correnti elevate degli amplificatori valvolari più potenti. Tuttavia, non tutti i circuiti stampati sono uguali.
C'è chi li fa con le proprie mani, chi manda gli schemi di cablaggio ad altre aziende (italiane e non, più spesso non) pronti da stampare e chi manda semplicemente gli schemi funzionali, per farli sviluppare e realizzare da terzi. È davvero così difficile o costoso realizzare da sé un PCB? Lo abbiamo chiesto a tre esperti del settore.

Cose che devi sapere sui circuiti stampati

Risponde Costantino Amici di CostaLab: quando ho cominciato a dedicarmi ai pedali, realizzavo da solo i miei circuiti stampati. È una cosa che si può fare in tanti modi, dal più semplice che definirei “casalingo” al più complicato, altamente industriale. Come per tutte le cose, ci sono molti livelli qualitativi possibili.
Inoltre, a parte la fabbricazione fisica dell’oggetto, la parte più delicata è quella dello sbroglio, cioè la trasformazione dello schema elettrico in un tracciato di piste di rame dove verranno poi saldati i componenti elettronici.
Questo lavoro può essere fatto molto bene o molto male. Un circuito con le piste mal dimensionate o disposte casualmente sul supporto di vetronite può generare effetti indesiderati, rumori, diafonie ecc.
Un circuito stampato realizzato con rame sottilissimo sia per larghezza sia per spessore può danneggiarsi facilmente, anche solo con una minima sollecitazione.
In definitiva, per un lavoro professionale, sbrogliato in modo da non avere alcun problema funzionale e realizzato con una tecnologia industriale, può costare diverse centinaia di euro, anche per una scheda grande come un pacchetto di sigarette.
Il prezzo si riferisce non al singolo PCB, ma appunto a tutto il lavoro e alle competenze che servono per ingegnerizzarlo, come pure al lavoro di attrezzatura che affronta il costruttore per predisporre la preparazione del PCB fisico.

Risponde Chicco Bellini di Gurus: le strade sono tre: rivolgersi alla Cina, all'Italia o ad aziende italiane che fanno produrre in Cina e poi fanno il test elettrico in Italia.
Noi abbiamo scelto la seconda, ci avvaliamo di uno dei maggiori produttori di PCB in Italia, che ci assicura di essere a norma con tutti gli standard per qualunque Paese del mondo, dal punto di vista tecnico e ambientale.
In Cina costano molto poco e si può giocare molto: spessori della scheda, spessori del rame delle piste, senza piombo o no, solder a norma o no… Se si vuole solo risparmiare lo si può fare eccome, ma su un prodotto come un ampli valvolare il gioco non vale la candela, nel senso che la PCB è messa a dura prova da ampli in pura classe A come i nostri e rischiare di avere danni d'immagine per problemi tecnici per risparmiare pochi euro su una componente non così influente sul prezzo finale del prodotto non avrebbe davvero senso.

Cose che devi sapere sui circuiti stampati

Risponde Guido Michetti di Vinteck: realizzare i circuiti stampati con trasferelli, o fotoincisioni singole, e acido va bene esclusivamente per prototipia. Non è possibile ipotizzare una produzione di serie, anche se su numeri limitati, quindi parliamo anche solo di decine di pezzi e non di migliaia.
Attualmente è possibile mandare il circuito da fornitori asiatici, far occupare loro dello sviluppo del master dello stampato e anche dell’assemblaggio.
Io, personalmente, continuo a lavorare con fornitori italiani. Ho dei professionisti con i quali collaboro che sviluppano il master, su mie precise direttive, ci si confronta sul risultato e alla fine porto il tutto a stampare da un produttore italianissimo, che produce in loco con un livello qualitativo sopra la media. In passato mi è capitato invece di scoprire che un mio fornitore che dichiarava di produrre in Italia in realtà aveva spostato la produzione da dei terzisti in Cina. Fortunatamente me ne sono accorto subito, su una scheda minore, dove era evidente che non era stato fatto il test elettrico (un test di verifica circuitale) ed è venuto fuori l’arcano. Ovviamente non lavoro più con lui.
Dopodiché le schede vanno da un terzista che le assembla con il materiale che fornisco io direttamente, per avere sempre il controllo sulla componentistica, e quindi in laboratorio, dove il prodotto viene assemblato e collaudato.
Dei colleghi, che si occupano di elettronica industriale, per abbattere i costi invece scelgono la via prima descritta. Ma, anche se la situazione è migliorata rispetto al passato, se non si ha del personale che effettui un controllo qualitativo in loco, si ritrovano con un livello di scarto superiore al 30%. A quel punto il beneficio economico viene a essere completamente abbattuto.
In breve: produrre in Cina costa realmente molto meno, ma se non ci sono dei numeri alti di produzione e se non si è strutturati per poter realmente verificare la produzione, si rischia solo di realizzare dei prodotti scadenti con un risparmio sulla produzione risibile.

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Qualche giorno fa parlavo con ...
di MM [user #34535]
commento del 26/11/2014 ore 10:10:29
Qualche giorno fa parlavo con un amico, elettronico industriale, e appassionato maniacale di elettronica, sia nel mondo Hi-Fi, che nel mondo degli strumenti musicali, e col quale stiamo tentando un progettino.
Lui preferisce di gran lunga il PCB, all'Hand-Wired, e se li realizza da solo.
Rispondi
Una grande difficoltà nel realizzare ...
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 26/11/2014 ore 10:57:21
Una grande difficoltà nel realizzare un circuito stampato sta nell'ordine delle manopole. Sarebbe facile infatti sbrogliare un circuito mettendo i controlli come capita, ma sappiamo che un ordine è necessario (i bassi prima dei medi e quindi gli alti, per fare un esempio). Dal mio punto di vista, ovvero parlando unicamente di pedali effetto, le pcb mi garantiscono il risultato più soddisfacente, anche se le difficoltà espresse precedentemente con i controlli aumentano per la mia mania legata alla grafica del pedale. In pratica l'elaborazione della pcb segue di pari passo la grafica, cosa più facile a dirsi che a spiegarsi. Potendolo fare metterei una foto ma non posso. Comunque bell'articolo.

SYD
Rispondi
industrialmente
di herrdoctor [user #18849]
commento del 26/11/2014 ore 12:48:00
e non amatorialmente parlando,
non esiste confronto per i vantaggi che un PCB assicura rispetto ad un hand-wired (entrambi progettati bene).
Se poi uno è affezionato ad uno stile ...
Rispondi
per realizzare i miei pcb
di vicky utente non più registrato
commento del 26/11/2014 ore 13:03:4
è un paio di anni che uso Diptrace in versione demo. Esso permette di realizzare schema elettrico, sbrogliato e pcb fino a 300 punti di connessione, oltre che generare il relativo file gerber.
Dopodichè stampo il disegno del pcb su carta lucida con stampante a getto di inchiostro, fotoincisione, acido e il pcb è pronto...
Rispondi
Ci sono pcb e pcb...
di strato78 [user #17091]
commento del 26/11/2014 ore 14:20:41
Molto interessanti le risposte di Amici e Michetti.
Il peso si sposta finalmente sulla progettazione.
Uno sboglio attento ai percorsi di segnale ed alimentazione con il conseguente dimensionamento delle piste e, di pari importanza, degli spazi tra le stesse, privilegiando il più possibile la brevità dei percorsi, sono tutti elementi che fanno la differenza in termini di performance e durata.
Partendo dai presupposti dei quali sopra, è ovvio che una maggiore e successiva attenzione per la qualità del supporto (spessore vetronite, micron rame, grado di adesione e resistenza tra rame e e vetronite, solder resist di qualità) possono solo migliorare ed allungare la vita dell'apparecchio.
Aver spiato sotto il vestito di alcuni prodotti Costalab e Vinteck mi consente di confermare, apprezzare ed incoraggiare i produttori degli stessi, essendo i loro lavori coerenti con quanto affermato nell'articolo e, parere mio, è questo il made in Italy che mi piace.
Purtroppo, se l'amore per un certo tipo di elettronica e la professionalità di produttori come Costalab e Vinteck spesso vanno di pari passo e mal si adattano ai comrpomessi, questo non si può dire per la stragrande maggioranza dei prodotti in circolazione... e non sono tutti cinesi!
Da tecnico, quello che più mi urta non è la presenza di un pcb in un amplificatore valvolare, ma il dover constatare, spesso e volentieri, che sono fatti senza le logiche finora citate e pertanto fanno una fine indegna o, peggio, richiedendo tempo e denaro per la loro riparazione (quando possibile o vantaggiosa) vanificando nel tempo il risparmio ottenuto sull'acquisto:
Obsolescenza programmata?
Compromessi inaccettabili per adattare un pcb ad un look esterno che il pubblico richiede sempre più compatto seppure saturo di opzioni?
Logiche di risparmio industriale che prevedono un indice di popolazione dei componenti per cm2 pari a quello di Rio de Janeiro abitanti/km2 e componenti che ovviamente seguono la stessa logica?
Tutto questo anche in ampli che arrivano a costare con disinvoltura 1200/1300 euro.
Ad un pcb progettato male non c'è rimedio: ecco cosa mi fa propendere per i vecchi ptp.
Il futuro è dei pcb e questo è logico e giusto, ma le logiche di produzione dovrebbero essere quelle di Amici e Michetti!
Detto questo, devo dire che trovarsi davanti ad un buon pcb è un piacere anche per un talebano del ptp come me e, se dovessi produrre qualcosa, lo farei senz'altro su un buon pcb realizzato in maniera professionale, reputando inaffidabili quelli artigianali dove l'incognita più grande resta sempre la qualità del supporto.
Circa il Bellini non mi sono pronunciato per mia totale ignoranza circa i suoi prodotti che, per ora, ho solo potuto ammirare dal sito Gurus ed il fatto che produca totalmente in Italia può far piacere per tante ragioni ma, a onor del vero, non è che sia sempre una garanzia: dove realizzano i supporti e la maggior parte della componentistica oggi?
Attenzione a sottovalutare i cinesi: questi producono quello che gli si commissiona... ho visto anche dei pcb made in china molto ben fatti ed alcuni tricolore davvero penosi.
In virtù di quest'ultima personale constatazione, a mio avviso, vince ancora una volta il pernsiero di Amici e Michetti: una progettazione all'altezza è il primo e vero passo.
Rispondi
Re: Ci sono pcb e pcb...
di marcomo utente non più registrato
commento del 26/11/2014 ore 20:21:4
Da progettista, come ho letto l'articolo volevo fare una bella paternale sugli immensi vantaggi del PCB rispetto ai ptp..poi ho letto il tuo commento e tutte le cose che volevo dire mi sono sembrate superflue...
quindi quoto appieno il tuo.:-)
Rispondi
Re: Ci sono pcb e pcb...
di strato78 [user #17091]
commento del 27/11/2014 ore 09:37:40
Ti ringrazio.
Uno degli scopi di questo sito è informare e credo sia giusto non avere riserve.
Personalmente ho una passione viscerale per i bei point to point, ma non mi ha mai sfiorato l'idea che questo fosse l'unico modo o il migliore per realizzare circuiti di qualità: è un po' come amare le moto custom per le emozioni che trasmettono e la dedizione che nel tempo si impiega per cucirsele addosso nei minimi dettagli. Non è una questione di performance, ma di puro piacere.
Se devo realizzare un solo esemplare partendo da uno schema/progetto lo faccio in ptp perché mi piace, mi rilassa e godo nel vedere l'ordine che la mia testa riesce a concepire in uno chassis, specialmente quando lo accendo e noto che va come volevo che andasse. Poi magari lo riapro e mi dedico a qualche filtro, ad un tuning dei guadagni di ogni singolo stadio o per una regolazione fine del circuito di feedback e tutto è semplice ed a portata di saldatore: se domani mattina mi accorgo che un tale progetto può interessare ad un numero incerto di persone ho diverse opzioni da valutare:

-lo faccio in ptp ed a tiratura limitata e customizzabile su specifiche cliente perché mi piace così e posso cucirtelo addosso, rendendoti consapevole che il ptp è una mia scelta da costruttore, che richiede tempo e, se lo vuoi, me lo paghi perché c'è tanto lavoro e non è gratis... non perché il ptp è il top a prescindere!

-lo faccio in ptp e fino a quanti posso realizzarne ma solo nella versione che ti propongo, per la metà delle ragioni di cui sopra, ad eccezione dello sbattimento per ogni singolo acquirente, pertanto ho diminuito gli sbattimenti con gli utenti a parità di guadagno...

-lo faccio in serie (piccola o grande) progettando un ottimo pcb ed affidandomi a professionisti per la realizzazione di un tot di stampati che poi assemblerò, collauderò e garantirò personalmente, proponendo la mia scelta semplicemente come razionale, affidabile e, a parità di prestazioni, più economica per il cliente finale (il pcb ha un costo, ma quante ore in meno si richiederanno evitando cablaggio in ptp?) e più piacevole per il costruttore.

Ponendo le giuste premesse, si capisce quale sia il vero valore di ptp e pcb.
Un buon apparecchio ben progettato in pcb va alla grande, poi se si vuole un lavoro custom o semplicemente farsi passare lo "sfizio" di un prodotto costruito "old school" allora ci si deve pure ricordare che gli sfizi si pagano e non si giustificano vantando qualità che forse non possiedono.

Circa il made in Italy personalmente la penso così:

-se progetti, innovi, assembli e collaudi bei prodotti in Italia mi piaci e non me frega da dove proviene il resistore, il condensatore o la preamplificatrice che usi...

-se progetti (forse), innovi (forse bis), assembli e collaudi prodotti pessimi in Italia e, oltretutto, con un peso elevato di semilavorati prodotti da discutibili terzisti (paesani e non) e ti nascondi dietro il "made in Italy" per rifilare immondizia a caro prezzo, mi fai schifo...

-se copi, modifichi o cloni progetti che non ti appartengono in Italia e li fai suonare meglio e/o con maggiore affidabilità ed hai il coraggio di dirlo, rivendicando semplicemente il giusto compenso per le tue capacità di customizzatore e non di progettista, mi piaci ma... ti tengo d'occhio!

-se copi, modifichi o cloni progetti che non ti appartengono, nascondendoti dietro i segreti di Pulcinella, facendo finta di aver scoperto Atlantide ed arricchendoti sui polli, mi fai schifo... e prima o poi sarai smascherato!

Poi, sempre ad onor del vero, nei limiti dei datasheet non c'è invenzione, ma saggio utilizzo.


Rispondi
Il Bellini
di Chicco_Gurus_Amps [user #41095]
commento del 26/11/2014 ore 14:31:57
Ahahah.. grazie per la citazione, in realtà io faccio solo il portavoce, il progettista nonchè mio socio in Gurus Amps è Guglielmo Cicognani.. ed è colui che Sbroglia A MANO tutte le nostre Pcb.

Non è che si sottovaluti la china.. noi ad esempio prendiamo lì le valvole preamplificatrici.. se vuoi delle 12ax7B decenti, puoi andare solo lì..

Ma già i buoni Guido e Costantino hanno evidenziato come non sia poi tanto piu' economico per il discorso pcb, (se uno vuole fare le cose per bene).
Alto scarto, spedizione, tempi, dazi, e giammai a dargliele pure da assemblare.. che poi vogliono usare i componenti loro!..

Rispondi
Re: Il Bellini
di strato78 [user #17091]
commento del 26/11/2014 ore 14:54:17
Ecco... è proprio qui che volevo arrivare.
Se uno pretende dal cinese qualcosa di qualità e dove serve tecnologia più che manodopera allora i vantaggi si assottigliano e vale il discorso di fare in Italia per bene e a costi poco superiori se non uguali, essere certo della realizzazione passo per passo.
Il vero valore aggiunto (ed è questo che talvolta sbagliamo a non valorizzare del made in Italy) è proprio la capacità e l'esperienza di persone come il tuo socio: non è importante dove è prodotto il resistore o il condensatore che usiamo, ma tutto quello che sappiamo e che ci conduce ad usarlo per fare quello che vogliamo.

Noi italiani sappiamo "fare" ed il made in Italy da incoraggiare è quello che progetta, innova, migliora e, talvolta, osa...

L'artigiano (e non) che dietro al made in Italy si nascondono per propinare progetti vecchi circa mezzo secolo in mille salse o che si affidano a logiche di economicità estrema e terzisti esteri dubbi
non possono essere un nostro vanto, piuttosto sono un disonore che propone il cinese-like come prodotto di altà qualità e questo mi fa rabbia, specialmente quando puntano sull'endorsement.

Dimmi la verità: quando volte facendo il tuo lavoro hai pensato anche tu lo stesso? ;)

Questa non è assolutamente polemica, ma la questione non mi sembrava affrontata così profondamente negli interventi all'articolo mentre nei commenti forse si può dare qualche dettaglio in più.
Rispondi
Re: Il Bellini
di Chicco_Gurus_Amps [user #41095]
commento del 26/11/2014 ore 15:05:31
oh, Cristian.. sfondi una porta aperta con me..
deduco che conosci già Guglielmo e la qualità e sopratutto l'esperienza che mette nel suo lavoro.
Tutto si puo' dire fuorchè i nostri prodotti siano poco innovativi o frutto di "rimaneggiamenti" di progetti già consolidati..
Quindi sono d'accordissimo con te ed aggiungo che non solo ci penso, ma proprio lo dico spesso quando parlo con miei clienti esteri che come hai detto benissimo tu, da noi si aspettano innovazione, design, qualità.. saper fare italiano. Questo è quello che hanno fatto le scorse generazioni di artigiani in diversi settori della manifattura italiana. Andare oggi a presentare all'estero un prodotto somigliante a quelli già esistenti per progetto, sonorità, design, che differisce solo per il prezzo "boutique".. non paga piu', anzi, secondo me rovina il made in italy vero.

Il mercato è fin troppo saturo di derivati ampli fender/marshall/soldano, di pedali Ts808 con modifiche risibili.. purtroppo però noto che l'effetto della vicenda del noto marchio dimostratosi "truffaldino" di recente, ha innescato non una ricerca di prodotti davvero di qualità, ma la voglia di rivolgersi direttamente ai prodotti di fascia bassissima.. quasi a pensare che se un "bouticcaro" fa così, allora lo fanno tutti e tantovale pagare un clone per quel che vale.

Rispondi
Re: Il Bellini
di strato78 [user #17091]
commento del 26/11/2014 ore 15:09:43
Sottoscrivo in pieno.
Spero di avere presto l'occasione di provare qualche vostro prodotto.
Per ora posso dirti di averne apprezzato il look e l'essenzialità.
Se poi ce lo zampino di Cicognani posso solo augurarvi un non difficile successo! ;)
Rispondi
Vi ricordo
di herrdoctor [user #18849]
commento del 26/11/2014 ore 15:12:01
che Taiwan è in Cina dove vengono prodotte la maggioranza delle schede PC di altissimo livello.
I cinesi fanno le cose secondo il pagamento ricevuto.
Voi partite dall'assunto Cina=schifo e questo è piuttosto riduttivo.
Rispondi
Re: Vi ricordo
di Chicco_Gurus_Amps [user #41095]
commento del 26/11/2014 ore 15:27:24
io non ho detto questo.. e non lo penso.. anzi, ho detto che a volte, il rivolgersi alla china, è piu' un fatto di poter acquistare roba troppo economica, fatta male, si puo' avere non a norma etc etc.. quindi se uno vuole fare il "bandito" puo' rivolgersi alla china, non credo che il produttore italiano da cui mi servo io, mi farebbe mai una pcb non rohs compliant ad esempio..

se invece si punta alla qualità, si puo' ottenere anche dalla china, ma costa e diventa quindi conveniente solo per grandi quantità. ecco perchè TUTTI i grandi nomi lavorano lì mentre i piccoli artigiani no.. perchè non avrebbero convenienza a parità di caratteristiche.

e cmq anche trovare ditte cinesi che lavorano con standard di qualità come intendo io.. oh.. lì tutto ciò che è di vetro ed ha dei piedini è una valvola e te la vendono come tale.. poi sono affari tuoi.. ehehehe

cmq non si parlava di denigrare o no il made in china, ma di esaltare il made in italy vero.
Oggi per me è assolutamente un valore aggiunto e da tutelare.
Rispondi
Re: Vi ricordo
di strato78 [user #17091]
commento del 26/11/2014 ore 15:44:27
Infatti... ad un buon livello si può discutere di opportunità o meno di produrre pcb qui o all'estero. Trovo più sano porre come centrale la progettazione del made in Italy ed il relativo assemblaggio e collaudo.
Rispondi
Ho sempre ammirato i progettisti ...
di superloco [user #24204]
commento del 26/11/2014 ore 15:24:4
Ho sempre ammirato i progettisti e costruttori italiani e leggendo queste tre "opinioni" continuo ad esserne convinto.
Rispondi
In Italia non esiste nessuna ...
di TidalRace [user #16055]
commento del 26/11/2014 ore 16:13:58
In Italia non esiste nessuna azienda del settore musicale da grandi numeri come Cort, Godin, Fender, Gibson, Yamaha, correggetemi se sbaglio e quindi il vantaggio di assemblare in Cina risparmiando molto sulla quantità e sulla qualità viene meno. Non avrebbe senso per le aziende italiane produrre li offrendo il minimo richiesto dal produttore perché i vantaggi si vedono solo con i grandi numeri dove anche tre euro risparmiati su un prodotto venduto a 1.000 fanno la differenza, secondo i manager. Io rimango di un'altra idea visto anche la fine dell'azienda dove lavoravo che si è rivolta alla Cina nei primi anni 2000 per risparmiare sulla manodopera.
Rispondi
Costanza e affidabilità
di breigh [user #13973]
commento del 27/11/2014 ore 10:12:39
Discussione interessante, impreziosita tra l'altro dal contributo di grandi nomi italiani.
Sul confronto PTP/PCB avanzerei però un argomento pro PCB che mi sembra non sia stato affrontato, sostenuto da molti costruttori di amplificatori, tra cui un certo Randall Smith: l'affidabilità in termini di longevità e di costanza dei risultati. Leggevo sul sito Mesa che mentre i risultati dell'assemblaggio PTP di vecchi e storici amplificatori erano spesso altalenanti, perchè legati a variabili non controllabili (principalmente spostamenti della posizione dei componenti e usura dei supporti), quelli garantiti dai circuiti stampati di oggi sarebbero invece incommensurabilmente migliori e meno discontinui.
Per chi fosse interessato all'articolo, farcito tra l'altro di spiegazioni tecniche:

vai al link

Breigh
Rispondi
Re: Costanza e affidabilità
di strato78 [user #17091]
commento del 27/11/2014 ore 15:27:0
Mhm... pessimo esempio...
Rispondi
Re: Costanza e affidabilità
di breigh [user #13973]
commento del 27/11/2014 ore 15:48:31
In che senso? Mi pare che Smith non sia proprio il primo che passa ;) Anzi, avendo cominciato come riparatore e customizzatore di vecchi Fender e Marshall credo abbia una buona esperienza in materia. Tu non ne sei convinto? Non ti fidi di Smith o non credi che il PTP sia realmente più affidabile nel tempo e garantisca risultati più costanti da esemplare a esemplare?
Rispondi
Re: Costanza e affidabilità
di strato78 [user #17091]
commento del 27/11/2014 ore 17:19:04
Quello che Smith afferma lo condivido, lo approvo e lo sottoscrivo ma è nei fatti che non mi trovo quando mi ritrovo con i mesa di 15 anni che invocano pietà mentre i modelli mesa che li precedono godono di ottima salute. Non discuto l'esperienza ed il valore di un'icona ma la scelta di cedere troppo ai capricci del mercato a discapito certe scelte costruttive più affidabili ed essenziali che contraddistinguevano il marchio mesa e che nel presente non ritrovo, tutto in ossequio ad una molteplicità di opzioni che alla fine riducono un ampli a fare di tutto in un po' ma impoverendolo in carattere. Chi ha aperto gli ultimi Mark sa di cosa parlo ed anche Smith lo sa.
Rispondi
Concordo con Strato78 che se ...
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 27/11/2014 ore 12:58:23
Concordo con Strato78 che se parliamo di un solo esemplare, soprattutto se fatto per noi stessi, conviene il PTP, soprattutto per poter personalizzare continuamente il circuito, sia per difetti riscontrati nel tempo come per gusti personali che a volte (direi anche troppe) cambiano. I pedali che uso sono ad esempio tutti diversi dagli originali, compresi quelli che produco :p
Rispondi
Re: Concordo con Strato78 che se ...
di strato78 [user #17091]
commento del 27/11/2014 ore 15:30:03
Perché mentre sperimenti una modifica come suona di solito te ne viene in mente un'altra
:)
Rispondi
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