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Il miracolo della suggestione vintage
Il miracolo della suggestione vintage
di [user #4093] - pubblicato il

Non si mette in discussione che certi strumenti definiti "vintage" suonino in modo stupendo, ma a essere sotto analisi è il loro carattere. Cosa cambia tra una Telecaster del '55 e una di dieci anni più giovane? La storia che trasmettono non è solo fatta di sensazioni, ma di voce e dischi.
Non si mette in discussione che certi strumenti definiti "vintage" suonino in modo stupendo, ma a essere sotto analisi è il loro carattere. Cosa cambia tra una Telecaster del '55 e una di dieci anni più giovane? La storia che trasmettono non è solo fatta di sensazioni, ma di voce e dischi.

Di ritorno dal Custom Shop a Milano di domenica scorsa un pensiero fisso si è impadronito di me, anche grazie a una domanda, lecita, di un amico su Facebook che ha commentato così al mio entusiasmo a una foto dove strimpellavo una Telecaster di sessant'anni suonati: "ma suonava veramente bene o è solo suggestione?".

I 130 km di auto che mi separavano dalla capitale lombarda alla mia casa in Piemonte sono scorsi in rigoroso silenzio (non ho acceso nemmeno lo stereo della macchina, nonostante un paio di buoni nuovi dischi da ascoltare) a rimuginare su tutta una serie di dettagli e sfumature che mi potessero permettere un giudizio quantomeno oggettivo.
Non voglio scrivere l’ennesimo articolo elogiando o distruggendo il mondo del vintage, né tantomeno scatenare un putiferio di commenti in difesa di uno o di un altro mondo. Voglio solo scrivere di due chitarre che mi hanno fatto riflettere durante questa lunga giornata di fine inverno all’interno delle salette dell'hotel Quark.

Il miracolo della suggestione vintage

Premetto che sono sempre stato affascinato dal vintage, più dal lato iconografico probabilmente che da quello sonoro (colpevoli le finanze sempre risicate... sigh!). L’ho guardato con amore ai suoi albori e con sospetto al suo sviluppo. Ho provato una miriade di chitarre da quattro zeri rimanendo, il più delle volte, notevolmente deluso dalla loro poca suonabilità e dal loro impatto sonoro. Ho quasi giustificato la enorme schiera di collezionisti che comprano senza nemmeno suonare uno strumento. Però ieri due Telecaster, messe lì in bella mostra da Francesco Balossino di C’esco Corner (laboratorio di Tortona, in provincia di Alessandria, dedicato alla vendita, la cura, la selezione e il ripristino di strumenti vintage, con un occhio di riguarda alla casa californiana) mi hanno letteralmente sconvolto. Attenzione, non sto parlando di strumenti che mi hanno fatto gridare "li voglio a tutti i costi", ma di due strumenti che mi hanno illuminato sul senso della frase, spesso abusata nel settore vintage, "suonandola, puoi assaporare la storia".

Andiamo alle due asce: una Telecaster in frassino (abbastanza pesante, ma non un macigno) in un bianco appena appena trasparente, con un generoso manico profilato a V, datata fine ’55 (spaghetti logo) e una sua cugina di dieci anni più giovane in un grazioso blonde, con manico più sottile, con tastiera riportata e corpo in swamp ash incredibilmente leggero (sembrava fosse scavata all’interno tanta la leggerezza del corpo di questo strumento). Entrambe le chitarre, visti i segni sulla tastiera e sul retro del manico, dichiarano la loro assidua frequenza su di un palco, caratteristica, questa, secondo me decisiva per la valutazione di uno strumento (non perché mi sia mai fatto convincere dal fatto che suonando tanto la chitarra suona meglio, ma semplicemente perché credo che, se ha suonato tanto, sarà perché suona bene, stop).
Le ho attaccate a un ampli artigianale costruito da Astor, una specie di Bassman ridotto nelle dimensioni e nel wattaggio con un suono chiaro e schietto, regolato in flat a un volume giusto (senza portarlo in crunch, giusto per sentire il vero suono delle Telecaster, strumenti concepiti, bisogna ricordarlo spesso, per i suoni puliti) e quello che ne è venuto fuori è stato, almeno per me, illuminante.

Tralasciamo il fatto che i due strumenti erano settati alla perfezione per tutte le mani, il che ha reso la prova di un piacere senza pari, ma il suono che ne è venuto fuori, nella loro diversità, mi ha fatto fare un salto nel passato. Perché? Bene, la Telecaster del '55 ha tutti i suoni e le sfumature che la musica del '55 mi ricorda. Mi spiego meglio: suonando una frase di Luther Perkins (il chitarrista di Johnny Cash fino al '68, anno della sua scomparsa) incisa con una Esquire del '55 in quel della SUN Records in quello stesso anno, il suono che ne veniva fuori era identico. Quell’attacco rozzo e incisivo c’è tutto, quel ringing dei cantini è proprio lì. Passando all’esecuzione dell’intro di Paul Burlison della famosa "Tear it up" nella versione di Johnny Burnette (incisa intorno al '56 se non erro, in quel di Nashville, negli studi di Owen Bradley, sempre con una Telecaster, dello stesso colore per altro) quel tono ignorante e maleducato si sente tutto! E poi, piazzandosi con il selettore sul pickup al manico, cercando di imitare il sommo Jimmy Bryant (che con una Telecaster nel pieno dei '50, insieme all’asso della lapsteel Speedy West, ha dettato i canoni del virtuosismo) quel suono grosso ma presente che ti butta in soggezione (non sai mai se è veramente una Telecaster o una archtop... eppure è una Telecaster dei primi anni '50) è sotto le tue mani!

Il miracolo della suggestione vintage

Passando alla telecaster del '65, ecco arrivare un’altra botta alla salute. Il suono cambia notevolmente (e non sto parlando di impercettibili sfumature). I bassi si svuotano, i medi diventano più bilanciati e i cantini più puliti. Insomma tutta la chitarra diventa più educata. Anche il volume dello strumento si riduce del 20%, ma non è un difetto, sia chiaro. Sì perché, provando a suonare della musica datata primi anni '60 (io purtroppo riesco a fare il paragone solo col country-rockabilly-western swing dell’epoca), i riferimenti sono tutti lì. Eppure i due strumenti si somigliano tantissimo ma, sulla '65, i lick di Buck Owens o Don Rich, con i loro bending quasi programmati a tavolino, gli intro dei pezzi di Merle Haggard o le frasi sui bassi (adesso diventati secchi all’inverosimile, rispetto a quelli prepotenti della '55) nello stile di Waylon Jennings sono commoventi. Per non parlare delle ritmiche in puro stile John Mosley, il chitarrista di Red Simpson, che aveva un suono cristallino nelle registrazioni della Bakersfield d’oro, sono facilmente riproducibili. Non che con la '55 (o con una qualsiasi altra Telecaster) non si possa ottenere un risultato simile ma, semplicemente, adesso è tutto più facile e le mani camminano da sole.

Il miracolo della suggestione vintage

Ecco perché mi sentivo di "toccare la storia". Un pezzo di legno mi stava catapultando in un contesto storico ben definito. Si sente proprio che la Telecaster del '55 era uno strumento fatto per "farsi sentire" e quello del '65 fatto per "sentirsi bene". È come se le strategie commerciali e i pensieri di Leo Fender di colpo prendessero forma nella mia immaginazione.
Suggestione o miracolo? Nessuno dei due, secondo me. Ma semplicemente consapevolezza di cosa avevo tra le mani.
Questo mi porta a pensare che un musicista debba prendere uno strumento vintage solo dopo che ha coltivato la sua cultura personale, perché nessuno dei due strumenti è "versatile" e andrebbe bene su tutto ma, se si è maniaci per esempio del sound autentico degli anni '50, si può passare tutta la vita cercando di riprodurlo oppure comprando uno strumento che ha quelle sfumature tutte lì. Magari l’emulazione e le mani dello strumentista raggiungeranno risultati pari alla perfezione, ma penso che aver suonato uno strumento che emana quelle sensazioni aiuti sicuramente al raggiungimento dello scopo.
Tutte queste parole riferite a due soli strumenti di due sole annate. Non oso pensare a come io possa entrare nel panico applicando le stesse considerazioni alle Stratocaster delle varie annate o alle archtop, variando di marca e modello, pensando ai contesti storico-musicali e alle tecnologie delle varie epoche. Penso si possa rischiare il ricovero in un ospedale psichiatrico!

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Bell'articolo davvero,mi verrebbe da chiedere ...
di Zado utente non più registrato
commento del 17/03/2015 ore 09:16:53
Bell'articolo davvero,mi verrebbe da chiedere però se i suoni trovati in quei due modelli siano irreperibili in qualsivoglia strumento realizzato negli ultimi vent'anni,rendendo veramente il vintage una "necessità",oppure sono semplicemente caratteristiche sonore distintive ma non uniche...non mi intendo di tele,quindi cedo la parola ad altri :)
Rispondi
Re: Bell'articolo davvero,mi verrebbe da chiedere ...
di CescosCorner [user #36147]
commento del 17/03/2015 ore 09:47:15
Credo che Diego intenda dire che, posto che ci si adatta ai compromessi, e quindi ben vengano repliche artigiane di questi strumenti o repliche "ufficiali" della attuale Fender, ma se si considera il "suonare" in uno spettro più ampio, entrando in un aspetto più profondo e culturale, lo strumento "vero" "the real thing" per dirla come gli americani, non teme confronti (a patto che sia come Diego notava, suonabile e settato al meglio). Il "salto" emozionale e timbrico che c'è tra una bella "relic" del 2015 e lo strumento originale, in un confronto ad armi pari, stesso ampli, stesso cavo, stessa mano, è veramente impressionante, Non appena Diego avrà tempo siamo d'accordo di proporre proprio qualche video demo secondo queste modalità, tra strumenti top di gamma (es. custom shop masterbuilt) e le originali (con specifiche ovviamente confrontabili, stesse essenze, stessa concezione etc, la prima buona regola perchè un confronto stia in piedi).

E' chiaro che il problema di questi strumenti è che spesso sono considerati irraggiungibili, chiusi nelle teche o tenuti in cassaforte, e mai più suonati, quando è proprio il loro "suonare in un certo modo" che li ha resi speciali. Tant'è che a tutt'oggi, l'attuale Fender basa il suo top di gamma nel (ennesimo) tentativo di riprodurre quegli oggetti. Grazie al CNC vengono oggi costruiti in maniera impeccabile, ma sfortunatamente, (c'è chi dice per il tipo di stagionatura ed essicazione forzata dei legni, chi per i pickups, chi per i materiali, e chi più ne ha più ne metta =), non sono nemmeno avvicinabili allo strumento originale, scatenando la rabbia furiosa di chi ha speso 5000 euro per l'ultima fiammante Masterbuilt replica 1955 tele, dopo che ha suonato un mi maggiore sull'altra (storia vera) =)

Cmq la verità per me sta in un passaggio fondamentale del bell'articolo di Diego, e cioè che le chitarre vanno suonate, possibilmente bene!!! E la relic 2015 avrebbe il diritto di essere usurata dalle dita, e non dal pialletto.



Rispondi
Re: Bell'articolo davvero,mi verrebbe da chiedere ...
di Don Diego [user #4093]
commento del 17/03/2015 ore 10:06:05
sono pronto al video-confronto ad armi pari!!!! Appena rientro da un tour che mi impegnerà dai primi di aprile fino ai primi di maggio mi fionderò a Tortona per un confronto ad armi pari, portando un paio di mie bellissime repliche vintage!!!! Non vedo l'ora onestamente....eehheeheh
Rispondi
5 minuti di assenza dal mondo reale
di pepperock [user #13790]
commento del 17/03/2015 ore 09:23:58
Articolo stupendo, per 5 minuti ci si annulla con la mente, mi sono sentito al Custom Shop di Milano in quello stand, sante parole, avrei voluto sentire anche io quelle due asce.

Bravissimo DIÈ!!!!
Rispondi
Re: 5 minuti di assenza dal mondo reale
di Don Diego [user #4093]
commento del 17/03/2015 ore 10:07:54
grazie Peppe! Onestamente avrei voluto averti accanto perchè quando provo uno strumento del genere, complice la mia limitatezza di genere, riesco a sviscerarlo solo un decimo probabilmente del suo potenziale!!! Al SHG non mancare.....sto programmando una partecipazione niente male insieme ad un paio di loschi noti......
Rispondi
Grazie mille per la condivisione! ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 17/03/2015 ore 10:14:29
Grazie mille per la condivisione!
Rispondi
Re: Grazie mille per la condivisione! ...
di Don Diego [user #4093]
commento del 17/03/2015 ore 11:53:16
prego! hai fatto centro nel mio modo di pensare: condividere è un fulcro della crescita!!!!
Rispondi
Bell'articolo!
di Rothko61 [user #32606]
commento del 17/03/2015 ore 11:00:38
Davvero un bell'articolo. Grazie.
... e pensare che la maggior parte dei giovani chitarristi ritengono orribili le Telecaster!!!
Attendiamo il video-confronto alla pari...
Rispondi
mah
di francesco72 [user #31226]
commento del 17/03/2015 ore 11:18:54
permettetemi qualche perplessità. In primo luogo il suono finale è frutto di almeno tre componenti: musicista, strumento ed amplificazione. Se uno dei tre "sbaglia", fatico ad avvalorare qualunque confronto. La prova di cui si parla è stata fatta con un signor ampli, da quanto capisco, cosa che certo non guasta, ma di certo modifica, poco o molto, il suono. Ricreare le sonorità degli anni '50 con un ampli anni '50 è un conto, con un Mesa Boogie o un Blackstar, anche sul canale pulito, è tutt'altro paio di maniche e sarei curioso di sapere se la chitarra vintage ha un portento da far suonare autentico anche un Yamaha a transistor da 15 Watt e 50 euro di costo.
Inoltre il musicista conta e parecchio, a parità di tecnica sappiamo benissimo che se non c'è la sensibilità, il tocco giusto, hai voglia ad utilizzare "pezzi originali" ma saremo sempre distanti dal paradigma. Io posso anche tenere in mano una Gibson "Lucille", ma da rocchettaro sono certo che non riuscirei mai ad esprimere dallo strumento il sound tipico di BB King e del blues.
Quindi comprendo che a livello emozionale uno strumento vintage possa avere un fascino notevole, ma che lo stesso sound non si possa ricreare con altri strumenti mi pare quantomeno ingeneroso per i costruttori.
ciao
Rispondi
Re: mah
di CescosCorner [user #36147]
commento del 17/03/2015 ore 11:35:49
Beh ma entriamo nel campo dell'ovvio. Qua Diego ha proposto un parere direi più che circostanziato, e ovviamente, secondo il suo gusto e la sua soggettività. E' ovvio che se si cambiano le carte in tavola i risultati sono inconfrontabili ed inutili, infatti prima ho detto che, se confronto ci deve essere, va fatto mantenendo parametri uguali, gli stessi che Diego ha usato per confrontare questi due strumenti (stesso amplificatore e settaggio) quindi, dal momento che parliamo della impressione di un (ottimo) musicista, che ha suonato la musica che ama con gli strumenti di quegli anni, su un ottimo amplificatore artigianale settato alla stessa maniera, la sua prova gli ha fatto dire quello che ha raccontato, nulla di più. Come sempre è la prova empirica di ciascuno che crea "I miti" e nel caso di questi strumenti, se ancora oggi il "costruttore" fender propone le repliche di quegli strumenti come top di gamma e non nuove linee, significa che moltissime prove empiriche di musicisti del mondo continuano a dire che c'è molto di più che sola suggestione o fascino.
Rispondi
Re: mah
di francesco72 [user #31226]
commento del 17/03/2015 ore 12:03:02
per CescosCorner, ...oppure vuol dire che conviene sfruttare il mercato che permette a Fender di lucrare l'impossibile moltiplicando per 5 il reale valore di uno strumento. D'altra parte mi sembra che proprio Fender non brilli per ricerca ed innovazione.
Infine, permettimi, il mio commento riguardava il passaggio che paragona lo strumento vintage alle sonorità espresse, con lo stesso, da grandi musicisti del passato. Tu ti riferisci alla parte che paragona gli strumenti tra loro, che io non ho assolutamente menzionato.
Rispondi
Re: mah
di CescosCorner [user #36147]
commento del 17/03/2015 ore 12:18:09

D'accordissimo con te, una bella "fender" style si costruisce con un budget che va dagli 800 ai 1000 euro, e a riprova di questo una ottima "road worn" made in mexico fa storcere il naso se paragonata ad una masterbuilt da 5000. Lucrano in maniera bieca, perchè non c'è un delta costo del genere nè un delta "suono" che giustifichi certe cifre.

Ho capito cosa intendevi, però la sonorità è logico che passa per il musicista e per l'ampli, ed è logico che, cambiando ampli, possa incidere sul risultato finale in maniera determinante.

In ogni caso il confronto tra strumenti, che poi credo fosse il senso del tuo discorso (che ripeto, ora che hai specificato condivido) è il centro della questione, se la tua domanda è "posso con una road worn o una masterbuilt ottenre sonorità anni 50?" la risposta è chiaramente sì, ma se, a parità di setup, strumento, ampli, etc, metti in testa uno strumento originale, gli sforzi per ottenere quella sonorità saranno indubbiamente minori, che è poi quello che ci riporta allo spirito dell'articolo.

Un saluto e buona musica
Rispondi
Re: mah
di Don Diego [user #4093]
commento del 17/03/2015 ore 11:44:27
penso di aver espresso la risposta a questa tua perplessità nell'articolo stesso quando scrivo "Magari l’emulazione e le mani dello strumentista raggiungeranno risultati pari alla perfezione, ma penso che aver suonato uno strumento che emana quelle sensazioni aiuti sicuramente al raggiungimento dello scopo"....
vuoi sapere se riuscirebbe a far impallidire anche dentro un roland cube da 8 watt? io penso che, per me che conosco suoni e sonorità di quegli anni, ci sarebbe una gran bella differenza con una replica....ma sicuramente non è un vuoto incolmabile!
Parlado di "atteggiamento ingeneroso per i costruttori" permettimi un ghigno malefico: i veri indegni sono spesso dei signori dentro un custom shop fender che vendono una chitarra nuova, tentando di imitare un pezzo del passato, ad un prezzo a dir poco scandaloso (una custom shop con la firma di cruz costa anche 5000 euro!!!! una VERA vintage con la firma di ted gomez e la certezza che il sig leo fender ci abbia messo le mani sopra, costa anche meno del doppio.....e stiamo parlando di gente che, volente o nolente, ha fatto la storia della musica del 900!!!).
Rispondi
Ciao
di mmas [user #15948]
commento del 17/03/2015 ore 12:00:21
Bell'articolo, grazie per averlo scritto, adoro le telecaster.
Suonarle dev'essere stato molto educativo.
Rispondi
Bello, ma io non capisco...
di claude77 [user #35724]
commento del 17/03/2015 ore 12:01:23
Articolo bellissimo, complimenti mi ha fatto emozionare.
Ora la mia domanda è questa: Per quale motivo Fender non riesce a riprodurre questi strumenti.
Perché dovrebbe essere così difficile. Le conoscenze ci sono, i materiali anche. Cosa manca per fare una replica perfetta.
Sono un felice possessore di una Fender Stratocaster american vintage reissue del ‘62
La serie di repliche vintage che la Fender produce da parecchio tempo.

L’ho acquistata usata per caso non ero alla ricerca di un strumento vintage ma di qualcosa che suonasse bene. L’ho trovata usata, mi è piaciuta e l’ho comprata. Quando l’ho presa neanche sapevo esistesse la serie vintage della Fender e cosa significasse “reissue del ‘62”.
Ora questa chitarra ha ormai quasi vent’anni ed io la suono molto e ne sono felice, anche perché la mia precedente Strato era una messicana che, a mio parere, non valeva niente.
Ora perché se trovassi una strato originale del ’62 dovrebbe suonare molto meglio della mia?
I materiali non sono gli stessi? Le metodologie costruttive non sono le stesse? In teoria l’unica differenza saranno gli anni in più che ha suonato l’originale rispetto alla mia.
Perché Fender dovrebbe essere così sciocca da non voler/poter riprodurre strumenti che siano al top.
Cosa può guadagnarci nel produrre strumenti non all’altezza.
Mi sembra così un mistero.
Rispondi
Re: Bello, ma io non capisco...
di Don Diego [user #4093]
commento del 17/03/2015 ore 12:26:17
la motivazione non la so! me la sono chiesta mille volte e la risposta che riesco a dare, dal mio modesto punto di vista, e questa:
intanto parto dal principio che ogni chitarra suona, anche in minimissima parte, diversa da un'altra (stesso modello stessa serie ecc ecc....), quindi anche dei microfattori influiscono! solo nell'ultimo decennio secondo me si va verso una standardizzazione del prodotto di fabbrica. Ottime repliche ce ne sono in giro sia chiaro....ma quei microfattori, percepibili a pochi forse, non ci sono! A volte sono scelte volute (sicuramente la tele del 65 in mano al 99% dei chitarristi di oggi farebbe gridare "bleah" perchè non conosce il contesto storico dello strumento! ma se trovi uno che vuole suonare country bakersfield oriented lo farai felice....ma quanti ne conosci così????) e uno che vuole suonare bakersfield oriented avrà estrema difficoltà a trovare uno strumento concepito per lui che è nicchia della nicchia!!!
tutti sarebbero felici di suonare una replica esatta del 55? io penso che il 99,9% dei chitarristi sarebbero dispiaciuti di uno strumento che da il meglio di se solo ad un certo volume e ad un certo livello di crunch!!!! insomma penserebbero "cavolo ho speso tanto e manco un overdrive posso accendere che la chitarra diventa subito zanzarosa???"....scusami sto facendo forse un minestrone di ragionamenti, ma spero di essere stato "stimolo" di risposta! ;)
Rispondi
Re: Bello, ma io non capisco...
di CescosCorner [user #36147]
commento del 17/03/2015 ore 12:26:5
La fender attuale ha in comune con la fender storica solo il nome.
Oggi produce prodotti che coprono range di prezzo dai 250 ai 25000 euro di certe repliche assurde del custom shop.

Per la fender di oggi il riferimento con le chitarre vere è non importante, loro vendono prodotti nuovi, con un marketing favoloso, e si adeguano al mercato. Per anni la serie "vintage reissue" che conosci grazie al tuo strumento, veniva venduta come "replica fedele della strato 57 e 62" quando in realtà era difforme in tutto: specifiche, forme, sagomature, materiali. Ciò nonostante gli strumenti poi godono di vita e storia proprie, e le reissue anni 80-90 sono ottime chitarre il più delle volte, ma sono ottime se intese come modelli a sè, non come repliche delle originali (come però la fender diceva di offrire).

pensa che solo nel 2013 la fender, capendo le esigenze del mercato, che richiedeva repliche fedeli ha introdotto la serie "Pure vintage reissue", che, dopo 40 anni di repliche errate, finalmente introduce strumenti che effettivamente si rifanno (abbastanza fedelmente) alle originali che dicono di replicare. Manopole, ponti, dettagli, sono stati finalmente migliorati, anche se, va da sè, la produzione semi artigiana degli anni 50 e 60 della vera Fender non sarà mai riproducibile dalla fender attuale, costerebbe troppo e non avrebbero nemmeno il tempo di seguirla. Producono migliaia di strumenti al giorno per venderli, non perchè suonino particolarmente bene.

Nella mia piccola esperienza, la differenza che ho notato essere drammatica tra lo strumento vintage originale e le repliche sono i legni. Gli americani dicono che è per via del tipo di stagionatura ed essicazione (naturale negli anni 50, fatta nei forni oggigiorno nelle megafabbriche come la fender) che modifichi drammaticamente le qualtià timbriche degli strumenti prodotti oggi, decisamente più "Poveri" di armoniche rispetto agli alter ego originali.

Alla fender fa comodo che le vintage originali siano così alte, aveva ragione francesco72 quando ha detto che questo permette loro di alzare a dismisura il prezzo di certe serie.
Rispondi
Re: Bello, ma io non capisco...
di claude77 [user #35724]
commento del 17/03/2015 ore 14:37:4
Io vi ringrazio per la risposta.
Rimango però confuso. Come molti altri chitarristi sono sempre con la voglia di acquistare una nuova chitarra oggi è una Fender domani una Gibson e così via.
Ogni volta che mi accingo a spulciare mercatino o vado in qualche negozio di musica a fare delle prove mi sento confuso. Ho acquistato tempo fa una Gibson Les Paul studio del 2012 e l'ho presa perchè aveva un suono bellissimo e delle qualità costruttive, a mio parere, ottime.
Se però giri per mercatino quelli che vendono le Les Paul del 2006 scrivono niente a che vedere con quelle di oggi, quelli che le hanno comprate nel 2000 scrivono niente a che vedere con quelle degli ultimi dieci anni e così via andando a ritroso nel tempo. Lo stesso vale per Fender.
Sinceramente l'altro giorno ho provato alcune delle nuove Gibson 2015 e mi sono sembrate ottimi strumenti e lo stesso è valso per la Strato standard americana che ho provato.
Però questo continuo martellamento con il vintage mi influenza e quando cerco un strumento usato mi lascio, spesso, influenzare dal fatto che è del 1980 o dei primi anni 90 eccetera.
Per una, infondata, convinzione che "vecchio" sia sinonimo di qualità. Vuoi per stagionatura, vuoi per standard costruttivi etc etc.
Ovviamente vale solo la regola che se quello che stai suonando ti piace basta e avanza sì questo lo accetto ma allo stesso tempo mi sento influenzato da ciò che è vecchio.
Leggendo il tuo articolo mi sono molto fatto coccolare dall'idea di quanto bello potesse essere avere una Tele originale del '52 ma poi se ci ragiono penso, ma senza provarla??
Su che basi dovrebbe piacermi?
Mah, il vintage....

P.S.
Rimane affascinante e misterioso allo stesso tempo.
Rispondi
Re: Bello, ma io non capisco...
di CescosCorner [user #36147]
commento del 17/03/2015 ore 14:56:15
Ciao Claudio.

il punto è semplice: la fender marcia dal 1982, anno di introduzione delle "vintage reissue 57 e 62" sull'idea che l'acquirente stia comprando una "replica fedele di una chitarra del 57 e 62", invece, solo nel 2013 hanno iniziato a realizzare repliche che un pochino si avvicinano a quelle originali, se non altro come specifiche. Negli anni precedenti (e sono tantissimi) le chitarre venivano prodotte con il nome "vintage reissue" ma in maniera industriale e secondo parametri e specifiche completamente differenti dalle originali, portando a non avere confronti realmente possibili tra la replica e l'originale, salvo il fatto che l'originale aveva una marcia in più.

Se guardi agli standard costrutttivi, da quando, dal 1987 con l'introduzione del custom shop, fender si è affidata ai CNC per il taglio dei legni, manici e corpi, questi sono migliorati immensamente, una fender del 2014 o una gibson del 2015 sono strumenti EGREGIAMENTE costruiti e rifiniti, le chitarre vintage sono piene di imperfezioni, aggiustamenti fatti con spessori di cartone, insomma, il loro essere speciali non risiede in una perfezione costruttiva che 60 anni fa non era nemmeno richiesta.

Non capisco la tua domanda, se prendi uno strumento a scatola chiusa, senza provarlo, puoi rischiare di prendere una brutta sopresa qualunque sia questo strumento, anzi, l'articolo muove proprio dal fatto che Diego le due chitarre le ha provate, mica guardate!

Per chiarire i tuoi dubbi la cosa migliore che puoi fare è prendere il tuo strumento e confrontarlo con un esemplare originale confrontabile (se la tua è una vintage reissue 62 la puoi confrontare con una "sorella" originale con tastiera in palissandro slab board, periodo 1959-1962) e valutare le differenze che potrai avvertire secondo il tuo gusto e sensibilità, dalle più evidenti alle più personali.

Un saluto e buona musica.
Rispondi
Re: Bello, ma io non capisco...
di Tom Anderson [user #2700]
commento del 17/03/2015 ore 15:01:04
Nella limitata esperienza che ho avuto, la vedo esattamente come Francesco.
Per i miei gusti, si possono trovare strumenti ottimi anche prodotti oggi e magari senza spendere una fortuna, trovo che occorra pero' più cura nella selezione, viste le mostruose quantità prodotte.
Vuoi la scrematura del tempo, vuoi che decenni fa le quantità erano notevolmente ridotte, fender e gibson anni 50 e 60 le ho sempre trovate tra il bello e il "da mascella a terra" , le bruttine le conto sulle dita di una mano..e solitamente un setup le rimetteva in sella.
Non sono pero' sicuro che non usassero gia' i forni negli anni 50, a me pare che Gibson li usasse già (Fender non ho idea). Credo che sia proprio la fattezza delle materie prime a fare la differenza. A me custom shop o anni 50/60 sembrano proprio legni completamente diversi gia' solo a guardarle o toccarle o battere con le nocche. Cioè come guardare il comodino della nonna di fine 800 e quelli che vendono nei mercatoni oggi. Non credo molto alla stagionatura con gli anni (o meglio ci credo, ma non credo faccia il grosso della differenza, solo sfumature, per me erano più po meno cosi dal giorno zero).Oltre a pickup/alnico/metalli ecc ecc, ma si sente gia' da spenta che suonano più asciutte, a fuoco, legnose, organiche. Ovviamente dipende molto anche da che suoni uno cerca. In questo senso, l'articolo è scritto molto bene e rende perfettamente l'idea.
Sei a Tortona? Chissà, magari un giorno passo a trovarti. Ciao
Rispondi
Re: Bello, ma io non capisco...
di CescosCorner [user #36147]
commento del 17/03/2015 ore 15:19:13
Chapeau!

Esatto, i body fender una volta verniciati (davano come fondo a partire dal 62 un involucro plastico, il fullerplast) non "maturano" più, è un mito che è stato sfatato già in passato, anche qui su accordo!
Concordo in toto con quanto hai detto, già la materia prima è differente, la lavorazione fa tanto ma basti pensare che dal 65 il palissandro brasiliano (di allora) è stato dismesso da fender, gibson, martin, e dopo hanno esaurito le scorte. Quel legno non c'è più, e neppure quella alchimia, per lo meno non le ritroviamo negli strumenti prodotti in serie oggi (ormai anche il custom shop ha un milione di serie e troppi, troppi strumenti) scegliere una chitarra oggi è come entrare nella jungla a cercare una pianta in particolare, ardua impresa.

Una nota che può essere interessante per gli appassionati, ho notato che le chitarre vintage più "ferme" e meno emozionanti, per quella che è la mia esperienza, fossero quelle più "da collezione", e cioè suonate poco o niente, mentre quelle che han macinato note per molti anni difficilmente le ho sentite al di sotto della "mascella a terra" =) (ti cito perchè rende veramente l'idea) e si, concordo completamente sull'importanza determinante del settaggio adeguato, sia per le fender di oggi che quelle di allora, che può essere discriminante sulla resa e la scelta dello strumento.

Yes, sono a Tortona! ma sarò all'Hendrix Day a Parma e al SHG 40° a novembre.

Ciao!
Rispondi
Re: Bello, ma io non capisco...
di Don Diego [user #4093]
commento del 17/03/2015 ore 16:24:3
Secondo me, riferito al vintage, c'è da chiarire una cosa: non è uno status da assumere!!! Come tutte le cose devi veramente innamorarti di uno strumento in particolare e quindi farai anche carte false per averlo!!!! Rapporta il tutto rispetto all'uso che prevedi di farne e alle tue condizioni economiche!!! Si ottiene un suono della madonna (anche per fare musica anni 50) con una onesta replica sia chiaro......io, personalmente, da buon harleysta, la vedo come con le moto: non mi compro una honda shadow che assomiglia ad una harley, perchè cmq il mio desiderio di possedere una harley non è stato appagato! Avrò il chiodo fisso finchè non avrò in garage quella moto lì.....sono malattie mentali SAPPIATELO!!! eheheh
Rispondi
Re: Bello, ma io non capisco...
di Tom Anderson [user #2700]
commento del 17/03/2015 ore 16:42:46
Anche io ho avuto le stesse impressioni...tra "looker" o "player" le seconde hanno statisticamente quasi sempre una marcia in più a livello sonoro..a quel punto diventa la storia dell'uovo e della gallina: erano più fortunate dall'inizio e quindi come logica conseguenza sono semplicemente state suonate di più, oppure sono diventate più "mature" a furia di essere suonate, mentre le altre sono rimaste penalizzate come un vino rimasto tappato per troppo tempo?
Ai posteri l'ardua sentenza...a me interessa più che altro suonarle (le poche che ho..tutte player, che per fortuna costano meno) :-)
Rispondi
Gran bel pezzo
di neardj [user #38978]
commento del 17/03/2015 ore 13:07:59
Complimenti Diego, gran bel post. Interessante la descrizione delle tue sensazioni nel confronto delle due Telecaster.
Rispondi
Re: Gran bel pezzo
di Don Diego [user #4093]
commento del 17/03/2015 ore 13:40:43
Grazie!
Rispondi
Ma c'è qualche chitarrista che ...
di mattarellox [user #2415]
commento del 17/03/2015 ore 14:43:08
Ma c'è qualche chitarrista che non cerca sempre e solo le sonorità vintage?
Se i grandi chitarristi del passato avessero ragionato come voi suoneremmo solo chitarre classiche.
Cerchiamo anche di fare qualcosa di nuovo, suvvia....

Simpaticamente ;-)
Rispondi
Re: Ma c'è qualche chitarrista che ...
di Don Diego [user #4093]
commento del 17/03/2015 ore 16:08:01
Sempre simpaticamente ti rispondo: NO GRAZIE! la musica "moderna" mi fa onestamente schifo! Così come le nuove sonorità o scelte compositive....ho 40 anni, ne ho viste e sentite di tutti i colori nella mia carriera! Quindi quando prendo una "decisione" è abbastanza ragionata e ponderata.....e poi qui si entra nel campo del GUSTO che è personale e non "giudicabile".....se l'articolo o le posizioni non ti piacciono puoi anche non leggerlo! Ma non criticare chi crede in queste cose!!! Torno ad ascoltare della musica anni '50, a mio parere più viva e vitale di tutta la musica odierna! Simpaticamente però....
Rispondi
Re: Ma c'è qualche chitarrista che ...
di Tom Anderson [user #2700]
commento del 17/03/2015 ore 16:25:00
Sono assolutamente d'accordo come linea di principio..credo pero' che, guardando i fatti, la chitarra elettrica ormai da un ventennio buono si sia stabilizzata e al momento non ci sono grossi segnali di vero rinnovamento..d'altronde, se guardiamo la storia degli strumenti, anche il pianoforte, violino, ecc ecc sono sempre gli stessi da centinaia di anni e non si evolvono, idem i suoni che sono in grado di produrre. Dopo un periodo iniziale di sperimentazione selvaggia, mi sembra direi quasi fisiologico.

I grandi chitarristi elettrici del passato che menzioni avevano tra le mani novità realmente rivoluzionarie per creare nuovi suoni rispetto a solo uno o due decenni prima. Nel 2015 stiamo ormai un po' raschiando il fondo del barile. Spero chiaramente di essere smentito, ben vengano le novità, ma non mi aspetto chissa che. Verrà sicuramente qualcosa prima o poi di sconvolgente, ma credo che non sarà una chitarra elettrica..semplicemente qualcos altro.
Rispondi
Re: Ma c'è qualche chitarrista che ...
di francesco72 [user #31226]
commento del 17/03/2015 ore 17:04:11
Qui si va un po' OT, ma mi par proprio che le cose non stiano così: l'evoluzione degli ultimi 20 anni di manici, ponti, pick up e corde smentisce clamorosamente la tua affermazione. Se la chitarra è anche indicata come "sei corde" sarà perchè per decenni, anzi secoli, ha avuto quasi sempre sei corde (appunto) e solo negli ultimi dieci anni (anzi, forse cinque) stiamo assistendo al fiorire di chitarre a sette od otto corde con conseguente evoluzione della tecnica compositiva e di esecuzione. Vuoi poi scambiare un flloyd rose degli anni '80/'90 con gli ultimi (o anche solo penultimi) ritrovati in materia di tremolo? Io no.
Dopodichè il mercato non sempre premia le vere rivoluzioni: molti di noi sono pigri, seguono le mode o l'endorsing e, ovviamente, il commercio li accontenta. Basti guardare gli sterminati cataloghi Fender e Gibson che però non annoverano che pochi (nel senso di uno o due) modelli a sette corde. Se poi ci aggiungi che ancora cinque anni fa quando andavo in giro a cercare una sette corde molti commercianti mi dicevano che non serviva a nulla "meglio accordare lo strumento un tono sotto" e che, due anni fa a Bologna (non al polo nord) un commerciante mi ha replicato: "eh le sette corde non le tengo perchè sono strumenti troppo di nicchia".
Insomma sui gusti non discuto, ma che gli ultimi venti anni non siano stati movimentati per la chitarra non ci sta proprio.
ciao
Rispondi
Re: Ma c'è qualche chitarrista che ...
di Don Diego [user #4093]
commento del 17/03/2015 ore 17:28:33
beh il tuo sfogo sulla reperibilità delle sette e otto corde in un post che parla di real vintage è molto "in topic".....
Rispondi
Re: Ma c'è qualche chitarrista che ...
di Tom Anderson [user #2700]
commento del 17/03/2015 ore 17:38:28
Ciao, ho descritto la cosa in maniera un po' troppo semplicistica proprio perchè non volevo andare in OT lunghi..non dico che non ci siano state evoluzioni, ma che non mi sembra abbiano avuto lo stesso impatto come quando qualcuno si è accorto che un dei magneti con del filo avvolto intorno collegati a dei tubi sottovuoto con degli speaker attaccati, usciva qualcosa di mai sentito prima.
Non sto parlando solo di suoni nuovi, ma anche di modi nuovi di usarli per creare musica che permane nelle generazioni, e non che viene dimenticata dopo un decennio soppiantata da qualcos altro.
Non mi riferisco a "anni non movimentati per la chitarra" come scrivi ma a "non movimentati per la musica creata con la chitarra"
Sicuramente è un discorso molto più ampio che coinvolge anche aspetti particolari sociali dell'era oggi non ripetibili, ecc ecc..pero' sono fatti. Vedremo fra altri 20 anni..pero' francamente da chitarre a 8 corde non vedo in arrivo rivoluzioni galattiche della musica, è un tuning dello strumento come ce ne sono stati a centinaia, più o meno riusciti, negli anni. Ma I korn a 7 corde c'erano gia' negli anni 90, hanno lasciato una certa traccia perchè sono stati i primi. Neanche per caso infatti ho scritto da vent'anni, proprio perchè li considero l'ultimo gruppo rock che è stato in grado di creare qualcosa di abbastanza nuovo che ha impattato qualcosa di più, di appunto, una nicchia di persone.
Poi magari mi sbaglio e mi sto perdendo qualcosa che mi esplode davanti agli occhi..se fosse veramente cosi potente, pero' uno dovrebbe notarlo anche se vivesse da eremita in tibet. Non so se mi spiego..
Grazie del tuo commento, è sempre interessante scambiare opinioni.
Rispondi
Re: Ma c'è qualche chitarrista che ...
di Don Diego [user #4093]
commento del 17/03/2015 ore 17:56:35
la chitarra a 10 corde esiste prima ancora dei korn....
Rispondi
Re: Ma c'è qualche chitarrista che ...
di CescosCorner [user #36147]
commento del 17/03/2015 ore 16:59:52
Non è proprio così. a fine anni 70, i vari clapton, jimmy page, etc, non "scelsero" le chitarre nuove, erano ragazzi il più delle volte, e le "58-60 burst les paul" erano chitarre usate che non voleva nessuno, messe fuori produzione dopo soli 3 anni, per cui erano comprabili dai ragazzi. Il solo "grande" che ricordo avesse chitarre nuove è Jimi Hendrix.

Di fatto, i "miti" come le les paul burst erano chitarre già vecchie (almeno di dieci o quindici anni) che nessuno voleva più, idem le vecchie strato anni 50, che negli anni 70 costavano 1/8 delle fiammanti nuove stratocaster.

Poi se pensi che Eric clapton dopo aver lasciato i Cream avrebbe voluto il top di gamma di allora, la Jazzmaster, per cambiare dalla les paul, che non potè avere perchè costava troppo, prese una vecchia stratocaster 56 usata...il resto è storia!
Rispondi
Re: Ma c'è qualche chitarrista che ...
di Don Diego [user #4093]
commento del 17/03/2015 ore 17:32:32
lo stesso clapton assemblò blackie usando dei pezzi "vintage"....anche se ancora vintage non era!!!
Rispondi
Re: Ma c'è qualche chitarrista che ...
di dale [user #2255]
commento del 17/03/2015 ore 23:59:24
"Poi se pensi che Eric clapton dopo aver lasciato i Cream avrebbe voluto il top di gamma di allora, la Jazzmaster, per cambiare dalla les paul, che non potè avere perchè costava troppo, prese una vecchia stratocaster 56 usata...il resto è storia!"


Dopo i Cream (+ Mayall prima..) e milioni di dischi venduti EC non aveva i soldi per una Jazzmaster?!?!??!?!?



......
Rispondi
Re: Ma c'è qualche chitarrista che ...
di CescosCorner [user #36147]
commento del 18/03/2015 ore 07:49:06
Specifico meglio:

nel documentario "me and mr. johnson" a Eric Clapton viene chiesto come mai "scelse" una vecchia strato (Brownie) per il dopo Cream, e lui rispose che in realtà aveva chiesto al suo manager di procurargli la nuova top di gamma Jazzmaster. Erano in giro per il tour e non riuscirono ad ordinarla alla Fender, così lui finì in un negozio e prese su una vecchia strato messa in un angolo (una 56, che chiamo appunto Brownie).

Questo per dire che i "grandi" del passato, il più delle volte hanno scelto il loro strumento per necessità, o a caso, raramente potevano permettersi di usarne uno nuovo. Paul Mc cartney "scelse" l'Hofner solo perchè era l'unico che poteva acquistare, prima aveva messo gli occhi su un Jazz Bass, poi su un Rick, e poi comprò l'Hofner.

Mark Knopfler nel 1977 comprò, insieme al fratello e al bassista, 3 strumenti, due stratocaster del 1961 e un precision bass sempre anni 60, e li "scelsero" per una sola ragione: erano stati tutti e tre "strippati", (senza vernice) e quindi costavano poco, David fece la sua nera e la riempì di un sacco di inutili switch aggiuntivi, John fece il precision bianco, e Mark fece la sua rossa.

Rispondi
grazie per l'articolo molto bello ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 17/03/2015 ore 16:16:58
grazie per l'articolo molto bello e interessante...

io ho qualche piccola frequentazione col vintage fender per aver lavorato part time ma per un bel po' di anni nel negozio di strumenti musicali di un collezionista, anche io ho trovato, nel vintage fender, come qualcuno ha detto sopra, strumenti da bellissimi a celestiali..

il perche' non lo so, non sono un liutaio o un tecnico .. forse perche' oggi in definitiva delle antiche fender e' rimasta la forma ma i materiali sono altri, per cui si puo' imitare ma non riprodurre ..

rispetto ad un punto che e' stato sollevato sopra.. si.. si sente quell'eccellenza anche nell'amplificatorino non eccelso e nella registrazione in diretta. E se si distorce o si mettono troppi effetti, il suono perde la sua tipicita', ma il feeling nel suonare rimane...

andando leggermente fuori tema, la differenza fra vintage e produzioni odierne si sente ancora di piu' nei bassi.. un antico fender jazz, e non esagero, e' come se avesse un quasi impercettibile octaver che replica in basso la nota che si sta facendo. Penso che sia anche per questo motivo che fino ad una certa epoca non e' interessato a nessuno aggiungere una quinta corda per andare piu' in basso.. ,,,

finisco dicendo che a mio parere dalla meta', almeno, degli anni settanta in ambito fender tutto si rivoluziona e tutto diventa pressoche' omogeneo, nel senso che, in definitiva, gusti a parte, la strato del 75 equivale in qualita' a quella di 85, 95, 2005 e 2015 ...

non sento la stessa differenza fra vintage e moderno in strumenti di altre case, per esempio Gibson..

una delle ragioni per le quali non possiedo fender e' proprio perche' me ne piacerebbe una vintage ...

Rispondi
Re: grazie per l'articolo molto bello ...
di zabu [user #2321]
commento del 18/03/2015 ore 00:12:57
l>> a strato del 75 equivale in qualita' a quella di 85, 95, 2005 e 2015 ...

Pur essendo tendenzialmente a favore del vintage (vedi post sotto) su quest'ultima affermazione non mi trovi molto d'accordo. Le Fender a tre viti della prima meta' degli anni '70 secondo me possono stare alla pari con le attuali American Vintage e CS, ma non sono (sempre secondo la mia personale opinione) migliori. Direi diverse, come sono d'altro canto diverse dagli strumenti pre-CBS. Se poi prendiamo in considerazione le Fender della seconda meta degli anni '70 devo dire che, delle molte che ho provato, forse ne avrei salvate solo un paio. Il controllo qualità in quegli anni (dalla approssimativa paraffinatura dei pickups, alle giunzioni manico corpo, allo shape dei manici) erano imbarazzanti. Il controllo qualità delle Fender attuali e' ottimo, i materiali migliori di quelli degli anni '70, in cui la Fender utilizzava un frassino pesantissimo per la maggior parte degli strumenti, spesso con tavole incollate un po' a caso. Il tutto naturalmente in IMHO.
Rispondi
Re: grazie per l'articolo molto bello ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 18/03/2015 ore 00:35:16
i modelli dei quale parli (io ho posseduto una strato) sembrano particolarmente disgraziati anche a me ...
Rispondi
Re: grazie per l'articolo molto bello ...
di Don Diego [user #4093]
commento del 18/03/2015 ore 08:58:39
sono d'accordo con te! e per altro contestualizzo lo strumento col periodo storico!!! le strato anni 70, seppure non mi piacciano, hanno quel suono secco e graffiante, a volte estremamente piatto, che mi ricorda tanta musica anni 70 (mi riferisco alla dance e al soul di quegli anni....)! insomma sono perfette se calate nelle hit di quel periodo.....
Rispondi
Splendido articolo. Un condensato di ...
di Oliver [user #910]
commento del 17/03/2015 ore 16:58:41
Splendido articolo.
Un condensato di passione, amore, competenza, razionalità, serietà, buon senso e... scrittura.
Combinazione più unica che rara.
Un vero piacere.
Rispondi
Re: Splendido articolo. Un condensato di ...
di Don Diego [user #4093]
commento del 17/03/2015 ore 17:29:09
grazie oliver!
Rispondi
Mi associo ai complimenti per ...
di zabu [user #2321]
commento del 17/03/2015 ore 18:29:28
Mi associo ai complimenti per l'articolo, ma anche e soprattuto per la cultura musicale dell'autore.

Nelle mie "scorribande" negli USA ho avuto la fortuna di provare qualche pre-CBS. Effettivamente mi sono trovato davanti a strumenti con una sfumatura di suono difficilmente udibili nelle repliche moderne.

Personalmente (ma rimane naturalmente una semplice opinione) credo che la differenza maggiore tra le repliche moderne e gli originali risieda nei pickups. A quanto sostenuto da alcuni la lega utilizzata per l'alnico dei pickups anni '50-'60 e' piuttosto diffrente da quella utilizzata attualmente.

Comunque credo che non ci si debba lamentare troppo delle riedizioni attuali. Certo forse non emozionano come gli originali, ma dal punto di vista della suonabilita'/affidabilita' sono strumenti eccellenti, tanto le CS quanto le American Vintage. I prezzi sono quelli che sono: se riescono a stare ancora sul mercato una ragione ci sara'.
Rispondi
Una domanda (non conosco quasi ...
di Puma [user #5525]
commento del 17/03/2015 ore 19:09:06
Una domanda (non conosco quasi nulla dei pezzi e deglii autori che hai citato):
Ma quelli che incidevano negli anni '60, lo facevano tutti con chitarre appena uscite di fabbrica? Non e' che qualcuno suonava con una chitarra che si portava in giro da qualche anno, cioè dai '50?
Perchè se così fosse, tutte le tue impressioni (legittime) potrebbero diventare "suggestioni", ossia che senti il suono di quei dischi perchè stai suonando quel pezzo con quell'intenzione e non perchè sia la chitarra a dettare chissà quale timbro. Con questo non voglio mettere in discussione che le chitarre abbiano un suono diverso, ma che siano la variabile fondamentale nei pezzi da te citati.
Rispondi
Re: Una domanda (non conosco quasi ...
di Don Diego [user #4093]
commento del 17/03/2015 ore 19:26:36
domanda lecita! e rispondo al volo.....ho citato i seguenti:
luther perkins, paul burlison e jimmy bryant e tutti loro suonavano strumenti anni 50, negli anni 50. La certezze è assoluta perchè prima la telecaster non esisteva!
su don rich, merle haggard e waylon jennings basta guardare le foto dell'epoca (o i filmati su youtube) e vedrai sempre tele di inizio sessanta se non addirittura strumenti anni 70, cmq strumenti nuovi (d'altronde a sta gente glieli dava nuovi di pacca mamma fender spesso e volentieri)
l'unica perplessità che ho è nel sig mosley, visto che in alcune foto spunta con delle tele custom anni 60 e in altre con delle mosrite....
a conferma di quello che ho scritto cito le decisioni di due grandi telecasteristi (danny gatton e roy buchanan) che vollero uno strumento anni 50 proprio per il carattere grezzo e grintoso (roy sosteneva che solo con una tele dal 51 al 52 si potessero ottenere i suoi famigerati e lancinanti armonici)
se vuoi "farti del male" vai su youtube e cerca i video di jimmy weider, ce ne sono due in particolare dove fa sentire suoni e sfumature di una 55 con un bassman e di una 52 su un champ.....sembrano, onestamente, due mondi paralleli completamente diversi!!!!
ciao!!!
Rispondi
Re: Una domanda (non conosco quasi ...
di Puma [user #5525]
commento del 17/03/2015 ore 19:49:25
Due secondi dopo aver postato la domanda mi stavo gia rispondendo da solo che prbabilmente si, conoscevi tutti i modelli suonati sui vari dischi ;)
Rispondi
Re: Una domanda (non conosco quasi ...
di eleano [user #13552]
commento del 17/03/2015 ore 23:16:0
Ogni volta che sento quella Tele del 55 suonata da jimmy weider mi viene il magone. È commovente.

"If you have not a toothbrush, and if you have not a Telecaster, you're in trouble"
Rispondi
allora??? questo confronto???
di Tiberio [user #1706]
commento del 17/03/2015 ore 23:57:3
ciao diego
complimentoni per l'articolo davvero molto ben fatto!!! mi è venuta la pelle d'oca a leggerlo e rileggerlo
sono massimo jaguar

ora veniamo al titolo...

lo fai questo confronto?
originale '55 e '65 versus masterbuilt e aggiungerei anche versus pezzi assemblati (cmq personalmente sono interessato alla '55 ;))

ognuno di noi ha diverse possibilità economiche e pertanto sceglierà la chitarra anche in base al denaro

masterbuilt e chitarre assemblate possono avvicinarsi al suono di una originale??? e come? con quali pezzi, vernice, pickup...???
Rispondi
Re: allora??? questo confronto???
di Don Diego [user #4093]
commento del 18/03/2015 ore 08:54:5
ciao massimo!
intanto grazie!!!
il confronto lo faremo presto.....insieme a Francesco di C'esco Corner abbiamo pensato ad una video carrellata di strumenti come si deve (e lui ne ha tanti....sigh!!!), io porterò le mie asce da battaglia e lui i suoi pezzi vintage o le sue CS di pregio.
mi chiedi:
masterbuilt e chitarre assemblate possono avvicinarsi al suono di una originale???
ti dico di si! Ad un patto!!!! che ci si mantenga sui 1000 euro al massimo!!!
ci si deve mettere di buona lena a trovare un corpo col giusto peso e la giusta consistenza, farsi costruire un manico con le dimensioni corrette (non scordiamoci che manico e forma sono componenti fondamentali del suono), verniciatura quanto meno invasiva di corpo e manico, magari in nitro. wiring di qualità e corretto, hardware fedele per materiali e concezione all'originale dell'epoca, e poi ci si sbizzarrisce con i pick up! tutto dipende dal suono che si vuole.....il risultato? 90% vicino all'originale.....sicuramente avrai uno strumento più "moderno" come concezione e più versatile....e resta sempre il principio di base: mai più di 1000 euro!!! Non cedere alla tentazione di una CS!!!! Soldi rubati.....
Rispondi
Re: allora??? questo confronto???
di Don Diego [user #4093]
commento del 18/03/2015 ore 08:55:45
però prima di pensare ad una replica bisogna passare le mani su di una originale che suoni bene!!! sennò il punto di partenza dove sta?
Rispondi
Bellissimo articolo. Data la scarsissima ...
di dale [user #2255]
commento del 18/03/2015 ore 00:06:44
Bellissimo articolo.
Data la scarsissima reperibilità degli originali tocca prenderti in parola; io ho provato una Tele del 68 (altro strumento rispetto a quelli di cui sopra, ovvio) e non mi ha fatto gridare al miracolo.
Trovo anche bizzarro che con i livelli del CS Fender per non parlare delle Master non si possano fare chitarre come quelle degli anni '50, cioè secondo me adesso ci sono tutte le ragioni tecnologiche/di ricerca/di formazione per fare strumenti non dico uguali, ma anche migliori.
Solo che non si riesce a reperire un'originale, impossibile, sono solo un business per i ricchi, e per quelli che erano al posto giusto nel momento giusto, quando ancora si riusciva a comprare bene strumenti vintage; non che le repliche costino poco.....anzi...vorrà dire che ci "accontenteremo".

Resta il fatto che, a mio parere, certi strumenti hanno senso appunto solo in determinati generi, dove le chitarre non sono processate e dove non passano per ampli higain, nel senso che in un ENGL a palla, 1965 o 2015 è lo stesso!

Grazie per l'articolo, me lo sono goduto.
Rispondi
Re: Bellissimo articolo. Data la scarsissima ...
di CescosCorner [user #36147]
commento del 18/03/2015 ore 07:55:46
"non si possono reperire gli originali"......Se si può (e si può) spendere migliaia di euro per delle custom shop masterbuilt (arrivano veramente a superare i 4000 euro) non si può comprare su ebay una tele tra gli anni 55 e 65? spesso su ebay trovi strumenti originali, magari sverniciati o con qualche piccola modifica, che costano meno di una qualunque masterbuilt!

Io non sono ricco, mi sono solo stufato di comprare strumenti che dovrebbero essere di un certo livello, costano un sacco, e poi si rivelavano una delusione.

Non sono per nulla irraggiungibili, quante persone conosciamo che hanno investito migliaia di euro in repliche custom shop o di liuteria? è solo un problema di che cosa vuoi suonare, se una replica o l'originale.

Se uno vuole avere lo strumento "vero" è veramente pieno di chitarre tele favolose, magari sverniciate o con un bel charly christian in posizione manico, che negli USA stanno sotto ai 3000 dollari, e suonano come dei cannoni!
Rispondi
Re: Bellissimo articolo. Data la scarsissima ...
di zabu [user #2321]
commento del 18/03/2015 ore 15:34:10
Il discorso secondo me e' un pochino più complicato. E' vero su eBay USA si trovano spesso degli strumenti molto allettanti dal punto di vista del vintage, magari dichiaratamente modificati. Sicuramente si può fare, con le giuste competenze, qualche ottimo affare. Il problema e' al solito pero' il rischio fregatura altissimo. Ormai nel campo degli strumenti Fender d'epoca girano probabilmente più falsi che originali. Il rischio, alto, e ' di ritrovarsi con una manciata di pezzi di dubbia provenienza e magari illudersi che siano "the real thing".

Riguardo alle repliche, CS e Master Built, io non sarei troppo critico. Non sono d'accordo nel far passare il messaggio che sono strumenti che non suonano. Ci potrà essere qualche esemplare meno fortunato (ma non era cosi' ovviamente anche per gli strumenti vintage?), ma nel complesso sono strumenti validissimi, che riprendono bene il tone e il feeling degli originali. Non arrivano ad essere sovrapponibili al 100% agli originali? Verissimo anche secondo me. D'altro canto il rapporto tra una replica e un originale potrebbe quasi definirsi ...un problema filosofico! Una "semplice" NoCaster TeamBuilt del CS e', e rimarrà negli anni, uno strumento validissimo e si può acquistare negli USA per circa $ 2000 usata.

Chiudo poi con qualche domanda/considerazione: le sfumature di una chitarra vintage sono percepibili solo dal musicista o anche dall'ascoltatore? Io onestamente propendo che lo siano più per il musicista. Quale sarebbe il giudizio in caso di un blind test? Ricordo, per dire, due differenti blind tests fatti su violini stradivari e violini di nuova produzione, che hanno portato a risultati inaspettati.

vai al link n-violins/
Rispondi
Re: Bellissimo articolo. Data la scarsissima ...
di CescosCorner [user #36147]
commento del 18/03/2015 ore 16:06:50
Va beh ma che discorsi...è ovvio che se fai un acquisto del genere devi sapere cosa stai comprando, sono molto più sinceri americani oltreoceano (non tutti, ma molti) e disponibili, che non il venditore sotto casa. Il rischio fregatura, comprando su ebay, non è affatto altissimo, anzi, tra policy di protezione di paypal, ebay, feedback, foto da esaminare, etc, il rischio è prossimo allo zero. Per cui è un nonsense. Se vuoi acquistare uno strumento d'epoca devi informarti e farti una cultura in merito, così come vale per qualsiasi acquisto, quadri, opere d'arte in genere, ma anche macchine, moto etc. Quando non hai il tempo o la voglia di informarti ci sono esperti che possono farlo per te, per cui l'ipotetico acquirente ebay che possa prendere una sòla sarebbe solo un avventato o un folle. Es. io non comprerei mai dei "PAF 59" perchè di gibson non ne capisco nulla, se proprio li volessi mi affiderei a un venditore che li acquisti per conto mio, fa parte del gioco.

Siamo d'accordo, non si può asserire che "tutte" suonassero divinamente perchè nessuno può dire di averle esaminate tutte, però il campione di strumenti originali che finora ho potuto esaminare e possedere mi fa dire serenamente che su 10 strumenti vintage 8 mi hanno fatto impazzire, e 2 erano ottimi strumenti, cosa che non mi accade con le custom shop, su 10 forse ne trovo una (e quelle si ha modo di provarle in negozio con maggiore semplicità)

Mi chiedo come tu possa asserire che le custom shop riprendano bene il tone e il feeling degli originali. Questa affermazione la si può fare dopo un confronto, possibilità che, da quando propongo in fiera gli strumenti vintage settati a modo, metto a disposizione di tutti gli appassionati incuriositi o scettici, dando loro modo liberamente di confrontare il proprio strumento replica o custom shop con un omologo originale di riferimento.

Nello specifico, per queste telecaster, questo confronto verrà proposto presto, come abbiamo già detto, verranno usate una tele "nocaster" masterbuilt john cruz e un paio di masterbult cruz '61, il cui precedente proprietario, per il quale erano ottime chitarre, dopo averle confrontate con due omologhe originali è rimasto basito, tanta era la evidente differenza.

Le "sfumature" non sono sfumature, sono differenze timbriche, tonali tutt'altro che impercettibili, tanto che fanno sembrare la fiammante custom shop pagata 5000 euro (caso realmente accaduto a proposito della ltd John cruz citata sopra) un chiodo pazzesco.

Tutto sta a sapere che cosa si sta provando, se una chitarra vintage è "vera" e non patacca, il confronto vedrà ben delineate le differenze tra quella vera e la migliore custom shop, e l'ascoltatore, sia esso musicista esperto sia esso amatore, si accorgerà delle differenze.

A questo proposito giro questo passaggio in cui il grande Uto Ughi spiega, prima a parole, poi suonando, al pubblico quale sia un Guarneri del Gesù e quale lo Stradivari, ed è stupendo vedere come le sue parole raffigurino proprio la "voce" degli strumenti che andrà a suonare dopo. E' lo stesso per le chitarre.

vai al link
Rispondi
Re: Bellissimo articolo. Data la scarsissima ...
di zabu [user #2321]
commento del 18/03/2015 ore 17:30:57
>> Mi chiedo come tu possa asserire che le custom shop riprendano bene il tone e il feeling degli originali.

Guarda, io vivo negli Stati Uniti, viaggio abbastanza per gli States e quando ho tempo non manco di visitare con piacere negozi di vintage e naturalmente provare strumenti. Di confronti A-B me ne ho fatti. Non mi reputo un esperto (faccio altro nelle vita), ma so di quello di cui sto parlando per esperienza diretta, oltre che per una certa esperienza maturata negli anni come chitarrista e appassionato di strumenti.

Personalmente sono aperto ad un produttivo (e civile) scambio di opinioni, pero' teniamo sempre a mente che si parla di qualità suono entriamo in un campo ampiamente soggettivo. Se si perde questo di vista e' inutile stare a discutere, ma si va avanti solo per assiomi.

Per me, ad esempio, il volere categorizzare il vintage e la Master Built necessariamente nella categoria del meglio o peggio non ha senso, come sarei molto cauto ad affermare che una John Cruz e' un chiodo pazzesco rispetto ad una vintage originale (condizionale d'obbligo in quanto non ho provato i due strumenti in questione). Sono tante le variabili anche in questo
caso da prendere in considerazione: aspettative, suggestioni, forse anche buyer's remorse?

Con tutto questo poi a me il vintage piace e non ne nego le qualità, il fascio e il valore storico. Dico solo pero' che, per fortuna, esistono anche le riedizioni e sono una alternativa, anche abbastanza valida.

Riguardo l'originalità, anche gli esperti faticano moltissimo oggi giorno a stabilire l'originalità di uno strumento. Negozi come Ghrun, per esempio, hanno staff appositi con anni di esperienza. Poi ognuno e' libero di spendere i soldi come vuole, ma io una Fender Vintage non la prenderei da eBay, se non da un venditore super-affidabile. Ma in quel caso i prezzi non sono poi tanto bassi.

Per finire con i violini, se ha visto il link che ti ho postato in ben due distinti blind tests, violinisti professionisti non sono stati in grado di distinguere un violino antico pregiato da uno moderno e spesso hanno dato la preferenza a strumenti moderni.

Rispondi
Re: Bellissimo articolo. Data la scarsissima ...
di Don Diego [user #4093]
commento del 18/03/2015 ore 17:49:37
io vorrei sottolineare, essendo l'autore dell'articolo, che il mio risultato non è: vintage GRANDE, nuovo CACCA! ma semplicemente che questi due strumenti rispecchiano il sound dell'epoca in cui sono stati commercializzati! E' questo che li rende speciali....poi sicuramente un amante del suono puramente fifties dirà che la 65 è una merda senza corpo, e l'amante delle sonorità iper clean del country 60s dirà che la 55 è troppo maleducata! e un amante della chitarra come ascia da battaglia dirà che una CS è più affidabile......e una vintage un terno al lotto da usare dal vivo! e un collezionista dirà che a casa sua vuole un vero vintage come un amante dell'arte preferisce l'opera originale rispetto ad una bellissima serigrafia! Sono tutti punti di vista da accettare.....la domanda da porsi è "io quale sono di questi????"
stay twang!
ps questo post mi piace un sacco eheeheh
Rispondi
Re: Bellissimo articolo. Data la scarsissima ...
di zabu [user #2321]
commento del 19/03/2015 ore 03:19:56
>> "io quale sono di questi????"

Personalmente il primo impatto con il vintage l'ho avuto nel lontano 1993, quando avevo "appena" 18 anni. Per il mio compleanno mi fu regalato un vecchio Hofner Violin bass degli anni 60' in assoluta necessita' di restauro. Dalle mie parti non c'erano liutai capaci di metterci le mani, per cui il mio insegnate di chitarra dell'epoca mi suggeri' Stanzani a Bologna. Non proprio dietro l'angolo, visto che sono originario del Lazio. Comunque arrangiai un viaggetto con il treno a Bologna. Proprio nella bottega di Stanzani ebbi modo di provare per la prima volta degli strumenti vintage, tra cui una Tele del 66 (riverniciata in Dakota Red), una Tele del 67 in white blonde, una 330 del 66 e una Sg del 68. Tale fu l'impressione che ancora ricordo distintamente il feeling di quegli strumenti. All'epoca erano per altro strumenti ancora perfettamente abbordabili e costavano poco più di uno strumento di produzione contemporanea.

Ti dirò che in realtà il mio problema, se si può scherzosamente definire tale, e' che tanto mi emozionano gli strumenti "antichi", quanto quelli contemporanei (a patto che naturalmente suonino bene!) ;) ;)

Comunque, sia che suoniamo con una Squire cinese, oppure con una Stratro del 61, BUONA MUSICA! (Che poi alla fine e' la cosa più importante!)
Rispondi
Re: Bellissimo articolo. Data la scarsissima ...
di CescosCorner [user #36147]
commento del 18/03/2015 ore 17:58:40
Si conoscevo molto bene quel test coi violini, e tutte le smentite e polemiche che ha suscitato, specie a Cremona e dintorni =)
Infatti ti ho mandato quello di Ughi che a mio parere ha ben più senso, e cioè spiegare ad un pubblico di persone quale sia (nella soggettività del musicista che possiede e suona i due strumenti) la loro diversità timbrica, ed estremamente più affascinante, perchè lui prima di suonare spiega a parole che timbro avranno, e poi li suona e le sue parole ti permettono di capire quale violino sia il guarneri e quale lo stradivari.
Proprio perchè concordo nel merito con te, trovo molto più corretta questa tua ultima riflessione, per la parte che riguarda il categorizzare, e mi scuso se involontariamente ho dato questa impressione nel mio intervento precedente.
L'unico modo che si può avere per paragonare gli strumenti è il confronto, fatto per davvero in modalità "A/B", e non a distanza o per sentito dire. Pertanto le parole lasciano il tempo che trovano, e dal momento che le "categorie" mentali sono necessarie in qualsiasi discorso, è inevitabile dover ridurre concetti ampi specie se intersecano così tante variabili.
Quello che mi infastidisce è ridurre il tutto a "suggestione". Non c'è alcuna suggestione, ci sono strumenti buoni o meno buoni. E non ho mai detto che una john cruz fosse ciofeca, ho detto che il proprietario, di fronte al confronto della sua john cruz con una originale di pari specifiche, si è trovato costretto a ritenerla quasi un chiodo, o cmq a non sentire giustificata una spesa di 5000 euro (cinquemila) per averla.

A maggior ragione, se siamo d'accordo sul fatto che non sia il prezzo il metodo ideale per la valutazione di uno strumento, l'unica cosa che conta è vedere se un dato strumento fa al caso nostro. E si, ben vengano le riedizioni! quello che però mi sento di dire, da appassionato di fender japan e precedenti, trovo molto più "chitarra" una tokai del 1979 di una masterbuilt, specie se devo valutare il rapporto spesa/resa.

Per quanto riguarda comprare su ebay ti ho già risposto, se si conosce cosa si cerca, ben venga la vendita a distanza, se non ci si fida o non si hanno le competenze per capire se uno strumento è buono o meno, beh, basta non comprare a distanza.

Gruhn fa appraisal a distanza per 50 dollari, spesso errati, visto che non vede nemmeno lo strumento ma solo le foto che tu decidi di mandargli, e mercanteggia nel vintage da una vita, di tutti gli esperti è l'ultimo che contatterei in ogni caso.

Beato te che vivi negli USA!!!!!

Un saluto,

Francesco
Rispondi
Re: Bellissimo articolo. Data la scarsissima ...
di zabu [user #2321]
commento del 19/03/2015 ore 04:16:3
Mi fa piacere che abbiamo trovato almeno un minimo di terreno in comune, nonostante i diversi punti di vista. Comunque sulle giapponesi sfondi una porta aperta. Nella mia minimale collezione di chitarre trovano felicemente posto tre giapponesi (una Gretsch e due Epiphone), strumenti veramente eccezionali dal punto di vista del rapporto qualità prezzo. Anche sugli acquisti a distanza non sono in linea di massimo contrario: anzi ad essere sincero la maggioranza dei miei strumenti in realtà li ho presi proprio da eBay... Semplicemente sulle Fender Vintage, vista anche la facilita' di intercambiare le parti, avrei pero' qualche perplessità.

p.s. Per fugare eventuali dubbi: di test sui violini ne e' stato effettuato uno più di recente, precisamente nel 2012 a Parigi, diverso da quello del 2010 (effettuato ad Indianapolis) cui credo ti riferisca tu, che effettivamente aveva dato adito a molte controversie. Il test del 2012 ha visto la "partecipazione" di un numero maggiore di violini, in un contesto per altro di utilizzo anche in orchestra.
Questo il link diretto ad un video su Youtube: vai al link
Veramente interessante!

Mi piacerebbe un test cosi' anche sulle pre-CBS ;)
Rispondi
Ciao Diego ma da quanto ...
di esseneto [user #12492]
commento del 18/03/2015 ore 09:24:00
Ciao Diego ma da quanto sei diventato piemontese?
Rispondi
Re: Ciao Diego ma da quanto ...
di Don Diego [user #4093]
commento del 18/03/2015 ore 09:35:10
Non sono "diventato" piemontese! Sono sempre siciliano ma abito ad Ivrea dal 2009.....
Rispondi
Re: Ciao Diego ma da quanto ...
di esseneto [user #12492]
commento del 18/03/2015 ore 10:51:57
Meno male...mi ero preoccupato.....ciao mitico Diego orgoglio dell'isola!
Rispondi
Bell'articolo complimenti,ma io la vedo ...
di Peterpanico utente non più registrato
commento del 18/03/2015 ore 11:27:27
Bell'articolo complimenti,ma io la vedo così nel vintage chitarristico è successo come nel mondo enologico,si è cominciato a fare "tanta poesia" dopo che il boom affaristico (money come sempre) ha preso piede.Le poche volte che ho avuto tra le mani una Fender dei'50/'60 ho avuto un appagamento
"emozionale" perchè li dentro c'era la storia,sono strumenti seminali,dal punto di vista puramente sonoro non mi hanno fatto fare "ooooohhhh...." La mente umana si sa,è molto facilmente influenzabile,complimenti di nuovo per il tuo post è stato un bel leggere! ;-)
Rispondi
Re: Bell'articolo complimenti,ma io la vedo ...
di Don Diego [user #4093]
commento del 18/03/2015 ore 16:37:24
anche questo è un parere! e come contraddirlo? d'altronde diresti mai che io sono uno stupido dopo aver fatto un viaggio fino a parigi, fatto la fila al louvres, solo per vedere l'originale della gioconda? stando a questo principio "vuoto di suggestione storica" andrebbe bene guardarla stampata su di una rivista....
Rispondi
Re: Bell'articolo complimenti,ma io la vedo ...
di claude77 [user #35724]
commento del 18/03/2015 ore 17:09:07
Personalmente ritengo che non sia affatto semplice fare chiarezza.
Ci sono troppe variabili, il gusto personale, la suggestione, le proprie aspettattive e quant'altro.
Alla fine non credo si possa dire a priori sia giusto o sbagliato o il vintage è una fregatura o è vero quello che c'è dietro ad uno strumento di cinquant'anni.
Personalmente penso che se uno come Diego ha scritto quest'articolo è perchè è semplicemente ciò che ha provato e l'ha voluto condividere.
Va detto che se è un amante del genere e lo è.
Se la mano ce l'ha e ce l'ha!!!
Se ha suonato tante chitarre penso che un minimo di "oggettività" (passatemi il termine) ci possa essere e quindi questo mi fa concludere che il vero vintage esiste bisogna solo avere le capacità per riconoscerlo.
Rispondi
Re: Bell'articolo complimenti,ma io la vedo ...
di Peterpanico utente non più registrato
commento del 18/03/2015 ore 19:29:27
Non regge....:-) L'impatto visivo a grandezza naturale di un quadro è "imparagonabile" a qualsiasi copia,le pinacoteche le ho girate anch'io (Louvre ,National gallery,Uffizi etc...),tranquillo!
Rispondi
Curiosità
di Luca_B64 [user #42683]
commento del 25/03/2015 ore 12:23:29
Grazie per l'articolo che hai postato, mi ha fatto un po' sognare, prima o poi, accidenti,
una fantastica tele originale, più o meno vintage, riuscirò a comprarmela anche io !

Se puoi, avrei bisogno di alcuni chiarimenti, visto che l'argomento 'tele' mi interessa tantissimo.
Tu hai scritto che le due chitarre in questione erano ben suonabili e settate a dovere, quindi guardando le foto, mi sono venute delle curiosità che se possibile vorrei soddisfare:

ho notato che nella bianca, la'55, le tre sellette del ponte sembrano praticamente allineate, di solito
per ottenere una 'discreta' intonazione, le tre selle tipo vintage, sono piuttosto disallineate tra di loro, mi verrebbe da pensare siano del tipo 'autocompensante' di altri costruttori .. ma sicuramente non sarà cosí.

il ponte, sempre nella '55 sembra notevolmente ruotato in senso orario, notare il non parallelismo
tra il bordo superiore del ponte ed il bordo inferiore del battipenna. A dire la verità, sta cosa l'ho
notata qualche volta anche in altre tele, e mi sono sempre chiesto se si trattasse di un difetto
di assemblaggio oppure di un esigenza per potere regolare al meglio la chitarra, magari per ovviare
a certe imperfezioni...

su entrambe le tele, si nota che la corda del La, a partire dalla sella sul ponte, è molto vicina al Mi
e piuttosto distante dal Re, sulla blonde addirittura la quinta corda sembra essere spostata da una
delle viti che regolano l'altezza delle selle, stranissimo.

Lo so, troppo prolisso, Grazie a chiunque volesse darmi dei chiarimenti.
Rispondi
Re: Curiosità
di Don Diego [user #4093]
commento del 25/03/2015 ore 16:14:35
scrivo in privato a Francesco, che le ha settate, e ti faccio rispondere!
intanto grazie per le belle parole al commento!
Diego
Rispondi
Re: Curiosità
di Luca_B64 [user #42683]
commento del 25/03/2015 ore 20:54:25
Grazie a te Diego!
Rispondi
Re: Curiosità
di CescosCorner [user #36147]
commento del 25/03/2015 ore 22:03:28
Ciao Luca, le sellette sono originali in entrambe le chitarre, in acciaio liscio nella 56 e zigrinato nella 65. la foto frontale inganna in quanto solo la selletta in centro è in piano, le due laterali sono inclinate per seguire il raggio di curvatura della tastiera. Quanto ai non parallelismi di battipenna e ponte, semplicemente ci ricordano che in quegli anni non si utilizzava il CNC e le tolleranze erano nell'ordine dei millimetri, così da consentire agli operai in fase di montaggio di correggere imperfezioni a livello di suonabilità.
per quanto riguarda l'intonazione, sempre per il fatto che non esisteva il CNC, ogni vecchio strumento ha misure millimetricamente difformi da un altro gemello, per cui questa va fatta ad hoc per ciascuno strumento.

un saluto

francesco
Rispondi
due mie parole
di lollofunky [user #15563]
commento del 26/03/2015 ore 14:20:41
un poco in ritardo ma volevo commentare anche io su questo articolo del bravo Diego, per me la cosa piu' interessante e' il discorso per cui se io chitarrista ho conscenza della storia della musica riesco a capire come deve suonare quello strumento perche ho la memoria sonora nelle mie orecchie di come suonava su quei dischi, come Diego fa notare proprio con titolo di brani, ovvero se a me mi dai fender telecaster del 52 e 68 e 74, io ti posso sole dire se suona bene se mi da delle belle sensazioni, quindi un po si potrebbe dire che certi strumenti vintage sono per chi li sa capire ed inserire nella giusta scaletta....
Rispondi
Re: due mie parole
di Don Diego [user #4093]
commento del 26/03/2015 ore 19:10:29
Grazie! hai colto nel segno il mio pensiero....al di là delle elucubrazioni da nerd ehehehe
Rispondi
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