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Michael Angelo: tre esercizi  in pennata alternata e modo dorico
Michael Angelo: tre esercizi in pennata alternata e modo dorico
di [user #116] - pubblicato il

Michael Angelo Batio non è solo un funambolico metallaro, icona dello shred. E’ anche un apprezzato didatta autore di famosissimi metodi per chitarra solista. Gli abbiamo chiesto qualche consiglio per avvicinarsi alla sonorità dorica e ci ha proposto tre spunti di studio.
Per prima cosa Batio ha suggerito una semplice progressione armonica che sottolineasse la sonorità dorica, su cui suonare e provare gli esercizi. Siamo in Dm Dorico e questa scala, costruita sul 2° del C maggiore è formata dalle note D, E, F, G, A, B, C. Rispetto a una normale scala di Dm naturale o eolio, formata da D, E, F, G, A, Bb, C , balza subito agli occhi la presenza del B, sesta maggiore e nota caratteristica del modo. Così, altre al Dm (D, F, A) viene affiancato un accordo di G (G, B, D) o G7 (G, B, D, F) la cui terza maggiore B coincide con la nota caratteristica del modo.
Generalmente,, nello studio dei modi si tende a lavorare su progressioni formate da un solo accordo. Questa situazione, agevole per chitarrista o un musicista vicino alla musica jazz, fusion o funk può essere invece meno naturale e divertente per un chitarrista di estrazione più marcatamente rock, abituato a muoversi e improvvisare attraverso progressioni di accordi. 
 
Michael Angelo: tre esercizi  in pennata alternata e modo dorico
 
Una piccola progressione modale, come quella accennata dal Batio, può essere un buon compromesso per agevolare lo studio.
Il primo lick è interamente costruito sulla semplice scala dorica. E’ un esempio interessante perché dimostra come una certa varietà e vivacità ritmica riesca a rendere accattivante un fraseggio lineare sulla scala. La sonorità dorica è enfatizzata sul primo movimento della seconda battuta quando il fraseggio si sofferma proprio sulla sesta maggiore, B evidenziata anche in partitura.
 
Michael Angelo: tre esercizi  in pennata alternata e modo dorico
 
Michael Angelo: tre esercizi  in pennata alternata e modo dorico
 
Nel secondo lick alla scala dorica viene aggiunto un arpeggio di C maggiore eseguito con la tecnica dello sweep picking. L’utilizzo della scala viene reso più interessante dai salti di corda. Anche in questo caso, si osservi la costruzione ritmica del fraseggio.
 
Michael Angelo: tre esercizi  in pennata alternata e modo dorico
 
Nell’ultimo esempio abbiamo sintetizzato l’improvvisazione che Batio esegue alla fine del video. Tutto il fraseggio si base sull’alternanza tra la sonorità delle quadriadi derivanti dall’armonizzazione della scala dorica e la scala stessa. Nella parte iniziale del lick sono suonati in successione tutti gli arpeggi della tonalità. 
 
Michael Angelo: tre esercizi  in pennata alternata e modo dorico
 
Grazie alle pause da un sedicesimo il pattern, sempre uguale, con cui tutti gli arpeggi sono eseguiti si sposta in continuazione sul tempo creando un effetto ritmico ficcante. La parte finale del fraseggio si sposta su due differenti diteggiature di scala dorica congiunte tra loro con un arpeggio di Dm7.
 
lezioni michael angelo batio
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Carissima Redazione, in una parte ...
di binip [user #19289]
commento del 22/04/2015 ore 18:28:55
Carissima Redazione,
in una parte di questo interessante articolo è scritto:

"Generalmente, nello studio dei modi si tende a lavorare su progressioni formate da un solo accordo. Questa situazione, agevole per chitarrista o un musicista vicino alla musica jazz, fusion o funk può essere invece meno naturale e divertente per un chitarrista di estrazione più marcatamente rock, abituato a muoversi e improvvisare attraverso progressioni di accordi"

Sinceramente non sono molto d'accordo.

In generale penso che il jazz sia molto più del rock basato sulle prgressioni di accordi.

D'altra parte il jazz modale rispetto ai changes ha allungato le misure su un singolo accordo proprio per liberare il solista dagli eccessivi vincoli armonici dell'era be-bop. Su un singolo accordo infatti si possono suonare più modi dando ampio spazio alla creatività e originalità dell'improvvisazione.

Chiedo quindi un chiarimento su ciò che volevaste intendere visto che parto dal presupposto che siate MOLTO più competenti di me e che quindi deve esserci sicuramente qualcosa che non ho capito.

Grazie mille!!
Rispondi
Re: Carissima Redazione, in una parte ...
di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 22/04/2015 ore 18:43:33
Ciao Binip,
certo è verissimo. Non ci siamo capiti.
Di sicuro l'improvvisazione jazz è basata sul suonare attraverso i cambi di accordo. Cambi che il più delle volte prevedono anche il cambio di tonalità.
Ogni accordo viene pensato come un evento armonico a se stante su cui sperimentare tutte le varie possibilità armoniche.
E' vero però che il musicista jazz, fusion è anche abituato (e si diverte come un pazzo) a suonare su vamp composte da un solo accordo, muovendosi tra le varie modalità che può accettare.

Viceversa il musicista rock, pop è più abituato a improvvisare su "canzoni", giri di accordi che non pensa singolarmente ma considera come un'unico flusso armonico in tonalità. Per questo potrebbe trovarsi in difficoltà a improvvisare e studiare su un singolo accordo. Appoggiarsi a una piccola progressione modali come quella suggerita da Batio può facilitargli la vita e aiutarlo a familiarizzare con la sonorità inedita di un modo. Se un musicista ha sempre suonato con la scala minore naturale, cimentandosi con il dorico, potrebbe faticare a a far suonare la sesta maggiore su una progressione unicamente in Dm , perché ancora non sente quella sonorità, non la possiede. In una piccola progressione come quella proposta qui, è invece la presenza stessa del G, sul quale il Dm si appoggia, che finisce per suggerire il suono della sesta, il B. Spero di essere stato chiaro.
Grazie per lo spunto di riflessione di sicuro sarà stato utile a tanti altri lettori.
Rispondi
Re: Carissima Redazione, in una parte ...
di binip [user #19289]
commento del 22/04/2015 ore 18:57:41
GRAZIE PER LA PRONTISSIMA RISPOSTA!!!

Rispondi
Re: Carissima Redazione, in una parte ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 23/04/2015 ore 08:09:19
vedo che hanno già risposto persone molto più competenti di me,
ma detto ciò volevo dare una mia risposta molto più terra terra come la mia formazione d'altronde...quindi chiedo scusa in anticipo se uso termini impropri :-) poi chi è più dotto li correggerà spero :-)

Io in pratica ho capito che i modi puoi usarli in maniera tonale...oppure modale...
cerco di spiegarmi meglio.
Se ascolti un brano come so what di miles davis allora li stai usando i modi in maniera MODALE, dato che gli accordi sono Dm e Ebm e non c'è nessuna TONALITA' che contiene gli accordi.
Su quegli accordi potrai usare le scale D dorico e Ebm Dorico oppure una miriade di altre scale minori che possono generare un accordo di Dm e di Ebm... questa pratica è molto usata nel JAZZ, quindi in sostanza è a questo che credo si riferisse la parte dell'articolo "nel jazz il modale è riferito ad un accordo"...

Vediamo ora Rock e progressioni.

Se suoni in una progressione come quella suggerita in questo articolo stai usando i modi in maniera TONALE, ovvero considera per esempio che esista solo la scala dorica in questo caso di RE, armonizza la scala dorica e trova gli accordi genrati dalla scale.. costruirai delle progressioni di accordi modali con nota fondamentale il RE...

Altro modo spiegato anche da Frank Gambale in Modes no more mystery per costruire una progressione tonale sul modo che vuoi suonare è questa:

prendi un modo in questo caso il RE dorico...individua la scala maggiore da cui viene generato.. il RE dorico è il secondo modo della scala maggiore di DO (IONICO) e ha come alterazioni rispetto alla scala maggiore di RE il terzo e il settimo grado che sono minori...

A questo punto considera il quarto e il quinto grado della scala maggiore che genera il modo da te considerato ovvero nel nostro caso DO IONICO e considera gli accordi li costruiti (F e G) suonali aggiungendo un RE al basso , alias col pedale fisso di RE..
in pratica avremmo due accordi:

1)F o FMaj7 F-A-C-E ma se aggiungiamo un re al basso abbiamo D-F-A-C (Dm7) o D-F-A-C-E (Dm7/9)

2) G-B-D col RE al basso sempre un G in secondo rivolto, o G-B-D-F - G7

Gli accordi sono quindi Dm e G o Dm7 G7 che sono gli stessi accordi della progressione base presentata sull'articolo,ma sempre dalla scala dorica di RE si generano anche tutti gli altri vedi per esempio il Bm7b5.., hai quindi una progressione tonale del modo di RE Dorico per cui vale tutto quello che ti è stato detto poi sulla nota Si etc etc....


REgards :-)

M.
Rispondi
Re: Carissima Redazione, in una parte ...
di binip [user #19289]
commento del 23/04/2015 ore 09:48:34
GRAZIE MILLE, commento molto utile.
Rispondi
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