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Cortesi Instruments Nina e Odette
Cortesi Instruments Nina e Odette
di [user #32554] - pubblicato il

Il rapporto diretto con un liutaio permette di scoprire il perché di tanti particolari spesso ignorati su una chitarra. La prova su strada delle due archtop esposte dalla liuteria Cortesi allo scorso Custom Shop ha messo davanti a un mondo di passione, conoscenza e "ascolto" dei legni.ù
Il rapporto diretto con un liutaio permette di scoprire il perché di tanti particolari spesso ignorati su una chitarra. La prova su strada delle due archtop esposte dalla liuteria Cortesi allo scorso Custom Shop ha messo davanti a un mondo di passione, conoscenza e "ascolto" dei legni.

La prima edizione del Custom Shop a Milano è stata una splendida occasione per aggirarmi tra gli espositori alla ricerca delle buche a effe. La prenotazione della silenziosa saletta privata dove provare con tutta calma gli strumenti è stata un occasione imperdibile per mettere le mani sulla hollow body e sulla archtop acustica esposte dalla liuteria Cortesi.
Il liutaio di Bergamo Giancarlo Cortesi, padre di Ivan che mi ha accompagnato nella conoscenza degli strumenti, è il costruttore delle due semiacustiche. Con molta umiltà, Ivan mi dice che ancora lavora esclusivamente su solid body e semihollow body, più semplici da costruire: per una semiacustica ci vuole esperienza, devi conoscere il legno, devi fare l’orecchio su come suona la tavola prima di costruire la chitarra.
E così, imbracciando le sue chitarre, mi riecheggiano nella testa queste ultime parole: "il legno come suona", e questi strumenti hanno un tono dolce ma con grande carattere.
Le finiture sono di grande pregio. Quella elettrificata, battezzata Nina, è uno strumento radicale, con un solo pickup Schaller al manico, 21 tasti splendidamente posizionati sulla tastiera in ebano finissimo. Il body misura 16 pollici mentre l’archtop acustica, di nome Odette, è da 17. La differenza sostanziale è che quest’ultima adotta il sistema di catenatura x-bracing mentre la Nina usa il parallel bracing.

Cortesi Instruments Nina e Odette

Particolari come questi, invisibili alla vista ma fondamentali per la resa di uno strumento, sono l'aspetto fondamentale dell'avere un rapporto diretto con la liuteria, trovare una persona esperta appassionata e competente che ti racconta delle differenza, di come suona e cosa comporta una certa scelta costruttiva piuttosto che un'altra. La liuteria, se frequentata anche solo attraverso le fiere, è fonte di sapere e conoscenza sul mondo della sei corde. Con Ivan ho potuto avere scambi preziosi, mi ha raccontato perché certe scelte in termini di legnami, cordiera e battipenna piuttosto che due chiacchiere sul funzionamento delle meccaniche, sul perché sul modello Nina sono montate le Grover Imperial mentre sulla Odette troviamo delle Gotoh. Questa è una delle tante domande possibili sulla cui base un liutaio può aprire una conversazione e regalarci tante preziose informazioni.

Tornando alla liuteria Cortesi e a come suonano le sue splendide creazioni, il modello Nina è uno strumento prestigioso che però si fa suonare da subito, il comfort è notevole e la precisione della tastiera micidiale.
Suona calda, rotonda e generosa sui cantini. I bassi non risultano abbondanti e sopratutto ho la percezione di nitidezza proprio sulle frequenze gravi dove il lavoro di costruzione e scelta dei legnami più si fa sentire. Unica pecca: personalmente fatico ad avere una chitarra che abbia un nome di battesimo!

Il modello Odette rappresenta una presa di posizione radicale nei confronti del più alto purismo nella costruzione liuteristica. È un archtop senza pickup, ai giorni nostri praticamente da suonare in casa o in piccolissimi ensemble come per esempio voce e chitarra suonati senza amplificazione.
Credo personalmente che al giorno d’oggi sia una scelta comunque difficile, presumo più realisticamente che un liutaio costruisca uno strumento del genere per misurarsi con le sue capacità puramente acustiche, dopodiché le porta in pubblico esponendole in fiere come il Custom Shop per dare un saggio della propria qualità, perché appunto il liutaio è il direttore d’orchestra quando si tratta di ascoltare il suono vero del legno.
Con la Odette, Cortesi ci riesce in pieno. La chitarra suona dinamica, equilibrata e completa di tutte le sfumature timbriche. Credo inoltre che lo spazio di maturazione e sopratutto il mettere in moto le fibre del legno non potranno che migliorare l’aspetto espressivo e il volume generale dello strumento.


Indubbiamente, per un uso live andrebbe dotata di pickup e qui rientra in gioco il rapporto che si potrebbe creare con il liutaio: sicuramente, prima di consigliarti un un pickup, lo specialista vorrà ascoltare come suoni, sapere cosa suoni e in quale formazione, poi potrebbe cominciare a farti qualche proposta consapevole di cercare il meglio per te, ma sopratutto per la sua creatura che nel futuro potrebbe non essere più nelle sue mani, e i liutai un pochino si affezionano sempre alle chitarre che costruiscono!

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Custom Shop Milano
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