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Suonare: davanti & dietro al beat
Suonare: davanti & dietro al beat
di [user #116] - pubblicato il

La capacità di suonare avanti o dietro al tempo è una delle abilità più raffinate che un musicista esperto può gestire. Parimenti, stare avanti o dietro al tempo può essere un’attitutide spontanea, capace di caratterizzare in maniera radicale il playing di un musicista. Svisceriamo l'argomento con alcuni dei migliori strumentisti, session man e docenti italiani.
Questa settimana diamo la parola a Luca Colombo, Dado Neri, Salvatore Russo e Roberto Gualdi.
Nelle prossime settimane integreremo il tema e i vostri commenti con gli spunti di Massimo Varini, Gianni Rojatti, Giacomo Castellano, Lorenzo Feliciati e tanti altri.
Il La per trattare questo argomento ce l'ha dato il nostro lettore JoeRocker.
 
"Salve a tutti, volevo fare una domanda alla sezione didattica. Sento spesso usare l'espressione suonare dietro il beat o suonare davanti al beat. Seppure concettualmente capisco di cosa si tratti, non riesco a farlo e nemmeno a trovare un modo per esercitarmi. Potreste spiegare più chiaramente di cosa si tratta e consigliare qualche esercizio? O magari canzoni e dischi da ascoltare come esempio?"
 
Suonare: davanti & dietro al beat
 
Luca Colombo
Senza dubbio tra i session man italiani più richiesti e apprezzati del momento, Colombo è anche docente al Conservatorio di Parma.
"Si tratta per lo più di una caratteristica di ognuno di noi. Esiste un feeling di esecuzione più rilassato e pesante nel sound o più nervoso e frizzante e, ovviamente, tutte le sfumature intermedie. Non esistono esercizi a mio avviso ma solo adeguamenti di arrangiamento; a volte mi capita di dire a bassista e batterista "suoniamo più indietro" ci sarebbe discrepanza se lo facesse un solo musicista. In ogni caso, registrarsi e riascoltarsi permette di verificare se si è allineati al feel di esecuzione di una band."
 
Suonare: davanti & dietro al beat
 
Dado Neri
Apprezzato per la sua straordinaria versatilità (Celentano, Nannini, Racer Cafè, Atroci...) è un didatta appassionato e moderno.
"Stare avanti o indietro il beat è il risultato dell'intenzione con cui suoniamo il brano. Generalmente, suonare soprattutto appoggiati (indietro) può conferire più peso e sensazione di relax alle note suonate e, viceversa, suonare avanti rende tutto più nervoso. Per esercitarsi bisogna registrarsi il più possibile, suonare delle ritmiche sul metronomo e poi (una volta raggiunta la sicurezza sul timing) provare a giocarci un pò e ascoltare l'effetto ottenuto! Ho sottolineato l'importanza di raggiungere prima la sicurezza sul timing perché spesso si sottovaluta l'importanza di essere perfettamente sul beat, mentre al giorno d'oggi, visto l'ammontare delle sequenze che si usano nei dischi, è fondamentale saper suonare semplicemente a tempo e oscillare troppo può causare non pochi problemi in fase di registrazione."
 
Suonare: davanti & dietro al beat
 
Salvatore Russo
Affermato didatta, Russo è tra i più apprezzati e virtuosi chitarristi manouche italiani. Pioniere della chitarra shred, ha importanti trascorsi come turnista (Venditti, Di Cataldo).
 
"Suonare up beat e down beat è una pratica comune nel linguaggio jazzistico.
Vi suggerisco un esercizio per applicare questo approccio alla struttura di un blues di 12 battute. Lavoreremo sull’up beat. E’ chiaro che è importante saper leggere la musica per imparare a sviluppare al meglio questi concetti ritmici. Oltre a farlo con gli ottavi si può anche provare con i sedicesimi."
 
Suonare: davanti & dietro al beat
 
Suonare: davanti & dietro al beat
 
Roberto Gualdi
Musicista poliedrico, Gualdi è il batterista, tra i tanti, di PFM, Lucio Dalla e Roberto Vecchioni e insegna al CPM di Milano.
 
"Rispetto al beat, incarnato dal metronomo, il tempo può essere: sul beat, avanti o indietro.
Tenuto conto che ogni musicista ha un suo modo naturale di suonare, comunque - in ciascuno dei casi - è importante per un musicista avere un minimo di gestione della cosa.
Saper suonare avanti o indietro sul tempo secondo me è da considerarsi nel dipartimento espressione artistica ed è importante chiarire che non c'è un modo giusto o sbagliato per farlo: dipende dal contesto.
La scelta di portare il tempo in un modo piuttosto che in un altro è in grado di arricchire un’esecuzione e offrire all’ascoltatore stati d'animo differenti.
Stare avanti o indietro sul beat, può addirittura essere una caratteristica distintiva di una sezione ritmica.
I Police suonano avanti e i Led Zeppelin indietro per esempio.
Se ascoltiamo "Synchronicity" dei Police è avanti sul beat: ascoltiamo Kashmir dei Led Zeppelin è indietro, appoggiato sul tempo. Mi vengono tanti altri esempi: Gli ACDC suonano appoggiati, i gruppi punk quasi tutti tirano avanti così come quelli reggae indietro.
 

Ci sono degli aggettivi che aiutano a comprendere questa attitude nel portare il tempo.
Un brano suonato in avanti è: spinto, corso, nervoso, eccitato…
Uno indietro viceversa è: appoggiato, strascicato, rilassato.
Mi verrebbe da aggiungere che quando diciamo di un brano o di un’esecuzione che ha tiro significa che è avanti, in spinta. Quando invece di consideriamo groovy è appoggiato
La gestione della cosa però non è affatto semplice perchè c'è il rischio di suonare male cercando di suonare con un mood diverso dal proprio.
Anche perché, molto spesso il "dover suonare appoggiato" significa solo di non tirare avanti!
Ecco una manciata di consigli che suggerisco abitualmente ai miei studenti: bisogna imparare a suonare sul tempo meglio che si può; è necessario imparare a riconoscere quali sezioni ritmiche suonano avanti e quali indietro e ovviamente servirà ascoltare dischi pre Beat Detective; è indispensabile fare esperimenti con il metronomo.
Per suonare esattamente a tempo ci eserciteremo facendo sì che non si senta il metronomo perché il nostro colpo sarà esattamente sovrapposto alla sua pulsazione. Poi si deve cercare di suonare lo stess pattern arrivando prima del metronomo, quindi tirando avanti. In questo sentiremo il metronomo e ci dovrà sembrare più lento di noi.
Da ultimo, per appoggiarci indietro sul tempo, suoneremo lo stesso pattern arrivando dopo di lui; ora oltre a sentirlo avremo la sensazione che sia lui che ci sta trascinando!
 
Suonare: davanti & dietro al beat
dado neri lezioni luca colombo roberto gualdi salvatore russo
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interessante ;-) ...
di mattarellox [user #2415]
commento del 18/05/2015 ore 14:55:45
interessante ;-)
Rispondi
Un tema che mi stimola ...
di Carrera [user #31493]
commento del 18/05/2015 ore 16:02:2
Un tema che mi stimola molto.
Perché quando ascolti come suonano i grandi ti accorgi che suonare "giusto" non basta. C'è quel qualcosa in più, quel portamento, quell'appoggiarsi sul tempo in maniera personale, distinguibile che fa sì che la stessa cosa suonata da due musicisti diversi suoni diversa e abbia un tiro diverso.
E' verissimo che in tanti dischi di oggi questa cosa è "assassinata" dalla tanta elettronica e dal fatto che tutto è tirato dritto al computer...tutto giusto, tutto noioso.
Rispondi
In una band?
di francescosireno [user #36194]
commento del 18/05/2015 ore 16:07:45
Articolo chiaro e interessantissimo.
La domanda che sorge spontanea ora è:
Come si fa se nella stessa band si ha batterista e bassista, molto bravi, ma comunque con un senso naturale del tempo totalmente differente?
Es.
Batterista tende sempre a stare avanti al beat e Bassista tende sempre a stare dietro al beat.

domanda da 1 milione di dollari?
Rispondi
Re: In una band?
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 18/05/2015 ore 16:46:09
Semplicemente uno dei due cambia il modo di suonare oppure bisogna cambiare uno dei due musicisti.
Non è che ci sono molte altre soluzioni se vuoi che le cose funzionino.
Se invece c'è di mezzo l'amicizia o qualche altro motivo li tieni così come sono e ti accontenti.

Ti do' il mio IBAN dove accreditare il milione di dollari. :)
Rispondi
Re: In una band?
di eugenio01 [user #39191]
commento del 18/05/2015 ore 16:50:23
non si fa..in nessun modo :-)
uno dei due si accoda.
Rispondi
Re: In una band?
di summerandsun [user #22475]
commento del 19/05/2015 ore 17:33:11
Ti riporto l'esperienza del mio gruppo.
si prova un sacco e ci si parla molto tra un esecuzione e la successiva.
Ci diciamo ad esempio "prima del tale passaggio proviamo a tirare indietro per dare tensione, poi dal passaggio in poi facciamo così, eccetera". ovviamente occorre prima conoscere il pezzo perfettamente, altrimenti dare certe sfumature diventa difficile. I risultati non li abbiamo visti immediatamente, ma dopo un pò arrivano e fanno la differenza
Rispondi
Lo shuffle è un tempo ...
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 18/05/2015 ore 16:43:31
Lo shuffle è un tempo trascinato per eccellenza.
Il blues è per sua natura indietro, appoggiato.
Anche il rock n roll per conseguenza visto che suo padre è il blues è anche lui tendenzialmente indietro.
Rispondi
Re: Lo shuffle è un tempo ...
di integraldream [user #39799]
commento del 19/05/2015 ore 09:02:39
....e pensa che io ho un cantante che facendo rock-blues tira avanti come una locomotiva!!!
Ha un senso del tempo che ogni tanto non lo tiene nemmeno con il piede!!! Batte un tempo e canta con un altro!!! Per me che arrivo dalla classica......mi fa andare in bestia! :/
Rispondi
Re: Lo shuffle è un tempo ...
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 19/05/2015 ore 10:25:24
La risposta è una sola, cambia cantante.
Lui non lo farà apposta ma non credo possa farci qualcosa e se vuoi migliorare come gruppo è l'unica opzione.
E' come nel calcio arriva un certo punto che non puoi far giocare tutti anche i bambini scarsi se vuoi vincere.
Arriva un certo punto in cui va fatta una selezione: sei bravo giochi sei scarso fai qualcos'altro.
Rispondi
Re: Lo shuffle è un tempo ...
di integraldream [user #39799]
commento del 19/05/2015 ore 12:09:05
il fatto è che canta bene, ma se accompagna anche con chitarra o Hammond viaggia per conto suo!!!
Sto cercando di fargli ridurre lo strumento altrimenti........soluzione drastica!!
Rispondi
Re: Lo shuffle è un tempo ...
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 19/05/2015 ore 13:49:20
Ah beh non avevi spiegato bene...pensavo fosse proprio un cane.
Ora che hai specificato è diverso...basta che non suoni.
Rispondi
penso di andare sufficientemente a ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 18/05/2015 ore 16:49:22
penso di andare sufficientemente a tempo... anche perchè suono musica elettronica ormai da trent'anni e le macchine non perdonano ..

sono abbastanza swingato e quindi tendente al rilassato, ma non so controllarlo, penso di non saper suonare in un altro modo..
Rispondi
Re: penso di andare sufficientemente a ...
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 18/05/2015 ore 17:28:3
beh suonare con le batterie elettroniche fa bene al senso del tempo.
Andare a tempo è fondamentale, ci si accorge del tocco umano quando quantizzi una parte suonata con qualche synth e diventa troppo meccanica se è perfetta.
Quindi l'errore umano di chi cerca di andare a tempo è abbastanza per non essere robotico, senza pensare a cosa stai facendo.
Secondo me viene naturale, sarebbe bene anche suonare a volte pezzi in 2/4 o 3/4 per svincolarsi dalllo schema del 4/4 rock.
Suonare in stile bluegrass oppure anche suonare ska o reggae.
Se ci si accorge che non si riesce significa che c'è un limite.

Ad esempio io pensavo che fosse facile suonare questa canzone.
Invece mi sono trovato in difficoltà all'inizio poi l'ho fatta facendo tutte le parti, anche il basso(ma Claes non l'ha mai cantata quindi non l'ho mai messa su Accordo).

E' da provare! (con la batteria sotto) non solo con l'acustica senza ritmo sennò troppo facile.
Il casino è riuscire a dare il senso di saltellamento che è al contrario del solito rock.

E' in 2/2
vai al link
Rispondi
Re: penso di andare sufficientemente a ...
di mrnippo [user #31138]
commento del 19/05/2015 ore 10:51:38
oppure suonare money e nell' arco di qualche minuto si va dai 7/4 ai 4/4 passando per i 6/4 e di nuovo 7/4 :D
Rispondi
Re: penso di andare sufficientemente a ...
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 19/05/2015 ore 14:20:52
Si ma non è la stessa cosa, è sempre rock.
Tutti me compreso hanno difficoltà con i ritmi saltellanti.
prova a suonare bluegrass, zydeco, musica balcanica, ska, ma si anche reggae.
Ma con un ritmo sotto, cercando di essere sempre a tempo; è difficile.
Anche fare un assolo nello stile è difficile.
esempi:
vai al link

questa beh...troppo difficile.
vai al link

questa non ne parliamo
vai al link

tutti secondo me dovrebbero provare a suonare country di quello saltellante e veloce non le ballad.
Anche se a uno non piace molto perché:
Primo se suoni sempre rock o blues all'inizio ti trovi spiazzato perchè è tutto in levare .
Secondo quando ci prendi un po' la mano magari ci trovi gusto.

Rispondi
Re: penso di andare sufficientemente a ...
di mrnippo [user #31138]
commento del 19/05/2015 ore 15:38:16
concordo anche io sulla necessità di esercitarsi con altri ritmi, io arrivo dal blues/rock ed in effetti ho fatto fatica per esempio a metabolizzare il raggae. devo dire che anche il fatto che tutti dicano che è "in levare" è stato un pò misleading nel mio caso, perchè se suono un raggae in 4/4, devo accentare il 2 e il 4, che non sono propriamente "in levare", sono il battere del secondo e del quarto quarto:)

Rispondi
Re: penso di andare sufficientemente a ...
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 19/05/2015 ore 15:55:50
infatti ho scritto "ma si anche il reggae" perché appunto è un po' diverso.
Se suoni in levare sullo stesso ritmo e lo acceleri un po' diventa Ska.
tipo questa dei police è più ska n roll che reggae n roll
vai al link

questa è la versione di i shot the sheriff che ho fatto con Claes (io suono e Claes canta)
vai al link
Rispondi
Re: penso di andare sufficientemente a ...
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 19/05/2015 ore 15:25:22
Questo è uno dei miei esperimenti di country, suono tutto io.

vai al link
Rispondi
Re: penso di andare sufficientemente a ...
di mafuz [user #19122]
commento del 23/05/2015 ore 16:29:52
Ho sentito il pezzo. E' una mia impressione o con l'armonica tendi ad essere 'upbeat', a farti leggermente rincorrere, mentre quando passi al fraseggio di chitarra torni perfettamente a tempo? Sarebbe curioso (ma forse più normale di quello che uno si aspetti...) che lo stesso musicista abbia un feeling diverso se pizzichi corde o se usi il fiato!

PS by the way, divertente il pezzo!
Rispondi
Re: penso di andare sufficientemente a ...
di Claes [user #29011]
commento del 19/05/2015 ore 19:13:51
Giusto! Aggiungo: il ritmo saltellante è quello dei treni - ruote su rotai. Il treno va piano o veloce e lo "swing" cambia a seconda della velocità. Il treno di Bob Dylan è da BPM metró e molti pezzi Blues sono (presumo) stati composti viaggando su una accelerata deep down South.
Rispondi
Oppure suonare questa canzone ed ...
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 18/05/2015 ore 17:58:15
Oppure suonare questa canzone ed evitare che sembri una tarantella.
vai al link
Rispondi
Vorrei fare una considerazione in ...
di qualunquemente1967 [user #39296]
commento del 18/05/2015 ore 19:51:44
Vorrei fare una considerazione in merito . Credo che tutti abbiano provato l'esperienza della registrazione e generalmente nei primi take ci accorgiamo riascoltando che rispetto al click siamo avanti cioè si ha la tendenza a correre .... Non ne conosco le ragioni ma questo è. Io generalmente credo che si debba sempre prima cercare di andare a tempo cioè sul click e con molta pratica cercare di suonare un po indietro ma mai avanti ! Il cosidetto tiro non si ottiene tendendo ad accelerare ma il contrario ! Mi sto riferendo ad un contesto pop rock blues . Ciao
Rispondi
Re: Vorrei fare una considerazione in ...
di joerocker [user #11075]
commento del 19/05/2015 ore 00:36:41
Ultimamente ho tirato giù a orecchio un pezzo dei Motorhead, e mentre lo suonavo mi sono accorto che se non lo tenevo in cuffia a volume abbastanza alto, andavo...non fuori tempo perchè ero comunque a tempo, ma non veniva uguale: ho capito che c'era qualche passaggio in cui la chitarra andava avanti e anticipava il beat, e ti devo dire che ci stava a pennello, in quel contesto rendeva il tutto più nervoso e in punta di piedi. E' una questione di contesto, andare avanti può essere utile se lo si fa con gusto e padronanza, se invece lo fai per errore la cosa fa schifo XD
Rispondi
Re: Vorrei fare una considerazione in ...
di qualunquemente1967 [user #39296]
commento del 19/05/2015 ore 09:24:24
Si sono d'accordo con te diciamo che in alcuni casi è opportuno correggere il tiro e ci sono stati gruppi in passato che hanno dato un impronta al loro stile proprio perche' si percepiva un incalzare in avanti probabilmente perche si era voluto mantenere la performance intatta e del click se ne sono liberati e hanno suonato tutti insieme come in sala prove . Ciao
Rispondi
Culture diverse
di francescosireno [user #36194]
commento del 19/05/2015 ore 09:33:03
Ho suonato con varie persone provenienti dall'Africa, in particolare Costa d'Avorio e Nigeria, e loro hanno il "problema" opposto a noi, alle prime take sono sempre indietro sul tempo.
Non solo chitarristicamente, anche vocalmente.
In realtà non è un problema, anzi è un arricchimento culturale se si riesce a coordinarsi tutti alla stessa maniera.
Rispondi
suonare davanti o dietro al ...
di franklinus [user #15063]
commento del 19/05/2015 ore 11:28:24
suonare davanti o dietro al beat non si può insegnare...è una facoltà innata che,con lo studio dello strumento,può migliorare tecnicamente,ovvio,ma "sentire" il ritmo nasce con noi...o si ha o non si ha
Rispondi
Re: suonare davanti o dietro al ...
di Claes [user #29011]
commento del 20/05/2015 ore 13:14:31
> il ritmo nasce con noi...o si ha o non si ha <

Sei severo ma hai ragione. Credo però che si può imparare a "suonare giusti". A parte ascoltare ri-ascoltare buona musica del genere preferito serve il metronomo batteria-basso per ancorarsi bene. Ci sono poche bands che si ancorano sulla chitarra ma esistono:i Stones, Sex Pistols (Steve Jones suonava anche il basso sui dischi), Ramones, The Who (!)...

Rhythm box / sequencer: ci vuole un pò di pratica... Tutto è quantizzato! Il basso è su synth anche se un bassista suona dal vivo. Credo sia utile esercitarsi con un rhythm-box per imparare a discernere minime discrepanze ritmiche e affinare l'orecchio per poi suonare con un batterista facendo molta attenzione al groove del batterista.

Infatti, l'articolo vale anche per i batteristi!
Rispondi
E' una variabile
di BBSlow [user #41324]
commento del 22/05/2015 ore 09:37:2
...che fa parte dello stile esecutivo di qualsiasi genere di musica: perfino antecedente al concetto stesso di "tempo" musicale, se si pensa che l'esecuzione del canto gregoriano (notoriamente privo di "beat", nel modo in cui lo intendiamo noi) vive esattamente di questa tensione tra "tirare" e "lasciare", e lo stesso è per la polifonia. Altrettanto esemplare è lo stile esecutivo del valzer "alla viennese", nel quale i grandi musicisti "giocano" con l'attacco e la durata dei due tempi in levare. E non parliamo dei grandi cantanti della swing-era: il fraseggio vocale di Sinatra è una lezione accademica, così come il canto (vocale e strumentale) di Armstrong (per dire che è vero che "viene naturale", però se uno ascolta un po' si può imparare).
il "tirare avanti" e "lasciare indietro" della musica moderna (rock e pop) derivano dalla tradizione dei worksongs, i canti "ritmici" utilizzati nel nordamerica (ma ce ne sono esempi numerosi anche altrove: nella marina inglese, ad esempio) per coordinare i movimenti di gruppi di persone che svolgevano un lavoro che richiedesse la fluidità di una catena di montaggio, ma con "ingranaggi" umani (tipo il caricamento delle balle di cotone). Era prezioso il lavoro del capo-corista, che doveva tenere sott'occhio i movimenti di tutti e accorgersi quando il ritmo rallentava, quando qualcosa andava "fuori tempo" rischiando di inceppare il tutto; e doveva, con l'incalzare o il rilassarsi del canto (generalmente di tipo "botta-e-risposta"), riportare tutto a ritmo.
Io suono principalmente blues e derivati, quindi (come è stato già detto) un genere musicale che tende più al "lasciare indietro". Per il rock credo che la cosa più importante da saper fare, se si vuole giocare con queste variazioni, sia... saper andare a tempo. Nel senso che se non si è mentalmente "quadrati" sul beat, e non si tiene il tempo in modo preciso, quella che è una importante possibilità di variazione stilistica ed espressiva diventa immediatamente un brusco e insopportabile fuori tempo (che fa il paio con quei cantanti che fanno male i portamenti e finiscono per trovarsi fuori tono). E basta sentire i live non ritoccati di tanti musicisti, anche acclamati, per accorgersi che cascarci è facilissimo...
Rispondi
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