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Carl Martin Octa Switch MK3: looper ristretto
Carl Martin Octa Switch MK3: looper ristretto
di [user #16167] - pubblicato il

Direttamente dalla Danimarca abbiamo ricevuto un pacco con alcune delle novità più interessanti di Carl Martin. Cominciamo con l’Octaswitch, giunto alla terza release, più compatto ma con le stesse feature della vecchia versione.
Direttamente dalla Danimarca abbiamo ricevuto un pacco con alcune delle novità più interessanti di Carl Martin. Cominciamo con l’Octaswitch, giunto alla terza release, più compatto ma con le stesse feature della vecchia versione.

Il rosso che ricopre l’intero chassis è lo stesso che da anni contraddistingue la serie Octa Switch. La vera novità è rappresentata dalle dimensioni praticamente dimezzate rispetto alla MK2. Peso ridotto, meno spazio occupato in pedaliera, ma le stesse identiche caratteristiche tecniche che lo hanno reso uno tra i looper più apprezzati in commercio.

Molto più ravvicinati di prima, sul pannello superiore troviamo tutti gli switch necessari per il suo funzionamento. Il Carl Martin ha posto per otto effetti diversi. A portata di piede ci sono quindi otto footswitch con annesso DIP switch. Questi non sono altro che i bank che si hanno a disposizione sull’MK3. Una delle caratteristiche che hanno reso celebre l’Octa Switch è proprio l’immediatezza con cui si possono programmare i suoni. Come si può notare non sono presenti né porte midi né display LCD. Solo i mini switch, con cui si può decidere quali effetti attivare per ogni preset. Memorizzarne uno è facile come bere un bicchier d’acqua. Si seleziona quale degli otto banchi si vuole utilizzare con il footswitch. Con un cacciavitino, una penna o delle dita molto piccole (traduciamo letteralmente dal sito ufficiale), si selezionano i mini interruttori del DIP, corrispondenti ai pedali che si vuole attivare e il gioco è fatto, immediato e facile, come detto in precedenza. I led posti in cima indicheranno quali pedali sono in funzione, quello accanto allo switch invece ci indicherà quale loop è attivo. 

L’Octa Switch MK3 ha in servo altri assi. Cominciamo dai DIP switch aggiuntivi. Quest sono due e sono dedicati alle due uscite external switch. Con queste si possono controllare due diverse funzioni dell’amplificatore a cui abbiamo collegato la pedalboard. Si potrà scegliere a quali canali assegnare le funzioni di cambio channel, attivazione o disattivazione di boost o riverbero o qualsiasi altro parametro l’ampli metta a disposizione. L’utilizzo dell’Octa Switch per controllare il cambio canale dell’ampli, va di pari passo (solitamente) con l’uso del loop effetti, nel quale inserire delay riverberi e modulazioni. Per spezzare in due tronconi la pedalboard, bisogna rinunciare al loop 5. Si dovranno utilizzare l’IN e l’OUT per collegarsi al send-return dell’amplificatore. In questa maniera potremo posizionare overdrive e distorsori di fronte e mantenere ritardi e modulazioni nel loop effetti. L’ultimo optional a disposizione sull’MK3 è il buffer. Attivabile tramite un interruttore posto sul retro, può essere utilizzato per aiutare il segnale della chitarra ad attraversare l’intera catena effetti senza problemi, oppure spento, usando il controller in modalità true bypass. 

Carl Martin Octa Switch MK3: looper ristretto

Il vero punto di forza del looper in prova oggi è l’immediatezza con cui si riesce a entrare in confidenza. Basta ricordarsi l’ordine usato per collegare gli effetti e in meno di un minuto si anno otto preset pronti all’uso. Certo, otto può sembrare un numero risicato, ma se ci si ferma a pensare a quanti siano i diversi suoni di cui si necessita, raramente supereremo questo numero. L’uso è semplice, il funzionamento è perfetto. Abbiamo collegato diversi pedali, con diverse combinazioni. Provando a cambiare continuamente da un preset all’altro e non abbiamo notato nessun evidente rumore. I footswitch sono solidi e anche dopo un bel po’ di sollecitazioni non hanno dato nessun segno di cedimento o malfunzionamento. Il Carl Martin Octa Switch dà l’aria di poter essere un controller per sempre. 

Certo, la facilità nell’uso è un po’ limitata sotto l’aspetto dei live. Maneggiare gli interruttori DIP Switch su un palco è pressoché impossibile. Un buon lavoro a casa però scongiurerà il dover armeggiare sul palco con i pirulini.

L’Octa Switch è un looper solido, immediato e facile da utilizzare. Presenta caratteristiche interessanti che, unite alle dimensioni più compatte, la rendono ancora più interessante delle precedenti versioni. Per metterla in pedaliera servono circa 400 euro, una cifra non molto bassa, ma proporzionata alla qualità dei materiali utilizzati nell’Octa Switch, che può essere perfetto per chi vuole gestire i suoi numerosi effetti senza dover smanettare con display, menù e sotto menù.   
carl martin controller octa-switch
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