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Tensione e risoluzione armonica: i Gruppi Tonali
Tensione e risoluzione armonica: i Gruppi Tonali
di [user #41112] - pubblicato il

Armonia. Concentriamoci sugli accordi che derivano dall'armonizzazione della scala maggiore e impariamo a classificarli sul continuo rapporto di tensione e risoluzione che intercorre tra loro. Addentriamoci nel mondo dei gruppi tonali.
Armonia. Concentriamoci sugli accordi che derivano dall'armonizzazione della scala maggiore e impariamo a classificarli sul continuo rapporto di tensione e risoluzione che intercorre tra loro. Addentriamoci nel mondo dei gruppi tonali.

Vi siete mai chiesti perché alcune particolari strutture armoniche abbiano avuto così tanto successo nella musica contemporanea (e non solo)? Pensiamo al celebre “giro di do” (…meglio scritto come I/VI/II/V), o al classico II/V/I (...più “jazzistico”) e via dicendo.
Il primo step per affrontare l’argomento, consiste nel suddividere gli accordi di una data tonalità in tre “gruppi tonali”.

Tensione e risoluzione armonica: i Gruppi Tonali

Riferiamoci alla tonalità di C maggiore ed armonizziamo la scala per triadi.
Nascono i seguenti accordi:

Tensione e risoluzione armonica: i Gruppi Tonali

Ora, proviamo a raggruppare insieme gli accordi che hanno in comune almeno due note. Ci renderemo subito conto che si distribuiranno in tre insiemi:

Tensione e risoluzione armonica: i Gruppi Tonali

Gruppo di Tonica: C, Em, Am
Gruppo di Sottodominante: F, Dm
Gruppo di Dominante: G, B°

Chiaramente questo procedimento è estendibile a tutte le altre tonalità.
Tornando alla domanda iniziale, perché è così importante capire questa classificazione?
La ragione sta nel fatto che tutta la musica a cui siamo abituati (e parliamo di musica tonale) si basa su un continuo rapporto di tensione/risoluzione armonica. Se ascoltiamo l’effetto degli accordi che abbiamo appena trattato, ci renderemo conto di una certa sensazione di staticità data dagli accordi del gruppo di tonica e di instabilità/tensione (più o meno marcata) data invece da quelli dei gruppi di sottodominante e dominante.
Vale a dire che ogni composizione, per risultare efficace e convincente, all’ascolto, dovrà basarsi sulla alternanza degli accordi dei diversi gruppi tonali!

Tensione e risoluzione armonica: i Gruppi Tonali

Ecco perché, provando a rifletterci su, sarà difficile trovare un brano musicalmente “efficace” basato su una progressione tipo Em/Em/Am/C …un pattern costruito su accordi della stessa famiglia, non genera infatti nessuna alternanza tensione/risoluzione.
Mentre invece, ora che conosciamo i gruppi tonali, ci viene immediato notare come nel nostro amato “giro di do” (C/Am/Dm/G7) si realizza una perfetta alternanza tra le famiglie di accordi (primi due di “riposo”, secondi due di “tensione crescente”), in grado di realizzare ciclicamente la famosa tensione/risoluzione tanto cara al nostro orecchio!
Tirando le somme…se analizzate in quest’ottica alcuni brani che vi sono familiari, verificherete che generalmente la “macro regola” dell’alternanza dei gruppi tonali dovrà sempre essere realizzata! A questo punto non resta che provare ad applicarla nelle vostre composizioni e giudicarne il risultato!
Buono studio!

Tensione e risoluzione armonica: i Gruppi Tonali

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.
lettori in cattedra
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Ne avevo solo sentito parlare...
di guidomania [user #28202]
commento del 01/07/2015 ore 13:07:14
Grazie per la lezione Dino!
Rispondi
Ottimo, aggiungerei che..se devi suonare ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 01/07/2015 ore 13:18:23
Ottimo, aggiungerei che..se devi suonare sopra una famiglia di gruppi tonali ci sono delle note da evitare della scala che li generano, per esempio sulla famiglia del gruppo di tonica C,Em,Am si deve evitare o neutralizzare il F perchè crea dissonanza sul E che ti trovi in tutti gli accordi come terza, tonica e quinta, mentre se usi gli accordi del gruppo di sottodominante la nota da non suonare o suonare con attenzione è il B...
sulla scala di dominante invece puoi suonare tutte le note della scala che genera gli accordi...

quindi dalla scala di C

C D E F G A B togliendo il F e il B si generano due scale "semipentatoniche"

C D E G A B
C D E F G A

utili nell'improvvisazione tonale o con uso tonale dei modi.

REgards,

M.
Rispondi
Re: Ottimo, aggiungerei che..se devi suonare ...
di Zango [user #42812]
commento del 01/07/2015 ore 15:42:31
Scusa la domanda (forse stupida) ma come note di passaggio non posso suonarle lo stesso?
Sia il Fa che il Si fanno parte della tonalità di do maggiore, quindi a rigore di logica a meno di usarle come note di fermata sugli accordi che elencavi tu dovrei poterle usare come passaggio senza nessuna dissonanza giusto?
Rispondi
Re: Ottimo, aggiungerei che..se devi suonare ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 01/07/2015 ore 16:27:46
come note di passaggio si...o comunque cercando di neutralizzarne l'effetto ovvero suonandole su tempi deboli....

In realtà se suoni un Fa sopra un accordo di Do maggiore hai comunque una dissonanza dovuta al fatto che il Do maggiore è composto da C-E-G quindi il F che è a un semitono di distanza dal E che è la mediante dell'accordo stesso crea dissonanza.... ovvio che se la dissonanza va a concludersi su una target tone lo puoi suonare e farcelo stare bene usando lo stesso principio dei cromatismi..

Analogamente se lo suoni sopra un Em o un Am dove il E ricopre i ruoli di tonica e di quinta...
stessi discorsi per gli altri gruppi di accordi dove il B è a un semitono dal C....

Come fonti sono i metodi di Luca Colombo.

Li puoi trovare la spiegazione dettagliata con tutti gli esempi e le basi per esercitarti sia a non suonarlo sia a suonarlo in modo che ci stia bene...

Ciao
Rispondi
Re: Ottimo, aggiungerei che..se devi suonare ...
di Zango [user #42812]
commento del 01/07/2015 ore 17:30:32
Ok, era proprio come pensavo io.
Grazie mille per la spiegazione!
Ciao!
Rispondi
Re: Ottimo, aggiungerei che..se devi suonare ...
di eugenio01 [user #39191]
commento del 01/07/2015 ore 22:43:0
--------->o comunque cercando di neutralizzarne l'effetto ovvero suonandole su tempi deboli....

su Cmaj7 in 4\4 e con note in ottavi |fa-mi |fa-mi| fa-mi| sol-do

e hai la quarta sul battere dei due tempi forti.
Rispondi
Re: Ottimo, aggiungerei che..se devi suonare ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 02/07/2015 ore 00:16:2
boh si io dicevo in pratica quello che diceva LC nei suoi metodi.

con Fa Mi suoni pure il Fa sul tempo forte ma vai a cadere sul MI che è la mediante usando il principio dei cromatismi come detto poco sotto.

Poi dipende da quello che suoni ho visto persone che ci sanno far star bene tutto su tutto...io invece devo massacrarmi di studio per farci stare bene pochissimo su molto poco :-)

M.
Rispondi
Re: Ottimo, aggiungerei che..se devi suonare ...
di eugenio01 [user #39191]
commento del 02/07/2015 ore 12:22:01
alcuni metodi danno un forte risalto alle pentatoniche perché metti subito le mani sulla tastiera
e suoni sulla progressione armonica cambiandone due o tre..in linea generale..claro che mike stern
lavora sulle pentatoniche un po diversamente..

Con la pentatonica non ci si fa mai male tutte le note sono a posto e ci si deve veramente impegnare
per andar fuori. Nel caso di un principiante capita che durante il solo su pentatonica non riesca ad
evidenziare benissimo il cambio d'accordo ma note fuori posto non rischierà mai di prenderne.

Il problema della penta è che gli mancano proprio quelle due note lì -la quarta e la sensibile- che
son quelle che utilizzate e risolte danno quello che la penta non può ovviamente dare----->il "pepe".

La risoluzione non è detto che vada effettuata subito dopo la nota (come nell'esempio..che era ad hoc..)
ma più la si ritarda e più l'ascoltatore rischia di perdersi (assieme a chi suona :-).

Per quelli non pratici della questione ma che volessero iniziare ad introdurre ste benedette due note
nel loro fraseggio la maniera migliore di iniziare è quella di mettere su un looper\software due battute di
Imaj (Do maj7 per comodità) due di V7 (Sol 7) e provare le coppie di note mi\fa e si\do sugli accordi e sui cambi.
E ovviamente le tonalità da provare sarebbero almeno 6\7 (ormai ho capito che è perfettamente inutile
raccomandare di ripeterlo nelle 12 tonalità..nessuno lo fa MAI)

Nella stessa maniera provando ad introdurre qualche cromatismo vi renderete conto della differenza
tra risolvere un cromatismo e risolvere una quarta.

Rispondi
Re: Ottimo, aggiungerei che..se devi suonare ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 02/07/2015 ore 13:20:11
aiuto mi sono perso.....però quando si fa questo discorso non si parla di "pentatoniche" ma di semipentatoniche....che tra l'altro possono essere maggiori o minori a seconda del gruppo dell'accordo a cui si riferiscono...
A quanto ho capito io...che ne so su Cmaj7 avrai una pentatonica maggiore di C + la 7 che ti da la scala semipentatonica più spostata verso la scala ionica di do piuttosto che su un Dmin7 ti riorganizzi una semipentatonica spostata sul modo di Re dorico dato che hai le stesse note della scala pentatonica di D più la sesta maggiore, nota caratterizzante del modo dorico...di Re...

sull'accordo di dominante G7 invece puoi suonarle tutte perchè comunque hai la cadenza V-I che ti richiama il C mentre il Fa è la settima minore...

per i cromatismi credo di aver capito che li usi per esempio a gruppi di 3 o 4 note per passare da una scala all'altra della scala diatonica che stai usando, meglio ancora se la finisci su una nota dell'accordo che stai usando...
Rispondi
Re: Ottimo, aggiungerei che..se devi suonare ...
di eugenio01 [user #39191]
commento del 02/07/2015 ore 13:51:
si ti sei perso :-)

Quindi vale la solita regola...suonare ed ascoltare...tutte ste cose ti diventeranno automatiche e tra 2\3 anni
ci giocherai sopra
Rispondi
Re: Ottimo, aggiungerei che..se devi suonare ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 02/07/2015 ore 14:52:00
lo spero ma dato il mio risicato tempo ne dubito...per ora sono solo masturbazioni mentali...:-(
Rispondi
Re: Ottimo, aggiungerei che..se devi suonare ...
di bend_it [user #29446]
commento del 03/07/2015 ore 11:30:04
Beh -... sul dominante (simmetricamente a quanto avviene per il gruppo di tonica) è da evitare la quarta giusta (il DO) che si scontra con la sensibile (il SI) e tra l'altro anticipa la risoluzione ed affievolisce la tensione.
Rispondi
Re: Ottimo, aggiungerei che..se devi suonare ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 05/07/2015 ore 17:28:43
in teoria è tutto ok, ma ricontrollando il manuale in realtà quando fa questo discorso parla di un accordo di dominante ma sus4, quindi col do e ci sta il do...certo a quel punto non suoni più il si :-)....mi sta venendo mal di testa o_O!
Rispondi
Re: Ottimo, aggiungerei che..se devi suonare ...
di bend_it [user #29446]
commento del 05/07/2015 ore 18:46:54
ah ecco. Il dominante sus4 ...non è un dominante (almeno non proprio). E' più simile ad un sottodominante.
Rispondi
Re: Ottimo, aggiungerei che..se devi suonare ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 06/07/2015 ore 08:39:21
why??
Rispondi
Re: Ottimo, aggiungerei che..se devi suonare ...
di eugenio01 [user #39191]
commento del 08/07/2015 ore 13:54:1
why non lo so...quel fa ti porta sparato sulla sottodominante (la quarta..) e l'orecchio con il basso do sotto
porterebbe al gruppo di sottodominante ma la questione teorica sul quel tipo di accordi va a braccetto con
l'orecchio del "teorico" e non la si finisce più. Presi singolarmente gli accordi non è che ci si possa discorrere
sopra più di tanto...all'interno del giro armonico invece diventa più facile collocarli.
Rispondi
Occhio ai simboli! L'accordo semidimuito ...
di Cukoo [user #17731]
commento del 01/07/2015 ore 16:08:04
Occhio ai simboli! L'accordo semidimuito si scrive BФ e non B°, che significa SI diminuita
Rispondi
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Re: Occhio ai simboli! L'accordo semidimuito ...
di DinoMignogna [user #41112]
commento del 01/07/2015 ore 18:41:06
Cukoo,
l'articolo fa riferimento alle triadi, la differenza tra accordo diminuito e semidiminuito entra in gioco se ci fosse stata la settima. In questo caso la triade diminuita, scritta come B° è corretta.

Dino
Rispondi
Re: Occhio ai simboli! L'accordo semidimuito ...
di Cukoo [user #17731]
commento del 01/07/2015 ore 19:39:22
Penso sia una questione di scuole di pensiero. Io seguo quella che considera l'accordo di diminuita quello di 7a diminuita.
Per me è più chiaro associare accordo e scala. E il settimo grado è associato all'accordo semidiminuito.
Comunque è una questione nominalistica, e l'importante è capire il senso della cosa.
Rispondi
Re: Occhio ai simboli! L'accordo semidimuito ...
di DinoMignogna [user #41112]
commento del 01/07/2015 ore 22:46:07
Cukoo,
non dipende dalla scuola di pensiero. In termini di triadi (ovvero quelle trattate nell'articolo) sul settimo grado nasce una triade diminuita, come trovi correttamente descritto. Parlare di accordo semidiminuito in questo caso non ha senso, dal momento che ci siamo fermati a I, III e V grado, senza la settima.

Confermo la correttezza di quanto scritto.
Dino


Rispondi
scusate se vi sembrerò un ...
di vinnij4 [user #15879]
commento del 01/07/2015 ore 22:11:04
scusate se vi sembrerò un po' rozzo, ma non ci ho capito assolutamente nulla, mentre ciò che ho capito è che quella meravigliosa Gisbson Les Paul Black Beaty con Bigsby è letteralmente mozzafiato!
Rispondi
Re: scusate se vi sembrerò un ...
di luvi [user #3191]
commento del 02/07/2015 ore 12:52:58
A parte la condivisibile considerazione sulla Gibson Black Beauty ;-), provo a darti una mano, perché forse nella pur ottima spiegazione manca un particolare che potrebbe rendere tutto più chiaro, cioè il significato di "armonizzazione di una scala"
Provo a condensarlo in poche parole (spero) semplici...

La scala maggiore può fungere da base per creare delle serie di accordi da essa derivati che si pongono come mattoni di costruzione per le più comuni progressioni utilizzate nella composizione. Gli accordi si creano sovrapponendo ad ogni nota della scala (detta "grado") una nota della stessa scala che nasce ad un intervallo di terza più in alto (per capirci, due note più sopra: se la scala è Do magg. al Do si sovrappone il MI, al RE il FA e così via). Il processo si ripete su due "livelli" sovrapposti ottenendo le cosiddette "triadi" (blocchi di tre note che doventano DO-MI + SOL, RE-FA + LA e così via), se lo si ripete per una terza volta si ottengono invece gli accordi completi di quattro note (DO-MI-SOL+SI, RE-FA-LA+DO, ecc. ecc.).
A seconda delle distanze (misurate in semitoni) di ogni nota rispetto a quella più bassa (la fondamentale) le triadi e gli acordi prendono nomi diversi e danno luogo a caratteristiche sonorità ben riconoscibili (maggiori, minori, diminuiti, ecc.). Essendo composti tutti dalle note di un'unica scala questi accordi sono in stretta relazione sia con essa (per l'improvvisazione, ad esempio) che tra loro, andando a costituire il materiale armonico tipico della "tonalità" definita appunto da quella scala (la scala di Do magg. armonizzata crea gli accordi della tonalità di DO magg. e così via).

Il discorso è più complesso ed articolato, ovviamente, ma era tanto per chiarire qualche dubbio di base...
Rispondi
Re: scusate se vi sembrerò un ...
di vinnij4 [user #15879]
commento del 02/07/2015 ore 14:15:32
Grazie mille per la gentilezza. Ora è più chiaro :-)
Rispondi
Filippo Daccò docet
di barandrea [user #33283]
commento del 02/07/2015 ore 14:26:02
Filippo Daccò docet
Rispondi
Re: Filippo Daccò docet
di eugenio01 [user #39191]
commento del 02/07/2015 ore 17:24:35
ma tu sei riuscito a capire qualcosa di quel metodo?
io lo tengo a testimonianza e monito di quanto si possano complicare le cose nella didattica.
Rispondi
di Fiordaligi [user #37027]
commento del 10/07/2015 ore 13:48:33
Ottimo articolo e ottima discussione, sempre alto il livello su questo sito. Sono abbastanza d'accordo con chi parlava di tempi forti e deboli, poco sopra, secondo me il discorso sui gruppi tonali va visto alla luce del ritmo armonico affinchè sia veramente effcace in una composizione. Secondo voi è giusto dire, volendo ampliare il discorso, che una modulazione ha particolarmente senso su un accordo del gruppo di dominante, o in generale su un tempo debole? Saluti
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 11/07/2015 ore 16:10:30
la modulazione è una cosa che serve a chi vuole diplomarsi in composizione.
Per un chitarrista anche di livello avanzato esiste solo che dalla battuta x si passa in un altra tonalità. Per noi esistono solo transizioni..niente modulazioni :-)
Rispondi
di Cattublepa [user #36736]
commento del 17/07/2015 ore 09:29:46
Più che di "note in comune" per classificare le categorie quiete-mezza tensione-forte tensione (ovvero tonica-sottodominante-dominante) parlerei di "qualità delle note in comune" e del loro ruolo nel contesto della tonalità di impianto...anche tra F e A ci sono come minimo 2 note in comune ma il primo è un accordo di mezza tensione (sottodominante) mentre il secondo è di quiete (tonica).
Rispondi
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