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Gurus Naked Preamp CH2: oltre ogni pre-visione
Gurus Naked Preamp CH2: oltre ogni pre-visione
di [user #35588] - pubblicato il

Gurus trasforma la testata Naked in una serie di stompbox per replicare il sound dei suoi canali in un comodo preamplificatore a pedale. Il CH2 è quello dedicato ai suoi lead ma, nonostante la dose massiccia di gain a disposizione, è tutt'altro che un freddo distorsore moderno.
Quella dei preamplificatori formato stompbox è una fascia di mercato estremamente ristretta se confrontata con il mondo della pedalanza in generale, oltretutto delimitata da confini estremamente labili dovuti alla varietà infinita di progetti che affollano il settore e che spesso rende veramente arduo, aldilà delle opinioni personali, definire dove finisce il pedale e comincia il preamplificatore.

Quanto a me, da non appassionato di scatolette sonore (se non il minimo indispensabile), la scelta di rivolgermi a questa specifica categoria è stata obbligata dalle caratteristiche tecniche del mio combo: Un EkoLorenz Sugarbabe 50 con e EQ passiva sul canale clean, cosa che lo rende capace di restituire le vibrazioni della sei corde con una naturalezza unica, ma anche di far suonare i pedali in modo non troppo dissimile da come farebbero se collegati direttamente all’ingresso Return del loop effetti. Da qui la necessità di avere un pedale che non si limiti a pompare il segnale secondo specifiche forme d’onda, ma che contribuisca attivamente a caratterizzarlo.

Gurus Naked Preamp CH2: oltre ogni pre-visione

Il preamp CH2 (realizzato a mano dai "Guri" di Cicognani) si presenta in un gradevole chassis nero di dimensioni contenute, molto solido e curato nei particolari a partire dal vano batteria, posto nel lato sottostante al footswitch e ben sigillato da un coperchio avvitato, mentre la leggera resistenza opposta dai cinque potenziometri conferisce da subito una certa percezione di qualità nella componentistica.

I Controlli sono disposti su due file: Volume e Gain nella prima, contraddistinti dal colore argentato e separati dal selettore Lead 1/Lead 2, mentre sotto in nero abbiamo la sezione dedicata all’equalizzazione che comprende le frequenze alte, medie e basse. Alimentazione classica a 9V è pompata internamente fino a 18V dal circuito Twin Dynamic.

Gurus Naked Preamp CH2: oltre ogni pre-visione

Di sicuro c’è che la scatoletta in questione è determinata a tener fede al suo nome in tutto e per tutto e senza compromessi.
Tanto per cominciare, gli eventuali dubbi sul fatto che sia o meno un vero preamplificatore vengono dissipati all’attivazione, rivelando una caratterizzazione sonora precisa e completa, che necessita solo di essere amplificata e se possibile esaltata da un buono speaker.
I due stadi Lead sono di razza, con tutto il gain e la definizione che ci si aspetterebbe e coerenti l’uno con l’altro. Passando al Lead 2, l’unica differenza realmente percepita, a parte la prevedibile maggiorazione del guadagno, è l’aumento della complessità delle armoniche, cosa utilissima in ottica live.

La vera graditissima sorpresa arriva però dal tipo di voce che caratterizza i due canali. Posto che si parla comunque sonorità lead e che per il tipico impasto dell’overdrive il catalogo dei Guri prevede altre soluzioni dedicate, il sound di base appare tutt’altro che sbilanciato verso vocalità di tipo moderno. Con tutti i controlli a ore dodici si ha un sound gonfio e caldo, molto old school e, nonostante il reparto EQ svolga egregiamente il proprio lavoro donandogli una ottima versatilità, è comunque necessario portare i potenziometri a fine corsa per ritrovare quel sound tagliente più consono al metal estremo.

Un plauso va soprattutto alla ricerca dello sweet spot nel dosare le componenti di realismo (emulazione) e suonabilità: memore di una mezza cantonata presa con il Catalinbread DLS, dove si è scelto di privilegiare l’aspetto dell’emulazione a completo svantaggio della suonabilità (opinione personale, visto che si parla comunque di un altro preamplificatore riuscitissimo), non ho potuto far altro che constatare l’ottimo lavoro compiuto dal circuito Twin Dinamo di Gurus. La percezione di avere a che fare con un vero amplificatore è netta e costante, la si ritrova nella dinamica e nel sustain, ma sempre mantenendo una risposta sonora amichevole.

Il CH2 non ha fatto una piega neanche utilizzandolo come preamplificatore clean per un ovedrive, restituendo il mio fido Bluesbreaker (già perfetto se usato come booster) in una versione più cattiva e compressa, ma sempre ampiamente sfruttabile e coerente con il sound originale. 



Unico difetto, anche se ai limiti dell’imperdonabile, è l’impossibilità di avere a portata di piede il passaggio da Lead 1 a Lead 2. Non perché l’inserimento di una seconda modalità debba per forza essere accompagnato da un secondo footswitch e neanche per la pigrizia di piegarsi a spostare la levetta. Il fatto è che la coerenza dei due stadi, unita a una differenza di volume del tutto trascurabile, lo rendono predisposto a una soluzione del genere.

L’ottima impressione generale ricevuta da questo prodotto mi porta a fantasticare su quanto i Guri di Cicognani abbiano da dire anche in campo solid state. Una ipotetica testata di medio wattaggio formata da CH1 e CH2 (magari in formato stomp-amp...) sarebbe facilmente in grado di asfaltare per completezza e versatilità anche eccellenze d’oltreoceano come gli ottimi e costosissimi Quilter.

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