di redazione [user #116] - pubblicato il 25 luglio 2015 ore 08:00
Adrien dedica una nuova pillola ai musicisti di Accordo incuriositi dalle possibilità dell'ukulele. Chitarristi amanti delle sperimentazioni e ukulelisti desiderosi di testare nuove sonorità possono trovare soddisfazione in uno strumento atipico come il suo Godin MultiUke.
Francese di nascita ma hawaiano di adozione, il chitarrista Adrien Janiak ha trovato nell'ukulele la sua dimensione musicale ideale e, grazie al Godin MultiUke, è riuscito a mettere a punto uno stile personale fatto di pop, rock, melodie e ritmi solitamente distanti dai canoni del quattro-corde che così tanto ai mari del Pacifico sembra dovere la sua fama.
Distante per possibilità timbriche ed espressive da un comune ukulele acustico, il suo Godin potrebbe essere considerato come l'anello di congiunzione tra il mondo delle fasce armoniche e quello dei solid body.
Di fatto, il MultiUke ha un corpo in mogano chambered, ovvero con camere scavate dal pieno. La versione usata da Adrien ha un top in koa che fa spiccare delle ricche venature rossicce sotto la finitura natural hi-gloss. Il manico è avvitato, in mogano e coperto da una tastiera in palissandro con un raggio quasi piatto sotto le dita, da 24 pollici.
Senz'altro valido dal punto di vista liuteristico, il MultiUke affida molto del suo successo all'elettrificazione. Il volume da spento è comunque sufficiente ad accompagnare un cantato, ma i bassi più secchi generati dal corpo solido potrebbero rendere meno giustizia a un utilizzo unplugged. Al contrario, l'uso su un palco ne guadagna in sound e praticità, grazie a un'assenza pressoché assoluta di feedback e risonanze indesiderate.
L'elettronica deriva da quella messa a punto da Godin per le Multiac e consiste in un pickup RMC infilato nel ponte con sellette in metallo individuali per ogni corda, con intonazione compensata, e abbinato a un equalizzatore a tre bande per controlli di alti, medi, bassi e di volume.
La scala dello strumento è di 17 pollici, e Adrien lo accorda in standard con un sol rientrante, ovvero con la quarta corda più acuta anziché bassa. Ma di questo, e di altro ancora, ci sarà modo di parlare in futuro.