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Airline: qualcuno lo chiama vintage minore
Airline: qualcuno lo chiama vintage minore
di [user #43441] - pubblicato il

Nel mondo delle solid body c'è un vintage dei grandi nomi e poi un vintage minore, fatto di marchi oggi spariti o mai giunti in Italia. Eppure, chitarre poco note come le Airline possono sorprendere il chitarrista quanto il collezionista di stranezze d'altri tempi.
Dopo lunghe ricerche sono riuscito a scovare, per un costo inferiore ai mille euro e in uno stato che definirei immacolato corredata di astuccio originale, una meravigliosa e piuttosto rara Airline Res-O-Glas 3/4 del 1965.
Questo marchio, sparito per lungo tempo, è recentemente stato ripreso Eastwood Guitars, che ripropone svariati modelli degli anni '50 e '60 esteticamente molto simili a gli originali, ma costruttivamente molto differenti e di provenienza orientale. Ciò che per esempio caratterizza il modello di cui vi parlo è il body, costituito da due stampi di vetroresina avvitati insieme e separati tra loro da una guarnizione in gomma come quelle dei frigoriferi.
Recentemente, artisti del calibro di Jack White e Dan Auerback hanno riscoperto il piacere di suonare questi strumenti.

Airline: qualcuno lo chiama vintage minore
 
La chitarra in esame è in scala 3/4 e monta due pick upsingle coil prodotti dalla Valco, che all'epoca equipaggiava chitarre marchiate Supro, Valco, National (sì proprio quella delle resofoniche) e per l'appunto Airline.
Nonostante l'aspetto da mini humbucker, siamo di fronte a bobine singole, pickup pastosi e sonori che all'epoca erano in competizione con i rinomati De Armond.

A parte la leggerezza (si parla di 2Kg e mezzo scarsi) e la comodità di imbraccio, la nostra "nanetta" ruggisce! Il suono non ha "buchi", i bassi che tira fuori impressionano, escono armonici da tutta la tastiera, con un'action bassa e veloce su una normalissima scalatura .010.

Airline: qualcuno lo chiama vintage minore

A mio avviso è uno strumento che dà filo da torcere a più blasonate Fender come Jaguar, Mustang e Jazzmaster. Regge bene anche confrontata con chitarre tipo Les Paul. Insomma, sarà pure vintage minore perché all'epoca non è stata la "weapon of choice" di chitarristi famosi ma di minore, a parte il peso, non ha proprio nulla. Se si ascolta cosa tirano fuori da chitarre così i musicisti sopra citati, penso che la mia opinione sia largamente condivisibile.

Airline: qualcuno lo chiama vintage minore

La cosa che mi piace sempre notare quando la suono è che, con buona pace dei teorici dell'importanza della "botanica" nelle chitarre elettriche, questa piccolina, che quasi sembra un giocattolo, dove quel poco legno "di cassetta" che c'è serve per il manico e per un listello di rinforzo all'interno (tipo quelli che si mettono nelle cigar box guitar per non farle accartocciare su loro stesse), mangia senza fatica chitarre arcinote, su cui da anni si scrivono articoli in cui si sottolinea l'importanza di presunti vecchi legni ora introvabili per giustificare differenze sonore che sono a mio avviso date da elettroniche dove la componente umana nella realizzazione faceva sì che fosse difficile trovarne due uguali, unito a un insieme complesso di fattori, connessi tra loro indissolubilmente, che rendono difficile una parametrazione che determini lo standard, ma nella quale il legno partecipa in una percentuale molto bassa.

Airline: qualcuno lo chiama vintage minore

Concludo consigliando come sempre, se vi capita l'occasione, quanto meno di provarne una. Magari potreste avere, come me, il colpo di fulmine.
airline chitarre elettriche gli articoli dei lettori res-o-glas vintage
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di telecrok [user #37231]
commento del 30/07/2015 ore 11:50:3
A me sono sempre piaciute, anche Rory Gallagher ne aveva una, una 59 rossa mi sembra di ricordare, non che la usasse spesso ma l'aveva e l'ha utilizzata in un paio di records. A mio avviso sono grandi chitarre da delta blues, sporco ed assassino quanto basta. Non è roba per perfezionisti (vedi J.Withe) ma suono rude, grintoso senza fronzoli. Mi piacciono tutte, come le Supro d'altronde, hanno un'estetica anni 50-60 che mi fa sempre venire in mente i B52, l'orso Yogy, bubu e gli antenati, bellissimi colori pastello delle auto anni 50 americane, tutte cromature e pinne bordate da fari aerodinamici che evocano i grandi progressi tecnologici di quegli anni e alla corsa allo spazio, un'epoca felice e spensierata, forse oggi sono fuori posto e a qualcuno suscitano ilarità, ma sono delle gran belle chitarre. Ti invidio, hai fatto bene a prenderla in quelle condizioni, il problema con queste chitarre è l'action, sempre decisamente alta, difficile da settare, buona per lo slide. Di buono com'è ovvio è che sono indistruttibili ed inattaccabili dal tempo, se la giuntura corpo manico è OK, la chitarra dura per sempre ed il manico resta dritto, è un po' come per le auto sportive con carrozzeria in fibra di vetro come le Lotus, se gli attacchi telaio carrozzeria sono OK anche il resto è a posto. Sarà di plastica ma è plastica buona così come il resto e quel poco legno che c'è è al posto giusto. Bella, bravo......ciao PS: Su Ebay c'è ora una bella Bobcat 60' con custodia originale ad un prezzo interessante se rimane così, solo che comprare su Ebay questo tipo di chitarre è un grosso rischio, almeno che se non ci si rivolga a store del vintage certificati, è un grosso rischio. La Bobcat ha tre bulloni di fissaggio ma non è in plastica, non ha il fascino della tua, la "Airline" per antonomasia ha il corpo in plastica a guscio.
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 30/07/2015 ore 16:58:14
Grazie,devo precisare che questa piccolina è in vetroresina,che non è esattamente come la plastica e ,nel malaugurato caso si crepi o si sbucci si può riparare senza lasciare tracce e con pochissima spesa. Effettivamente ne ho provate diverse con un action discutibile, ma questa e ottima e non l'ho nemmeno dovuta regolare,era già ottima appena presa. Da suonare è una goduria....appena ti sei abituato alle dimensioni ridotte.
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di Sparklelight [user #41788]
commento del 30/07/2015 ore 12:16:54
L'arrivo degli articoli di "biggiorgione" portano sempre conoscenza, curiosità e nuovi stimoli.
Questo "pezzo di plastica" è molto interessante e davvero tenuto bene e, non dubito, da come ne scrivi, che pure il suono lo sia altrettanto!
Thanks!
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 30/07/2015 ore 17:15:33
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Mettiamola così,qui sopra ti puoi fare un 'idea di alcune cose che puoi tirar fuori da un oggetto simile
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di yasodanandana [user #699]
commento del 30/07/2015 ore 13:54:26
bella chitarra e bell'articolo .. :-)
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 30/07/2015 ore 23:38:13
Grazie,colgo l'occasione per aggiungere un link di una sorellina. L'audio come sempre è un po'deficitario,ma questo passa il convento.
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Come sempre il consiglio è quello di dare un'occhiata
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di Giuseppe Mazzola [user #90]
commento del 30/07/2015 ore 15:24:43
Molto bella, veramente, interessante, bel drive test. Complimenti. Non sono però del tutto d'accordo con te quando dici che: "si sottolinea l'importanza di presunti vecchi legni ora introvabili per giustificare differenze sonore che sono a mio avviso date da elettroniche -omissis- rendono difficile una parametrazione che determini lo standard, ma nella quale il legno partecipa in una percentuale molto bassa." Al di là del mio parere personale, che conta ben poco,rileggiti magari questo articolo, scritto da qualcuno che qualcosa ne capiva, sia di circuiti che di legni... vai al link E' pur vero che su queste pagine (anni fa) qualcuno autorevolmente affermò anche che i pickup influiscono almeno per l'80% sul suono della chitarra... ma chi lo affermava è un (peraltro molto bravo e simpatico) artigiano italiano costruttore di pickup... :-D Un caro saluto G PS spero di non scatenare "roghi estivi", che non ne abbiamo bisogno :-)
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di ADayDrive [user #12502]
commento del 30/07/2015 ore 15:57:49
Niente roghi! La penso anch'io così: se proprio non l'80%, di sicuro abbondantemente più del 50%. Io ho chitarre dalla qualità liuteristica rasoterra, che, equipaggiate con pick-up seri, suonano quantomeno dignitosamente. Al contrario, le due chitarre liuteristicamente più quotate in mio possesso con i (cattivi) pick-up originali suonavano abbastanza male.
Dopodiché tutto influisce sul suono. Ad esempio, si tende a sottovalutare la bontà dell'hardware (ponti, sellette, capotasti...)
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 30/07/2015 ore 17:33:57
Ohoo , ragazzi,non volevo screditare alcun parere. Tutto influisce sul risultato finale. Di certo ci sono chitarre che non suonano neanche a morire e altre che vanno come palle da schioppo, a prescindere da quanto bene possiate far loro. Si parla sempre di ipotetiche percentuali. Anni fa ebbi modo di suonare diverse stratocaster di un collezionista. Si trattava di "bambine" costruite tra il 54 e il 63 e su 6 chitarre provate le più vecchie erano ignobili dal punto di vista sonoro e tolta una 59 e una 63 che erano strepitose,il resto pur se ben tenuto era legna da ardere. Paradossalmente , anni dopo a Nashville provai una strato 57 rara come il tartufo in plexiglass e suonava da subito alla Stevie Ray Vaughn, grintosa e presente. La chitarra di cui parlo nell'articolo è in vetroresina e vi assicuro che suona da spavento. Ok il legno influisce ma meno di quanto possiate pensare. A prescindere, rispetto tantissimo le vostre opinioni,ma io vi assicuro che negli ultimi 25 anni di vintage ne ho provato un botto e un po di esperienza l'ho messa insieme. Non ci sono due chitarre uguali,ce ne sono con caratteristiche simili e alla fine soprattutto su chitarre "chilometrate" i fattori che incidono sono tantissimi, tra cui anche il legno, ma la parte del leone la fa sempre l'elettronica.
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di RedRaven [user #20706]
commento del 31/07/2015 ore 08:32:5
Io parto dal presupposto che se due chitarre elettriche da spente suonano in modo totalmente diverso, i pickup, uguali o diversi che siano, belli o brutti, possono solo raccogliere quello che c'è. E non mi addentro nel concetto di bene o male, ma intendo diverso. Perchè se la domanda è "quanto influisce la parte non elettronica" bisogna astrarsi dalla propria idea di bello. Poi il gusto e soggettivo e qualcuno sarà impazzito per quelle che a te non piacevano.
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 31/07/2015 ore 11:09:20
Siccome sono ben consapevole del fatto che questo è un argomento delicato,su cui si sono fatte le "guerre", lungi da me l'idea di voler convincere qualcuno sull'argomento. Pongo uno spunto di riflessione sul fatto che se una chitarra non di legno,suona da far paura e una blasonata chitarra costruita con i famosi legni che oggi si ama dire "non esistano più", (altra fantasia erotica,inculcata nella testa di molti teorici dello strumento), non "suona", la cosa dovrebbe a mio avviso far riflettere,quantomeno sul fatto che spesso quando non capiamo esattamente come si crea "l'alchimia",è fin troppo facile attribuire percentuali di merito a una parte del tutto,in modo esagerato. Stavo per l'appunto guardando un video su youtube del chitarrista Gino Matteo.
vai al link
Se ti va prova a dare un' occhiata e dimmi che cosa ne pensi. In sintesi,ti fa vedere che il suono della sua 335 vintage del 1965 lo puoi tirare fuori da una epiphone 335 da 200 dollari con 2 burstbuckers. Per altro non sono certo i magneti che preferisco però guarda cosa salta fuori. Poi se ti va,mi dici. Preciso che non ho vene polemiche, cerco solo di farmi un' opinione sensata,scevra da pregiudizi e dopo che hai sentito per una vita le cose più disparate,non è così banale.
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di Repsol [user #30201]
commento del 01/08/2015 ore 00:57:46
Mi piace la tua riflessione, perchè è pacata ed esaustiva. Ma parte sempre dal presupposto "se una chitarra di plastica suona da far paura..." Che è un concetto del tutto soggettivo. Io ho una National Glenwood model 99, la Map per intenderci...è del 64, bellissima chitarra ma il suono non mi piace, preferisco toni più caldi, meno nasali. Come non mi piace il suono di Jack White...
Magari se tu provi la mia ti fa impazzire e dici che suona da far paura...
Per cui è sempre difficile confrontare due chitarre e dire questa suona bene e questa suona male...perchè è una cosa troppo soggettiva. Inoltre ci sono molte altre variabili...magari certe chitarre attaccate ad un ampli suonano male attaccate ad un altro ampli suonano meglio. La mia Les Paul ad esempio non va d'accordo col Super Reverb, ma col Suhr per me è straordinaria.
Questo è un po' quello che penso...
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 01/08/2015 ore 02:34:22
Ottima osservazione, una precisazione:la tua analisi è sul timbro della map (STUPENDA!!!!!!!!!!!) Se il timbro non ti piace,ok,legittimo è una questione di gusti. Alcuni stravedono per The Edge degli u2, per me è pessimo e la sua chitarra,quale che sia suona sempre come un mandolino. Questo è un parere personale dove ognuno la vede a modo suo. Poi ci sono chitarre che hanno volume,armonici, potenza, altre che sono semplicemente sorde, poco potenti,con pochi armonici e questo è a mio avviso meno soggettivo. Vi sono infine chitarre che accoppiate ad un certo ampli rendono di più e anche questo è un fatto. Le prove che faccio,quando mi capitano più chitarre sono volte a limitare le variabili, che sono sempre tante. Capisco che chi non condivide il mio parere non si fa certo convincere da queste poche righe,ma l'opinione che mi sono fatto è che nelle chitarre elettriche la stagionatura e la qualità del legno influiscono sì ma in una bassa percentuale al suono finale. Alla fine la mano e l'elettronica fanno la differenza il resto, a confronto, sono trascurabili dettagli.
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di RedRaven [user #20706]
commento del 01/08/2015 ore 09:34:23
La mia opinione è come dire, "scientifica": non entro nemmeno nel bello o brutto, ma nella diversità derivante dalla parte liuteristica. Prendo una les paul e una strato, suono un accordo a chitarre spente. le riconoscerei ad occhi chiusi, diversissime. Poi hanno pure i pickup diversissimi, ma non partivano certo uguali, e alcune proprietà le sento sia da spente che amplificate (attacco, sustain).
Poi, per le 335: la mia spiegazione piuttosto deprimente è che sia le epiphone che le custom shop usa siano in acero laminato, e temo che fare una reale differenza timbrica con queste premesse sia un pò più difficile.
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 01/08/2015 ore 11:19:15
Dunque, da ciò che mi dici,sostanzialmente concordi sul fatto che a parità di modello e caratteristiche la sostanziale differenza la fanno la mano e l'elettronica. Per deprimente che sia. Ti faccio notare che proprio ieri parlavo con un liutaio della mia zona che mi spiegava tecnicamente, (anche se in sincerità non ho capito tutto fino in fondo) che gli armonici che senti a chitarra spenta, si perdono in massima parte a chitarra accesa per via dei campi magnetici creati dai magneti e che in teoria i conduttori di suono ideali dovrebbero essere in vetro o in marmo. Il mio pensiero non ti nascondo che è andato subito al Les paul. Ho pensato: e io, che mi lamentavo del peso,pensa se fosse in marmo..... Scherzi a parte, cercherò di informarmi su questa teoria, che se fosse vera, ridurrebbe ulteriormente l'importanza dei legni pregiati e stagionati.
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di RedRaven [user #20706]
commento del 01/08/2015 ore 15:33:18
No, non sono d'accordo con te, provo ad articolare meglio: :)
Quando dico che capisco che due 335 di diversa origine suonino molto simili, è perchè parliamo di strumenti in acero laminato. che sarebbe un modo più forbito di dire compensato. Quindi legno a strati ( e l'acero ha poca variazione) incollato a fogli. Non mi stupisce che partendo da questa base suonino simili una epiphone e una gibson. Quello che invece dico, è che da un lato strumenti costruttivamente diversi (ripeto, les paul e strato) non suonano diverse solo amplificate, ma anche da spente. Diapason diverso, legni diversi etc fanno si che ci sia differenza evidente. Poi i pickup raccolgono quello che c'è: ed è ovvio che pickup diversi producano suoni diversi. Sono anche convinto che gli stessi PU momtati su due chitarre diverse suonino diversi (guarda quante montano i JB o i '59, suonano tutte uguali?).
E non ho ancora parlato di "bello". Poi arrivano gli esempi particolari: ho una melody maker del '65 che alla nascita era una chitarra economica, ora non so se 50 anni fa suonasse come ora, o meglio, o peggio, ma già da spenta ha un carattere ed un volume incredibili. Da accesa è vitale, reattiva, tutto merito dei pickup pi economici di casa Gibson? Potrei andare avanti per molto, ho avuto diverse strato, da accese, un abisso, ma anche da spente molto diverse. La teoria che "con i campi magnetici si perdano le armoniche ".. veramente non mi pare proprio, e per fortuna aggiungo. Concludo: non cerco il conduttore ideale di vibrazioni, la chitarra è un equalizzatore sottrattivo meccanico. Cerco quella con il risultato che mi piace di più. La mia tesi è che una buona chitarra tolga in modo piacevole, ma ci sono criteri anche abbastanza oggettivi: le chitarre scarse devi menarle perchè suonino, quelle buone basta solleticarle e cantano.
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 02/08/2015 ore 01:00:42
Se è per questo,ho provato svariate melody maker e personalmente possiedo una epiphone olympic del 66 che suona meravigliosamente e anche lei monta un single coil che sicuramente non è la massima espressione dell'elettronica gibson. Non sto mettendo in discussione il fatto che chitarre diverse,suonino diverse anche da spente, sto dicendo che non c'è una regola standard per cui una suona e l'altra no,ma che il materiale (e dico il materiale,non la qualità costruttiva) viene sopravvalutato. Corredo l'affermazione,precisando che è una mia opinione e non pretendo di convincere nessuno. Tu stesso mi parli di una melody maker che all'epoca non era certo il top di gamma, quindi probabilmente non era fatta con il legno più bello, mentre , verosimilmente la qualità costruttiva ,visti i numeri inferiori di produzione, era salvaguardata. Ma parlo senza cognizione di causa,ma a deduzione. Tuttavia ribadisco è una mia opinione. Piccolo aneddoto storico: il pick up Humbucker,ideato e progettato da Seth Lover per la Gibson venne creato per eliminare il ronzio di fondo del single coil,ma nelle aspettative doveva suonare con il medesimo timbro. Ennesima riprova che tra la teoria e la pratica ce ne passa....
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di Spacecaster [user #42955]
commento del 30/07/2015 ore 20:38:22
quell'articolo è favoloso...e posso confermare ogni parola di quanto è scritto! grazie per averlo citato
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 30/07/2015 ore 17:22:38
Molto bella complimenti, per fortuna queste chitarre sono ancora abbordabili come prezzo, e se non si può prendere l'originale, per fortuna Eastwood ha fatto diverse repliche.


Bella!!
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 30/07/2015 ore 17:41:56
Trovo molto interessanti le repliche eastwood. Ho visto quasi tutti i video di prove disponibili e sono sicuramente oggetti molto belli. Tieni presente che non costruiscono in vetroresina,bensì in mogano camerato per alleggerirle e montano humbuckers simil P.A.F., che non hanno nulla a che vedere con i single coil che montano le vecchie National,Supro o Airline. Tuttavia se prendi la replica della Harmony H78,è bellissima e costruita esattamente come l'originale. Peccato che da noi si faccia una gran fatica a trovarle.
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