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Interscambio modale: primi approcci
Interscambio modale: primi approcci
di [user #29312] - pubblicato il

Parliamo di interscambio modale e tonalità parallele, argomenti teorici che possono trovare immediate applicazioni pratiche per arricchire e colorare progressioni armoniche e vivacizzare i contenuti melodici del fraseggio solista. In cattedra il nostro amico Fabio Anicas.

Ciao, in questo articolo ti parlerò di Interscambio modale tra tonalità parallele. Abbiamo un interscambio modale quando in una progressione prendiamo in prestito accordi da tonalità parallele (ossia maggiori e minori.

Vediamo quali accordi si vengono a formare spontaneamente dall’armonizzazione della tonalità di C maggiore e C minore.

Cmaj -> Cmaj7, Dm7, Em7, Fmaj7, G7, Am7, Bm7b5

Cm ->    Cm7, Dm7b5, Ebmaj7, Fm7, Gm7, Abmaj7, Bb7

Di seguito, a titolo di esempio, ho scelto una breve e semplice progressione in tonalità di C all'interno della quale con un interscambio modale otterrò una sonorità meno scontata.

Interscambio modale: primi approcci

Il giro di accordi che prenderò in esame è il seguente:

|C           |Em7     |F           |Fm             Bb          |

I             III           IV           IV (minore) VII (minore)

I primi tre accordi sono ovviamente appartenenti alla tonalità di C maggiore mentre gli ultimi due sono presi in prestito dalla parallela minore.

Da una semplice analisi armonica si nota che i primi 3 accordi sono appartenenti alla tonalità di C maggiore mentre gli ultimi due nell'ultima battuta sono appartenenti a C minore: interscambio modale tra tonalità parallele.

Spero che nel video sia tutto molto più chiaro perchè, all'ascolto delle progressioni di questo tipo, l'orecchio ci aiuta moltissimo!

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.

lettori in cattedra
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di RedRaven [user #20706]
commento del 03/08/2015 ore 21:54:32
L'argomento mi trova molto interessato, ma mi rimangono parecchie domande:
1) se suono quella progressione, sto effettivamente cambiando tonalità, giusto? e di conseguenza:
2) se sto cambiando tonalità, e voglio improvvisare, devo sapere con esattezza dove siano i cambi, perchè dovrò seguire i cambi di tonalità con cambi di scala, pena il trovarmi fuori..
E' giusto o mi sto perdendo qualche altro elemento? e infine:
3) a parte il concetto di "se suona bene funziona" ci sono altre regole comode di cambio di tonalità "che funziona"? qui si passa da maggiore a minore, ci sono altri accostamenti che funzionano consistentemente bene? infine la domanda che potrebbe agghiacciantemente rivelare che non ho capito una mazza:
4) che c'entrano i modi? ovvero mi è chiaro che sto scambiando due modi del Do, ma a parte questa considerazione diciamo ovvia, che altro c'è di implicato?

grazie!

M.
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 03/08/2015 ore 21:56:27
e:

6) non c'è una modalità di scambio modale per cui tu mi mandi quella Burning Water e io una epiphone :P ?
Rispondi
di Cukoo [user #17731]
commento del 03/08/2015 ore 23:36:08
E' un cambio di tonalità da Do a Mi bemolle.
Rispondi
di joerocker [user #11075]
commento del 03/08/2015 ore 23:58:04
Quando fai questo scambio, dei criteri che ti portano a scegliere dove e come farlo? Cioè perchè lo fai sul IV e con il passaggio cromatico, piuttosto che introdurre, chessò, il Vmin7 o altro? Semplicemente ti suona bene o c'è dell'altro?
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 04/08/2015 ore 12:46:4
Sono esattamente questi i dubbi che ho io: se provo finchè suona bene, o c'è una regola che funziona più o meno a colpo sicuro ( e con logica dato che la musica è matematica..)
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 07/08/2015 ore 16:50:40
Questi dubbi non li avete solo voi ma qualsiasi persona che si avvicini ad una comprensione un po meno superficiale delle questioni armoniche.
Quello che noi riteniamo una indistrittibile impalcatura soggetta a leggi logico\matematiche è solo approssimativamente una cosa del genere.
La teoria musicale ha sempre (e sottolineo proprio sempre ....sempre..) seguito la pratica musicale.
Le regole hanno sempre codificato una pratica e si sono modificate nel tempo sempre andando dietro alla pratica musicale. La teoria ha sempre seguito alla pratica. Da quando è nata :-).
Quindi si..ad un ultimissimo livello..quando sei ammattito per anni dietro la teoria ed ogni sua complicanza alchemica la risposta è sempre quella..se suona bene funziona.
In ogni caso non basterebbe una vita per dominare tutti gli artifici sostitutivi d'inganno modulanti trascendenti e minchieggianti in ogni tonalità...quindi..se suona bene va bene..prima o poi qualcuno con veramente un cz da fare spiegherà perchè
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 07/08/2015 ore 17:32:56
il punto di avere una teoria è di poter applicare regole a colpo sicuro, specie improvvisando. Non per pippa mentale quindi.
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 07/08/2015 ore 18:00:0
le regole a colpo sicuro esistono nella sostituzione di tritono e pochissime altre.
Il colpo sicuro esiste nelle tecniche di modulazione..che non fan capo all'esempio proposto..l'esempio proposto non si può catalogare se non ricorrendo alle pippe mentali. Nessuno ti vieta di considerare quel Fm e quel Bb come sostituti di G7 per esempio..
Il Fm diventa Fm6\9 rivolti levi terza e hai G7...stesso procedimento per il Bb...sarà meglio che incominci a farti davvero qualche pippa mentale in più :-)...specie improvvisando
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 04/08/2015 ore 16:09:33

"Interscambio modale"?

... a me sembra una semplice modulazione, un cambio di tonalità.
Rispondi
di maxventu [user #4785]
commento del 04/08/2015 ore 16:21:35
ciao Fabio,
volevo gentilmente chiederti su quale metodo di studio vengono definiti i concetti di interscambio modale e di tonalità parallela come da Te esemplificati.
Grazie, ciao
Max
Rispondi
di fabioanicas [user #29312]
commento del 04/08/2015 ore 16:47:02
Ciao, cerco di rispondere un po’ a tutti, nonostante via web in poche righe non è facile e si corre il rischio di alimentare la confusione…ma ci provo lo stesso in attesa di realizzare un video più esaustivo di questo visto l’interesse suscitato.

Come da definizione, l’interscambio modale lo si ha quando prendiamo in prestito accordi da tonalità parallele (nell’esempio C maggiore e C minore) purché le tonalità abbiano ovviamente la stessa tonica (da cui il termine parallelo). In teoria potremmo prendere qualsiasi accordo da un determinato modo ed inserirlo nella nostra progressione, ma come già detto la metodologia più usata nella musica moderna è quella delle tonalità parallele perché “suonano bene”. Una volta analizzata la progressione per la costruzione del solo bisogna solo passare dalla scala maggiore alla scala minore parallela.

Allargando la piccola progressione nell’articolo a questa (in stile pop/rock) avremmo:

| C | Em | F | Fm Bb |
I III IV IV e VII della parallela minore

| C | Em | F | Ab Bb |
I III IV Vi e VII della parallela minore


Nel primo caso, ho scelto di cambiare “modo” sull’accordo F perché molto spesso, in ambito pop/rock
l’interscambio avviene proprio sull’accordo costruito sul IV grado. Nella musica pop italiana degli anni ’80 in molti brani c’era questo tipo di progressione come ancora prima in moltissimi brani dei Beatles...

In realtà è molto più semplice di quello che sembra purché si abbiano ben chiare le armonizzazioni dei sistemi maggiori e minori. Per chi fosse interessato, i concetti sono meglio esposti nel manuale “Armonia e teoria… pratica!” che ho realizzato con Massimo Varini.

Spero di essere stato almeno un po' più chiaro...
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 07/08/2015 ore 09:41:14
Non riesco a ricordare\capire da dove provenga l'armonizzazione di quella scala minore di do che proponi.
L'unica scala di Do minore che inizi con un accordo di do minore è la dorica di Sib (e VI di mib) ma prosegue diversamente da come è scritta nell'articolo.
Le scale di Dom che si usano per l'armonizzazione "convenzionale" prevedono il Si naturale e quindi
un Cm\maj7 invece che il C minore.
Dove mi sono perso ?--------> capito è una sesta di mi bemolle...mi aveva confuso il termine tonalità in do minore...quello e' un mi bemolle grosso una casa :-) e non un do minore.
Quindi..il quarto minore lo si è preso dalla minore armonica e sin li tutto bene.rimane da giustificare il Si bemolle....che non fa parte della minore armonica di do (tonalità parallela)ma del sesto grado di Mi bemolle.
Quindi la confusione deriva dalla definizione di "tonalità parallela" .
Rispondi
di Patrizio66 [user #24436]
commento del 07/08/2015 ore 12:00:2
Scusami ma secondo me stai facendo una confusione di termini: parallela vuol dire due linee affiancate nello stesso momento cioè nella teoria musicale la scala parallela si intende la relativa minore (che usa le stesse note partendo dalla sua VI) in questo caso di Do sarebbe il Lam la scala parallela minore. Quello che tu intendi è semplicemente una modulazione dal maggiore al minore sulla stessa Tonica ( che nel caso che tu proponi si tratta della minore eolica)
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 07/08/2015 ore 16:21:20
Anch'io pensavo così. Parallela =relativa minore.
Ovvero stessa armatura di chiave.
Su alcuni dizionari di musica però si trova la definizione di parallela come "scale aventi tonica comune ma appartenenti a tonalità diverse" ------> Do maggiore DO minore armonico.
Però non è il caso proposto.
Nel caso proposto si dovrebbe parlare di "tonalità allargata" in quanto quello che dovrebbe essere un (brutale) processo modulante al mi bemolle ---> Fm(II) Bb(V) Eb(I) ritorna alla tonica di partenza.
Rispondi
di fabioanicas [user #29312]
commento del 07/08/2015 ore 13:34:30
Ciao Eugenio gli accordi sono presi da C minore naturale ;)
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 07/08/2015 ore 16:32:39
Ma infatti tutto da lì nasce l'incomprensione.
Il C minore naturale secondo me non esiste nemmeno...esiste il Mi bemolle il C minore armonico ed il C minore melodico .
Non esiste il C minore naturale che è solamente Mi bemolle.
Questo ha a che fare con la maniera in cui ciascuno di noi organizza nel proprio cranio il materiale teorico per renderselo poi disponibile all'utilizzo...quindi solo parole :-)

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