di alberto biraghi [user #3] - pubblicato il 02 agosto 2015 ore 19:15
Giacomo Guadagna, liutaio, scrive sulla sua pagina Facebook: "La Liuteria Guadagna non parteciperà più a Mostre di Liuteria in Italia. Chi volesse vedere e provare i miei strumenti può venirmi a trovare nel mio laboratorio. Sarete miei graditi ospiti." Non ho potuto trattenermi dal postare il mio pensiero, che desidero anche condividere su Accordo.
Ecco, lo diciamo da tanto tempo: questo è il risultato del proliferare di eventi raffazzonati, organizzati da persone senza competenza, convinte (a torto) che organizzare una manifestazione sia facile, ma incapaci (perché è difficilissimo) di coinvolgere un'audience significativa. Purtroppo chi ne fa le spese - assieme agli espositori insoddisfatti come te - sono gli organizzatori italiani seri, che si vedono accomunati agli arruffoni. In Italia ci sono solo due organizzatori con una tradizione di qualità: Alessio Ambrosi (patron di Sarzana) e noi del Gruppo Editoriale Accordo, con Second Hand Guitars (22 anni, 40 edizioni), RitmiShow e CustomShopMilano. Farsi convincere a partecipare a una delle tante manifestazioni minori comporta la certezza di restare delusi. Ma fare di ogni erba un fascio è un peccato per il mercato, per i musicisti, per chi lavora bene e in definitiva per l'Italia. Perché se tu te ne vai a esporre in Francia, togli risorse al nostro Paese, penalizzando soprattutto chi invece ci crede e ci investe, nonostante tutto. Il nostro primo CustomShopMilano dello scorso marzo è stato un successo, con espositori di grande spessore e pubblico qualificato, dove il made in Italy ha avuto una ribalta all'altezza della sua qualità. Mi auguro che tu decida di riconsiderare la tua scelta.