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La S@ponetta che conquista
La S@ponetta che conquista
di [user #40667] - pubblicato il

Il nuovo plettro stampato di Steve Tommasi è arrivato. La Essetipicks S@ponetta si caratterizza per uno spessore eccezionale che garantirebbe una scorrevolezza superiore insieme a una forma appositamente studiata, il tutto unito a materiali atipici e particolarmente resistenti.
Sono finalmente uscite le nuove S@ponette Essetipicks, e ovviamente non ho resistito all'idea di ordinarne qualcuna.

Premetto che suono la chitarra da quasi otto anni. Non è tantissimo, ma in questo lasso di tempo, come tutti i chitarristi del resto, ho ricercato il mio plettro ideale con le giuste proporzioni tra dimensione, spessore e bel suono all'attacco sulla corda.
Sono partito dai più tradizionali plettri a goccia in nylon spessi un millimetro, che avevano durate pressoché inesistenti, per passare poi ai Dunlop in derlin da due millimetri, quelli usati da Malmsteen per intenderci, che reputo tutt'ora degli ottimi plettri, e arrivare a usare i famosissimi Jazz III, usati dai più famosi chitarristi di tutto il mondo, vedi Petrucci, Eric Johnson, Bonamassa e molti altri.
Sembravano davvero i plettri perfetti, con un attacco poco plasticoso sulla corda, una bella dimensione e un buono spessore, che consentiva anche di eseguire uno strumming leggero.

Poco più di un anno fa, però, fortuna vuole che vada a casa di un mio amico, anch'egli chitarrista ma con qualche anno di esperienza in più di me, che durante una suonata mi fa provare un Essetipicks Ziriyab. Avevo gia sentito parlare del marchio, usato da molti chitarristi italiani presenti nella scena televisiva nazionale, nomi a caso come Luca Colombo e Massimo Varini.
Prendendo in mano il plettro, faccio un po' fatica a prenderci subito confidenza, in effetti non capita tutti i giorni di suonare con un plettro di tre millimetri e mezzo, ma mi intestardisco e cerco di farmelo amico. Contentissimo, posso anche portarmi a casa il plettro, regalatomi. Portato via con me, tengo lo sguardo fisso sul plettro dal quale rimango molto colpito, oltre che per lo spessore, per l'estetica molto accattivante.

Usandolo giorno dopo giorno capisco quanto sia ergonomico e resistente. I due lati smussati consentono il perfetto contatto con la corda e il kevlar, materiale con cui peraltro vengono costruiti i giubbotti anti-proiettili, è praticamente indistruttibile.

Dal pomeriggio in cui lo ho preso in mano non ho più cambiato idea, era il plettro giusto, fino a quando scopro che Steve Tommasi aveva in preparazione un nuovo modello di plettro stampato, con un uno spessore maggiore e diversa forma da quella dello Ziriyab, chiamato S@ponetta.

Me ne sono innamorato fin dalle prime immagini delle bozze a computer postate sul web, ho aspettato mesi e mesi, e finalmente qualche giorno fa ho letto che il plettro è ufficialmente disponibile alla vendita. Non ci penso due volte, devo assolutamente comprarlo. Scrivo direttamente a Steve, il quale mi risponde rapido e con estrema gentilezza. Ordino tre S@ponetta: due in kevlar, rispettivamente da cinque e otto millimetri, e l'altra il derlin, da cinque millimetri.

Tempo di confermagli l'effettuazione del pagamento e lui è già in posta a spedirmi i plettri. Puntualità unica.
Appena un giorno dopo arriva il postino con la busta timbrata Essetipicks. Contentissimo vado subito a spacchettarli per poi sedermi qualche ora a gustarmeli per bene.

La S@ponetta che conquista

Provo per primo quello da otto millimetri, del quale ero un po' scettico. A primo impatto mi sembra davvero enorme, così decido di optare per il cinque millimetri, che mi sembra davvero fantastico. Però non posso abbandonare così il fratello da otto, e allora mi decido di prenderlo e usarlo a più non posso.

A fine giornata, dopo un intenso uso, penso di poterne già trarre le conclusioni. L'otto millimetri, seppur di gran spessore, è quello giusto, ti permette di arpeggiare con estrema facilità e si comporta ancora meglio sulla pennata alternata, in cui si è avvantaggiati dalle dimensioni generose che limitano significativamente lo spazio tra plettro e corde, facendo così risparmiare tempo e movimenti con la mano destra.

Non so cosa altro aggiugere, oltre a dire che questo tipo di plettro facilita davvero il modo di suonare proprio grazie allo spessore.
Fossi in voi, al posto che spendere anche solo un euro a plettro e cambiarlo tutte le settimane, spenderei qualcosa in più per un oggetto che però mi dura una vita e soprattutto mi aiuta a suonare meglio!
essetipicks gli articoli dei lettori plettri s@ponetta
Link utili
Sito ufficiale Essetipicks
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di Baconevio [user #41610]
commento del 16/08/2015 ore 08:34:20
ma davvero un plettro è così fondamentale?
non lo dico con polemica, è che a volte ho la sensazione che ci si concentri di più su aspetti marginali piuttosto che sul suonare...a napoli diciamo "vuttat 'e mman"....vale a dire in questo caso "badiamo al sodo, scriviamo musica originale, SUNAMME!"
ps: questi plettri li ho provati al SHG l'anno scorso: si vede che c'è un gran lavoro, ma non capisco come si possa suonare con un sasso :D
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di blues65 utente non più registrato
commento del 16/08/2015 ore 10:43:35
Sono d'accordo con te! E come suonare con una pietra, ma forse perchè ognuno ha il suo plettro. Per quanto riguarda il plettro è fondamentale si! Appena hai trovato, dopo tante prove il plettro con cui hai il feeling è fatta, poi ti viene tutto più facile. Io personalmente utilizzo un Dunlop 0'73 di plastica grigia e mi trovo benissimo sia per le ritmiche che per gli assoli, dove cambio però impostazionee lo agguanto viciono alla punta con le dita! Gli amici chitarristi mi dicono come fai a suonare con il plettro così thin? Io ci ho provato con gli altri ma non sento la corda sotto la mano mentre il thin mi fa sentire di più sia l'accordo che il solista. Quelli che fanno jazz lo troveranno fenomenale questo plettro, gli altri, specialmente per la ritmica lo troveranno scomodissimo.
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di rickyfigoli [user #36535]
commento del 16/08/2015 ore 11:19:04
Uso da circa sei mesi gli essetipicks in plastica, quelli da tre euro per capirci. Prima usavo ed ho usato per anni i Paul Gilbert Ibanez. Provai gli esseti su consiglio di un ragazzo al quale ne era rimasto uno perché gli altri li aveva persi ed era disperato all'idea di perdere l'ultimo, non riusciva più a suonare con altro. Che dire: ci ho messo un mese ad abituarmi, all'inizio è stata dura. Ora sono insostituibili, mi hanno cambiato il tocco della mano destra, più tocco, più volume, più dinamica. Qualcuno pensa che i plettri non siano un elemento importante nella catena del suono? Io penso che nella catena del suono sia tutto importante, tanto più un dettaglio curato è vicino alle mani, tanto meglio è il suono di partenza. Ah, mi è capitato di strimpellare con un Paul Gilbert....ora mi sembra un Fender thin...
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di coltrane [user #15328]
commento del 22/08/2015 ore 18:30:25
Stessa cosa per me.

Ho avuto la fortuna di riceverne in omaggio un campione gratuito contenente un po' tutte le forme. All' inizio ci facevo un po' a cazzotti, poi ho capito come farli suonare bene. Da quel giorno in poi uso solo quelli, non costano neanche tanto, tre euro uno, considerato che sono in teflon e durano un' eternità, il guaio è che me li perdo molto prima che possa vedersi il benchè minimo segno di usura!
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di coldshot [user #15902]
commento del 16/08/2015 ore 11:42:11
Bell'articolo, prima o poi devo provarli anch'io questi plettri, per me sono un accessorio molto importante e sinceramente non capisco come si possa dire il contrario, sul sito non riesco a trovare i saponetta, non è che mi dai il link preciso ?
Grazie.
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di Andrea_98 [user #40667]
commento del 23/08/2015 ore 11:31:28
Devi chiedere direttamente a Steve Tommasi, sul suo profilo Facebook o per e-mail :)
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di Rothko61 [user #32606]
commento del 16/08/2015 ore 12:05:59
Anch'io uso gli Essetipicks e li trovo fantastici per le parti solistiche, ma per lo strumming tengo sempre a portata di mano dei "normali" Dunlop da 1,5 mm..
Non dirmi che riesci a fare strumming con plettri da 5 o 8 mm.! Saresti un mostro!
Guthrie Govan, fenomeno di tecnica e bravura, suona con un RedBear signature da 2 mm. extraheavy e in una clinic ha detto che non ne usa uno più spesso perché lo strumming veloce, in cui eccelle (vedi Youtube...), sarebbe particamente impossibile.
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di Andrea_98 [user #40667]
commento del 22/08/2015 ore 18:55:51
Ahahah, no no, anche io come te, ho un porta plettri dietro la paletta in cui ne tengo alcuni da 0.50 e altri spessori per lo strumming e le ritmiche.
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di rickyfigoli [user #36535]
commento del 16/08/2015 ore 20:11:37
Se intendi il video su YouTube 32nd strumming quello non lo faccio nemmeno con un ultrathin e braccio bionico, Govan è un mostro in tutto quello che fa. Io da quando uso questi non mi trovo proprio più con i plettri "normali", non li sento più in mano. Poi che faccia tutto bene o tutto male è un discorso differente....
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di Stratista [user #20313]
commento del 17/08/2015 ore 11:49:20
Mi spieghi come hai fatto ad ordinare i plettri se sul sito del produttore (che tra l'altro non viene aggiornato da anni!) ancora non sono presenti?.....mah!..misteri!!!!!
Rispondi
di Andrea_98 [user #40667]
commento del 22/08/2015 ore 18:59:3
Devi chiedere direttamente a Steve, sul suo profilo Facebook o per e-mail.
Saranno sul sito quando avrà tutti i tipi di stampi disponibili, (me lo ha detto lui). :)
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di IlFolleDelloZen utente non più registrato
commento del 18/08/2015 ore 00:05:3
Sono anni e anni che non riesco a fare a meno dei Jim Dunlop in nylon, 060 il thin e 073 il medio, per come li uso io sono indistruttibili e li cambi solo se li perdi, ne avevo comprati una cinquantina e mi sono rimasti gli ultimi, una decina al massimo, gli altri li ho persi tutti.
Non riuscirei assolutamente a suonare con la saponetta, troppo materiale tra le mie dita e la corda.
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