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JHS Muffuletta: sei muff in uno
JHS Muffuletta: sei muff in uno
di [user #116] - pubblicato il

Il laboratorio USA mette insieme cinque dei Big Muff più famosi di sempre e ci aggiunge una sonorità extra. Con i canonici tre potenziometri più un quarto controllo per cambiare voce in un attimo, il Muffuletta potrebbe diventare il muff definitivo. Ecco come suona.
Il fuzz-distorsore creato alla fine degli anni '60 dal fondatore di Electro Harmonix Mike Matthews è diventato così famoso negli anni da rappresentare una vera e propria categoria di effetto a parte, complici anche le numerose revisioni che si sono susseguite nel tempo e che hanno messo insieme una schiera di appassionati di vintage e rarità di ogni epoca. Il muff è stato replicato in molteplici paste, spesso ispirate a precise edizioni del Big Muff originale ma citando quasi mai le fonti in chiaro, senza giri di parole. JHS invece non si fa pregare e, con il Muffuletta, annuncia di aver racchiuso in un unico stompbox le cinque incarnazioni di EHX Big Muff più amate di sempre, chiamandole tutte per nome e cognome. A queste, i progettisti hanno accompagnato anche una sesta sonorità originale per fornire un tocco più moderno al mix.

Tutt'altro che un centro di controllo affollato di parametri difficili da gestire, il JHS Muffuletta ha uno chassis compatto, con solo quattro controlli. Oltre ai classici Volume, Tone e Sustain, ovvero il livello di distorsione, una manopola permette di selezionare le modalità di funzionamento tra sei voci diverse. Il tutto avviene attraverso un circuito analogico, senza alcun modello digitale: il selettore rotativo effettua in tempo reale delle modifiche ai componenti e alle piste in gioco per ricreare il timbro delle varianti più famose di Big Muff più una firmata JHS.

JHS Muffuletta: sei muff in uno

Quella inedita offre più potenza, un suono meno compresso e dei medi più in evidenza. I produttori la consigliano anche per il basso.
Nell'ordine, la successiva è indicata come 73 Rams Head ed è caratterizzata da un'equalizzazione essenzialmente a V, minor gain e un suono più scuro, vicino a quello reso famoso da David Gilmour.
Anche il suono del The Triangle può essere riscontrato su diverse incisioni dei Pink Floyd, come anche di Santana, John Lennon e Jimi Hendrix. Il suo timbro è più dettagliato e con bassi più presenti e definiti.
Segue il The Pi, l'inconfondibile muff con il "pi greco" sullo chassis di fine anni '70. Ha il suono aggressivo che può essere ascoltato sui dischi di Frank Zappa, Jack White, Beck e Pete Townshend.
Il The Russian ha sia meno brillantezza sia bassi meno definiti, ma è diventato ingrediente imprescindibile del suono dei Black Keys come nel basso dei Muse.
Battezzato così per il font vintage sullo chassis del pedale originale, il The Civil War ha medi più spinti e un suono più aperto verso gli acuti, a spese di un gain più moderato. Utilizzatori famosi sono i Sonic Youth, John Fogerty e i Wilco.

Josh Scott, creatore del marchio JHS Pedals, spiega tutte le sfumature ottenibili dal Muffuletta e le fa ascoltare sul campo.


Il Muffuletta può essere acquistato direttamente dal sito ufficiale JHS Pedals a questo link al costo di 229 dollari, mentre in Italia sarà disponibile grazie alla distribuzione a cura di 440Hz.
effetti e processori jhs pedals muffuletta
Link utili
Il sito del distributore 440Hz
JHS Muffuletta
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di Sykk [user #21196]
commento del 18/09/2015 ore 18:35:20
potevano almeno usare la stessa chitarra per le varie modalità
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di 7cordista utente non più registrato
commento del 19/09/2015 ore 13:30:28
Sarebbe stato il massimo poterlo controllare via midi...
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di lbaccarini [user #14303]
commento del 20/09/2015 ore 10:13:41
Lo trovo un'idea davvero interessante!
Ci farò un serio pensiero, sperando che non arrivi in Italia con un prezzo eccessivo...
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di Claes [user #29011]
commento del 20/09/2015 ore 19:32:47
Ho il Russian - se serve distorsione a manetta è perfetto. Con la paletta JHS vi è un buona scelta di varianti del Muff. Uso pratico: troverei una volta per tutte il sound setting migliore dopodiché on-off sul pedale. È difficile risettare il tutto se si vuole cambiare tra i Muff nel bel mezzo di un concerto - come dice 7cordista il MIDI è interessante... ci vorrebbe un rack coi parametri aggiustabili a manopole per ogni sound ma... è complicato e sarà costoso!
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di dioghe [user #17525]
commento del 21/09/2015 ore 19:54:54
Perdonate l'OT. Ma muffuletta è il nome di un pane aromatizzato all'anice che si usa mangiare dalle mie parti alla vigilia dell'Immacolata.

Al di là di ciò concordo con 7cordista e Claes. I pedali con questo tipo di selettore sono versatili ma solo se per versatilità si intende il fatto che non è necessario cambiare set-up tra un live e un altro. Ma chinarsi per cambiare è parecchio scomodo...
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di Pearly Gates [user #12346]
commento del 14/03/2017 ore 11:47:11
Il nome è di un panino ripieno che fanno negli USA ovviamente fatto da italo-americani credo a New Orleans, ne parlava anche Renzo Arbore.
C'è dentro l'ira di dio.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 22/09/2015 ore 12:14:52
>>> pane aromatizzato all'anice
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