VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Le stelle e le stalle: salumi, musicisti e spot
Le stelle e le stalle: salumi, musicisti e spot
di [user #16167] - pubblicato il

A nessuno sarà sfuggito l’ultimo spot dei famosi salumi Negroni, impreziosito dalla voce di Enrico Ruggeri. Questo però non è il primo caso in cui un musicista famoso si presta al piccolo schermo, spesso con risultati inaspettati.
"Le stelle sono tante milioni di milioni, la stella di Negroni vuol dire qualità", uno spot vecchio cent’anni, tornato alla ribalta e messo alla berlina sui social per via della voce che intona la famosa melodia. Molti si interrogano tra un post su Facebook e un tweet sul livello di bisogno economico o di fama raggiunto dal cantante milanese. A nulla è valsa la replica "presto la voce, non vendo l’anima […] il denaro per un artista è indipendenza creativa". Si sprecano le critiche di chi trova inaccettabile che "un cantante serio" si presti al marketing per denaro. Secca e mirata la replica di Ruggeri non si è fatta attendere: "io non ci compro (con il denaro ndr) auto lussuose, barche o cocaina, io ci faccio i dischi che mi piacciono, come e quando mi va, scrivo libri, articoli o conduco trasmissioni".


Si sa, anche i cantanti, i pittori e gli attori mangiano, pagano le bollette, vivono insomma. La prospettiva di un guadagno più semplice di quello dovuto a una tournée soddisfacente ma faticosa può sedurre anche i più indomiti e integri. Se questo gruzzolo può portare alla realizzazione di un nuovo album, poi, appare più come un’opportunità per cui essere contenti, che un fatto da demonizzare.

Produrre musica è costoso e non è certo Enrico Ruggeri il primo a cercare di sfruttare le innate doti sceniche insite in ogni musicista (o quasi). Bisogna andare indietro di una quarantina d’anni per trovare un Franco Cerri, nel fiore della sua carriera artistica, immerso fino al collo in una vasca d’acqua intento a lavarsi via di dosso macchie ostinate con un etto di Bio Presto. L’essere ricordato più per il ruolo di "uomo in ammollo" che per essere uno dei più grandi jazzisti dei nostri giorni è un timore che sicuramente l’ha sfiorato più e più volte. Il suo talento e la sua bravura lo hanno poi consacrato come musicista, per sua gioia e anche nostra.


Andando oltremanica, i casi di musicisti prestati al piccolo schermo non mancano. Impossibile dimenticare lo spot, mai andato in onda purtroppo, che convinse un trio di ragazzi a ossigenarsi i capelli. Quello che doveva essere un look per un semplice spot di chewingum è diventato l’elemento caratteristico di Stewart Copeland, Sting e Andy Summers: i Police.

Tornando in patria anche Elio e le Storie Tese a più riprese sono finiti sul piccolo schermo. Si parte dalla pubblicità del Cinar "contro il logorio della vita moderna", per arrivare al pinguino, molto meno apprezzato, al quale Elio ha prestato giusto la voce.


Indimenticabile MC Hammer reso un cantante melodico da un bicchiere di Coca Cola che ritorna in sé grazie a un sorso di Pepsi. Proprio l’industria delle bibite gassate ha fatto un largo uso di musicisti e pop star per convincere quanti più giovani possibili a fare il pieno di zuccheri e anidride carbonica.

Qui una bella carrellata di pubblicità frizzanti

Chiudiamo con una trovata davvero spiritosa. Cosa succede se si mescolano pubblicità vintage e cantanti famosi? Il risultato è visibile sul Tumblr di David Redon, Art Director parigino che si è divertito a usare alcune tra le canzoni più famose della storia della musica come claim per fantasiosi spot.

Il mondo della pubblicità ha corteggiato da sempre quello della musica, creando spesso risultati apprezzati e di successo. Non mancano degli enormi buchi nell’acqua che hanno rischiato di mandare in odio personaggi moto apprezzati, o quantomeno di trasformarli in fenomeni da baraccone pronti a vendere l’anima per qualche soldo, ma questa è un’altra storia.
curiosità
Nascondi commenti     8
Loggati per commentare

di BBSlow [user #41324]
commento del 10/12/2015 ore 09:41:
Qui in Europa, e soprattutto in Italia, abbiamo un pregiudizio ideologico contro la pubblicità e contro l'impiego "commerciale" di artisti e prodotti artistici. Che poi -naturalmente- è sempre parziale, nessuno si scandalizza se un creativo mette i baffi alla Gioconda per pubblicizzare un rasoio (è un esempio, non mi pare che sia mai successo. Anche perché come creativo sarebbe davvero scarso), ma se in uno spot finisce la voce o la faccia di un artista "serio", apriti cielo!
Non so, in tanti -che evidentemente campano d'aria- sembrano non rendersi conto che i soldi servono a tutti, e che la pubblicità è un modo onesto di farli. Sarei curioso -lo dico con una certa malignità- di sapere quanti di questi sacerdoti della "verginità commerciale", di questi guru duri e puri, vanno a comprarsi i CD, anziché scaricarsi la musica da internet... Chissà, forse per loro l'artista è tale solo se muore di fame.
E visto che si avvicina Natale, un discorso parallelo si può fare anche per i "dischi natalizi": negli USA sono un "classico", anzi, un segno di celebrità, se ti chiedono di fare un disco di canzoni di Natale vuol dire che sei famoso (bravo magari no, ma questo è un altro discorso), e il "disco di Natale" l'ha fatto gente come Sinatra, Armstrong, i Beach Boys, Elvis. E' vero che da noi il repertorio è diverso, ma l'unica che abbia avuto la faccia di fare qualcosa di simile (a parte il Coro dell'Antoniano et similia) è stata Irene Grandi.
Siamo provinciali, tutto qui.
Rispondi
di Tom78 [user #2390]
commento del 10/12/2015 ore 10:01:56
E invece non solo Irene Grandi ma è ancora Enrico Ruggeri che ha fatto un disco di Natale, intitolato "Il regalo di Natale", credo nel 2007
Rispondi
di BBSlow [user #41324]
commento del 10/12/2015 ore 12:07:25
Ah, vedi, mi mancava... Corro a comprarlo! ;)
Rispondi
di gerlop [user #44005]
commento del 11/12/2015 ore 10:45:31
più che provinciale, come italiano, anzi, come utente che paga l'indegna tassa del canone contribuendo a far entrare più di un miliardo e mezzo di euro l'anno nelle casse della tv "pubblica" (che ormai non ha più nulla di pubblico), mi piacerebbe che la pubblicità fosse uno SPORADICO intervallo ad esempio in un film. invece, oggi, in mezzo alla pubblicità c'è una SPORADICA proiezione del film: è vergognoso...generalmente si potrebbero trovare tracce di alcol nel sangue, ad esempio, ma non tracce di sangue nell'alcol, non so se rendo l'idea!
Rispondi
di scrapgtr [user #12444]
commento del 10/12/2015 ore 11:52:18
Mettere la propria voce, nota e caratteristica, a disposizione di uno spot mi sembra una cosa normale da parte di un performer. Tutti i più grandi attori di teatro italiani si sono messi ben più in gioco ai tempi di Carosello (si trattava di veri e propri mostri sacri) e nessuno è mai scandalizzato: siamo diventati più intransigenti, integralisti e severi pur avendo molto meno da difendere in modo intransigente, integralista e severo.
Quando ho sentito la voce di Ruggeri, così caratterizzata come lombarda, nello spot di un'azienda altrettanto caratterizzata come lombarda ho pensato solo ad un modo per fare riferimento alla tradizione (un po' come se la voce nota di un cantautore campano pubblicizzasse una mozzarella). A mio parere si "vendono" di più quegli autori che prestano i propri bani a storpiature di ogni genere per la pubblicità, ma anche in quel caso fatti loro, sono liberi di fare quello che vogliono della loro proprietà intellettuale, ed è anche quella una scelta rispettabile. Certo dopo questi spot mi scandalizzerei se Ruggeri andasse in giro a proclamarsi vegetariano o vegano, o se Elio facesse campagne per l'abolizione delle bevande alcooliche, ma sarebbe un altro discorso.
Rispondi
di redspecial [user #2795]
commento del 10/12/2015 ore 12:36:17
Nei tempi in cui viviamo, trovo non ci sia nulla di male a mettere a disposizione la propria immagine e la propria arte in cambio di una bella montagna di soldi, l'importante è non scadere nel cattivo gusto, o peccare di incoerenza!

In ogni caso è difficile fare pubblicità di classe come questa di David Bowie per un'acqua minerale francese:

vai al link

Il Duca è sempre il Duca :D
Rispondi
di jem83 [user #32170]
commento del 11/12/2015 ore 09:58:26
Io non ci vedo nulla di male e sinceramente certe critiche mi stupiscono! Ma un'artista sarà libero di fare le sue scelte?
Per divertirsi un po', se andiamo oltreoceano c'è anche questa divertente pubblicità di Mike Mangini sui detersivi :)
vai al link
Rispondi
di ENZ0 [user #37364]
commento del 12/12/2015 ore 01:41:27
Ma che bacchettoni, Totti che si presta al lotto si che é disgustoso, come é disgustoso che lo stato italiano consenta (o promuove) spot di lotto, casinó on line e altri giochini innocenti con cui puoi rovinarti la vita... perché non riprendono a pubblicizzare il tabacco?
Rispondi
Altro da leggere
SHG Music Show cambia pelle per il 2024
Lancia la chitarra al tecnico... ma era un ignaro fotografo
Un anno di offerte e limited edition per l’anniversario Thomann
Le grandi donne dietro grandi chitarre
Phil X e l’accordatura “Bouzouki” che stravolge il tuo sound
Ritrovato dopo mezzo secolo lo Hofner Violin Bass di Paul McCartney
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Serve davvero cambiare qualcosa?
70 watt non ti bastano? Arriva a 100 watt!
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964