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Dingwall abz5 wengé: tasti storti e legni belli
Dingwall abz5 wengé: tasti storti e legni belli
di [user #16167] - pubblicato il

Nelle mani di Enrico Galetta è finito un basso interessantissimo. Costruito con legni di prima scelta e con il sistema fanned fret il Dingwall ABZ5 si è dimostrato uno strumento dal sound enorme e dall’ergonomia perfetta.
Dingwall è un marchio canadese, un team di appassionati e musicisti, che ha come obbiettivo (almeno stando alla loro stessa descrizione sul sito ufficiale) qullo di “make the hairs on the back of your neck stand up every time you play” (drizzare i peli insomma).

L’ABZ5 Wengé colpisce subito con un look tanto semplice quando stravagante. Le forme del body in frassino di palude sono molto personali e lo rendono subito riconoscibile, oltre a garantire un’ottimo bilanciamento dei pesi e l’accesso a tutti i 24 tasti della tastiera in wengé. Dello stesso legno è anche interamente costruito il manico, fino alla paletta, con un profilo sufficientemente sottile da sembrare quello di un quattro corde.

I tasti sono posizionati con la tecnica del fanned fret, che permette di avere un’intonazione perfetta in ogni porzione del manico. In questa maniera lo strumento ha due diversi diapason, nello specifico il Dingwall ha 34 pollici sulla prima corda e 37 sulla quinta

Dingwall abz5 wengé: tasti storti e legni belli

Nel body trovano posto i due pick up a disposizione sullo strumento. I Dingwall FD3 Mach II sono dei single coil humcuncelling, costruiti per rispecchiare il sound tradizionale di un P o un Jazz, ma con un output più elevato e una maggior risposta alla dinamica. La silenziosità è garantita dalla doppia bobina, ma anche da una schermatura totale e molto curata.

L’hardware è affidato a Hipshot, a garanzia di una stabilità perfetta dell’accordatura e una trasmissione completa della vibrazione delle corde al body. L’elettronica è completamente passiva e mette a disposizione del player tre controlli, volume, tono e selettore rotativo dei pick up.

Ora nello showroom di Bass Line Milano accendiamo la Aguilar Tone Hammer con cassa Alusonic e cominciamo il vero test dell’ABZ5 Wengé. Apriamo il magnete al ponte e ci accorgiamo subito che, pur avendo a che fare con dei single coil, il sound è potente e molto rotondo anche se siamo vicini all’attaccatura delle corde. Aprendo i toni si riesce a ottenere una dose in più di medie per bucare il mix con più decisione.

Spostandoci verso il manico aumenta il bottom, una vibrazione bassa e profonda che quasi non ci saremmo aspettati da uno strumento dotato di bobine singole. Il sound è grosso e potente, ma arrotondato e gentile alla bisogna. Anche se l’aspetto inganna il Dingwall è in grado di tirare fuori un jazzy tone da paura.


L’ABZ è un basso esclusivo, realizzato con cura per essere performante e con una spiccata personalità. Oltre a vestire alla perfezione sia quando si suona in piedi che da seduti, è in grado di trasformarsi radicalmente per diventare uno strumento super versatile. Tutto questo ha un prezzo che si attesta sui 2500 euro circa, ma presa la giusta confidenza con il fanned fret ci si accorgerà che la cifra è decisamente proporzionata. 
abz5 wengé bassi elettrici dingwall
Link utili
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Visita il sito ufficiale Dingwall
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di MircoRed utente non più registrato
commento del 22/12/2015 ore 14:11:16
Vi racconto una storia: quando ero piu giovane mi era venuta la voglia di suonare il violino. presi le prime lezioni ed iniziai a far qualcosa. Ebbene cosa mi accadde? Accadde che quando andavo a prendere in mano la chitarra, che suonavo da anni ed anni ormai le mie mani andavano sulla tastera per fatti loro! Totalmente, mi ero imbastardito! non beccavo piu una nota, non avevo piu la visione delle proporzioni sulle quali suonare! Era come se il mio cervello avesse disimparato a suonare a chitarra per resettare il modo di approcciarsi ad un nuovo strumento. Insomma decisi di abbandonare il violino e tutto nel breve tempo torno alla normalita. Non fu una bella esperienza. In base a quello sto scrivendo questo commento sperando vivamente di sbagliarmi nel dare un giudizio a questo basso particolare. Ma resta il fatto che io rimasi scioccato da quella storia che ancora oggi se ci penso mi prende un vuoto di stomaco! Come fu che cercando di imparare a suonare su un tipo di tastiera diversa disimpariamo cio che abbiamo fatto fin quel momento? Solo a me è capitato o qualcosa del genere è successo anche a voi? E se capita a molti allora anche suonando questo basso ce la stessa "probabilità" di imbastardirsi? Mmmmmm.......
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di yasodanandana [user #699]
commento del 22/12/2015 ore 18:25:28
suono chitarra, chitarra baritona, basso e, meno spesso, ukulele e uno strumento indiano fretless, il sarod .. quella cosa non mi succede :-)
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di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 23/12/2015 ore 08:18:23
non succede. Davanti noti chiaramente la differenza ma da dietro, cosa curiosissima, sembra uno strumento normale. I Dingwall sono buoni strumenti, la qualità generale è buona, non fanno urlare al miracolo, ma sono buoni strumenti. L'elettronica non è proprio fatta a "modello panzer". Ne ha uno un cliente ed ogni volta che bisogna cambiare le corde è una mazzata in fronte perchè le corde "fanned", corde specifiche per questo tipo di strumenti, non sono assolutamente corde comuni (come del resto le double ball per le steinberger). A parte questi piccoli nei niente da obiettare.
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di lazydaniel [user #28418]
commento del 23/12/2015 ore 09:55:43
Quindi non si possono montare corde "normali"?
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di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 23/12/2015 ore 10:16:56
pare di no... io penso che in qualche modo si possa fare... ma le corde specifiche per questi strumenti si chiamano "fanned". Hanno degli avvolgimenti fatti in maniera particolare. Certo è che difficilmente un bassista compra una cordiera "a zero" per sperimentare. Si preferisce andare sul sicuro.
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di MircoRed utente non più registrato
commento del 28/12/2015 ore 16:47:35
Ah ok Grazie :D
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di Foglio [user #19480]
commento del 22/12/2015 ore 15:25:10
Belli i Dingwall!!!
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