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Salviamo Ghiaccio Bollente
Salviamo Ghiaccio Bollente
di [user #33493] - pubblicato il

L'ultimo format di cultura musicale sulla TV di Stato è a rischio: dopo essere passato nei meandri della programmazione notturna, pare che Ghiaccio Bollente sia stato cancellato dal palinsesto, ma la rete si è già mobilitata per riaverlo.
Incredibile a dirsi, ma c’è stato un tempo, molti anni fa, in cui la televisione esercitava su di me un fascino irresistibile. Era un tempo in cui la conduzione veniva spesso riservata a chi era capace di farla, in cui la TV aveva dei contenuti e lasciava spazio alla cultura, ivi compresa quella musicale. Un tempo in cui le trasmissioni televisive e chi le conduceva avevano il potere di toccare la vita della gente e persino di trasformare un passatempo in un’autentica passione. È stato così per me, quando, da piccola, programmi come Mr Fantasy, DOC o Concertone mi tenevano incollata al televisore nella speranza di vedere le immagini dei miei beniamini e di scoprire nuova, incredibile musica, venendo puntualmente accontentata.
La mia – e di tanti altri – passione per la musica è nata nell’epoca in cui il televisore era un membro della famiglia e grazie a programmi in cui l’esperienza di persone competenti e appassionate veniva messa a disposizione dei telespettatori. È un tempo ormai lontano, considerato che oggi le trasmissioni musicali si riducono perlopiù a talent show, pseudo-festival farlocchi, celebrazioni dei campioni delle hit parade e gare di imitatori. E, verrebbe da dire, è un tempo che si vuole definitivamente dimenticare se Ghiaccio Bollente di Carlo Massarini, l’ultimo programma di approfondimento musicale degno di questo nome, è stato relegato in fascia notturna su Rai5 (e fin qui ci siamo) e poi, a fine dicembre 2015, definitivamente cancellato dal palinsesto Rai.

Salviamo Ghiaccio Bollente

Lo ammetto, sono di parte. Massarini è sempre stato uno dei miei conduttori prediletti e da bambina mi faceva emozionare vedere un concittadino spezzino (di Portovenere, per l’esattezza) raccontare la musica in Rai in modo tanto intelligente, originale e interessante, parlando in inglese ai musicisti stranieri e sfoggiando una classe secondo me a tutt’oggi ineguagliata. Erano i primi anni ‘80 anni, quelli di Mr Fantasy, la “musica da vedere”, e ancora li ricordo come fosse ieri. Massarini e l’appeal della sua conduzione sono sempre gli stessi, ma purtroppo sono cambiate la TV e le sue priorità.
Evidentemente, però, al pubblico importa, se subito dopo l’annuncio della chiusura del programma è stata lanciata una petizione online per chiedere al Direttore Generale della Rai, Antonio Campo dall’Orto, di non sospendere la trasmissione. Al momento in cui scrivo sono state raccolte 25.535 firme, ma ne sono bastate molte di meno per spingere la Rai5 a pubblicare subito un comunicato su Twitter secondo il quale la trasmissione non sarebbe affatto stata sospesa e che, anzi, ripartirà in primavera, cosa immediatamente smentita dallo stesso Massarini, il cui contratto è scaduto a dicembre.

Al momento non ci è dato sapere come finirà la vicenda ma una riflessione sull’importanza della presenza di una trasmissione del genere nel palinsesto della Rai è quanto meno doverosa. Di fatto, Ghiaccio Bollente è l’ultimo baluardo della buona musica in TV e ormai l’unico che la tratta con la serietà che le è dovuta. Senza barriere di genere, con documentari, concerti, interviste, racconti e quant’altro, fa cultura. A questo aggiungiamo che lo fa in modo del tutto “artigianale”, fatto in casa e con costi limitatissimi (Massarini stesso porta due telecamere, l’assistente alla regia cura anche il doppiaggio, il programma è praticamente autoprodotto), cosa che rende ancor più assurda l’intera vicenda. Parliamo di un programma che per il suo valore meriterebbe uno spazio in fascia ben più importante su uno dei tre canali principali della TV di Stato e che invece è stato relegato al digitale terrestre senza alcuna promozione. Come ha giustamente rimarcato lo stesso Massarini, evidentemente per la Rai questa non è cultura e, aggiungerei, l’episodio rientra in uno scenario più ampio che tradisce la tendenza – in TV e altrove – a dequalificare la musica a mero intrattenimento.
La raccolta firme continua su Change.org e naturalmente la speranza è quella di veder tornare il programma nel palinsesto di Rai5, ma l’accaduto lascia l’amaro in bocca e un bel po' di stizza per mamma Rai.
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