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Epiphone Sheraton: sorprese coreane
Epiphone Sheraton: sorprese coreane
di [user #44470] - pubblicato il

Andare alla ricerca di un buon usato può mettere davanti a un'annata fortunata di chitarre dal prezzo contenuto e dalle caratteristiche interessanti. È il caso della Epiphone Sheraton, archtop a cassa stretta capace di tenere il passo dei prodotti moderni più apprezzati nella sua fascia di prezzo.
Dopo aver comprato e provato numerose chitarre hollow e semi hollow, mi sono imbattuto in una Epiphone Sheraton mancina (ahimè lo sono) usata. Provengo da Epihone Dot, Ibanez AF75, AF155, AS120. Dapprima riluttante a una nuova chitarra del genere, ho deciso di provarla e, sorpresa, ho trovato un suono che cercavo da tempo, morbido e pieno.
Tra le altre chitarre, ho una Gibson Les Paul studio, una Fender Stratocaster e una Squier Telecaster Classic Vibe e posso garantirvi che la Epiphone regge il confronto con tutte per qualità e sound.
Le finiture sono molto belle con binding su tastiera e corpo, abalone per i segnatasti e per il disegno floreale della paletta. Il corpo è in acero e la chitarra monta meccaniche Grover.

La Sheraton è ben intonata e stabile nell'accordatura anche con bending decisi. Bella la tastiera, piuttosto piatta, particolare che a me piace molto. I tasti sono ben rifiniti e posati.
 
Epiphone Sheraton: sorprese coreane

Il pickup al manico è in stile Gibson, molto calto e rotondo, adatto per fusion jazz ma strizza l'occhio anche al rock non estremo. L'uscita è buona e ne fa il mio preferito tra i due. Di quello al ponte potrei dire che è più sottile dei fratelli Gibson, ma anch'esso molto caldo e dolce.

Una nota di demerito va ai potenziometri dei toni, che sembrano quasi dei controlli on-off e andrebbero cambiati perché così è come non averli, ma per il resto con una spesa modesta ho trovato un'ottima chitarra che completa il mio parco egregiamente.
Lo strumento in questione è stato prodotto dalla fabbrica coreana Unsung nel 2007 (credo una delle ultime produzioni prima dello sconfinamento in Cina) e questo è un particolare che a me piace parecchio.
 
Epiphone Sheraton: sorprese coreane
 
Nel concludere quella che vuol essere più una dimostrazione di gradimento che una recensione, devo dire che ho scoperto di preferire la Sheraton alla Epiphone Dot (un giocattolo) e alle varie Ibanez (troppo fredde a mio avviso).
chitarre semiacustiche epiphone sheraton
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di blues65 utente non più registrato
commento del 05/01/2016 ore 11:25:52
Grande legno... ho avuto la Sheraton II (fatta dalla Samick) che è un pelino meglio della tua e l'ho usata tantissimo sia in studio che live... Unica nota dolente era "l'aria" che usciva dalle EFFE quando ero in drive esasperato, ma questa chitarra non è stata fatta per i drive esagerati... Provata in tutte le salse ci puoi fare ogni genere (tranne il metal) e l'ho rivenduta recentemente perchè ormai ne uso solo una e quindi non sapevo cosa farmene... PS: in origine monta le 0.09 e provandola con scalature più spesse ha dato vari problemi di accordatura anche se settata al meglio... Ciao
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di tegmiles [user #44470]
commento del 06/01/2016 ore 00:14:11
Ciao a te e grazie per il prezioso consiglio
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di CarminePWBE [user #36897]
commento del 08/06/2016 ore 22:46:4
Sono un felicissimo possessore della Sheraton II da qualche anno ormai, e devo dire che la tenuta dell'accordatura è davvero il suo punto forte. Quello che dici sulla scalatura mi lascia perplesso, la mia in origine (presa usata) montava 0.10, io in seguito ho montato delle 0.11 ed è addirittura migliorata, la tenuta dell'accordatura non ne ha risentito minimamente (il suono, invece, ne ha giovato tantissimo)
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di JFP73 utente non più registrato
commento del 05/01/2016 ore 14:51:23
Sono felice per te. Anch'io sono mancino e so cosa si patisce per trovare una chitarra che piaccia. Mi sembra una gran bella chitarra, se i pu ti piacciono sei a cavallo, con una spesa adeguata ti fai rivedere l'elettronica (oltre al tono una schermatura a modo in una chitarra del genere la gradirei) e vai alla grande. Buona musica a te
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di tegmiles [user #44470]
commento del 06/01/2016 ore 00:17:45
Come ti capisco, se trovi il modello che ti piace (che è già un'impresa) non trovi il colore, e soprattutto mai la possibilità di provare più di uno strumento dello stesso tipo, c'ò di buono, non so però se sia una leggenda metropolitana, che solitamente le mancine sono più curate. Sai consigliarmi qualcuno zona Milano per effettuare i lavori di upgrade dello strumento? grazie e buona musica
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di JFP73 utente non più registrato
commento del 06/01/2016 ore 10:47:16
È il santo motivo per il quale tra pochi giorni mi consegneranno una tele di liuteria.
Io sono di Firenze, non saprei consigliarti un liutaio su Milano
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di RedRaven [user #20706]
commento del 06/01/2016 ore 19:16:18
a memoria: Jacaranda, liutaio serio e famoso in zona navigli. Oppure puoi provare in zona est di Milano, ha aperto un laboratorio di liuteria una ragazza molto giovane, ma di belle promesse: Ross liuteria. Poi, zona città studi, Carbone, anche questo piuttosto noto.
Cambiare i pots di una sheraton è un esercizio di pazienza attraverso le buche a f.
Io col tempo valuterei anche il cambio pickup: quelli che monta probabilmente non sono nè eccelsi nè tremendi, ma lo strumento potrebbe giovare in modo sensibile del cambio. Magari perlustra il mercatino alla ricerca anche di usati. Però se cambi pickup forse ti conviene fare un lavoro unico con i pots, ti costerà meno credo. La sheraton piaceva anche a me ma non è mai abbastanza in cima alla lista dei desideri :)
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di accio7 [user #17961]
commento del 05/01/2016 ore 15:30:35
Chissà perché le Epiphone hanno una qualità molto altalenante, Sia la Swingster che la Sorrento che ho provato mi hanno fatto una pessima impressione, mentre, ad esempio, la Casino e la Joe Pass le ho trovate molto buone.
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di tegmiles [user #44470]
commento del 06/01/2016 ore 00:23:43
in effetti la prima Epiphone fu una les paul standard, avevo effettuato un upgrade di pick ups con un Seymour Duncan antiquity al manico (bellissimo) e un Jeff beck al ponte. Lo strumento era di un cherry sunburts bellissimo, ma aveva alcuni segnatasti in madreperla in rilievo rispetto alla tastiera (?!?) boh forse era la prima produzione cinese, con l'upgrade suonava da paura. Poi la Epiphone dot che considero povera a livello di liuteria, avevo l'impressione di suonare una chitarra di cartone. Questa sheraton mi piace molto.... ciao e grazie
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di lollofunky [user #15563]
commento del 09/01/2016 ore 14:01:55
Eccone un altro! felice possessore di Epiphone Casino, ammetto pero' che a volte mi da fastidio che non si puo accedere oltre il 15 tasto...mentre altre semiacustiche hanno accesso facile anche agli altri tasti, io son indeciso tra Epiphone Broadway o ES 175 premium :)
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di sheratonII [user #32461]
commento del 06/01/2016 ore 00:02:2
Dopo due sheraton, ho trovato la pace, momentaneamente, con una Casino.
Ho montato per la prima volta corde lisce...wow... Presa per un'occasione avuta per le mani. Un piccolo setup e cambio corde...ho davvero trovato quel che cercavo da una semi.
Detto questo dolo,per la grande gioia di quando si ottiene qualcosa che si aveva in testa da tempo.
Buona musica
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di tegmiles [user #44470]
commento del 06/01/2016 ore 00:18:39
concordo.......................... Buona musica a te
Rispondi
di Inglese [user #31999]
commento del 09/01/2016 ore 09:12:07
Anni addietro, mentre in un negozio cercavo di orientarmi verso un acquisto economico e guardavo sconsolato i nuovi modelli della DOT in fintissime tinte pastello, il commesso mi propone un usato.
Mi accompagna nel sottoscala e mi mostra una DOT di un sunburst fantastico (tipo quello nella foto dell'articolo), bei legni, un feeling nemmeno parente di quello dato dalle sorelle esposte e prezzo molto interessante.
E' un modello del 97 produzione Samik e credo il miglior acquisto che io abbia mai fatto.
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di accio7 [user #17961]
commento del 11/01/2016 ore 10:12:43
io ho preso la Casino Coupe e ne sono molto soddisfatto.
Ne ho scritto anche qui su accordo.
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