VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Ode alla pentatonica
Ode alla pentatonica
di [user #116] - pubblicato il

Abbiamo chiesto a Ryan Roxie qualche dritta per estendere il fraseggio pentatonico. Per uscire da quei soliti box dentro ai quali tanti chitarristi, soprattutto alle prime armi, sembrano incatenati. Prima di mostrarci alcune interessanti alternative, Ryan ha voluto elogiare e rimarcare il ruolo principe di questa scala nella musica rock.
Ryan Roxie è il chitarrista di Alice Cooper. Ha suonato e inciso con Slash e da questo mese sarà presente su Accordo con una serie di lezioni di chitarra. Gli abbiamo chiesto qualche spunto per ampliare il fraseggio pentatonico.

"Per prima cosa va detto quanto sono importanti, questi famigerati box della scala pentatonica. Non esiste un chitarrista rock che ho conosciuto e con il quale ho magari jammato, per il quale queste scale non rappresentino un prezioso, principale, strumento per costruire i loro assolo. Le pentatoniche sono le scale con le quali un chitarrista lascia le impronte digitali del suo stile. Della pentatonica poi, apprezzo che tutte le note funzionino egregiamente sui cambi di accordo. E tutte le note extra che ci aggiungi siano quelle che tradiscono la personalità e il carattere di un musicista: che segnano il suo stile. Sono proprio quelle note extra, quelle sonorità “strane” che aggiungi alla pentatonica che fanno di te un chitarrista unico.

Ode alla pentatonica

Ora è chiaro, se suoni una pentatonica nella sua forma basica, può risultare inscatolata nel solito movimento su e giù.

Ode alla pentatonica

Per tanto è interessante, svilupparla, estenderla in un disegno più diagonale. Io allargo la pentatonica nella parte bassa e nella parte alta ottenendo quello che chiamo uno stretch pentatonico a sei corde. "

Ode alla pentatonica

Osserviamo al microscopio questa maniera di allargare la scala pentatonica.
Siamo in Am e la relativa pentatonica è formata da A, C, D, E e G.
L’idea  sembra quella di fondere tra loro tre box: suonare le prime quattro note del primo box sulle corde di E e A. Le quattro note centrali suonate sul secondo box, questa volta sulle corde di D e G. Quindi, le quattro note finali dell’ultimo box, il terzo. Questa volta sviluppate sulle corde di B e E cantino.
Subito balza agli occhi che le quattro note di ogni box sono sempre le stesse, suonate semplicemente ogni volta su di un ottava più alta.

Ode alla pentatonica

Per rendere più fluidi i passaggi da un’ottava all’altra, Roxy ogni volta aggiunge in slide una nota che fa scivolare un box nell'altro. Per farlo, si serve sempre della nota successiva che la pentatonica offre subito dopo quella che chiude ogni box. Nel nostro caso, se il box di partenza è formato da G, A, C, D la nota usata per scivolare nel box successivo è il E.

Ode alla pentatonica

Sviluppiamo in questa maniera altri due diteggiature su tre ottave della scala pentatonica.

Ode alla pentatonica

Vi invitiamo trovare in autonomia le due diteggiature rimanenti.
Suonate le scale ottenute a metronomo o su una base, sincerandovi di riuscire a passare da un box all’altro in maniera fluida e musicale. Provate a sviluppare i vostri fraseggi solistici attraverso le tre ottave.

lezioni ryan roxie
Link utili
Il sito di Ryan Roxie
Le chitarre di Ryan
La band solista di Ryan
Nascondi commenti     19
Loggati per commentare

di Guycho [user #2802]
commento del 05/01/2016 ore 18:40:20
Quando uno si sente incatenato nei box pentatonici è perchè non ha idee. La metà della musica mondiale è fatta di pentatoniche.
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 05/01/2016 ore 21:22:1
argomentare questo tipo di affermazioni aiuterebbe a capire perché a me detta così sembra una inesattezza ameno che non si contino le tribu e l'insulsa musica cinese che fan 2 miliardi
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 05/01/2016 ore 22:10:34
se consideriamo la musica cinese (non so se è insulsa, non la conosco) e di tutti i continenti, si, è una inesattezza. Io mi riferivo alla musica prodotta oggi in occidente. La musica pop, insomma, e pure qualcos'altro.
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 05/01/2016 ore 22:49:11
Quindi si ragiona su questo : metà della musica pop è scritta in pentatonica..ok..ci penso sopra.
Citavo i cinesi perché viaggiano solo in pentatonica (da li l'insulsaggine al nostro orecchio) e i "portatori di musica non scritta" che pure loro van di penta (la maggior parte)...e appunto se contavi i cinesi era sostenibile..così invece ragionando solo di pop non so mica...c'è da quantificare...
Rispondi
di Mimmo66 [user #26026]
commento del 05/01/2016 ore 19:39:50
la pentatonica diagonale la faccio anche io (perché l'avevo vista da qualche parte, non perché sono un genio;-) ), io pensavo che si facesse lo slide perché si "scivola" (almeno nel primo esempio) sulla blunote... sbaglio?
Rispondi
di pickuppato utente non più registrato
commento del 05/01/2016 ore 19:47:25
Si può dire che palle sta pentatonica? ;)
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 06/01/2016 ore 09:08:56
no, decisamente. ;) Soprattutto quando vedi un B.B. King che ti fa un assolo di tre minuti su tre note e una sola corda senza mai farti appallare. Che razza di stregoneria è mai questa? Noi le strecciamo, le incrociamo, le carpiamo, facciamo tutti i box, tutte le note, le blue note, le dissonanze, i bending e tutto quello che è immaginabile fare con una pentatonica e sembriamo noiosi e ripetitivi. B.B. King no. Lui fa tre note su una corda sola e dura tre minuti e passa. Questo è voodoo. :)
Rispondi
di coltrane [user #15328]
commento del 06/01/2016 ore 11:06:0
Il fatto è che usare la pentatonica a lungo, senza annoiare e senza essere banali, è la cosa più difficile che si possa fare, spesso è molto meglio ricorrere alle classiche scale minori.

Posso capire che chi è agli inizi ci si gasi parecchio perchè una scala in 5 note si riesce a piazzare in tonalità facilmente senza richiedere troppi pensieri in quanto non contiene sesta e seconda, perciò la si può piazzare su ogni accordo minore senza stonare.

Per il resto, si può dire tranquillamente che palle sta pentatonica perchè per come è proposta in questo video, insomma....banale in 3 secondi netti. L' uso creativo delle pentatoniche nel blues (e non ) richiede quantomento la conoscenza di un certo numero di trucchetti e varianti, l' applicazione dei quali richiede, scusate il termine, due palle così!

Non tanto di conoscenze armoniche, quanto piuttosto proprio di esperienza sul campo, a far musica con altri musicisti.
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 06/01/2016 ore 11:16:04
straquoto al 100%. Questo articolo sinceramente sa un po' di "oh, guarda... ho scoperto l'acqua calda" :)
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 06/01/2016 ore 11:20:56
"perciò la si può piazzare su ogni accordo minore senza stonare" ...e su un accordo maggiore? :D
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 06/01/2016 ore 11:54:12
sugli accordi maggiori è pura magia! :D
Rispondi
di coltrane [user #15328]
commento del 09/01/2016 ore 22:44:38
Sul maggiore usi penta minore, maggiore e se ti prepari anche un ibrido che contiene le note di entrambe, con un po' di mano porti avanti il tournaround classico blues per almeno 15 minuti senza rompere le balle!
Rispondi
di pickuppato utente non più registrato
commento del 06/01/2016 ore 11:37:55
Diciamo che "voodoo" è l'accezione giusta... però qui siamo dall'altra parte dell'oceano e allora sarebbe più appropriato chiamarla "pancia".
E se la pancia la spalmiamo per tre note su una corda in definitiva di tecnica e didattica rimane niente o quasi.
Ma non sono un musicista, quindi è probabile che non c'arrivo a farne un totem della pentatonica... forse perché m'accorgo d'averla usata solo dopo che l'ho usata? ;)))
Rispondi
di Claudio80 [user #27043]
commento del 06/01/2016 ore 11:22:29
Forse Ryan non conosceva lo scaldabagno.....;-) Scherzi a parte poteva effettivamente essere più esaustivo...Non è che abbia spiegato chissà cosa, a meno che non si facciano altre puntate didattiche, o che non faccia la fine di "Scusate il disturbo", o delle lezioni di Slide....cadute nel dimenticatoio!!
Saluti a tutti.
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 06/01/2016 ore 12:31:26
soprattutto alle prime armi
musica rock
chitarrista rock
Ha anche dato un indicazione su come variare leggerissimamente il tempo e l'attacco di una nota all'interno del fraseggio per spezzarne la monotonia :-)...tanto per evidenziare che puoi suonarla come vuoi la penta meno che come lo ha fatto lui che persino un pro si incarta su diteggiature che non fa MAI...
Ma, ironia e cazzeggi nostri a parte era tutto spiegato nell'articolo...rock e primissime esperienze
Rispondi
di silente [user #11800]
commento del 07/01/2016 ore 01:27:58
Forse non sa il livello delle lezioni che si vedono su accordo... Ihihihihihi
Rispondi
di ADayDrive [user #12502]
commento del 07/01/2016 ore 12:07:1
OT grammaticale: sarà che è entrato nel linguaggio comune, ma io la parola "basico" per dire "di base" non la tollero proprio... Basico vuol dire "con pH alto", e, conseguentemente, l'uso della pentatonica nella forma basica dovrebbe corrodere i polpastrelli del chitarrista, o quantomeno deidratarli, ed è quindi caldamente sconsigliato.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 07/01/2016 ore 17:06:39
Eddai, quanto sei acido. Sii più "basico" :-)
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 07/01/2016 ore 12:22:40
Praticamente tutti i più grandi assoli della storia del rock sono costruiti su una pentatonica... è assurdo bistrattarla.
Tra l'altro, sarà che sono cresciuto a pane e blues, ma i soli su scale "esotiche" raramente mi piacciono. Insomma... W la pentatonica!

(...magari con una o due note in più, giusto alla bisogna...)
Rispondi
Altro da leggere
Impariamo le scale con Andy Timmons
Scale a tre note per corda: da Paul Gilbert a Andy Timmons
Beyond The Blues - Le pentatoniche di Carl Verheyen
Andy Timmons e le pentatoniche orizzontali
Scala blues & corde a vuoto con Carl Verheyen
Cosa e come studia Marco Sfogli?
Paul Gilbert: un trucchetto per il RE
Paul Gilbert: un lick blues in cinque
Luca Colombo: un lick in hybrid picking
Luca Colombo: una svisata verace e insidiosa
Luca Colombo: esercizio con i modi
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Serve davvero cambiare qualcosa?
70 watt non ti bastano? Arriva a 100 watt!
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964