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Perché i musicisti dovrebbero apprezzare la Boxy Silent Live
Perché i musicisti dovrebbero apprezzare la Boxy Silent Live
di [user #17844] - pubblicato il

In questi giorni la notizia dell'inaugurazione di un locale di musica live "silenziosa" sta invadendo il web. Pare che un club toscano abbia insonorizzato il palco per risolvere "problematiche legate al rumore e all'inquinamento acustico", ed è subito polemica.
Il Boxy Silent Live
Un'area del tutto simile a una sala prove è insonorizzata e separata dal pubblico attraverso una grande vetrata. Il lavoro è stato fatto dall'azienda B-Beng e ha lo scopo di migliorare l'esperienza d'ascolto per gli avventori, contenendo i volumi, oltre a rendere il suono più controllabile da parte dei musicisti.

Musica e rumore
Sentire termini come "rumore" o "inquinamento acustico" legati alla più antica delle arti fa male e, per quanto i musicisti se ne sentano sviliti, per regolamentare la pressione sonora di un evento si usano proprio parole del genere. Questo è il primo punto su cui il popolo musicale del web si è indignato, e la premessa è doverosa.

Perché i musicisti dovrebbero apprezzare la Boxy Silent Live

Le Critiche
Ai musicisti piace fare casino, inutile negarlo. La musica va suonata e ascoltata al volume che richiede, e se il bassista ti suona quel giro particolare che si incastra alla perfezione con la cassa del batterista, è giusto che ogni nota ti risuoni dritta nello stomaco come una scarica di pugni. Questo almeno è quanto ritengono musicisti e audiofili. Il Comune e i vicini non la pensano quasi mai così.
La trovata de Il Faro, club di Piombino che sperimenterà il live "sotto vetro", non è necessariamente castrante per i musicisti. Lo sono, più che altro, le norme che in alcune città impongono orari di silenzio ridicoli al pari di un coprifuoco e livelli di rumore consentiti... pardon, di "pressione sonora"... capaci di mettere in crisi anche una semplice esibizione unplugged.

La tua musica appartiene a un'altra epoca
Strumenti come batterie e chitarre elettriche sono nati per necessità. All'alba del '900 i palchi si ingrandivano, il pubblico diventava folla e la musica doveva arrivare il più lontano possibile attraverso le pelli dei tamburi e i coni degli altoparlanti. Oggi ci si trova a suonare in piccoli club musica nata per gli stadi, a sordinare batterie per non disturbare la gente ai tavoli e a tenere i full-stack al minimo del volume pur di sentirsi gli Eddie Van Halen del circoletto.
Ogni musica è figlia della propria epoca, e forse i locali non hanno più bisogno di certi tipi di musica. Non tutti, almeno.

Toglie spazio alla musica dal vivo?
Quante volte vi siete trovati a uscire da un locale durante un concerto per far riposare le orecchie qualche minuto con la scusa della sigaretta? Quante volte avete visto coppiette alzarsi e andarsene perché avrebbero voluto fare solo una cenetta tranquilla? Diciamoci la verità: della musica live non frega più a nessuno, non come un tempo almeno, e non sarà certo un concerto a basso volume dietro un vetro a darle il colpo di grazia. Semmai, potrebbe darle una boccata d'ossigeno rendendo lo show più godibile per il pubblico.
Vi piace sentire l'aria della 4x12 dietro i calzoni? Benissimo, potrete farlo più che mai nel gabbiotto insonorizzato.
Vorreste allungare la mano e toccare il pubblico in delirio al termine del vostro assolo di dieci minuti? Spiacente, siete nati nel decennio sbagliato.

Perché i musicisti dovrebbero apprezzare la Boxy Silent Live

Siamo destinati a suonare così?
Un dettaglio che è sfuggito a molti è che Il Faro non è un locale aperto al pubblico, bensì un club privato, dove soci tesserati si radunano per delle tranquille serate in cui ascoltare una musica dal vivo che, probabilmente, altrimenti non sarebbe stato possibile suonare in quel luogo.
Qualcuno avrebbe rinunciato all'idea di avere della musica live nel proprio club, qualcun altro avrebbe limitato le esibizioni alle piccole formazioni smooth jazz non amplificate o agli acustici. Grazie a una soluzione simile non si disturba il vicinato e non si rischia di violare alcuna legge ma, soprattutto, si può suonare finalmente quello che si vuole al volume che si desidera. Ci penserà il tecnico in sala a rendere l'ascolto godibile per tutti, come già fa negli stadi e come *dovrebbe* nei locali tradizionali.
Certo, vedere la gente che ti balla sotto il palco e che sgomita in una grande hall è un'esperienza impagabile ma, come si può immaginare dai tavolini visibili in foto, Il Faro non è una sala da concerti.
Ai musicisti piace vedere il pogo, ma per fare pogo ci vuole pubblico, e finché ci sarà pubblico desideroso di pogare, non sarà certo un club privato insonorizzato a decretare la chiusura delle vere sale da concerti tradizionali.
concerti musica e lavoro
Link utili
La notizia della Boxy Silent Live
Sito ufficiale B-Beng
Sito ufficiale Il Faro
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di customblack [user #14990]
commento del 05/02/2016 ore 20:25:19
Io la trovo una idea geniale, segno di un gestore di locale che realmente vuole musica live e investe soldi per proporla. Alle uniche condizioni (uniche) nella quale è proponibile oggi. Ripeto: magari tutti.
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di OldBoy utente non più registrato
commento del 05/02/2016 ore 21:12:54
Se passa il concetto che la musica è antisociale, rovina le serate, è la fine per tutte quelle piccole band che già adesso fanno fatica a trovare date; perché alla fine è nei piccoli locali e club privati che in molti fanno gavetta. Mi sembra di capire che il messaggio sia: pur di suonare bisogna fare silenzio? Mah, preferisco emigrare, o suonare di meno, ma "suonare live".
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di aleck [user #22654]
commento del 06/02/2016 ore 00:23:19
Visti i suoi orribili che si sentono in giro per locali credo sia l'unica soluzione per un suono "da disco" anche in un piccolo locale... Anche perchè chi può investire in una cosa simile provvederà ad un buon fonico che curi i suoni per la sala.

Poi chiaramente non credo che questa soluzione si rivolga al gruppetto heavey metal o metalcore... Per quelli "il locale" resterà invariato nei secoli dei secoli... Ma in altro campo musicale, per un club provato, credo possa essere una soluzione intelligente e gratificante per tutti.
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di kelino [user #5]
commento del 06/02/2016 ore 00:33:47
Bla bla bla....che cagata.
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di elgaldil [user #22921]
commento del 06/02/2016 ore 10:11:09
Il dono della sintesi!!!

Dieci minuti di applausi da parte mia (Y)
Rispondi
di OldBoy utente non più registrato
commento del 06/02/2016 ore 12:06:42
92 minuti di applausi
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 06/02/2016 ore 00:42:43
E questo disintegra le già esili opportunità di accoppiamento gratuito al volo...
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 06/02/2016 ore 08:36:5
Io pensavo ad una soluzione del genere da un pezzo, non vedo alternative per fare un certo tipo di musica in certi posti senza che i vicini chiamino la polizia o senza che tutto il pubblico si svegli la mattina dopo con i timpani sfondati.
Approvato!!!
Rispondi
di kelino [user #5]
commento del 06/02/2016 ore 11:47:06
Io preferisco non suonarci in posti così...
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 06/02/2016 ore 13:15:05
liberissimo.. io invece non avrei problemi.
sai cosa pensavo anche? spesso sotto vetro sarebbe sufficiente metterci il batterista, non perdi il contatto col pubblico e riduci i volumi... gli si lascia giusto un po' di cibo e una ciotola d'acqua hahaha!
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 07/02/2016 ore 10:27:15
Un secchio di birra e una decina di panini vorrai dire!? :))))
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 07/02/2016 ore 10:56:53
hey non avremo mica lo stesso batterista??! :-))))
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 07/02/2016 ore 11:04:45
Il mio si è elevato socialmente ed è diventato cantante in un nuovo gruppo: niente montaggio e smontaggio, più donne, meno birre e più superalcolici...
Rispondi
di THE_Luke [user #31235]
commento del 12/02/2016 ore 09:18:42
a parte cibo e acqua, a brescia al Gasoline fanno ESATTAMENTE cosi: il batterista sta sottovetro (tanto non potrebbe muoversi comunque dalla sua postazione) e gli altri stan fuori sul palco a far casino. mai sentito volumi esagerati, sempre bei suoni, tutte le volte che son andato.
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 06/02/2016 ore 09:59:12
Se la musica disturba le "conversazioni" tra persone intente ad ignorarsi reciprocamente mentre chattano col telefonino con altre persone che dall'altro capo della conversazione stanno ignorando altre persone con cui sono uscite, tanto vale non proporre proprio un certo tipo di musica. che senso ha insonorizzare tutto per fare musica che comunque non verrà ascoltata? se il locale non è adeguato a certi tipi di suoni, allora basta mettere dei cd con musica di sottofondo a bassi volumi oppure un dj o un vecchio e glorioso pianobarista. il rock è rock e va suonato come deve essere suonato, se il locale non è adatto, che propongano altra musica, tanto comunque non l'ascolta nessuno. comunque anche il discorso che la musica live deve suonare come sul disco (come ha scritto qualcuno) è una sciocchezza. il live deve suonare da live e basta, come si è sembre suonato da qualche secolo a questa parte. se si vuole la musica così, mettete i cd, risparmiate soldi in sciocchezze inutili, regolate i volumi senza dover scendere a compromessi con i musicisti e evitate le cose di questo tipo. è come avere una Ferrari e andare a 20 all'ora. meglio comprarsi il modellino della Ferrari a questo punti. E voi che raccontate pure una cosa del genere. I musicisti che fanno il funerale alla musica? Complimenti.
Rispondi
di Laceblues [user #7285]
commento del 06/02/2016 ore 11:45:13
....quoto in toto!!!!
Rispondi
di OldBoy utente non più registrato
commento del 06/02/2016 ore 12:14:0
Sottoscrivo..la cosa più strana è che gli stessi musicisti non si rendono conto dell'implicazione di un sistema del genere e mi sembra persino lo appoggino; se non fosse che si tratta di una novità assoluta in un singolo locale, la cosa sarebbe ben grave.

I problemi della scena sono ben altri, non i musicisti che fanno troppo casino e impediscono al localaro di turno che vuole da bravo imprenditore far convivere due tipologie di pubblico differente nello stesso locale (chi viene a bersi un drink e fare due chiacchiere in tranquillità contro chi ha voglia di musica live, non dico acqua e olio, ma non proprio compatibili) per avere più ingressi.
Rispondi
di elgaldil [user #22921]
commento del 06/02/2016 ore 21:52:31
Si....lo appoggiano i musicisti del "purché si suoni e si porti a casa la mancetta va bene tutto". Io in unacndizione del genere non ci suono ...(s)fortunatamente non faccio musica per professione, quindi...
Rispondi
di OldBoy utente non più registrato
commento del 07/02/2016 ore 09:48:06
Al di là del fatto che il professionismo non è fatto solo di concerti live, da sempre ogni band dovrebbe avere due set: acustico ed elettrico, da portare a seconda della tipologia di locale.
Quindi a maggior ragione una cosa così è una cagata..e ci sono ottimi locali che uniscono il formato cena e conversazione con il concerto live, basta vedere il Mattorosso. Che tra l'altro ha un'ottima acustica (e pannelli isolanti davanti alla sola batteria..che sono cose ben diverse).
Rispondi
di elgaldil [user #22921]
commento del 07/02/2016 ore 10:24:0
Hai completato perfettamente il mio pensiero.
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 07/02/2016 ore 10:33:49
Scusatemi ma suonare in acustico non significa cambiare gli strumenti gli strumenti elettrici con quelli acustici ma rimodulare tutto il concerto e non tutti i gruppi possono/intendono farlo e magari il "prodotto" non avrebbe attinenza con quanto richiesto dal gestore del locale. Se il problema è il volume invece che tutto questo sbattimento è sufficiente usare una batteria elettronica, calato il volume del batterista ad abbassare di una tacca o due il master del mixer è un attimo. Anche perchè si può fare tanto casino pure usando solo chitarre e bassi acustici.
Rispondi
di OldBoy utente non più registrato
commento del 07/02/2016 ore 13:44:05
So bene cosa significa passare da elettrico ad acustico, visto che lo faccio con tutte le mie band (e per quel che mi riguarda è uno standard minimo di professionalità che tengo a rispettare)..mi rendo conto che avendo un repertorio di 90% musica originale sia più semplice riarrangiare i pezzi, ma qui in zona gira Rossato degli Orion con il suo set acustico..e fa tribute ai Metallica, e suona molto più di me in molti più locali (grazie, è una tribute, io propongo pezzi miei o della mia band).
Quindi il "non posso" è fuori luogo, si tratta casomai di non aver tempo e voglia.

Il locale non è un problema, perché appunto porti un set diverso a seconda di ciò che è richiesto. Io ho suonato in acustico a feste private, in pub come sottofondo allo spritz o come intrattenimento principale (se il locale non può permettersi per spazio o problemi di volume un concerto in elettrico)..in elettrico nei club o nei pub che lo permettono e sono attrezzati al proposito.
Quindi affermare che una volta stabilito set acustico ed elettrico il prodotto rischi di non avere attinenza con il locale per me è privo di senso, perché proprio il fatto di avere una varietà di proposte serve a essere versatili per venire incontro alle esigenze di differenti tipologie di locali, oltre a essere nella mia opinione necessario anche per suonare nelle date sia più interessanti (alla Tattoo Expo di Trieste ho suonato unplugged, sembra una contraddizione, ma il posto lo richiedeva per problemi di acustica) come in quelle più proficue e ben retribuite (che possono tranquillamente essere feste private in appartamenti o villette).

Che poi la versatilità sia necessaria nel professionismo e manchi magari nel musicista amatoriale (categoria nella quale al momento ancora rientro), che ha ben altri scopi e interessi non dovendosi pagare bollette e affitti con la musica, non cambia molto al mio ragionamento..se una band amatoriale non ha intenzione di fare quello sforzo in più, è una scelta sua, più o meno inconsapevole, ma che ha delle conseguenze che vanno accettate. Voglio suonare solo heavy Metal con mesa 100w a palla montati su 4x12? Ok, ma non suonerò mai in un pub, suonerei nei club, mettererei un biglietto di ingresso per coprirmi le spese, e mi regolerei di conseguenza. Suonare in un pub piccolo con lo stesso sound di esempio è solo arroganza, perché di fatto si crea una festa privata per i gli amici della band (gli unici che avrebbero il coraggio di andare in un pubbetto di provincia dove a malapena ci sta la batteria completa e passare il concerto con le 4x12 a metà volume sul timpano). Il locale si presta solo se hai molto seguito, e comunque nemmeno tutti i locali a prescindere dal seguito. Motivo per cui molte band non trovano date.

Detto tutto ciò, puoi ben capire che mi risulta assurdo che il musicista si presti a essere insonorizzato pur di non fare quello sforzo in più, che può essere avere meno date, organizzarle in un club autonomamente o preparare un set unplugged. Non è assolutamente necessario, anzi, ricorrere da parte dei locali a sistemi del genere, e ho elencato ragioni mi sembra molto valide per spiegare perché nemmeno al musicista una cosa del genere serva per suonare. Basta un po' di esperienza, e io sono solo l'ultimo arrivato, penso siano cose risapute quelle che ho detto.

L'unica cosa che veramente serve per suonare il più possibile in giro è la voglia di fare, soluzione come queste sono una foglia di fico o una coperta di Linus, inutili se non dannose.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 06/02/2016 ore 10:12:46
Bastava mandare qualche dvd su uno schermo tv, fa lo stesso effetto.
Rispondi
di TV_Eye [user #8844]
commento del 06/02/2016 ore 10:51:24
L'idea di vedere una band sottovetro mi deprime oltre ogni dire, meglio ascoltare i dischi allora
Rispondi
di maxventu [user #4785]
commento del 06/02/2016 ore 11:18:18
Non è il massimo per l'interplay e il coinvolgimento del pubblico. La soluzione "acquario" potrebbe essere un male necessario per certi locali. Se l'unica alternativa è il "no musica live" , ben venga. La qualità generale dei suoni, fonico permettendo, dovrebbe trarne giovamento.
Rispondi
di ciullio [user #23157]
commento del 06/02/2016 ore 11:50:41
Doveroso dire la propria in questo caso. Ho le mie idee e ho fatto musica dal vivo nei locali come tanti di voi.
Penso che la prima cosa da chiarire stando a quanto ho letto sopra, sarebbe scrivere all'entrata del circolo: Stasera musica dal vivo! Una coppia che vuole cenare a lume di candela saprà a priori a cosa sta andando incontro senza peraltro condizionare il resto dei tesserati. O si accetta che per una sera ci sia un pò d'intrattenimento e oppure è meglio per una sera cambiare locale. Penso che l'esempio possa valere anche per altri casi...
Invece il fatto di isolare in questo modo la musica confinando il gruppo ad un ambiente completamente separato è proprio un errore madornale.
Per quel che mi riguarda è solo una questione di risparmio. Io avrei preferito che TUTTO il locale venisse insonorizzato e isolato a dovere per rendere fruibile la musica al pubblico,ed evitare che il volume disturbi all'esterno del locale ma a conti fatti forse non è economicamente conveniente per cui il locale si è inventato questa cosa che non sta ne in cielo ne in terra.
Come molti di voi sanno il più delle volte il locale non disturba anche se l'acustica interna non è quasi mai il massimo (salvo rare eccezioni....). Mentre ciò che non si riesce a controllare è il chiacchericcio esterno al locale che si protrae oltre l'orario consentito. Chi si lamenta di questo ha veramente ragione. E' giusto lo svago ma è anche giusto rispettare le persone che abitano dove si svolgono le nostre attività musicali e che hanno diritto che a una certa ora che tutto finisca o che certe attività "rumorose" dopo una certa ora vengano confinate in altre zone ed in altri locali. E questo lo dico da appassionato di musica ma rifacendomi al buon senso. Spero di aver dato il mio cotributo alla discussione.
Rispondi
di elgaldil [user #22921]
commento del 06/02/2016 ore 14:22:17
Argomentazioni condivisibilissime!
Vero... Il primo problema "rumore" spesso non è la musica, ma l'asse bramente esterno della folla
Rispondi
di Iconoclast76 [user #43596]
commento del 06/02/2016 ore 12:18:54
tremendo come mangiare una bistecca di plastica, i musicisti sotto vetro ma daiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Rispondi
di TidalRace [user #16055]
commento del 06/02/2016 ore 13:02:40
Io la trovo una buona idea. Ho suonato in locali simili nella prima metà degli anni '90 in un duo piano/chitarra e basso su delle pedane, non palchi, piccolissimi. Non abbiamo mai avuto il problema del volume dovendo suonare con pressioni sonore basse ma comunque adatte alla situazione. Avevo la mia cuffia per comprendere meglio le note che eseguivo al basso e il livello era dettato dal gestore del locale di turno quando non dagli stessi clienti. Comunque ci siamo divertiti e non abbiamo mai rimpianto un volume maggiore, simile a quello nella stanza delle prove.
Rispondi
di maxonions [user #3296]
commento del 06/02/2016 ore 13:09:48
Cari tutti, davanti alla mia abitazione il comune di Mentana ha pensato bene qualche anno fa di creare un paio di canili (taglia piccola e grande), beh che dire è diventato un inferno cani che abbaiano a tutte le ore giorno e notte, in estate si è costretti a tenere le finestre chiuse ed accendere il climatizzatore per poter solo ascoltare la TV, ebbene per questo casino davvero insostenibile nessuno dice nulla dei condomini in zona, mentre spesso e volentieri quando organizzano qualche festicciola estiva con palchetto e ragazzi che suonano rompono tutti il cazzo, questo è il popolo italiano, VIVA L'ITALIA e vaffanculo a me che ho avuto la sfiga di nascere e vivere in un paese di mafiosi, camorristi etc etc, scusate lo sfogo ma non se ne può più veramente, ciao a tutti e scusatemi ancora
Rispondi
di Claudio80 [user #27043]
commento del 06/02/2016 ore 13:17:20
Non mi convince quasi per niente...la musica deve unire le persone, ci deve essere il contatto con il pubblico altrimenti che ruolo ha la musica? A questo punto sarebbe meglio che il gestore di un determinato locale, in base alla propria clientela, scelga anche il tipo di musica per il proprio locale. Non è che per accontentare un gruppo lo devi tenere nell'acquario degli impiegati...
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 06/02/2016 ore 13:21:17
Ragazzi, perdonatemi, io solitamente sono molto pacato ma questa discussione mi sembra esageratamente seria!? Ma è un club privato, saranno ben liberi di fare quello che gli pare a casa loro. Poi dualmente rispetto al fatto che i clienti possono scegliere dove andare per trascorrere la loro serata ideale e che i gestori dovrebbero selezionare i gruppi anche in maniera funzionale alle proprie esigenze, i gruppi dal canto loro dovrebbero allora fare più selezione sui posti in cui si esibiscono. Tutte stronzate, scusatemi ma è il termine che rende meglio l'idea. I clienti, che formano il nostro pubblico, sono volubili e gli uomini vanno dove decidono poche donne bone; i gestori chiamano mediamente i gruppi che tirano di più, a prescindere da genere e ideologie politiche, unitamente all'entità del compenso richiesto. I gruppi tendenzialmente suonano sempre ovunque, a meno di motivazioni davvero importanti: ad esempio io non mi sarei mai esibito ad un congresso di Forza Italia, ma ho suonato tranquillamente a feste di piazza organizzate da amministrazioni di centrodestra. Nel penultimo anno prima dello scoglimento abbiano tenuto quasi 100 date, molte delle quali in lounge bar, che si sono diffusi a macchia d'olio in brevissimo tempo; venivamo chiamati perchè ervamo un gruppo che tirava parecchio, nonostante fossimo in 7, con un cachet per questo non proprio bassissimo e che facessimo molto casino, tant'è che ci veniva spesso chiesto di suonare più tranquilli, inizialmente non capivamo ma poi abbiamo iniziato ad adattarci un po'. Io sono per il suonare sempre, anche sotto vetro, perchè in primis mi piace farlo a prescindere dall'ambiente e dal pubblico, poi perchè in questo hobby ci si diverte e si beve e mangia gratis, qua al Sud, e in ultimo perchè, soprattutto se sei uno studente, ti pagano e i soldi fanno comodo, che si tratta di finanziare la passione o integrare altro. Gridiamo allo scandolo per motivazioni serie, che riguardano aspetti più importanti della nostra vita sociale, economica e politica, piuttosto che per l'escamotage introdotto da un gestore finalizzato a compiacere i suoi clienti, anzi, i suoi soci. D'altro canto il rischio di essere di contorno in una serata c'è sempre, a prescindere dal genere che si suona e del posto in cui ci si esibisce, escludendo ovviamente quei locali che sono finalizzati unicamente o principalmente alle esibizioni, ma lì ci sono altri discorsi da fare e a me interessa solo la musica.
Rispondi
di distorto [user #28299]
commento del 06/02/2016 ore 13:31:32
Ma non ci rompete.......... certo non bisogna esagerare con il volume, ma credo che il buon senso ad ogni modo ci vuole. Le gente vuole ascoltare musica dal vivo? Se si allora, deve apprezzare la bellezza del live, altrimenti andassero a ballare latino-americano-caraibici-liscio-tecno e tutta quella tamarraglia....................... ma fateci il favore
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 06/02/2016 ore 15:57:21
Paesà in merito ai live, non so se può piacerti ma il 15 al B-Side a Commenda ci sta Guthrie Govan, io vado al 100%! E quando più ci ripassa da Cosenza!?
Rispondi
di distorto [user #28299]
commento del 06/02/2016 ore 20:16:35
Si lo so, grazie lo stesso, io l'ho visto l'anno scorso a Martirano Lombardo, e sicuramente ci sarò anche al B-Side, stiamo parlando del miglior power trio al mondo.........ti offro una birra compà, a presto!
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 06/02/2016 ore 13:39:59
vado raramente a passare la serata in qualche locale, nel caso gradisco se la musica è a basso volume, in modo da poter parlare senza alzare la voce.. L'ideale, a mio parere, in situazioni del genere, sarebbe che qualcuno suonasse strumenti acustici senza amplificazione, ma se si pensa di fare del rock con un gruppo convenzionale, ben venga quel coso lì e poi, fuori, altoparlanti a volume moderato


ANZI.. se quella soluzione fa aumentare, per i gruppi, le opportunità di suonare dal vivo.. EVVIVA!!
Rispondi
di KJ Midway [user #10754]
commento del 07/02/2016 ore 11:25:35
Yaso è perché stiam diventando vecchi... Mi sono accorto che i ragazzini con le peto marmitte mi dan fastidio... Chissà cosa pensavano del mio gianelli i matusa.

Quella dell'acquario è una cagata pazzesca ma se va bene a loro nessun problema io non ci andrei mai. Sono arrivato ad un punto che seleziono io i posti dove suonare
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 08/02/2016 ore 01:13:5
in realtà ho sempre considerato differenti l'ascolto volontario di una band live, dalla musica che mi viene proposta come sottofondo in un posto dove non vado per la musica ma per altra ragione, per esempio per incontrarmi con gli amici.. nel primo caso il volume alto è bello, nel secondo caso il volume alto è un disturbo. Anche perchè sono autoimpostato per prestare attenzione alla musica anche quando voglio pensare ad altro, per cui il sottofondo, più basso sta e più sono contento
Rispondi
di elgaldil [user #22921]
commento del 06/02/2016 ore 14:40:01
Sinceramente... Ho provato a vederla da tutti i punti di vista... Eppure mi pare sempre una ca**ta. E davvero, in tutta onestà, non capisco questo approccio "buonista", da musicista "moderno", per cui "se questa è un'occasione per suonare di più"....
Facciamo il punto: nessuno qui pensa di fare Hendrix con uno stack plexi tirato a chiodo, il 90% di noi (specie passati i 25 anni) ha già capito come ridimensionare il proprio suono (tutti, batteristi compresi)!
Qui il problema è: un locale vuole fare musica dal vivo -in tutto e per tutto- si o no? Se si... Allora un buon isolamento acustico ha senso farla verso l'esterno, in modo da non creare problemi al vicinato; per il resto se (per quanto? una sera alla settimana?) il cliente non vuole la musica live per la serata a romantica va da un'altra parte! Altrimenti si mette su un CD e a posto tutti...
La band sotto vetro è già triste di suo...lo diventa ancora di più perché alla fine ci si riduce al fatto che a nessuno interessa che ci sia o meno...
Rispondi
di ciullio [user #23157]
commento del 06/02/2016 ore 15:02:47
Infatti mi pare che siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Condivido
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 06/02/2016 ore 20:32:05
Da quando ero ragazzo: si entrava nel locale (club, centro sociale, spazio per eventi) buio nella sala e gente intorno al palco ad ascoltare la musica, ballando, stando semplicemente in piedi o bevendo qualcosa. Se volevi parlare ti allontanavi dal palco. Così si è sempre fatto e così si deve fare. Parallelamente c'erano i locali dove la gente voleva cenare o bere qualcosa chiacchierando o facendo giochi di società, lì c'era musica di sottofondo a basso volume, un dj o qualcuna che faceva piano bar.
Così si fa. Se uno vede in questo spettacolo zoologico una possibilità per suonare è libero di farlo. Se uno crede che in questo modo la propria musica si sentirà meglio, si sbaglia. La musica uscirà secondo gli standard imposti dal localaro e non secondo le dinamiche richieste dai brani. Direte che nei locali si sente comunque sempre male. In parte è vero (ma se uno è chiaro con il tecnico del locale e gli fa capire durante il soundcheck cosa vuole raggiungere, si tira fuori comunque un suono decente) ma almeno quando c'è un rapporto diretto col pubblico c'è sempre qualcuno che viene e ti dice "il tecnico sta facendo delle cazzate, tira su la tastiera che non si sente" oppure "aggiusta la chitarra, sei troppo sparato". Liberi di vedere tutto ciò come un'opportunità, sfruttatela, iscrivetevi anche a x-factor. ma non lamentatevi se in Italia non esiste più la musica rock.
Rispondi
di silente [user #11800]
commento del 06/02/2016 ore 21:20:54
Io pensavo di mettere un telone sullo schermo dei cinema per evitare l'inquinamento luminoso ai clienti.
Rispondi
di elgaldil [user #22921]
commento del 06/02/2016 ore 21:59:00
Aggiungo... Voglio vedere chi ci va a suonare in questo posto!

Mi dovrebbero pagare molto ma moooooolto bene per convincermi a suonare lì dentro.


P.s. Comunque sul sito del locale/circolo Il Faro parlano di quella sorta di acquario come di una "sala prove", mah.....
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 07/02/2016 ore 10:24:58
Non so ragazzi, tutto questo fondamentalismo del "io lì non ci suono per principio, il live deve essere live e se non ti piace chiama un DJ" sa tanto di "suono quello che voglio, come voglio, a te deve piacere e devi pure pagarmi". Non me ne vogliate, ma con questo atteggiamento non stupiamoci se si suona sempre meno in giro.
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di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 07/02/2016 ore 10:42:29
Personalmente mi riservo il diritto di non crederci. Conosco una marea di gruppi e qua al sud se cominci a fare una cosa del genere non ti chiama più nessuno mentre da Napoli in su siete talmente in tanti a suonare che son più le volte che ci si esibisce gratis o quasi che non quelle in cui si riceve un compenso pur di fare live, quindi o si stanno facendo un po' troppe chiacchiere da forum o il 90% dei partecipanti a questa discussione è composto da Apple fanboy type radical-chic. Sorry per la schiettezza.
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di OldBoy utente non più registrato
commento del 07/02/2016 ore 13:56:00
Spero che l'appellativo non sia rivolto a me, perché in tal caso ti renderesti ridicolo da solo :) offendere gli interlocutori è un vecchio trucchetto, così come inserirlo in categorie dispregiative per contestare la validità delle sue affermazioni; evitiamo gli argomenti ad personam e cerchiamo di rimanere seri, se possibile.
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 07/02/2016 ore 14:13:57
Ma guarda che il mio appellativo era una provocazione di carattere generale non rivolta a nessuno in particolare che voleva solo far riferimento al fatto che nella vita di tutti i giorni io non ho finora mai incontrato nessuno che suoni amatariolalmente che "snobbi" una serata. Per risponderti invece alle varie spiegazioni che mi hai dato e che sono tutte basate su fondamenti chiari, concreti e condivisibili, io penso semplicemente che metter su uno spettacolo acustico sia generalmente molto più complesso di quel che si possa pensare, se lo si deve fare criterio, sia perché avere un doppio set può essere assai costoso sia perché serve tanto tempo e, sempre a livello amatoriale, risulta difficile talvolta già solo riunirsi per le prove standard, figurarsi per fare pure quelle aggiuntive. Ecco perché ho detto che mi sembra più facile dotarsi di una batteria elettronica e calare il volume generale. Poi ci sono le eccezioni o quelli che come te fanno musica propria e me ne compiaccio, ma non volevo di certo attaccarti, semplicemente per me non suonare in un posto per doversi adattare mi fa strano. Ma non intendo mica classificare il mio pensiero come il migliore. La battuta sui fanboy era uno sfottò, forse infelice e nel caso me ne scuso, ma capisci che da tastiera sia difficile implementare il sorriso con cui l'ho scritto.
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di OldBoy utente non più registrato
commento del 07/02/2016 ore 15:05:44
Non ti preoccupare, non mi sono offeso, più che altro mi dispiace non tenere la discussione su un certo livello, tutta lì la questione; da musicista e da uomo di trincea (organizzo concerti live anche per altre band e associazioni, non solo per me) in una zona dove la scena è morta o morente ho molto a cuore la questione, è una passione prima che una mia occupazione.

Detto ciò, purtroppo c'è sicuramente una mancanza di accortezza (non dico che ci sia ignoranza perché è ingiusto, anche se effettivamente molte band sono raffazzonate e non affrontano il momento live lucidamente e consapevolmente), ed è altrettanto vero che bisogna un po' prendere quello che si trova, almeno agli inizi..quello che voglio far notare, in sintesi, è che i mezzi e i sistemi per fare ci sono, e che i problemi della scena o delle scene sono ben altri (equamente divisi tra problemi riguardanti le band e il loro mondo e riguardanti i locali e il loro mondo, perché le band e i musicisti non sono privi di responsabilità se la situazione è quella che è) che quelli che si cerca di risolvere insonorizzando i gruppi che suonano in un box..a Pordenone in un noto club puntualmente vengono fatte denunce per l'eccesso di rumore e confusione, per esempio, e tutto ciò si verifica perché le persone al momento delle pause o della fine concerto continuano a far macello in strada (talvolta anche il pubblico è il problema? Non lo dico, ma mi riservo il beneficio del dubbio).

Ancora più in sintesi: l'isobox è la scelta di un singolo locale. I problemi del suonare live sono ben altri, e non si risolvono in questo modo; è come dare un'aspirina a un malato d'influenza, guarirlo, ed essersi convinti di aver trovato una cura definitiva da dare a tutti (quando stai invece somministrando un farmaco che allevia i sintomi).

Nel singolo, ciascun locale fa quel che gli pare, il messaggio che voglio far trapelare è che secondo me nessuno si deve illudere che anche se questo modello avrà successo sia l'unica soluzione, o anche solo una soluzione (per me non lo è) alla questione.
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di OldBoy utente non più registrato
commento del 07/02/2016 ore 13:48:34
È molto più complessa la questione, ho argomentato per bene più sopra in risposta a tyler (perdonami se ti indirizzo ad altri commenti e non rispondo direttamente, ma ho fatto un saggio breve). Mi farebbe piacere se si generasse una discussione non superficiale come sembra passare dalla tua sintesi
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 07/02/2016 ore 16:59:01
che fesseria, se si suona sempre meno è perchè non ci sono proprio più le premesse per suonare (localari chiedono di portare gente, altrimenti non pagano, o pagano sempre meno perchè ci sono persone disposte a suonare gratis). è proprio perchè ci sono persone dispsote a scemdere sempre più in basso pur di esibirsi che sorgono iniziative anti-musica come questa dell'acquario. andate a x-fattor, fatevi umiliare sempre di più dai localari, suonate dentro agli acquari, ma non lamentatevi. a proposito: com'è che è qualche decennio che l'Italia non tira fuori un gruppo rock serio? forse perchè i musicisti accettano,di degradarsi pur di fare qualche seratina come una scimmia ammaestrata?
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di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 07/02/2016 ore 17:15:35
Onestamente, non ho ancora capito in che modo spendere bei soldi per insonorizzare una sala e dotarla di un vetro ad hoc con cui offrire uno spettacolo al pubblico sarebbe un'iniziativa anti-musica.
Non riesco a figurarmi lo scenario che molti sembrano voler dipingere del localaro sadico che decide volontariamente di chiudere i musicisti in un rettilario per il gusto di svilirli. Mi sembra più plausibile che, a causa di regolamenti sempre più restrittivi e di un pubblico sempre meno propenso ad ascoltare dei live, pur di offrire una band completa al proprio pubblico abbia deciso di affrontare una spesa che avrebbe tranquillamente potuto evitare schiaffando un disco nel lettore CD o chiamando il solito duo acustico.

Allora chiederei a tutti: immaginate di avere un locale, amate il rock e vorreste farlo ascoltare ai vostri clienti, ma loro si lamentano del volume eccessivo e il comune continua a presentarvi multe per il superamento dei dB. Cosa fate? Smantellate il palco per piazzarvi un simpatico stereo oppure provate a ingegnarvi per far suonare una vera band al completo ai volumi consentiti?
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di elgaldil [user #22921]
commento del 07/02/2016 ore 17:33:00
Onestamente?
Se hai un locale/attività e sei un sostenitore della musica live (se ci credi davvero), non fai questa cosa qui...spendi quei soldi per insonorizzare il più possibile l'intero locale (evitandoti le multe dal comune di turno) e una sera alla settimana fai suonare un artista/band come dio comanda. Quella sera (sarà sempre il giovedì, il venerdì, il sabato?...) verrà il pubblico che ama i live, non quelli a cui danno fastidio e vogliono fare una sera tinta romantica o giocare a risiko...sono pubblici diversi? Si forse. In parte. Ma nessun gestore che sappia gestire bene tutto ciò ci rimetterebbe alcunché!
La questione è LA QUALITÀ
Saper scegliere "chi" far suonare e mantenere sempre un livello alto! Questo molto spesso non si sa fare. Onestamente, dai, nessuno si aspetta di sentire in un pub la coverband dei Rage Against the Machine che ha bisogno di suonare a tutta palla. Non è mai stato così e non lo sarà neanche se li fai suonare nell'acquario ...io stesso (a me i Rage piacevano eccome) un gruppo del genere me lo andrei a sentire in un club, mai in un bar/pub.
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di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 07/02/2016 ore 17:38:19
E se "il più possibile" non fosse sufficiente per raggiungere i limiti di legge? Ti assicuro che in certe zone sono davvero restrittivi. Senza contare che ospitare un pubblico intero all'interno di una enorme sala prove insonorizzata (quindi sigillata) vorrebbe dire condannarli a morte certa entro metà concerto! :D
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di elgaldil [user #22921]
commento del 07/02/2016 ore 17:52:02
Come ho scritto sotto...è un falso problema. Cn quello che costa fare quell'acquario, si sistema per bene tutto il locale. Dopodiché è evidente che non puoi farci suonare gli Slayer...ma davvero ce li fai suonare se metti il "box"? Per me no, perché alla fine col locale non ci azzeccano una mazza comunque.

Aggiungo. Non è che non poter fare musica dal vivo nei locali dei centri storici sia per forza la morte della musica...è sempre stato difficile (al di là di piccole situazioni acustiche). Ma abbiamo le periferie, le zone artigianali/industriali, etc etc...i migliori locali si trovano li molte volte (come le discoteche).
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 07/02/2016 ore 17:58:4
Non credo che il costo di una sala del genere sia lo stesso necessario per insonorizzare l'intero locale, se non altro per una questione di metratura: se (parliamo sempre per ipotesi, non conosciamo la situazione) le regole locali gli hanno imposto quella pressione sonora, probabilmente gli toccherebbe insonorizzare l'intero locale come ha fatto solo col palco, coi costi che ne conseguirebbero.

Certo, in periferia ci sono sempre locali più liberi di fare musica dal vivo a volumi più alti, ma questo vorrebbe dire che non devono esisterne anche in centro? Per me, se ne nascono, ben venga: sono locali in più in cui esibirsi o in cui andare a sentire nuovi gruppi. Se proprio non piacciono, come dici, si può sempre andare in periferia.
Rispondi
di elgaldil [user #22921]
commento del 07/02/2016 ore 18:06:57
No, vuol dire che se un locale nasce con l'intento di far musica dal vivo deve proporla con tutti i crismi...
Un concerto è un'esperienza auditiva, visiva, comunicativa. Non è solo la musica che suoni. È un insieme di molte cose... E IMHO quello dentro l'acquario è qualcos'altro. Non è un concerto ...non è musica live (se non nel senso puramente letterario).
Per dire a me, come spettatore, una cosa del genere non invoglierebbe per nulla ad andare in quel locale.
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di ndrecchia [user #43094]
commento del 07/02/2016 ore 19:18:34
Non è che il localaro sia sadico, fa i suoi interessi, come i localari che ti dicono "se non porti almeno 50 persone non ti rimborso nemmeno le spese di trasporto", oppure come quelli che ti dicono "vi do 40 euro a testa e se non vi sta bene faccio suonare altri che sono felici di venire a suonare per una birra e un panino" o altri che dicono "però i brani x e y non li devi mettere in scaletta perchè mi stanno sui coglioni". ognuno tira l'acqua al proprio mulino, e io ho imparato che se il contesto non mi convince in un posto non ci vado proprio a suonare. ormai si suona solo per un rimborso spese e allora vado a suonare solo dove posso farlo al meglio e come dico io. questo l'ho imparato con gli anni. a furia di accettare di esibirsi a condizioni sempre peggiori e dove il localaro decide sempre e solo lui, la musica in Italia è diventata una vera merda. se io suono live, voglio farlo con la mia dignità. perchè se si scende a compromessi e si cade sempre più in basso, è quello il momento in cui la musica decade. e allora vinceranno sempre gli x-factor di turno e falliti che lavorano a quei progetti. il rock è una scelta di vita, un modo di essere, fare rock imbottigliati significa rinunciare a sè stessi.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 07/02/2016 ore 19:33:21
Credo ci sia da fare un distinguo: tu parli di localari che ti "usano" per far entrare gente nel proprio locale, qui invece si parla di un club che ha speso dei soldi pur di avere una band al completo. Se non gli fosse fregato niente avrebbe benissimo potuto chiamare il DJ, il pianobar, il duo acustico, ma ha aperto il portafogli e tirato via un tot di tavoli per fare spazio a una sala insonorizzata, e c'è da immaginare che a questo punto sia anche disposto a pagare il giusto per una brava band che ci si esibisca. Dal mio modo di vedere, è esattamente il contrario di quello che viene promosso attraverso i talent, che sminuiscono l'importanza della band in favore del frontman/prodottocommerciale.

Dici che il rock è una scelta di vita, ok, ma qui non si parla di essere rock, si parla di fare musica per lavoro e per fare cultura. Se tutti i chitarristi ragionassero così, la chitarra non esisterebbe più in nessuna situazione professionale, perché nessuno accetterebbe di portare un ear monitor, di suonare su delle sequenze, di suonare nell'orchestra di Sanremo o anche in quella di X Factor, perché no?
Il risultato sarebbe che la chitarra sparirebbe da qualunque contesto lavorativo, e tutti i chitarristi affollerebbero le jam session per suonare quello che gli pare come gli pare, per hobby, gratis. A me sembra una prospettiva assai peggiore di un ear monitor, di un Kemper o di un vetro che rendano il prodotto finale più godibile per il pubblico.
Quindi, come già accennato qualche commento più su, è una questione di priorità: puoi far ascoltare buona musica al tuo pubblico mettendo da parte il tuo ego dietro un vetro oppure puoi continuare a sentirti rock, ma gratis a una jam session e senza un pubblico.
Rispondi
di elgaldil [user #22921]
commento del 07/02/2016 ore 17:19:37
No Rozzo... Non è questo il punto. Sono altri i motivi per cui non si suona in giro... Un conto è adattarsi e non essere "fondamentalisti", altro è suonare in un acquario.

Nel mio progetto attuale, i Linda Lou, siamo in 6 a suonare, abbiamo tre set differenti: il primo, più rock (southern) con cui siamo nati, uno un po' più tranquillo e legato alla musica country e quello acustico...
È una scelta fatta proprio per venire incontro alle varie situazioni live, sia da un punto di vista della "pressione sonora", sia del genere. Questo, per come la vedo io, è un approccio professionale. Però rimango dell'idea che dentro l'acquario sia un'altra cosa...mi spiace. quello non è un concerto, è lo zoo...
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 07/02/2016 ore 17:33:59
Perché sarebbe un conto diverso? Si tratta di un locale in cui, evidentemente, non ci sarebbero stati i presupposti per fare musica live, vuoi per l'acustica del posto, vuoi per regole comunali o altro. Sarebbe meglio se tutti i locali in quella condizione rinunciassero del tutto a fare musica dal vivo? Io, in tutta sincerità, apprezzo lo sforzo di un gestore che affronta una spesa non indifferente pur di avere musica live nel suo locale. Se i musicisti la trovano una soluzione svilente, non dovrebbero prendersela con lui, ma con chi l'ha messo in condizione di ricorrere a quella vetrata pur di portare musica nel suo locale, perché di certo non è per sadismo che un bel giorno ha deciso di mettere sotto vetro i musicisti.

A Pozzuoli, a due passi da qui, sono state introdotte regole rigidissime su pressione sonora, live e orari, tant'è che in tutta la città i locali che continuano a fare concerti si contano sulla punta delle dita. Su due piedi potrei dirti che sono in tre, tutti che staccano la spina a mezzanotte e uno dei quali si limita alle piccole situazioni acustiche. Tutti gli altri si sono convertiti ai DJ e alle radio. E tu mi chiedi se a questo scenario preferirei suonare in un acquario? Magari!
Prendiamocela con chi impone certi limiti, non con chi cerca di aggirarli come meglio può.
Rispondi
di elgaldil [user #22921]
commento del 07/02/2016 ore 17:44:32
Non lo so... Questa non mi sembra la soluzione al problema dei limiti imposti dalle amministrazioni. Mi spiace. Esistono alcune rigidità anche quin in centro da noi, a Merano, ma il fatto è che in quel paio (veramente 2) di pub se esci dalla porta e vai in strada non hai nessun problema di rumore...il casino lo fa la gente fuori (specie d'estate) se schiamazza etc.

Poi per come la vedo io ogni locale "tira" la sua musica. Ci sono locali in cui hanno senso solo situazioni acustiche ed altri in cui puoi fare Van halen...tutto qui. Nel primo tipo di locale non ti faranno suonare Van halen neanche se vai nell'acquario.
Rispondi
di Cym utente non più registrato
commento del 07/02/2016 ore 11:50:15
Settimana scorsa sono andato in una birreria di Milano appena aperta. In una stanza attigua divisa solo da lastre di vetro, quindi ben visibile dal locale birreria, una sala prove completa di batteria e pianoforte. Non avevo ben chiaro il motivo di ciò, ma adesso mi avete illuminato :)
Tornando al discorso, non ci vedo niente di scandaloso soprattutto in un ambiente dove la gente vuole ascoltare musica, parlare, divertirsi sorseggiando un drink e mangiando patatine fritte. Credo sia comunque un'opportunità in più per chi si vuole esibire. Per il resto, come il cliente sceglie dove andare a passare la serata, il musicista sceglierà dove esibirsi.
Rispondi
di scorrazzo [user #37353]
commento del 07/02/2016 ore 15:49:29
Potrei sapere nome e via del locale?
Grazie
Rispondi
di Cym utente non più registrato
commento del 07/02/2016 ore 16:03:39
Non so se si puo fare pubblicità in pubblico...
Rispondi
di leoguitar626 [user #23964]
commento del 07/02/2016 ore 14:43:5
sinceramente arrivo fresco fresco da un live di ieri sera in un piccolo bar. Sapete qual'è il problema?! Non il volume alto, ma l'elevato casino che ne deriva. I suoni sono poco controllati perché ci dobbiamo "alzare a manetta" per il batterista picchia come un matto etc etc. Sinceramente trovo in questa cabina una piccola soluzione per dare al pubblico una musica più piacevole da ascoltare perch+ decisamente più controllata!! Oppure, come ha già detto qualcun altro, basterebbe ridurre il volume del batterista e microfonarlo per avere già un suono decisamente più bello.
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 07/02/2016 ore 15:59:12
Forse alla fine arriviamo li... perché cavolo i batteristi non vogliono MAI suonare con la batteria elettronica?!!!
La risposta di solito è che il suono è più bello... e poi quando finalmente suonano in un posto grande con un fonico decente, questo ne elabora il suono con dei compressori, che lo rendono più simile a... una batteria elettronica!
Rispondi
di elgaldil [user #22921]
commento del 07/02/2016 ore 17:36:16
I batteristi bravi sanno suonare anche piano ragazzi miei!!!...basta trovare batteristi veramente bravi...

P.s. Idem a vale X più o meno tutti gli altri
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 07/02/2016 ore 17:51:07
Obbligare il batterista a suonare tutto piano vuol dire imporgli un'unica dinamica a prescindere dalle necessità del brano e del genere che va a suonare. Immagina i Led Zeppelin suonati piano piano con le spazzole, non renderebbero mai!
Insomma si tratta di scegliere tra un brano suonato bene in un acquario o un brano suonato male ma facendo i fighi col pubblico. La risposta immagino sia una questione di priorità.
Rispondi
di elgaldil [user #22921]
commento del 07/02/2016 ore 17:57:0
Piano piano... Fatto salvo quello che ho scritto sopra... Non puoi andare in un pubbettino del centro di Milano e pensare di suonare gli Anthrax...piano o forte che sia. Ma se ti muovi entro certi limiti stilistici puoi suonare sufficientemente piano (e con la giusta dinamica) per non infastidire (quasi) nessuno.
Questa è la questione di priorità: essere fedeli alla propria musica e fare come a woodstock, ma sotto vetro, o fare i professionisti ed adattarsi alla situazione?
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 07/02/2016 ore 18:05:45
Dipende da cosa intendi per "professionisti". Io considero professionista un musicista che pensa prima di tutto a offrire un prodotto musicale di qualità al suo pubblico e godibile dagli avventori. Sotto quest'ottica, la tua esibizione non dovrebbe essere castrata da esigenze tecniche, quindi niente cajon e chitarra acustica se sei una tribute band dei Muse, ma mazzata sul rullante e un ampli da mandare in feedback col fuzz della chitarra, perché è la musica che fai a richiederlo. Se per offrire "quella cosa" al tuo pubblico devi chiuderti dietro un vetro, pazienza, stai solo mettendo il tuo prodotto prima del tuo ego.
Rispondi
di elgaldil [user #22921]
commento del 07/02/2016 ore 18:15:28
No...stai mettendo (forse) il tuo portafoglio prima del tuo ego. Perché verosimilmente ai due terzi del pubblico del tuo prodotto non interessa niente... Semplicemente sopporta il brano dei Muse come lo sopporterebbe su un CD di sottofondo.
Ammesso che ti chiamino se fai quel genere li...
Poi ognuno la vede come vuole. Noi suoniamo un paio di volta all'anno in un localino microscopico in centro a merano. Dalle 20:30 alle 23:30 (e guai sforare)! Siamo in 6...ma nessun cajon! Set di batteria minimale (con cassa da 16), due acustiche un'elettrica, basso freetless e piano. Dagli Eagles ai creedence passando per i brani rivisitati dei Lynyrd Skynyrd. Nessuno si è mai lamentato...ed alcune serate sono state tra le migliori che mi siano capitate...con i "fighetti" dell'aperitivo finiti a ballare sui tavoli...
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 07/02/2016 ore 18:53:16
Il portafogli pure è importante se si desidera fare della musica un lavoro, ma questo è un altro discorso ancora. Soffermandosi sulla sola voglia di far arrivare la buona musica al pubblico, puoi vederla così: se non ci fossi tu a far sopportare il brano dei Muse come sottofondo, forse quel pubblico starebbe ascoltando in sottofondo l'ennesimo tormentone radiofonico. Per come la vedo io, alle orecchie del pubblico si arriva anche in questi modi. Ci si arriva anche registrando un assolo della madonna sul più cesso dei pezzi neomelodici perché, magari, su cento che ascoltano distrattamente, due o tre si appassioneranno a quel linguaggio musicale e vorranno approfondire qualcosa di diverso, migliore se vogliamo.

Credo che il locale in cui ti esibisci sia diverso da quello in oggetto: se Il Faro avesse potuto ospitare una band di sei elementi senza limitarla nei volumi né nella libertà d'espressione, e se fosse quello il suo target, dubito che avrebbe deciso di affrontare la spesa di una sala insonorizzata.
Stiamo dando per scontato che lì ci vada musica soft, ma per quanto ne sappiamo (e a giudicare dalla necessità di insonorizzare un palco) potrebbe anche essere un circolo culturale in cui organizzano serate con livelli di gain e volumi dal tributo Jimi a salire.
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 07/02/2016 ore 19:35:30
Il batterista non deve suonare piano e quindi è bravo. Il batterista bravo è quello che sappia suonare con la dinamica. a me i batteristi che non ti fanno sentire il rullante come si deve, non piacciono proprio.
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 07/02/2016 ore 19:35:3
Il batterista non deve suonare piano e quindi è bravo. Il batterista bravo è quello che sappia suonare con la dinamica. a me i batteristi che non ti fanno sentire il rullante come si deve, non piacciono proprio.
Rispondi
di elgaldil [user #22921]
commento del 07/02/2016 ore 21:44:22
L'ennesimo tormentone radiofonico...ovvero qualsiasi ultimo singolo dei Muse :-D

Ironia a parte. Se vuoi vivere di musica le strade sono altre a prescindere, questo è l'ultimo dei problemi (e la meno interessante delle opportunità).

Sai cos'è che mi turba?... Il fatto che stiamo perdendo di vista come questa cosa sia profondamente alienante -e svilente- dal punto di vista umano (prima che musicale).
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 08/02/2016 ore 00:46:55
In effetti proprio sui Muse devo mordermi la lingua: per me sono morti nel 2006 :D Quando la mattina la sveglia mi si accende su Virgin Radio e passa uno dei loro pezzi più recenti muoio un pochino dentro!

Alienante sì, oggi come oggi fa sicuramente "strano" guardare una band dietro un vetro o suonarci dietro (d'altra parte qualche decennio fa era anche assurdo registrare un disco non insieme al resto della band), ma svilente non direi. Sono esigenze tecniche: come già letto in qualche commento più su, i batteristi si sono già adattati alla grande ai gabbiotti insonorizzati sui palchi (ho solo bei ricordi dei locali che hanno adottato questo tipo di soluzione). Se l'alternativa è rinunciare a esibirsi in dei locali perché non adatti a ospitare musica dal vivo, io ci sto. Per dire, ho trovato più svilente essere pagato 5 euro (giuro, ricordo che mi capitò in uno dei miei primissimi live, ci pagai una birra al banco come atto simbolico e non tornai mai più in quel posto).

Naturalmente sì, lavorare in musica vuol dire anche e soprattutto tante altre cose al di là del live con la band nel club. Tra composizione, colonne sonore, turni e quant'altro, spesso ci si dimentica di quanto sia vasto il campo e diverso da come lo si poteva immaginare, che ne so, quando ci si muovevano i musicisti che ci hanno ispirato a imbracciare uno strumento. Forse tutto sta nel cogliere necessità e opportunità del proprio periodo storico e lavorare di conseguenza, fondendo i propri principi con ciò di cui il mercato ha bisogno.
Rispondi
di dariosicily [user #40626]
commento del 07/02/2016 ore 16:04:14
Mah.. Tutti liberi di scegliere, gestori musicisti e pubblico, ma Per me, sia come musicista che come spettatore, è una soluzione inguardabile... Seriamente improponibile. Suono spesso con la band in posti molto piccoli, stiamo attenti i a non fare troppo casino (soprattutto ai piatti del Batterista e al mio ampli, nonostante sia un 18w dentro 1x12), e se il gestore ha problemi Andiamo in acustico, stop.
Rispondi
di Cym utente non più registrato
commento del 07/02/2016 ore 16:55:48
Forse perchè non c'è altra scelta
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 07/02/2016 ore 17:08:11
Il rock va suonato come deve essere suonato. Non si può guidare una Ferrari a 20 all'ora. In quel locale deve suonare un piano bar o ci deve andare un dj. Non tutti i locali sono fatti per il rock. Se i frequentatori di un locale preferiscono più mangiare e discutere che ascoltare la musica, allora in quel locale ci deve andare musica di intrattenimento (preselezioni da cd, dj, canzonette tipo karaoke o pianobar) tutte cose che si possono gestire anche senza acquario. Se poi si vuole fare entrare un elefante in una 500, il risultato sarà deludente.
Rispondi
di Cym utente non più registrato
commento del 07/02/2016 ore 18:0
Io trovo che mettere i paletti a tutto quello che di nuovo si presenta sia un grosso errore dettato forse dalla paura. A questa stregua saremmo ancora suonatori di liuto. Dentro l'acquario puoi tenere il volume che preferisci in modo da non tarpare il tuo modo di suonare, mentre all'esterno, nel locale magari non troppo grande, la gente può apprezzare la tua esibizione dal vivo ben equalizzata e senza spaccarsi i timpani. Ma te lo vedi davvero un pianobar in una birreria? Anche la Ferrari non gira a 300 all'ora per strada, ma nel suo acquario, la pista, si.
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 07/02/2016 ore 19:43:45
ti sbagli perchè le ferrari non da corsa. anche per strada e se vai sulle autostrade in germania puoi guidare anche a 300 all'ora. inoltre la "pista da corsa" di chi fa rock, non è l'acquario, ma è il palco con il pubblico intorno che balla e si scatena, non una porta di vetro insonorizzata con la musica che esce a basso volume mentre la gente mangia e parla di altro.
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 07/02/2016 ore 21:13:3
Si può fare un sacco di casino anche suonando jazz, pop o revival o ska, che fanno ancora più bordello visto che solitamente balla e canta un sacco di gente, non mi pare che il casino sia appannaggio di un unico genere e comunque di bei gruppi italiani ne sono usciti nel corso degli anni, poi magari a te non piaceranno ma trovo questo genere di esternazioni molto conformista e davvero poco rock. Senza offesa, solo un punto di vista. Tra l'altro il locale del localaro (che dicitura orribile!?) è un club privato, quindi il 90% dei detrattori dell'iniziativa in oggetto sta facendo considerazioni per quanto mi riguarda errate.
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 07/02/2016 ore 19:41:12
Comunque secondo me state andando fuori strada. l'obiettivo di questo localaro è fare in modo che la musica esca fuori a volumi tali da non rompere i coglioni ai clienti, che vogliono prevalentemente chiacchierare e mangiare. la gente vuole andare lì, mangiare e parlare e vedere dei poveretti dietro una porta di vetro, che suonano e si scatenano mentre al pubblico arriva un suono di sottofondo, semmai mixato dal tecnico secomdo i dettami del localaro. a me tutto ciò sembra una cosa ridicola, il funerale dalla musica rock. in un locale del genere ci deve andare qualcuno di xfactor a cantare con le basi, non una rock band. non c'è nulla di imteressamte o innovativo in tutto ciò. il rock è rock, e se è rock, va suonato in un certo modo, altrimenti si deve suonare altro.
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di Cym utente non più registrato
commento del 07/02/2016 ore 19:57:13
La pista di chi fa rock non si è interrotta 30 anni fa, va avanti nonostante tutto, come scriveva un tale, rust never sleep....
Buona musica a tutti.
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di elgaldil [user #22921]
commento del 07/02/2016 ore 21:45:2
Alla fin fine sapete cos'è che mi turba?... Il fatto che stiamo perdendo di vista come questa cosa sia profondamente alienante -e svilente- dal punto di vista umano (prima che musicale).
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di eugenio01 [user #39191]
commento del 07/02/2016 ore 22:21:33
oh :-)
era ora
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di ndrecchia [user #43094]
commento del 07/02/2016 ore 22:43:19
è una cosa da malati mentali mettere dei musicisti in una stanzetta, farli vedere da una porta di vetro insonorizzata e far ascoltare a della gente che sta li per mangiare a parlare il mixaggio di un tecnico,ad un volume adeguato alle esigenze della gente che mangia, cioè,un volume che comsenta lo,di mangiare e parlare senza rotture di palle. come dire: suona, ma non suonare.
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di mrnippo [user #31138]
commento del 08/02/2016 ore 09:30:24
suonare in un' acquario cosi, secondo me, snatura il senso di un live, perchè inevitabilmente, a prescindere dal volume alto o basso che sia, viene a mancare completamente la sensazione per il pubblico di essere a contatto con la band, si annulla completamente qualsiasi possibile interazione tra pubblico e band, non si sentono la cassa ed il basso che vibrano nello stomaco, e non per una questione di volume (non lo insegno certo io che le frequenze basse si sentono ed apprezzano non solo con le orecchie ma soprattutto con il corpo). Personalmente è questo che mi piace quando ascolto musica dal vivo, altrimenti mi ascolto un cd.
Nella mia ignoranza la soluzione è quella che la band si debba adattare al contesto e alle richieste del gestore, e quindi avere un set adatto ad ogni occasione.
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di Zoso1974 [user #42646]
commento del 08/02/2016 ore 11:44:01
Il problema alla base è sempre lo stesso... alla gente non frega più niente della musica dal vivo.
Anzi, in molti casi è più un fastidio che altro.

Il peggio poi è suonare nei pub/pizzerie dove dopo 10 minuti la gente che era li ignara a mangiare e bere fugge alla velocità della luce.
Ma questo è colpa dei gestori... sperano sempre che il gruppo porti 10/20 amici e di fare qualche soldino in più con quelli... questa è la "visione illuminata" del 90% dei gestori di locali.

Far suonare sotto vetro è cercare di prendere capra e cavoli... tutto a discapito della musica ovviamente.
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di onlyfender [user #5881]
commento del 10/02/2016 ore 14:56:09
A me l'idea non dispiace e spero vivamente che altri locali, dove al momento NON è possibile suonare, la prendano in considerazione (meglio fare una serata dietro il vetro che non farla proprio).
E poi non credo che lo scopo di questo sistema sia di ascoltare la band ad un volume da "filo diffusione"... alzeranno il master quel tanto che serve per avere un'esperienza live godibile da tutti i presenti senza far fischiare le orecchie.
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di Claes [user #29011]
commento del 24/02/2016 ore 11:20:47
Eccovi un commento tardivo: un gestore potrebbe fare un lancio pubblicitario tipo "quì potete ascoltare musica come fosse in uno studio di registrazione". E... si deve quindi poter registrare un CD live. Al termine della serata si vende un CD appena registrato. Occorre però un buon fonico, mixer e set-up, e se funziona, vi sarà ben presto una lunga lista di bands in coda per farsi registrare. L'investimento da parte del gestore sarà però considerevole! Follìa mia? Certo... Dipende soprattutto da che tipo di pubblico può essere attratto da una cosa del genere - e la città deve essere una di quelle grandi e il locale non come quello descritto (tesserati!).
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di magheggio [user #10968]
commento del 20/05/2016 ore 12:47:08
L'idea mi sembra buona!
Peccato non poter andare a questo "Faro" a vederla messa in pratica...
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