VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Fender Telecaster Paisley del '68 a confronto
Fender Telecaster Paisley del '68 a confronto
di [user #4093] - pubblicato il

Gemelle nell'estetica ma invecchiate in modi diversi, le due Paisley in prova differiscono per pochi dettagli tra cui la finitura del manico nitro contro poliuretanica. Il modo in cui veniva realizzata la finitura unica delle due Telecaster del 1968 lascia a bocca aperta, e così anche il suono.
Se con l'articolo sulla nascita della Telecaster Paisley ho stuzzicato la vostra curiosità tenetevi forte, perché la storia della sua realizzazione è veramente curiosa e ricca di sfumature. Per farlo mi sono avvalso del contributo del preziosissimo Francesco Balossino, alias Cesco's Corner, collezionista, restauratore e assoluto esperto del mondo Fender. È lui che mi ha messo in mano i due esemplari di cui vi parlerò tra poco, ed è anche lui che ci racconta la curiosa storia dietro questa finitura.
 
Fender Telecaster Paisley del '68 a confronto

Queste le parole di Francesco: "Fender nel 1968 decise di produrre una serie di Telecaster e di Precision Bass tagliando e applicando sul fronte e sul retro dei due strumenti (entrambi con la caratteristica di body piatti, senza contour di nessun genere) della carta da parati auto adesiva sui corpi verniciati del trasparente poliestere già usato come fondo per le chitarre Fender a partire dal 1967. Di fatto i corpi di queste chitarre apparivano, nelle fasi precedenti l’incollaggio della carta, con la finitura che oggi chiamiamo Natural, ma che in Fender non fu introdotta prima del 1972, anche se i primi esperimenti di Telecaster e Stratocaster con verniciature solo trasparenti si trovano nel 1968 con le chitarre in "all rosewood" e i prototipi in Zebrawood. Sono anni di ricerca e sperimentazione.
Dopo aver incollato la carta sui body natural veniva spruzzata una tinta argento sui bordi, che andava a richiamare l’argento della trama della carta Paisley, che veniva poi seguita da una mano di rosa intenso, quasi viola, trasparente (con la stessa tecnica con cui si ottiene il Candy Apple Red), per creare così un effetto tipo sunburst e nascondere l’assenza della carta Paisley sui bordi e l'incollaggio della stessa lungo il perimetro.
Al termine di tutto questo, l’intero body veniva verniciato con il trasparente nitro, che negli anni ingiallisce, trasformando l’aspetto della carta argento in oro, con un gradevole gioco di colori. L’inconveniente maggiore di queste finiture, ben noto agli appassionati, è che con gli anni la carta autoadesiva si può sollevare e il trasparente nitro non è sufficientemente rigido per poter bloccare questo processo. Anzi, crepandosi come gli accade naturalmente, arriva a far distaccare completamente la preziosa e rara finitura. Per questo motivo, trovare chitarre dell’epoca ben conservate è il sogno dei collezionisti perché si è di fronte a qualcosa di veramente unico.
L’effetto voluto da Fender era quello di uno strumento che sembrasse dipinto a mano, uno per uno. Ma le chitarre, seppur ben sponsorizzate nelle brochure dell’epoca, non riscossero il successo sperato e furono subito dismesse dopo appena due anni di produzione, che furono il 1968 e il 1969.
Fender vide l’esperimento come un flop commerciale, e invece le chitarre vennero riscoperte una ventina di anni dopo, grazie anche alle belle reissue costruite in Giappone a partire dal 1984. Le nuove reissue hanno eliminato il problema della carta adesiva utilizzando dei vinili adesivi che vengono stampati con già il motivo desiderato, perdendo però la caratteristica trama 3D che ha la carta originale, che veniva realizzata proprio su due layer differenti.
"
 
Fender Telecaster Paisley del '68 a confronto

Le due chitarre sono da considerarsi due sorelle quasi gemelle. Entrambe sono uscite dalla fabbrica nel '68, una il primo semestre, l’altra il secondo. Differiscono solo di pochissimi dettagli.
La vecchia (chiamerò così quella del primo semestre) ha una finitura alla nitro sul manico quasi svanita o drasticamente assottigliata dall’utilizzo, cosa che non è assolutamente un dettaglio in negativo, anzi è il famigerato “feeling da manico suonato” che il 99% dei chitarristi cerca quando ha tra le mani uno strumento vintage o relicato (per me il motivo principale dietro alla ricerca di uno strumento relic quando salgo sul palco).
La giovincella (l’altra, anche se solo di sei mesi più giovane) ha una diversa finitura sul manico (poliuretanica) che la rende più plasticosa ma sicuramente più accattivante, se parliamo di estetica accoppiata alla finitura del body.
Parlando di suoni, le due chitarre sono mostruosamente simili e rispettose dei suoni del tempo in cui furono concepite. Quindi twang e brillantezza scoppiettante ci sono tutti, con manici veloci e super comodi. La vecchia ha semplicemente un leggerissimo sbilanciamento tra i due pickup, nel senso che quello al ponte esce leggermente di più dal mix generale, cosa che la giovane non ha, risultando più bilanciata e omogenea. Ma la pasta sonora è veramente simile e, credetemi, è una prerogativa molto difficile da trovare tra due strumenti, anche quando questi escono dallo stesso processo interamente meccanizzato (cosa che comunque non è avvenuta nel 1968 in quel di Corona).

Ascoltatevi i suoni e le sfumature nel video e credete alle mie parole: entrambe sono facilissime da suonare.
 

Prima di lasciarvi con i dettagli della registrazione, è doveroso ringraziare Francesco per la disponibilità e la competenza e Luca Chiappara (il contrabbassista che vedete e sentite nel video) per avermi aiutato a rendere meno sterile il test in questione. Le chitarre entrano tutte e due in un Fender Blues Junior con tutti i controlli a metà e un filo di riverbero. Per la ripresa audio ho preferito posizionare un condensatore nel punto dove un ipotetico ascoltatore si sarebbe messo per ascoltarne i suoni. Per il resto abbiamo pensato a suonare e a divertirci imbracciando due pezzi di storia tra le mani.
Buon divertimento... io mi sono già divertito!
chitarre elettriche fender telecaster vintage
Link utili
Fender Paisley su Accordo
Nascondi commenti     35
Loggati per commentare

di dale [user #2255]
commento del 11/02/2016 ore 08:53:24
Belle!
Gran sound!

Grazie Diego!

:-))
Rispondi
di Don Diego [user #4093]
commento del 11/02/2016 ore 08:54:11
grazie dei complimenti Dale!
Rispondi
di johnlennon [user #37543]
commento del 11/02/2016 ore 09:20:57
Bravissimo Diego, grazie per il bel servizio !!!
Rispondi
di Don Diego [user #4093]
commento del 11/02/2016 ore 09:46:32
Grazie! Divulgare è un piacere gigantesco per me!!!!
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 11/02/2016 ore 10:39:38
La Telecaster è una gran chitarra, ci sono arrivato tardi a capirlo ma ci sono arrivato.
Forse perchè io non sono un fissato con gli assoli.
Per i solisti puri c'è la Strato.
Ma la Telecaster ha le palle.
Io ho anche la Strato, ma poverina ormai la uso poco poco.
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 11/02/2016 ore 11:35:3
Meraviglia! Di nuovo grazie per questo ennesimo articolo strafigo. La prima sembra più twangosa ma forse preferisco l'equilibrio della seconda. Ostiche le Tele rispetto ad altre chitarre ma quanti suoni che possono tirar fuori. Ora che le ho possedute tutte e tre ditemi quel che volete ma trovo che in termini di versatilità sia lei la regina, poi la Les Paul ed ultima la Stratocaster. Ovviamente sono solo pareri personali, ma probabilmente se dovessi scegliere una chitarra a ponte mobile ne prenerei una con specifiche moderne.
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 11/02/2016 ore 11:59:0
Ti manca la sintesi di tutte queste tre amico Tyler, la 335, se ne trovi una con le palle non la lasci più.
Detto questo, viva la Telly, e senza dubbio la chitarra con più carattere che esista.
:-) :-) :-)
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 11/02/2016 ore 12:10:04
Tempo al tempo, pian pianino, ma senza più fare sostituzioni. La cosa importante era prima capire un po' i vari mondi. Probabilmente gli humbucker torneranno fra non molto a casa, chissà, con calma e molta molta ricerca...Al momento sono totalmente assorbito dalla mia barbuta! :)))))

P.s: se stai su fb dai un'occhiata alla nuova thinline con doppio binding che sta sfornando Paolone nostro!!
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 11/02/2016 ore 12:16:25
Non uso FB, per fortuna direi, anche in questi casi!
Da qualche anno penso che mi piacerebbe commissionare una chitarra a Paolo, ma poi c'è sempre qualcosa che mi blocca, anche il fatto che IL suono Telecaster che ho in mente, l'ho trovato con la mia Nocaster, chiaramente non le farebbe male avere una nuova compagna, magari con specifiche diverse... Ma negli ultimi mesi sono completamente preso dalla Gretsch, solo che non ne trovo una come voglio io... Con il budget disponibile che ho...
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 11/02/2016 ore 12:18:55
Hollow o semi-hollow? Io sono innamorato della Duesenberg Starplayer Deluxe!
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 11/02/2016 ore 12:49:51
Hollow, belle le Duesenberg, mi piaceva molto la 52senior, però, cercando un suno Gretsch, devo rivolgermi alla Gretsch!
Rispondi
di Sparklelight [user #41788]
commento del 11/02/2016 ore 13:22:20
Magari una 6120?
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 11/02/2016 ore 13:34:5
E beh di sicuro una delle mie preferite, poi ci sono anche country gentleman, White Falcon e compagnia bella.
Sono troooooppooo OT, torniamo in tema va.
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 11/02/2016 ore 14:26:05
No duesenberg star player questa è per te.
vai al link
oppure questa che è nuova.
vai al link
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 11/02/2016 ore 13:26:44
Purtroppo non ho mai provato una Gretsch ma un caro amico che possiede diverse chitarre dice che è la sua preferita, soprattutto in studio. Le Duesenberg invece, che conosco un po' di più, mi sembrano davvero una sintesi perfetta, comode, aggressive all'occorrenza e parecchio brillanti. Poi ultimamente mi mandano fuori di testa le finiture appariscenti...
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 11/02/2016 ore 13:31:29
Fatti un favore, non provarle!
Vabbè siamo nettamente OT, tornando in tema, mi dispiace che queste belle chitarre anni 60 50 siano solo ad appannaggio di ricchi proprietari, vabbè ci accontenteremo della replica.
Rispondi
di JFP73 utente non più registrato
commento del 11/02/2016 ore 13:12:58
Belle, belle, belle !!!!
Anch'io sono arrivato tardi alla tele e non la lascio più.
La mia è un po eretica visto che ha il p90 al manico
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 11/02/2016 ore 13:30:01
Una telly col P90 al manico è da sempre un mio sogno erotico........
Rispondi
di JFP73 utente non più registrato
commento del 11/02/2016 ore 13:46:05
Io l'ho fatta fare da poco alla chitarre & componenti con corpo in un pezzo unico di frassino finitura blonde satin alla nitro e manico con tastiera in acero.
Non riesco a staccarmela di dosso eppure ne ho altre tre.
La cosa bella è che l'ho pagata nuova 600 euro
Rispondi
di JFP73 utente non più registrato
commento del 11/02/2016 ore 13:46:58
I suoni sono spettacolari, tornassi indietro (ma è una modifica che posso sempre fare) metterei su anche la quarta posizione
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 11/02/2016 ore 13:55:16
SLUUUUURP!!!

Non li conosco, parlacene un po' di più, o ancora meglio apri un diario apposito.
:-) :-) :-)
Rispondi
di JFP73 utente non più registrato
commento del 11/02/2016 ore 14:11:20
Se stasera non svengo appena finito di cenare vado di diario :-)))))))))
Rispondi
di helloween [user #27122]
commento del 12/02/2016 ore 10:20:13
Ciao JFP73, anch'io sono molto curioso! Chitarre&Componenti??? Sono italiani immagino...
Rispondi
di JFP73 utente non più registrato
commento del 12/02/2016 ore 11:03:4
Assolutamente sì, la fabbrica prima era in Emilia e ora a Cerea, provincia di Verona
Rispondi
di helloween [user #27122]
commento del 13/02/2016 ore 12:42:54
In pratica una sorta di warmoth italiano!
Rispondi
di dweezilmichele [user #15036]
commento del 11/02/2016 ore 15:21:40
Grandissimo articolo, dal valore per me immenso: mi sono sempre chiesto quale fosse la reale differenza in termini di resa sonora tra la famigerata, ricercatissima e leggendaria nitro e la controparte in poliestere, spesso definita come vetrosa, pesante e appiccicosa...
e qui finalmente c'è la risposta a questo annoso quesito!
Il 68 è per molti l'annus horribilis proprio per questo passaggio di consegne, il calore raffinato della nitro da una parte e lo "shine" commerciale della poli dall'altra, le vere "colonne d'Ercole" tra il PRE e il POST CBS...
Questa è una prova interessantissima, perché a parità di strumenti, ciò che cambia diametralmente è esclusivamente la finish, e sembrerebbe proprio che il suono sia quasi identico...
Immagino che entrambe le Telly abbiano i pots da 1 MEG (volume e tono), mi pare furono introdotti nel '67.
Grazie Don Diego per questa illuminante prova
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 11/02/2016 ore 16:42:5
Perdonami ma dissento, in quanto l'unico modo per saggiare se la differenza sia legata alla vernice sarebbe trasferire tutto l'hardware e l'elettronica da una chitarra all'altra. Basta che due potenziometri con le loro tolleranze abbiano valori resistivi diversi che questo si traduca in una differenza o meglio una sfumatura percepibile. Quindi per me imputare una semplice differenza di output alla vernice del manico è un azzardo, anche a fronte delle differenze indotte dal fatto che non esistono due pu uguali e che persino due cordiere possono produrre "notevoli" alterazioni sonore! ;)
Rispondi
di dweezilmichele [user #15036]
commento del 11/02/2016 ore 16:53:25
Assolutamente giusto, però converrai che un test del genere - e cioè sentire che due chitarre con neanche sei mesi di distanza tra loro (stesso modello, stesse mani, stesso ampli), e con una differenza importante come la finitura, danno risposte molto simili, è già un importante spunto di riflessione.
Nota che non mi sono soffermato sulla differenza di output tra i due pickup cui fa riferimento Don Diego, io parlavo della risposta sonora dello strumento...
In questo caso mi pare più evidente l'"uguaglianza", rispetto alla "differenza".
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 11/02/2016 ore 16:46:59
Ciao Michele, in realtà c'è stata (e tuttora permane) in passato una grande mistificazione riguardo alla verniciature. Nei primi anni 60 Fender iniziò ad usare come fondo il "fullerplast", che altro non è che un fondo sintetico poliestere bicomponente. Per cui una strato del 1962, che nessuno si sognerebbe di dire suonar male per via del suo fondo, è di fatto incapsulata tanto come una sorella del 1968. L'unica differenza è che nel 62 le tinte e il trasparente finale erano in genere a base acrilico/nitro, stesi a mani molto sottili. Ma il body era comunque incapsulato nella plastica. In questo caso, l'influenza della sottile poliestere del manico nella tele del secondo semestre 1968 mi sento di dire che non inficia minimamente il suono. La cosa bella del confronto è che due chitarre di pari specifiche, costruite nello stesso periodo storico hanno "quel" timbro e quella sonorità particolare, al netto ovviamente delle possibili minime differenze della costruzione di un pickup rispetto ad un altro (alcuni legg più potenti di altri) ma a livello sonoro non si scappa. Quando senti la frase "non tutte suonavano bene" scappa da chi la pronuncia. Come in ogni ditta Fender aveva uno standard di qualità, per cui la chitarra fender vintage originale DEVE suonare in un certo modo (a patto che non sia stata depredata, tenuta malissimo, rovinata etc).
Rispondi
di dweezilmichele [user #15036]
commento del 11/02/2016 ore 17:06:21
ciao Cesco, ho letto il tuo commento mentre stavo rispondendo a tyler, e leggo con piacere che siamo d'accordo!
La frase a cui fai riferimento l'ho sentita spesso :)
Rispondi
di Dub_Metta [user #43965]
commento del 11/02/2016 ore 19:31:56
Ciao Diego, complimenti per l'ottimo articolo (come sempre del resto) ti ringrazio per aver attirato l'attenzione su questo magnifico strumento e per le numerose informazioni che cesco ha gentilmente condiviso. Ad ogni modo restando in tema di confronti fra chitarre "gemelle" vai al link la chitarra solista di questo brano è stata registrata usando appunto una telecaster blue flower del primo semestre del 68...se può interessarti il confronto. Un abbraccio e grazie ancora per l'articolo...Keep it blues!
Rispondi
di helloween [user #27122]
commento del 12/02/2016 ore 10:22:52
Grandissimo Diego! Preferisco la prima ma quelli son gusti!
Ragazzi, ho ascoltato Diego con gli Adels molte volte..se potete andate a vederli perchè sono fantastici!
Rispondi
di Don Diego [user #4093]
commento del 13/02/2016 ore 16:01:20
Grazie! Unica precisazione, gli Adels non esistono più da due anni circa, da quando ci siamo sciolti. Io adesso ho un progetto solista a mio nome, Don Diego Trio, col quale propongo un mix personale delle mie atmosfere preferite!
Rispondi
di Jakilandi [user #31257]
commento del 12/02/2016 ore 13:47:30
E' davvero un piacere vedere questo tipo di test, fatti con molta cura, ma al tempo stesso semplicità dalla quale traspare l'enorme quantità di passione e divertimento! Grandissimo!!
Rispondi
di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 18/02/2016 ore 15:15:12
sono bellissime, sarebbe bello sentir parlare di differenze con le reissue di qualche anno fa
Rispondi
Altro da leggere
Il Restauro della Fender Stratocaster del... 1953! [IT-EN]
PRS mostra in video le S2 del 2024 con pickup Core americani
Chitarre appartenute ai grandi? Noel Gallagher ci sputa sopra, letteralmente
"La gente non capisce che le Strat fino al 1975 sono ottime": Malmsteen si schiera con CBS
Elettronica USA e palette a libro per le Epiphone 2024 ispirate a Gibson Custom
In video le rarità vintage del museo Martin Guitar
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Serve davvero cambiare qualcosa?
70 watt non ti bastano? Arriva a 100 watt!
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964