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Palettone e dintorni, leggende e constatazioni
Palettone e dintorni, leggende e constatazioni
di [user #43441] - pubblicato il

Molti amanti delle Fender d'epoca inorridiscono alla vista del cosiddetto palettone ma, se è vero che non è tutto oro quel che luccica, è pur vero che anche tra la peggior produzione di sempre è possibile scovare alcuni esemplari che vale la pena guardare più da vicino.
Quello delle Fender Stratocaster del 1979, a detta di molti il punto più basso toccato dalla produzione Fender CBS, è uno dei miti del nostro secolo. Guardate con scetticismo dai musicisti e con malcelato orrore dai collezionisti gourmet, si sono - talvolta con giusta ragione - aggiudicate l'infimo ruolo di Cenerentole della magica casa californiana a noi tanto cara.
 
Sono nel giro del collezionismo, dagli anni '80 e per Stratocaster possedute direi di essere intorno al centinaio. Non fraintendetemi, intendo comprate, suonate e rivendute per comperare altre chitarre a loro volta rivendute e scambiate al fine di mantenere un circolo virtuoso che a oggi mi ha fruttato una discreta collezione di livello medio alto in un eterno work in progress per soddisfare il mio animo, inficiando e non poco le mie finanze. Questa piccola premessa solo per sostenere di avere una discreta conoscenza della materia, costruita anno dopo anno sul campo e non sui libri o su internet, cui riconosco d'altronde un indispensabile apporto di informazioni utili a completare la conoscenza dell'argomento, ma da soli insufficienti a formare un discreto esperto.
 
Da bravo bluesman bolognese, bazzico i soliti negozi della zona con una certa assiduità alla perenne ricerca di oggetti che soddisfino la mia pressoché insaziabile fame di quelle chitarre che ho sentito nei dischi per anni. In questo lungo pellegrinaggio, giovedì scorso mi sono imbattuto per l'appunto nella Stratocaster che potete vedere nelle mie pessime foto.
 
Palettone e dintorni, leggende e constatazioni
 
Per la verità, la stavo osservando da qualche mese e l'avevo già più volte confrontata con una lunga serie di sorelle coetanee e anche più vecchie, financo alcuni meravigliosi prodotti del Custom Shop e almeno tre palettone vere degli anni dal '66 al '68. Se sono qui a scrivere questo articolo, ça va sans dire che il confronto l'aveva fatta uscire vincitrice su tutte.
Non è bellissima, ve lo concedo. Le forme, a cui siamo abituati ormai da qualche decennio, sono quelle sinuose delle strato anni '50 e '60, siano esse vere oppure ottimamente replicate da mamma Fender e capisco che questo taglio duro come Berlino prima della caduta del muro possa non incontrare il favore di tutti. Altresì la finitura natural non a tutti piace, anche se vi ricordo che solo le più belle avevano questa vernice. Non vi consiglio di sverniciare quelle con colori coprenti: per esperienza vi dico che potreste trovare body fino a sette pezzi di legno, incollati come capita a formare un discutibile patchwork che fa sembrare la chitarra la "weapon of choice" di Boris Karloff versione mostro di Frankenstein.
 
La Strat è pesante. Parliamo di 4kg e 200 grammi, non esattamente una piuma. È assolutamente molto per quelli che oggi sono i nostri canoni di bellezza e il rapporto peso-potenza. Forse sì, però che voce, tanta roba! Un suono pieno e corposo, un'anima funk e rock da paura.
Attaccata a un Fender a valvole, la signora mette tutti in riga.
"Sì, ma pesa" mi direte voi. E con ciò? Anche sister Rosetta Thorpe non era un fuscello, anche Big Mama Thorton era un donnone, ma non credo che nessuno si azzardi a dire che per questo erano inferiori a Koko Taylor o a Sugar Pie De Santo.
Mi direte voi: "Sì, ma quelle si ascoltano e non le dobbiamo portare al collo!". Vero, allora vi ricordo che sovente si trovano Les Paul, spesso Custom di quell'anno, da cinque o cinque chili e mezzo, che adesso vengono tranquillamente spacciati per vintage e venduti a cifre intorno, udite udite, 3mila eurini.
Vi lascio un attimo per riflettere... ok, attimo finito.
 
Palettone e dintorni, leggende e constatazioni
 
Ho già letto articoli su Stratocaster fine anni settanta e, leggendo i commenti, l'impressione è che i detrattori siano o troppo giovani o smemorati. Ora mi rivolgo a chi è ormai al giro di boa dei cinquanta inverni e oltre: vi ricordate negli anni settanta e ottanta, quando si diceva che per suonare piena e bene, la chitarra doveva essere pesante? Vi ricordate quando uscirono le prime Hamer? Pesavano come la Pietà di Michelangelo, sembravano di marmo, ma piacevano un sacco. Suonare con una Les Paul Custom ti faceva provare l'ebrezza di avere imbracciato una lapide del Cimitero Monumentale, e dopo un oretta al collo ti prendeva una fitta proprio in mezzo alle scapole che ti faceva capire cosa provò Giulio Cesare quando Bruto lo accoltellò alla schiena. Oggi vai nei negozi che trattano l'usato e sono osannate come se fossero opere di Andy Warhol.
 
Palettone e dintorni, leggende e constatazioni
 
La realtà è che, difetti a parte, le chitarre vanno provate e poi si dà un giudizio, sennò si fa parte di quel mondo di pecoroni che parlano per sentito dire o perché una volta hanno appoggiato due accordi su una di queste vecchie signore senza fare confronti seri e rimanendo tronfi nella propria ignoranza.
Cercando quindi di fornirvi una recensione su questo oggetto che mi sono aggiudicato grazie a un improvviso price drop che aveva portato il prezzo al millino cui vi ho ormai abituato nei miei articoli, cercherò di non cadere nelle solite banalità.
 
Costruttivamente è figlia del suo tempo: non siamo di fronte ad un contour body di ontano, bensì stiamo parlando di una solida ascia di frassino, e che frassino! Venature belle evidenti come sui guizzanti muscoli di un Mister Olympia, solidissima e con un manico cicciottello dal profilo a C. Tutta originale come mamma l'ha fatta, il corpo si compone di due pezzi incollati con gusto e seguendo le venature in modo omogeneo.
La vernice, stranamente non abbondantissima, è piacevolmente scurita dagli anni e porta i segni di vecchie battaglie, ma non come un vecchio incontinente da ricovero, piuttosto come un orgoglioso Capitano Achab che porta con onore e classe le cicatrici di una lunga carriera. Come lui sul mare, lei sui palchi.
 
I tasti sono perfetti e scorrono sotto le dita piacevolmente. Suonarla è come accarezzare il braccio a una bella signora. Vibra, urla, sussurra, senza mai perdere di fascino. I tre grey bottom fanno il loro lavoro egregiamente e, volendo proprio trovarle un difetto, il pickup al ponte è un po' troppo tagliente per i miei gusti, ma per il resto nulla da dire. Si passa con disinvoltura da un rock sudista in stile Lynyrd Skynyrd al miglior Curtis Mayfield, da un blues alla Rory Gallagher a un reggae alla Peter Tosh (ovviamente periodo Marley).
 
Palettone e dintorni, leggende e constatazioni
 
Ma vi percepisco ancora scettici sul peso, o mi sbaglio? Benissimo, allora vi do un secondo spunto di riflessione. Prendete la vostra Les Paul moderna e luccicante o anche Custom Shop, ora all'insaputa di madri e consorti trafugate la bilancia di cucina che viene utilizzata per pesare gli ingredienti dei succulenti pranzetti che le donne di casa vi preparano e provate a pesare le vostre asce. Fatto? Qual è il responso? Vi aiuto: siamo là.
E allora, finiamola.
 
Concludo ricordandovi che è sempre opportuno provare l'oggetto e poi commentare e non limitarsi a ripetere ciò che si è sentito dire. Con questo non vi voglio dire di investire cifre da capogiro su strumenti che, se si sono meritati una fama negativa, un motivo ci sarà. Solo vi invito a non generalizzare e, se vi capita, provate, provate, provate!
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di zabu [user #2321]
commento del 26/02/2016 ore 15:31:0
Ho sempre avuto una certa simpatia per i palettoni anni '70, anche per motivazioni "amarcord" legate ai ricordi dei primi tempi in cui ho iniziato a suonare. Il mio maestro di chitarra suonava per altro una '77 che non mancavo di strimpellare ogni volta andavo a lezione. Negli anni ho spesso pensato di prendermi anch'io un palettone. Ne avrò provate con questo intento almeno una quindicina costruite dal '76 al '79, pero' alla fine ho sempre desistito. Si trova effettivamente qualche particolarmente riuscito (qualcuno anche sorprendentemente leggero), pero' nella media degli strumenti di quegli anni non sono, almeno per me, particolarmente appetibili. Chiaramente bisogna valutare poi il singolo esemplare. Diverso il discorso per i palettoni prodotti dal '71 al 74, che (sempre secondo me) sono veramente dei bellissimi strumenti.
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 26/02/2016 ore 16:02:13
Per esperienza personale ti posso dire che di strato anni settanta ne ho provate,suonate e possedute un numero piuttosto alto come ho appunto detto nell'articolo e devo dire che catalogarle per periodo, risulta molto difficile. Anni fa mi recai al Guitar Ranch di Pierpaolo Adda assieme a un amico fraterno, grandissimo virtuoso delle sei corde di cui non farò il nome ma che ha suonato tantissimo e si è visto spesso in televisione. Serbo un bellissimo ricordo di quella giornata e di Pierpaolo che ritengo una persona degna di stima. Nell'occasione provammo una decina di chitarre fra cui una 56 una 58, due 59 una 63 e una 73 e il risultato evidente ma non così scontato fu che la 56 era afona la 58 legna da ardere, una 59 strepitosa,da lacrime a gli occhi e una media a livello di una messicana di buona fattura, la 63 molto bella ma no paragonabile alla 59 che aveva una marcia in più e un onestissima 73 che era inferiore solo alla 59 buona e alla 63. Quindi che dire, se mi dici che esteticamente sei più appagato dai contour body, posso condividere,ma alla prova del suono, bisogna provare una ad una.
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di zabu [user #2321]
commento del 26/02/2016 ore 17:27:46
Sul fatto che vadano giudicati i singoli esemplari, come ho scritto anche sopra, sono tendenzialmente d'accordo. Pero' e' anche legittimo fare anche un ragionamento di media. Ho provato e suonato un numero direi sufficiente di palettoni per avere un'opinione in merito. Dal '75 in poi non e' affatto solo questione di contour: cambiano profilo dei manici, pickups (che dal tardo '74 diventano flat poles) e inoltre si trovano spesso anche esemplari con evidenti problemi di assemblaggio. Ad esempio le tasche dei manici troppo abbondanti, con conseguenti problemi di stabilita' del manico stesso. Tutte cose che ho verificato di persona. Anche il peso, cui tu non attribuisci molta rilevanza, e indice comunque di una diversa selezione dei legni rispetto alla generazione di strumenti precedente.





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di biggiorgione [user #43441]
commento del 26/02/2016 ore 23:15:52
In linea di massima è come dici tu. Io ho sintetizzato, ma in effetti ci sono diverse scelte costruttive evidenti dopo il 74, ma ciò premesso, continuo a sostenere che vale la regola d'oro che ogni chitarra va provata. Ho personalmente provato ignobili fetenzìe del 72 e 73 con un body addirittura in 7 pezzi e vernici "plasticone che si screpolavano e si sollevavano in modo orripilante. Aggiungerei che per esperienza le sunburst e le natural erano quelle con il legno più bello esteticamente, si badi bene, il più bello, non il più buono... E comunque nel negozio dove ho acquistato la mia ci sono circa una decina di altre palettone di cui la granparte pre 77 e ciò nonostante questa a mio parere è di un'altra categoria e per di più rispetto a molte concorrenti a una frazione del prezzo. Voglio solo precisare che non è che non do importanza al peso, dico che a mio avviso non sempre incide allo stesso modo sulla resa sonora e non sono così sicuro che non sia una scelta voluta, poichè ricordo distintamente che quando negli anni 80 muovevo i primi passi in questo variegato mondo di "pazzini" molti chitarristi sostenevano che la chitarra per avere tanto suono,doveva pesare tanto. Insomma il peso, non era considerato un difetto,ma un pregio. Oggi ritengo che come sempre la verità stia nel mezzo e ci siano caratteristiche che correlano suono e peso,ma non sono costanti e sono influenzate e non poco da una miriade di variabili. Di sicuro andando avanti con gli anni, preferisco laddove possibile evitare faticose opere di "facchinaggio"
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di Guycho [user #2802]
commento del 27/02/2016 ore 08:26:34
"continuo a sostenere che vale la regola d'oro che ogni chitarra va provata."

sacrosanto, soprattutto in caso di stratocaster. Ho ascoltato Squier Bullet cantare meglio di una custom shop.
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di dale [user #2255]
commento del 27/02/2016 ore 09:22:0
Ti prego dimmi che sei ironico e che io non ho colto...

Dimmelo!!

:-)))
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 11:02:0
Dale, purtroppo succede. Le chitarre non sono una scienza esatta. Per fortuna ci sono molti trucchi per migliorare il suono e alla fine se prendi roba di qualità e blasonata ti rimane un valore. Ma ricorda siamo cacciatori di "Feticci". Oggi puoi avere un pezzo che va come un treno senza bisogno di dissanguarti. Puoi andare a 200 km all'ora con una Ferrari, ma lo puoi fare anche con una mercedes e se vuoi con una Skoda o una Fiat. Dipende quanto vuoi o puoi investire. Si può arrivare allo stesso risultato perseguendo diverse vie.
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di Guycho [user #2802]
commento del 27/02/2016 ore 19:12:34
Si, te lo dico subito: non sono ironico.

Non mi va di stare qui a spiegare, sono discorsoifatti e rifatti centinaia di volte, alla fine ognuno crede di avere in tasca la verità. Io dico quello che, per esperienza diretta, ho verificato. Non ho avuto 100 strato come biggiorgione, ma ne ho provate altrettante, e possedute circa una ventina.

La storia dei settaggi è ininfluente, quando hai esperienza di anni, la puoi settare come vuoi ma si capisce se una chitarra ha suono e personalità. Strato senza dinamica, con l'attacco smorto, i cantini spenti, le zone morte sulla tastiera, e soprattutto prive di quel qualcosa che non ti fa smettere di suonare, ecco, le trovi in qualsiasi fascia di prezzo. Fatto sta che, per me, customshop o squier possono essere buone oppure no. Prima provo (ma per per bene) e poi giudico.

Invece per le Gibson ho notato che gli standard qualitativi, intesi come solo "suono", sono più costanti: mai capitato che una Epiphone sia meglio di una R8. Certo, ci sono Les Paul Studio che suonano otttimamente.
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 19:57:26
Sostanzialmente d'accordo
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 10:54:56
Ahimè, soprattutto in casa Fender capita di frequente. Mi è capitato spessissimo di provare chitarre economiche suonare meglio di pezzi blasonati.
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 27/02/2016 ore 16:14:0
E' possibilissimo trovare degli Strumenti Fender di fascia economica che suonino benissimo rispetto a quanto ci si aspetterebbe guardando la fascia di prezzo in cui sono collocati. D'altro canto il progetto di base di una Fender e' relativamente semplice: un corpo di legno solido a cui e' attaccato un manico avvitato e un set di pickups single coils. Gli esiti di un assemblaggio tra queste componenti posso dare esiti molto diversi e a volte molto piacevoli.

Pero' onestamente le storie della Squire o della strato messicana o cinese o quant'altro che "si beve" la CS mi lasciano sempre molto molto perplesso. A me non e' mai capitato di incontrarne. Puo' capitare (e capita purtroppo) invece benissimo di andare in un negozio e di trovare una CS settata male e questo sicuramente influisce poi nel giudizio sullo strumento. Con questo naturalmente non voglio dire che non ci siano anche delle CS meno riuscite, ma dei "cancelli" veri e proprio non ne ho mai incontrati. Al di la' dei legni e considerando anche il tipo di pickups, blocco ponte, hardware montati sulle CS, ho dei seri dubbi che una Bullet possa risultare semplicemente più performante.
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 16:42:3
Diciamo che a livello di top di gamma difficilmente prendi un "osso". Può capitare che oggetti di livello inferiore riescano particolarmente bene e possano competere con chitarre di fascia più alta , magari settate male. Non dimentichiamo che alla fine entra sempre in gioco la soggettività. L'idea di aver acquistato una chitarra favolosa pagandola pochi spicci, piace a tutti.
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di zabu [user #2321]
commento del 27/02/2016 ore 20:23:19
Sono perfettamente d'accordo.
Rispondi
di matteo1982 [user #33974]
commento del 26/02/2016 ore 15:32:28
E' vero, le 78-79 non saranno le più aggraziate... non saranno le più apprezzate... molte saranno anche dei cancelli... PERO' è sempre un piacere sentire il feeling di uno strumento di altri tempi. Sulle chitarre moderne quella particolare sensazione (che può piacere o meno) non si avverte più.
Complimenti per l'articolo, piacevole, scorrevole e non banale!
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 26/02/2016 ore 16:05:51
Se la trovi che suona e col prezzo giusto è una chitarra che ti riempie di soddisfazioni.
Rispondi
di blues65 utente non più registrato
commento del 26/02/2016 ore 15:39:47
Il palettone dona un altro fascino alla Strato anche se ultimaente qualcuno asserisce che la paletta piccola risuona meglio di quella grande io non me ne sono mai accorto!!!
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 26/02/2016 ore 16:12:09
Hai mai provato a parlare con tutti quei fanatici del vino che fanno costosissimi corsi da somellier per stupire gli amici e poi se gli proponi un sangiovese superiore di qualità e lo spacci per Brunello di Montalcino ,abboccano come pescioloni? Il mondo delle chitarre,rapportato è lo stesso... Nella stessa partita di legno trovi strumenti che vanno come palle da schioppo e altri come lumache. E' il bello di questo mondo,tutti possono dire la loro e ognuno ha la sua "ricetta". Il bello è sempre negli occhi di chi guarda...
Rispondi
di kelino [user #5]
commento del 26/02/2016 ore 16:41:
Il vino da 2 euro può anche non avere difetti. Ma un brunello o un barolo invecchiati, non li confondi col tavernello. Se hai un minimo di competenza. Io almeno non ci casco.
Stessa cosa per le chitarre.
Non abbocco.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 26/02/2016 ore 20:10:18
Pienamente d'accordo con te il paragone era solo per dire che molti parlano presentandosi per grandi esperti, quando magari sono solo degli appassionati e propongono per sentito dire delle teorie prive di fondamento. Così a occhio direi che qualche grammo in più di legno sulla paletta di una chitarra elettrica non fa una differenza sostanziale dal punto di vista sonoro. Al limite se ne può discutere per l'estetica.
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di blues65 utente non più registrato
commento del 26/02/2016 ore 17:18:34
Proprio vero e a tal proposito mi ricordo di un'intervista fatta a Mr. Blackmore parecchi anni fa che rispondeva insieme al suo tecnico alle domande che gli faceva l'intervistatore sulle caratteristiche della sua chitarra. Blackmore non ne azzeccò una. Non conosceva ne la marca dei pickup, nè quella delle corde (era convinto di avere su le Picato) e tante altre cose. Quindi tante seghe mentali per niente... Se una chitarra suona bene per chi la suona è un bene... per gli altri chi se ne frega!!! :)
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 26/02/2016 ore 20:11:10
Parole sante!!!
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 26/02/2016 ore 15:53:22
Io sono del parere che la finitura Frassino/Natural con la tastiera in acero e con le plastiche nere sulla Stratocaster sia una delle più iconiche (insieme ad alcune altre) ed una delle più belle mai realizzate.
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 26/02/2016 ore 16:13:04
Come la cravatta "Regimental" sta bene su tutto.......
Rispondi
di FILO89 [user #31184]
commento del 26/02/2016 ore 16:00:
circa 7-8 anni fa ne comprai una uguale identica, frassino, pesante, natural, palettona....dopo poco piu di due anni la rivendetti, guadagnandoci su quello che l'avevo pagata, poiche nel mentre aveva compiuto 30 anni e quindi piu appetibile per i collezionisti...con i soldi ricavati e con una piccola aggiunta acquistai una cs 62...nessun rimpianto, nessun rimorso.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 26/02/2016 ore 16:14:22
E vorrei vedere!!! Hai comperato una signora chitarra!! Ogni tanto è anche bello cambiare
Rispondi
di kelino [user #5]
commento del 26/02/2016 ore 16:03:57
Non mi piacciono le strato.
Non ci ho mai legato.
Comprate e rivendute dopo manco tanto tempo.
Questa è affascinante. Vuoi la finitura, vuoi i segni del tempo.....
Comunque e pur sempre solo una stratocaster, per me.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 26/02/2016 ore 16:15:38
Lo capisco.Ognuno ha i suoi gusti ed è bello così
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 26/02/2016 ore 17:00:11
A me la Strato invece piace come nessun'altra. È la chitarra che appena vista mi ha fatto iniziare.
Questo modello non mi ha mai fatto impazzire.
Ce l'ha un mio amico, molto bravo, identica. E un altro amico, identica ma mancina.
Hanno entrambe un suono molto sottile, rispetto ad altre Strato.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 26/02/2016 ore 20:16:41
Hanno un difetto classico delle 79. Per questo sostengo che le chitarre vanno provate. Negli anni ne ho trovate tantissime con un suono piccolo e con acuti taglientissimi e anche quando ho provato questa, ne ho suonate un'altra decina per un paio d'ore e non c'era storia; questa come suono è vicina a quella di Hendrix a Woodstock, presente su tutta la gamma con bassi pieni e ricca di armonici, ma sempre molto strato.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 26/02/2016 ore 17:01:40
Mi fa piacere che sia pesante e per me meglio ancorata quando si suona. - onestamente non sapevo che un Palettone è davvero differente in logica costruttiva a parte il bullet e le 3 viti per il manico. Dal lato estetico la paletta più bella è quella della Tele e l'avrei da sempre usata pure per la Strat. Il vantaggio del palettone è che una Strat facilmente riconoscibile. La paletta è dunque un pò più pesante e aiuta il bilanciamento del tutto.Il look Natural è super.Adesso ci vuole un tuo rapporto:
Dato che di Strat ne conosci tutti i segreti un pò di info non starebbero male: quali differenze vi sono a livello di sound vi è tra piuma e peso massimo? È identica a quella che suonava Hendrix a livello di peso?

Grazie Giorgione per questo articolo!
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 26/02/2016 ore 21:16:3
Grandissimo Claes! Sapevo che saresti arrivato. Ti rispondo cercando di fare un po' di chiarezza. I pick up strato,nel corso degli anni sono cambiati moltissimo,sia come suono che soprattutto come metodi costruttivi. Nei primi anni 50 quando venne introdotta nel mercato, la strato aveva pick up non molto potenti e con un numero di avvolgimenti di filo di rame , intorno ai 7800 giri per un totale di 5.7 ohms circa e facilmente trovi chitarre dei primi 3 anni di produzione che hanno un "suonino" poco rappresentativo. Nel 57 e 58 la Fender aumenta gli avvolgimenti di un migliaio di giri e gli ohms vanno intorno a 6.2 ed è qui che abbiamo le strato con il suono alla Clapton. Nel 59 fanno un passo indietro e tornano ai 7000 giri e rotti e 5.9 ohms,ma con cantini più rotondi e bassi più definiti. Dal 60 al 64 si ritorna ai valori del 58 dando il suono strato definitivo. Quello che più o meno abbiamo in mente tutti, rotondo e potente. IL 65 con il passaggio alla CBS segna un cambio netto perchè il filo di rame viene cambiato con uno meno costoso e la produzione passa da manuale a automatizzata. Pur mantenendo grosso modo gli stessi valori del 59, vale a dire intorno ai 5.8 ohms, se vi dovesse capitare, noterete che il calore delle srato dal 57 al 64, si perde, per lasciare il posto ad un suono più acido e tagliente. La differenza macroscopica però la trovate nelle tele che forma a parte sono proprio diverse come il giorno e la notte. Tornando a noi, i grey bottom,cosiddetti per il fondello di colore grigio che equipaggiano le nostre mitiche, vedono a mio modestissimo parere, gli anni migliori,proprio sul finire dei favolosi sixties anche se devo tristemente ammettere che la gestione CBS ha fatto più danni che bene; soprattutto per le vernici e i legni che nei successivi anni 70 erano spesso e volentieri, patch work di scarti di legno,incollati assieme per ottimizzare i consumi e ridurre gli sprechi. Proprio per questo le chitarre vanno provate perchè negli anni 70 è facilissimo trovare "pietre tombali" da oltre 5 kg che non sempre suonano. Se vi interessa approfondire l'argomento, vi suggerisco un sito un po' vecchiotto ma sempre piacevole e ben informato:vai al link Fatta questa doverosa infarinatura sui pick up strato, per aderire alla richiesta di Claes parliamo di peso. Il frassino si usa da sempre in casa fender, anzi diciamo che la strato nasce di frassino e poi per logiche commerciali del vecchio Leo Fender , passa all'ontano dopo il 57; tuttavia la produzione di strato in frassino non cessa e se ne possono trovare anche negli anni 60. La gestione CBS invece, tende a mollare l'ontano e soprattutto dalla fine dei sixties torna sul frassino. Ora, si fa presto a dire frassino, ma dovete sapere che di frassino ce ne sono vari tipi e non tutti rispondono allo stesso modo. Lasciamo stare i discorsi sulla vecchiaia del legno, su cui si potrebbero scrivere pagine intere con opinioni diversissime tra gli interlocutori, diciamo semplicemente che composizione e densità del legno , quindi percentuale di minerali e acqua in esso contenute determinano a parità di elettronica una differente risposta sonora che può essere da minimale a macroscopica. Solitamente questi macigni che ci appendevamo al collo suonavano molto grossi sulle frequenze medio basse e davano cantini definiti ma più scuri,viceversa sul frassino leggero i cantini risultavano più squillanti,ma spesso meno definiti. Tuttavia la fregatura è che non si trattava di una regola, poichè entravano in gioco vari fattori che creavano un'infinita gamma di variabili. Ad esempio a parità di peso del legno nudo, non è detto che la composizione sia la medesima così come la densità e la porosità. Per complicare il tutto, diciamo poi che l'elettronica nel suo insieme, all'epoca non dava poi tutte queste garanzie di continuità e potevi trovare set di pick up ottimi e altri discreti. Aggiungiamo al tutto il fatto che la lega di alnico nel corso degli anni è cambiata nella qualità , nella percentuale e nella parte magnetica e la Fender ha cambiato pure fornitori. Pensate che a oggi, il 90 per cento dell'alnico utilizzato per i pick ups , così come il rame, arriva dall'oriente, ovviamente per logiche commerciali e il legno oggi si prende più spesso dall'africa che non dal sud America. Vi ho messo abbastanza carne al fuoco? Alla fine non se ne esce, se volete sapere come suona una chitarra , la dovete necessariamente provare e se come me avete la fortuna di poterla confrontare con decine di sorelline coeve, buon per voi, in caso contrario sarà il vostro orecchio e il vostro cuore...e non ultima la tasca a dirvi cosa fare.
Rispondi
di Roberto Ionta [user #16]
commento del 26/02/2016 ore 23:18:47
Ciao, innanzitutto compimenti per l'articolo, si capisce che sei un vero intenditore.
Mi permetto di commentare e fare qualche precisazione...ho superato le 50 primavere da un po ed anche a me sono passate fra le mani varie decine di stratocaser vintage, compresi palettoni 78/79...attualmente ho una 59, una 66 ed una 70, ma ho avuto una 57, tre 63, una 65, 68,69, varie 74...78, 79..ecc... Sono appassionatissimo di Fender stratocaster e le uso quando suono con la mia band, mi piace e diverte anche studiarne i dettagli e le evoluzioni nel corso degli anni. Sono sostanzialmente d'accordo su ciò che dici, in effetti al di la dell'anno di produzione, una stratocaster deve suonare bene, o meglio, deve piacere e dare emozione al chitarrista che la usa. Personalmente ho provato stratocaster precbs che suonavano malissimo e stratocaster standard attuali bellissime. In particolare avevo una 78 che, secondo me, suonava meglio di tutte...resta il fatto che mettere le mani su una precbs è una emozione unica...detto ciò volevo precisare alcune cose sui pickups..il numero degli avvolgimenti, fino a quando il controllo era manuale, variava moltissimo, da un valore nominale di 8350 spire, si ottenevano di fatto avvolgimenti con numero di spire random, per cui non si può dire che da un anno all'altro misurassero un certo valore di resistenza..una certa uniformità è stata ottenuta con l'uso delle bobinatrici automatiche nel 65, ma di fatto si trovano molte differenze anche negli anni successivi..quindi credo che il controllo fosse comunque manuale, spesso si nota differenze anche fra i pickups di uno stesso strumento! Mi cimento a riavvolgere pickus fender vintage, cercando di riprodurre l'avvolgimento originale nel dettaglio, quindi ho studiato a fondo l'argomento, ho analizzato centinaia di pickups vintage. Fino ai primi del 64 per l'avvolgimento si è usato un filo smaltato (heavy formvar) di colore arancione ambrato, dalla fine del 64 è stato usato il plain enamel di colore violaceo, ( anche se mi è capitato di vedere pickups 65 avvolti con formvar, apparentemente originali ) la differenza fra i due fii è lo spessore dell'isolante, che rende comunque la bobina leggermente diversa e di conseguenze anche la risposta a livello sonoro. pariamo di differenze lievi, ma vera differenza è quando hanno ridotto il numero degli avvolgimenti e questo ad iniziare dagli anni 70, che sono passati via via ad un numero nominale di 7600 spire. Resta il fatto che il suono di una chitarra è dato da un insieme di fattori concomitanti, legni, hardware, pickups, corde, e non ultime le mani del chitarrista..poi sul fatto che nei tardi 70 la qualità degli strumenti fender sia scesa di brutto, è una verità assoluta Ma come si dice nel tuo articolo, non sempre questo crea brutte chitarre, anzi...Buona musica a tutti.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 26/02/2016 ore 23:59:46
Grande intervento! Fa sempre piacere parlare con appassionati che conoscono la materia. Sono dell'avviso che il confronto di idee sia sempre un momento di crescita.Io spesso cerco di sintetizzare senza entrare troppo nello specifico per paura di rendere noioso l'intervento, ma il mio lato nerd in realtà ama approfondire i dettagli, anzi, son proprio questi che spesso fanno la differenza. In particolare io e un amico di Milano siamo ormai da un paio di anni immersi nello studio dei pickup vintage e in particolare dei mitici P.A.F. della Gibson e passiamo ore al telefono a parlare del tipo di rame utilizzato o dell'importanza vera o presunta delle bobine di butirato e non di plastica. Inutile dire senza "cavarci i piedi". Di sicuro se hai per le mani una pre CBS buona la differenza si sente eccome. Ci tenevo a dire la mia su una chitarra costruita in un periodo buio per spezzare una lancia a favore e sottolineare che non sempre, ma talvolta, dal letame può sbocciare un fiore...
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 26/02/2016 ore 23:33:20
Aggiungo un'ultima cosa: se la memoria non mi inganna ne avevo già accennato qui su Accordo; ho avuto occasione di avere fra le mani la strato che comperò a caro prezzo Red Ronny, appartenuta a Jimi Hendrix: era un a schifezza di chitarra con il manico incurvato e tenuta in condizioni pessime. Ricordo ancora quando Stanzani (R.I.P.) la prese in mano e la definì "Un Cesso incredibile". era una chitarra intorno ai 4 chili e non palettona, se ben ricordo, era un 61 con tastiera in palissandro e all'epoca dopo che il vecchio liutaio aveva seriamente ipotecato il suo ingresso in paradiso, a causa di una ripetuta violazione del 1 comandamento,nel tentativo di sistemare la reliquia senza alterarne l'originalità, una volta provata , non era poi questo granché. Ora per risponderti, Claes, dovrei aver provato la strato di Woodstock, che è l'icona per eccellenza di Jimi, ma purtroppo è una fortuna che non ho avuto. Ne ho però maneggiate diverse, di cui una 66 proprio oggi nel pomeriggio e sono di media sotto i 4 kg. Ciò detto la 66 di oggi suonava peggio della mia a fronte di un modico esborso di 9400 eurini. Gioco per "bambini abbienti"(!)........
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 28/02/2016 ore 01:28:08
ma la strato che comnprò Red non era quella di woodstock, maple neck olympic white?
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 28/02/2016 ore 06:17:04
No, all'epoca se ne dissero tante ma quella che comprò era una pre cbs a paletta piccola. Quella di Woodstock è di un'facoltoso collezionista,credo Americano. Comunque se cerchi in rete ci sono notizie precise. Tieni presente che Hendrix suonava in linea di massima quello che gli capitava sotto mano e dopo la sua morte ,di chitarre appartenute a lui ne sono saltate fuori come funghi.Sono state fatte fior di speculazioni con chitarre vere o presunte. Del resto all'epoca quel "fattone "di Buddy Miles, quando si trovava in ristrettezza economica,magicamente faceva apparire una chitarra lasciatagli da Jimi in occasione di ..bla..bla..bla... Ma non quella di Woodstock,quella si sa esattamente chi ce l'ha.
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 28/02/2016 ore 13:38:06
Ma scusate non è questa?

vai al link

A me pare che Red comprò da Mitchell proprio la Fender di Jimi di Woodstock, si era pesantemente indebitato per questo, poi la rivendette con ampio margine di guadagno..


Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 28/02/2016 ore 16:08:
Guarda, quella che vidi io sono certo non fosse quella di Woodstock. Non vorrei dire una boiata ma era o un 61 o un 62 bianca con tastiera in palissandro. Azzardo l'ipotesi che potesse essere quella che utilizzò nel primo periodo londinese. Quantomeno era uguale. Forse se,Alberto Venturini legge l'articolo può darci delucidazioni in merito. A prescindere tolto l'indiscutibile valore collezionistico la chitarra era tenuta decisamente male e non era suonabile al momento dell'arrivo in negozio. Dopo l'intervento del compianto amico e maestro Stanzani la chitarra era suonabile ma non mi impressionò, quanto a resa sonora. Attenzione però: all' epoca mi fu detto che era di Red ed era appartenuta a Jimi. Non ho fisicamente letto un' expertise che lo attestasse ufficialmente.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 28/02/2016 ore 16:25:26
Fatta una piccola ricerca su internet, devo dire che effettivamente si parla di quella di Woodstock, ma sono certo che non fosse quella che ho visto io, di conseguenza non so che dirti. Di certo era plausibile che fosse appartenuta ad un mancino poichè aveva le corde invertite ed un manico piuttosto rovinato nella parte che normalmente è quella superiore. In più aveva una scalatura di corde veramente grossa. Ribadisco che all'epoca mi fu detto così.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 29/02/2016 ore 00:22:01
Ad ogni modo quella di Red era lei.

vai al link
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 29/02/2016 ore 07:21:41
Esatto.
E con questo filmato direi che la questione è chiusa.
:-)
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 29/02/2016 ore 07:55:21
Senza ombra di dubbio,la questione si chiude qui. Non era sicuramente quella che ho visto.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 27/02/2016 ore 10:11:5
Hello good morning dear Big Gee!!! Grazie grazie grazie anche da parte del resto della troupe accordiana :) Ce n'è da studiare...
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 11:13:57
Lungo è il cammino del Pellegrino per arrivare alla conoscenza! Per diventare un Buddah, panza a parte, (dettaglio che ho coltivato con amore lambrusco e tortellini) la strada è ancora lunga e piena di insidie! Pero mi piace pensare a me come un Bodysattva. Per togliere i dubbi su questa affermazione vi spiego in due parole la vaccata che ho appena scritto. Per i buddisti (e io non lo sono, però fa figo), il Buddah è colui che ha intrapreso il cammino della conoscenza e lo ha compiuto arrivando all'illuminazione e al Nirvana che in parole povere è quello che noi potremmo definire uno "stato di grazia", mentre il bodysattva è colui che intrapreso il cammino, non si può definire un novizio poichè ha già avuto l'illuminazione ma ancora non ha compiuto il suo percorso per arrivare al Nirvana. Comunque grazie Claes per seguire sempre i miei articoli. Cercherò di essere sempre interessante e non banale.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 27/02/2016 ore 12:02:42
L'illuminazione chitarnirvana è forse irraggiungibile e sarà per sempre un cammino eterno - basta leggere articoli e commenti su disAccordo! Tu sei sempre interessante e non banale :)
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 12:19:57
Ahahah! Amen,Claes, Amen!!!
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 26/02/2016 ore 17:28:36
Io una cosa che non ho capito della Stratocaster è se ci vuole un mago per sceglierne una. Ma non dovrebbero essere tutte uguali? Almeno per periodo o tipologia di PU. No, se sei sfortunato prendi un carciofo. La mia, del 94, lo è. Pertanto la tengo per ricordo o magari la modifico con altri PU e faccio una SuperStrat. Ma devo avere proprio i soldi che mi ballano nelle tasche. E' roba da collezionisti ai quali piace provare, scegliere e si divertono così.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 26/02/2016 ore 21:25:04
Vecchio mio,con la tua riflessione hai centrato il nocciolo della questione.La mancanza di costanza nel risultato. Problema a mio avviso insolubile che però ci da modo di essere qui a parlarne. Vuoi l'oggetto super? Non è per tutte le tasche e soprattutto oltre a essere spesso costoso va provato necessariamente perchè caro non è sinonimo di buono. Una grande elettronica, migliora sempre la situazione, almeno per quanto concerne la chitarra elettrica,ma se hai a disposizione la Littizzetto anche se la vesti come Belèn, rimane la Littizzetto. per parafrasare Samuel .l. Jackson in Pulp Fiction: " Non é lo stesso campo di gioco,non é lo stesso Campionato e non é neanche lo stesso Sport!!"
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 27/02/2016 ore 12:55:18
Io sono sicuro al 100% che se vado in un negozio e compro una PRS SE C24 come la mia suona uguale. Chitarra da 700 euro neh...mica come la Stracciocaster, che costa 1200, e la PRS suona pure meglio...ma tanto. Il problema quindi è solo della Fender e son ceci loro se mi permetti.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 14:55:0
Condivido in linea di massima con alcuni dettagli da precisare: All'epoca la Fender era una marca di riferimento per professionisti,non aveva linee di produzione low cost e le produzioni non fender dovevano dannarsi l'anima per produrre a costi inferiori , strumenti di qualità superiore.Parliamo di un periodo nei primi anni 70 dove dal Giappone arrivavano copie eccellenti, ma pur sempre copie. Ciò che spesso muove l'acquirente , è il feticcio, la marca di chitarre usata dai chitarristi di riferimento. In quest'ottica,per lungo tempo le grosse case,ormai pigre ed indolenti ragionavano secondo logiche commerciali per cui se vuoi una Fender ti prendi questa. Da non dimenticare che, soprattutto qui da noi, fino alla fine degli anni 80 ,non è che ci fosse tutta questa possibilità di scelta (e quindi di confronto) che abbiamo oggi. Detto ciò, se decontestualizziamo la cosa e parliamo oggi di chitarre, mi sentirei di dire che le produzioni orientali di livello medio,offrono maggiori garanzie di continuità rispetto a marchi rinomati di produzioni passate. Se andiamo a livello di top di gamma, oggi è veramente difficile prendere serie fregature.
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 27/02/2016 ore 17:22:15
Condivido l'argomento "feticcio" e "epoca chitarristica". Il problema (loro) è che questi signori sono ancora convinti di essere negli anni 80'. Io per 1200 euro in casa PRS compro una S2 standard che ha PU dignitosi e meccaniche autobloccanti oltre che legni di tutto rispetto (corpo e manico in mogano). Poi se è fatta in USA, In Corea o nella Papuasia meridionale a me non me ne frega una miccia. Aprendo gli occhi si scopre un mondo di cose che funzionano bene al giusto prezzo. Quello che fai tu è collezionismo ludico, un hobby a tutti gli effetti. Ci si diverte anche così.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 19:16:0
Come ho appunto detto si può ottenere un ottimo risultato senza necessariamente investire un capitale. Oggi il mercato offre talmente tanto che un professionista con un esborso complessivo inferiore a mille euro, è in grado di salire su un palco e reggere il confronto con chiunque.
Rispondi
di 16mm [user #13613]
commento del 26/02/2016 ore 17:32:46
Ciao a tutti. Che bello leggere questa recensione, mi ha riportato al 1991 quando, con il portafogli gonfio del mio primo stipendio, varcai la soglia di Tomassone a Bologna. Al tempo andavo spesso nella città emiliana perché la mia fidanzata studiava lì, e ogni volta mi ricavavo una mezz'ora per incollare il naso alla mia vetrina preferita, che allora era vicina a piazza Verdi. I soldi, però, non c'erano mai.
Poi è arrivato il lavoro e.....
Mi sono finalmente portato a casa questa Stratocaster natural del 1977 (identica a quella della recensione). Costava un milione ottocentomila lire. Per me era il paradiso. L'ho usata fino al 2010, quando l'ho venduta ad un altro ragazzo fortunato a mille ottocento euro. Secondo me suonava benissimo: o suonava bene perché in gioventù è tutto bello? Io penso tutte e due le cose.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 26/02/2016 ore 21:26:06
Se la trovi che suona é poesia!!
Rispondi
di trimmer741 [user #41394]
commento del 26/02/2016 ore 18:41:24
Qualche giorno fa ho visto questo video, godibile come questo articolo.

vai al link
StratoTest: Massimo Varini presenta Strato Vintage originali del 1958, 1963, 1993 e Telecaster 1964
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 11:27:01
Mi piace Varini nei suoi video perchè cerca sempre di essere chiaro e obiettivo e nei suoi video si capisce sempre molto bene quello che cerca di spiegare. Questo video non fa che confermare il suo trend positivo e soprattutto fa sentire due splendide strato una tele fantastica e una strato cosiddetta "Work horse"
Rispondi
di RobbyTheCat [user #30629]
commento del 26/02/2016 ore 19:35:4
Complimenti per l'articolo e ovviamente per la bellissima chitarra che tra l'altro suona anche bene per cui .... ma che vogliamo di più ?
E poi se interpreto bene la frase "....che mi sono aggiudicato grazie a un improvviso price drop che aveva portato il prezzo al millino ... " te l'hanno quasi regalata visto che in giro non si trova niente di simile a meno di un millino e mezzo !!!!
Rispondi
di Zado utente non più registrato
commento del 26/02/2016 ore 20:21:33
"te l'hanno quasi regalata visto che in giro non si trova niente di simile a meno di un millino e mezzo !!!!"
Dipende, bisogna saper cercare e convincersi che fuori dall'italia si possono trovare occasioni molto buone, io un mese fa ho approfittato di una super offerta da Guitarguitar.uk e mi sono portato a casa una Schecter Traditional a 1300€, uno strumento terrificante che qui da noi costa decisamente di più. Lo stesso negozio vende Fender di buon livello a prezzi ugualmente interessanti, le offerte ci sono, basta trovarle ;)
Rispondi
di RobbyTheCat [user #30629]
commento del 26/02/2016 ore 20:24:25
Beh si in effetti i miei orizzonti non spaziano molto al di la del bolognese dove per altro esiste un ottimo negozio ... o due.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 26/02/2016 ore 21:28:53
"Colpo del Drago!!" Ho la fortuna di essere spesso in negozi dove di merce ne gira e grazie a Dio e forse anche un poco a me di avere una situazione economico-famigliare che mi consente di spendere quando c'è l'occasione. Comunque un colpo di c...fortuna.
Rispondi
di maxventu [user #4785]
commento del 26/02/2016 ore 23:00:22
bella , però a giudicare dalla foto del retro il body pare in tre pezzi. Non credo che questo possa comunque comportare alcunché.
ciao
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 11:32:28
Hai ragione, me ne sono accorto adesso perchè leggendo il tuo post sono andato di corsa a controllare.... invecchiando mi sto rincoglionendo....acqua in bocca e non lo dire a nessuno! Comunque non penso possa influire sul suono in modo clamoroso. Premetto che come ho accennato nell'articolo, negli ultimi mesi mi sono buttato nel mondo delle chitarre autocostruite e ne ho fatte una quindicina tra cui alcune con il corpo in un unico pezzo stagionato e in effetti non ho riscontrato migliorie...
Rispondi
di Zenzero [user #36862]
commento del 26/02/2016 ore 23:44:22
Complimenti! Ottimo e interessante articolo!
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 00:06:17
Grazie.
Rispondi
di accademico [user #19611]
commento del 26/02/2016 ore 23:49:11
Io ce l'avevo identica, stesso anno, stesso colore e stesso peso spacca spalle. Però sono d'accordo, suonava bene.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 00:05:42
E' figlia del suo tempo,con pregi e difetti di quel periodo in cui non c'era l'abitudine di andare in palestra,gli uomini non si depilavano ma avevano i capelli cotonati, il rock era duro e l'amore libero....e le strato di frassino pesavano come se fossero di ghisa. Ultimo baluardo di una società decadente e libertina ha scritto le pagine più interessanti e innovative della musica moderna.
Rispondi
di accademico [user #19611]
commento del 27/02/2016 ore 00:12:21
L'avevo comprata usata nel 96 a 700.000 lire, l'ho data in permuta nel 2010 valutata 1000 euro ( perché il ponte era stato sostituito con un khaler e l'avevo fatta ripristinare con ponte Fender attuale). Oggi è ancora in vendita a 1700... Tanto per dare un riferimento di prezzo
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 11:19:40
Peccato che il cambio di valuta abbia disintegrato il nostro potere di acquisto, perchè al cambio lira/ euro avresti quasi triplicato il valore....
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 27/02/2016 ore 00:51:59
Sento spesso definire che una chitarra suona molto meglio di questa, che una chitarra suona peggio dell'altra etc..
Anche questo articolo e i commenti successivi non sfuggono a questa cosa.
Io credo che bisognerebbe capire cosa si intende per "suonare bene", perlomeno bisognerebbe definire cosa intendi per una chitarra che suona bene.
Dato che l'articolo (bellissimo) non è corredato da video in cui io mi posso fare un'idea sulle mie orecchie, io penso che sia necessario dare una tua definizione di "bel suono".
Ti dico questo perchè mi è capitato molte volte, come sarà capitato a tantissimi di noi, di apprezzare il suono di una chitarra che altri non apprezzano, e viceversa. Non c'è un valore assoluto per definire che una chitarra è meglio di quella, c'è solo una sensazione soggettiva, per cui per essere compresa credo sia importante spiegare il proprio concetto di "migliore" o "peggiore"

Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 10:46:39
Ti ringrazio per la possibilità che mi offri, di scrivere due righe di disambiguazione sull'argomento,che a questo punto sono opportune ancorché necessarie. Tutti noi Accordiani, formiamo il nostro gusto nel tempo e per farlo, utilizziamo di solito l'ascolto della nostra musica preferita, che ovviamente può essere la più svariata, unita al confronto di idee,che solitamente avviene con altri musicisti che conosciamo nel corso della vita, o magari con appassionati di musica , o audiofili. In linea di massima, con più aumentiamo i dati a disposizione del nostro cervello, con più formiamo un gusto definito; ça va sans dire (non c'é bisogno di dire) che per ognuno di noi il percorso differisce e il gusto non è ovviamente lo stesso. Fatta questa doverosa precisazione, cercherò di descrivere con le parole ciò che è il mio gusto e di conseguenza il mio concetto di "Suona bene". Il mio gusto si è formato essenzialmente partendo da una matrice blues passando attraverso i classici del rock, del jazz in tutte le sue forme , del country. Oltre che appassionato di chitarre sono anche collezionista di dischi e di sassofoni vintage. Anzi potrei aggiungere che sono un sassofonista migliore di quanto non lo sia con la chitarra. Avendo avuto una formazione autodidatta, che mi ha portato a suonare quasi di professione,carriera che per pigrizia e per paura di non mangiare tutti i giorni,non ho intrapreso (diciamo che il mio nick name Big Giorgione non me lo sono affibbiato perché sono di corporatura esile e tendenzialmente inappetente) , ho utilizzato moltissimo i dischi dei grandi rocker e bluesman per formare il mio gusto personale. Da ciò consegue che quando sento suonare una strato ho dei modelli di riferimento per ciò che riguarda il suono che vorrei sentire uscire dalla chitarra A questo aggiungo che per me la prova va effettuata attraverso un buon ampli, di preferenza valvolare partendo dal suono pulito per arrivare a un suono crunch e poi distorto (e per questo preferisco vecchi ampli valvolari, o costruiti secondo i crismi di un tempo), senza mettere pedali in mezzo che mi falsino la prova e voglio che la valvola saturi naturalmente. Scusate se mi sto dilungando, ma ritengo che più parametri vi fornisco, più vi potrete fare un'idea precisa del mio gusto. Torniamo a noi: premesso come effettuo la prova dello strumento, vado a descrivere le caratteristiche che mi fanno dire suona meglio o suona peggio. 1) La chitarra deve avere volume, 2) Il rapporto fra frequenze basse,medie e alte deve essere equilibrato e costante, 3) i bassi devono essere rotondi definiti e profondi, 4) i medi devono essere aperti e far vibrare la chitarra, 5) i cantini li gradisco definitissimi, chiari ma non taglienti come una lametta; non amo le chitarre che hanno cantini che sparano e ti sembra che ti stiano piantando un chiodo nel timpano. Ora allego qualche link e magari vi schiarisco le idee: vai al link in questo link Eddie Vegas prova una strato anniversary bianca. Non posso dire in assoluto che suoni male ma trovo che non eccella in nessuno dei punti che ho citato: bassi poco profondi, cantini poco presenti e chiarissimi, in linea di massima figlia del suo tempo e molto "mediosa" nell'accezione mediocre del termine. Sentite invece come l'antigua che nel link a seguire suona Scott Grove pur rimanendo fedele al suo tempo, abbia molta più presenza sui bassi e cantini definiti ma non troppo esili. Sorvolo sui distorti,ottenuti tramite un pedalino, che in assoluto non mi soddisfano. vai al link Sentite come nel link a seguire questa delicata donzella suona una strato che, a mio avviso, la rispecchia come persona: pur essendo graziosa nel suo insieme, ha un suono esile su tutta la gamma sonora; non eccelle per volume e lo spettro sonoro risulta definito,ma piccolino. Ci vedreste dietro Hendrix o Popa Chubby o un Gary Rossington??: vai al link Ora invece vi metto tre link di chitarre con una resa superiore, attenzione cercate di percepire la "pasta" del suono a prescindere dagli effetti, cercate di cogliere la dinamica dello strumento nello spettro sonoro; bassi rotondi, medi ariosi, cantini definiti, complessivamente volume: vai al link vai al link vai al link Avrete certamente notato che sebbene in assoluto suonino in maniera differente hanno la matrice comune di cui vi parlavo: bassi rotondi, medi ariosi, cantini definiti. Sentite adesso, come la strato nel video seguente, pur avendo un suono discreto, nonostante sia attaccata a un buon ampli sia "ferma", priva di "vibe" non ha sustain, il suono esce e decade quasi subito: vai al link Nel link a seguire, il chitarrista fa quel che può, in effetti non saprei dire se è più battagliato lui o la chitarra, che però suona! Questa ha del potenziale, nel suo insieme è equilibrata,ha sustain (anche se un po' meno di come piace a me) e nel suo insieme un suo timbro che me la colloca perfettamente in un buon southern rock, ecco, magari con qualche whisky in meno... vai al link Comunque alla fine per me il "palettone deve tirare fuori questa voce : vai al link vai al link vai al link Spero di aver fatto un poco di chiarezza, anche se temo di aver messo così tanta "carne al fuoco" da sucitare un "vespaio" di polemiche. Concludo sottolineando che le valutazioni sono sempre soggettive e io mi limito a fornirvi un punto di vista: Il mio. E' ovvio che sia suscettibile di critiche e magari non condivisibile universalmente. Semplicemente esprimo la mia opinione sulla base della mia esperienza.
Rispondi
di nawa utente non più registrato
commento del 27/02/2016 ore 13:30:10
già so che sarò pedante e antipatico. ma se non si litiga il sabato :-) stai facendo letteratura, che è ottimo, divertente, appassionante. Ma alla fine l'intero thread è semplicemente privo di senso comune. utilizziamo un linguaggio così impreciso, vago, soggettivo, che si riduce tutto a qualche suggestione poetica in cui vale tutto e il contrario di tutto. mi sfugge come questo possa diventare un confronto di idee.

faccio un esempio sui cinque punti da te enumerati. 1) La chitarra deve avere volume, 2) Il rapporto fra frequenze basse,medie e alte deve essere equilibrato e costante, 3) i bassi devono essere rotondi definiti e profondi, 4) i medi devono essere aperti e far vibrare la chitarra, 5) i cantini li gradisco definitissimi, chiari ma non taglienti come una lametta;

cerchiamo di capire

1) Il volume è sull’amplificatore. la chitarra è ininfluente. se per volume si intende pressione sonora espressa in db. se intendi un'altra cosa per volume tocca riscrivere i libri di fisica.

2) le frequenze emesse da una chitarra dipendono dall’altezza in cui vengono prese le note (ovvero i tasti che si premono) e il timbro dal livello delle armoniche. Non riesco a capire chi e quando effettua un operazione che le metta in rapporto (di solito un divisione tra due valori numerici).

la questione dell’”equilibrio” sembrerebbe essere riferibile al concetto di equalizzazione, ma qui, di nuovo, è la catena pick-up-ampli responsabile della faccenda.

Il termine “costante” è invece riferito al tempo e immagino riguarda il differente sustain delle corde prese contemporaneamente. sbaglio? ma è questo che ci interessa? cioé tu suoni un accordo e lo lasci decadere facendo attenzione a quale corda si smorza prima?

3) rotondo e definito è un ossimoro. un basso o è rotondo o è definito. sarebbe meglio parlare di attacco o qualche altro parametro associabile a valori e dimensioni oggettive così da capire se siamo d'accordo o meno.

"profondo" riesco ad associarlo solo alla frequenza che dipende dall’altezza della nota e alla risposta in frequenza dell’ampli.

4) i medi devono essere aperti. di solito i medi sono medi, né aperti né chiusi. ma chiusi dove? e aperti come?

5) la definizione dei cantini riguarda il settaggio dell’ampli. di nuovo, sia chiaro che tagliente sono aggettivi impossibili da attribuire a un solo cantino o a qualche parametro fisico su cui discutere.

e vai con il flame !!!! :-)

infine sul peso. il volume di una strato è invariabile. a parità di legno (frassino) una chitarra pesante è peggio di una leggera. paragonare i chili di una strato a una les paul custom è un errore in termini fisici e che non ci dice niente degli effetti sul suono.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 16:30:05
E invece io sono sempre contento quando intervieni,perchè metti un po' di pepe alla conversazione. In assoluto tu sei più tecnico e pragmatico, io più filosofico ed etereo. Tu puntualizzi maggiormente sull'aspetto tecnico,mentre io cerco di descrivere una sensazione e l'interazione di questi due modi di vedere le cose mi da nuovi spunti per scrivere. Ora scevro da pregiudizi cercherò di rispondere punto per punto: 1) Quando confronto due chitarre, mantengo lo stesso settaggio di ampli e il volume e tono dello strumento a 10. Ciò detto se mantenendo questi parametri la chitarra ha un segnale d'uscita più potente, rispetto ad un'altra, ecco che per me ha più volume. 2) Questo è un punto meno semplice da spiegare a parole, ma ci proviamo lo stesso : Tenuti fermi i parametri del punto uno, facciamo un semplice accordo di la maggiore in barrè cercando di suonare tutte la corde. Mi aspetto un attacco deciso con un basso che faccia vibrare la pancia, dei medi che spingono fuori il suono e sostengano i bassi nel dare potenza e personalità al suono e cantini equilibrati che non sovrastino gli altri ma si inseriscano precisi e puliti senza essere fastidiosi per il timpano. Per quanto riguarda il sustain, preferisco strumenti che se provati come ho appena descritto, lascino uscire un suono vigoroso che continua per svariati secondi con la medesima intensità senza scemare dopo pochi istanti. Parliamo di bassi e sustain: nel video di SRV che ti metto dal terzo minuto c'è il suono che cerco vai al link 4) Nella strato a palettona i medi che cerco sono quelli che ci fa sentire il vecchio Ritchie Blackmore intorno ai 50 secondi di questo video: vai al link v=tsO26Pgm6qI Nel video seguente, a mio avviso il suono decade rapidamente,la chitarra non eccelle in nulla e il sustain è esiguo vai al link In questo video invece c'è la sintesi di quello che definisco un "suonino" secco e poco invitante vai al link se ascolti dal minuto 1 in poi senti anche dei cantini a spillo al limite del fastidioso che per fortuna non vengono pompati e distorti perchè ti entrerebbero come spilli nelle orecchie. Estremizzando, nel video seguente ti mostro un oggetto che fa quel che può (che non è molto) e suona su un ampli ridicolo. Il risultato a mio avviso non va tanto distante dal precedente; ma almeno l'esborso è inferiore. vai al link Non è così facile portarti esempi coerenti e chiari cercando al volo su you tube, ma credo di essermi spiegato. Parliamo del peso ora: se dico che la strato pesa come una les paul, ovviamente non sto focalizzando la mia attenzione sul suono ma sul peso. A questo punto però sono io che non capisco la tua affermazione: " paragonare i chili di una strato a una les paul custom è un errore in termini fisici". Vogliamo dire che quattro chili di frassino pesano diversamente da quattro chili di acero e mogano? Ciò detto, affermi che il volume a parità di legno non varia? Può darsi, di solito non provo strumenti musicali avvalendomi di tecnologia di misurazione per verificare decibel e eventuali induttanze o altro che magari in questo momento mi sfugge. Di solito,vado in un negozio, prendo lo strumento che attira la mia attenzione ,lo osservo, lo annuso (!), vedo cosa costa, cerco l'ampli che ritengo più adeguato e sento quando suono che emozione mi trasmette, poi se ce ne sono altri coerenti li metto a confronto nel modo che ti ho descritto. Poi lascio che cuore tasca e tanta soggettività facciano il loro corso.... So che magari ti sembrerà un approccio un po' empirico, ma fin dai tempi della scuola ero molto portato verso le materie umanistiche e poco verso quelle scientifiche.... ciò tende a ripercuotersi nel mio modo di fare le cose. Se osservo un ape su un fiore la mia attenzione va alla bellezza del fiore e alla danza dell'insetto nel contesto della natura, non a quanto polline può trasportare l'ape e in quanto tempo..
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di nawa utente non più registrato
commento del 27/02/2016 ore 17:29:2
1) Quando confronto due chitarre, mantengo lo stesso settaggio di ampli e il volume e tono dello strumento a 10. Ciò detto se mantenendo questi parametri la chitarra ha un segnale d'uscita più potente, rispetto ad un'altra, ecco che per me ha più volume.

ecco. per me questa è una simpatica bestemmia. e dovrebbe avere come logica conseguenza da parte tua usare solo pickup ceramici overwound. invece stiamo parlando di stratocaster. qualcosa non torna. per me è naturale settare l'ampli secondo le caratteristiche della chitarra e preferisco di solito uno strumento con uscita più bassa e quindi meno volume a vantaggio di altri parametri, magari l'attacco, la rotondità dei bassi, l'apertura dei medi, etc etc. In fondo tutte quelle manopole sull'ampli e sui pedali li mettono apposta.

sul peso e sul volume. mi riferivo al volume in termini di capacità. quindi la tua domanda andava intesa come "Vogliamo dire che un metro cubo di frassino pesa diversamente da un metro cubo di acero o di mogano?" e la risposta è SI, pesano diversamente e quindi non sono paragonabili se non ne deriviamo una indicazione confrontabile che in genere è il rapporto tra peso e volume (densità) che guarda caso è quella cosa che influisce sul modo di vibrare di una chitarra insieme a quel misterioso parametro che è il modulo elastico. altrimenti basterebbe aggiungere del piombo o scavare buchi nelle casse.

come pure è un pochino forzata la conclusione tra le righe per cui tu saresti il poeta che si commuove con i fiori e io il tecnico che giudica le chitarre con l'oscilloscopio. ho la sensazione e la speranza che sia un po' il contrario :-) la metà dei miei dischi preferiti è fatta da cantini taglienti e spilli che bucano le orecchie :-)




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di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 19:55:31
Spesso sono ironico e spero che tu non te la sia presa.. Per quanto riguarda le manopole degli ampli, io sono nella filosofia che l'ampli deve avere una pasta sonora sua, facilmente fruibile e senza "simpatiche manopoline " che, altro non fanno se non togliere suono all'ampli filtrandolo. Come era negli ampli degli anni 50. Volendo anche meno: volume e basta, il resto lo fa la circuitazione. Ho una visione più minimalista. Diciamo che quando sento una chitarra ho in mente un suono e cerco quello, il resto rientra in questioni tecniche sulle quali non mi addentro,poichè non di mio interesse. Ho recentemente costruito una tele con circuitazione "snake head con pick up ceramico artigianale overwound e ha un twang magnifico, rimanendo definita ed equilibrata su tutta lo spettro sonoro. Quindi posso affermare di non essere prevenuto verso questo tipo di pick up.Dopo di che ,tendenzialmente abbiamo modi differenti di vedere le cose e non ci vedo nulla di male. Tornando al discorso peso, nel tuo primo intervento tu dici:"paragonare i chili di una strato a una les paul custom è un errore in termini fisici" E detto così io capisco che 4 chili di piombo pesano diverso da 4 chili di paglia. Se tu mi parli di volumi e di peso specifico e come punto fisso tieni il volume (non quello sonoro,bensì quello dimensionale) avendo i legni un peso specifico differente, è evidente che se manteniamo costante questo valore pesi e ingombri cambiano. IO nell'articolo dico che se per te metterti al collo una les paul di 4,2 chili è cosa normale e non ti fa gridare allo scandali, allora la proprietà dovrebbe essere transitiva e se una strato pesa 4,2 kg , se relativamente al mondo strato non è una piuma, in assoluto non è tra le chitarre più pesanti. Almeno su questo condividi? Per quanto riguarda la conclusione del mio precedente post, mi permetto di rilevare che non era fra le righe, era una constatazione basata sulla tipologia del tuo intervento, del resto nel momento in cui anche ora mi dici: "e la risposta è SI, pesano diversamente e quindi non sono paragonabili se non ne deriviamo una indicazione confrontabile che in genere è il rapporto tra peso e volume (densità) che guarda caso è quella cosa che influisce sul modo di vibrare di una chitarra insieme a quel misterioso parametro che è il modulo elastico. altrimenti basterebbe aggiungere del piombo o scavare buchi nelle casse. " Non mi sembra di rilevare un'immagine poetica, bensì un esplicito commento tecnico. Non mi fraintendere,lo apprezzo moltissimo e mi piace sempre chiacchierare con te perchè ci "scorniamo" bonariamente ogni volta, ma temo, senza voler peccare di immodestia che io abbia di fatto una visione più romantica. Mi dispiace un po per i tuoi dischi voodoo pieni di spilli e cantini taglienti come lamette. Sensibile a questa situazione di disagio ti suggerisco questo link per riposare il timpano con un po di basse frequenze.: vai al link
Rispondi
di nawa utente non più registrato
commento del 27/02/2016 ore 19:57:43
:-)
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 20:12:16
Ovviamente si fa per scherzarci su.
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 27/02/2016 ore 19:40:51
Beh...migliore risposta credo non potevi dare!!
Concordo su veramente tutto, l'unica cosa che vorrei sottolineare è che quelle chitarre andrebbero provate sullo stesso ampli.
Ho diverse Strato anche io, snche una 69 con palettone, che suonata sul Tweed Deluxe 5E3 ha i cantini che squillano fastidiosi, i bassi inesistenti e una botta di medie.
Messa sul VibroVerb 6G16 si irrobustisce sui bassi e i cantini si addolciscono, attaccata al Bassman 5F6-A perde praticamente i cantini e si gonfia di bassi e medie.
Con tre ampli diversi la chitarra sembra suonare in tre modi diversi..
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 20:10:14
Grandissimo Repsol,hai toccato un punto dolente della situazione!! A seconda di dove attacchi l'oggetto entrano in gioco ulteriori variabili. Io non ho nessuna ricetta vincente per questo. Però ho ben chiaro il suono che voglio da un ampli. Diciamo che amo la circuitazione dei tweed e il suono cosiddetto "brown" che ne deriva. Apprezzo le sonorità inglesi ma non sono il mio suono di riferimento. Come consiglio posso solo dire che se avete in mente un suono di ampli cercatelo e quando lo avete trovato , mantenetelo e così almeno toglierete un po di variabili dall'equazione.
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 28/02/2016 ore 00:31:17
D'accordissimo!!
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 27/02/2016 ore 09:57:58
A me non piace questa chitarra, però, al di là dell'albero genealogico, della CBS, delle spire e tutte le menate che volete, tocca attaccarla ad un ampli serio e sentire come suona, se ci soddisfa e ci fa suonare bene e felici, chissenefrega dell'annata sfigata o di tutto il resto?
Io ho un approccio diretto sul suono e sul fatto che sia utilizzabile per suonare con una band, motivo per il quale la chitarra esiste.
Quindi ben venga anche la sfigata del 79, se suona bene hai fatto centro.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 10:49:01
Hai senz'altro ragione. Ovviamente si fa per parlare e fare quattro chiacchiere tra appassionati, per il gusto di passarsi un po il tempo. Ciò che conta è sempre la sostanza.
Rispondi
di team72filo [user #20000]
commento del 27/02/2016 ore 09:58:45
Mi sembra di capire che il tuo negozio di riferimento sia quello vicino a via Irnerio...
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 10:52:15
Azz...non ti si può nascondere nulla! Ahahah! Sì è quello. Se ti capita fai un salto e prova quelle che ci sono,troverai a 1300 euro una sorellina della mia dello stesso anno che suona quasi uguale, forse un pelo meno di sustain. Prendila come riferimento e senti le altre palettone. Magari poi ci scambiamo due opinioni.
Rispondi
di team72filo [user #20000]
commento del 27/02/2016 ore 13:05:31
Magari...se trovo un oretta di tempo oggi faccio un salto.
Dai tuoi articoli traspare passione e conoscenza,con un tocco di leggerezza che rende la lettura ancora più piacevole.
Qualche video con le tue ragazze al lavoro li renderebbe ancora più belli!
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 14:57:53
Ammetto di essere un po una pippa con il mezzo tecnologico( con video e computer sono all'età della pietra),ma prometto di realizzare a breve un po' di video con le signore in questione.
Rispondi
di FBASS [user #22255]
commento del 27/02/2016 ore 11:26:55
Ne ho una del 1978, mat. S98.... ubicata sotto la scritta Fender della paletta, color Tobacco Sunburst, con mascherina nera, pickups con i poli livellati e sellette pressofuse sagomate come quelle in lamierino, non suona male ma pesa da cani !
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 11:33:54
In effetti le leggere sono rare come il tartufo bianco.
Rispondi
di maxventu [user #4785]
commento del 27/02/2016 ore 11:33:50
Difatti. Non credo proprio che influisca sul timbro. Bella chitarra. Ciao
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 11:34:42
Ci sentiamo al prossimo articolo, ciao!
Rispondi
di Cannibal [user #36124]
commento del 27/02/2016 ore 11:42:45
Giorgione sei uno scrittore nato, mi sono spanciato quando ti sei messo a parlare delle hamer e les paul custom! Splendida chitarra comunque, le finiture natural sono le mie preferite
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 11:58:57
Ti ringrazio per i complimenti. Se ti capiterà di leggere anche i miei precedenti articoli e magari i miei prossimi,noterai che cerco sempre di mantenere uno stile leggero e scorrevole utilizzando la figura retorica della metafora per trasmettere meglio le mie sensazioni. Ciò detto la finitura natural, offre l'indubbio vantaggio di farti vedere cosa nasconde la vernice, obbligando il costruttore a una scelta più accurata del legno; cosa che non è mai sbagliata.
Rispondi
di FBASS [user #22255]
commento del 27/02/2016 ore 14:37:33
In effetti ho poi comperato nuova nel 1989 una American Standard Sunburst e dopo 25 anni comincia a suonare come volevo, poi ho trovato, cercandone una con la tastiera in palissandro, una Strat Custom Shop del 1991 color fuxia, l'ho pagata € 700 e suona bene nelle prime tre posizioni, diversa nelle altre due ed ha due TBX, ma è color Fuxia, infine ne ho assemblata una con tutti particolari Fender, manico a 21 tasti mapple compreso e che ho fatto rifrettare, più body Squier JV, mascherina madreperlata Fender su cui ho montato due Fender Texas Special ed un Di Marzio PAF al ponte che è un Wilkinson dorato, come pure le Kluson sono dorate e tutti i particolari (Gold), piastrina a 4 viti Fender, attaccacinghia e scodellino del Jack compreso, l'ho settata ed è quella che uso adesso, ciao da FBASS
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 16:47:5
Come sempre se l'oggetto ti soddisfa hai fatto centro
Rispondi
di Jumpy [user #1050]
commento del 27/02/2016 ore 19:33:47
A me le Stratocaster non sono mai particolarmente piaciute, si, il fascino del vintage, il suono unico di uno strumento di 40 e passa anni... tutto quel che vi pare, ma credo che nel corso degli anni siano emersi marchi che propongono strumenti che trovo qualitativamente superiori (Music man e PRS... tanto per dirne due :) ).
Però... però... non c'è niente da fare, la chitarra elettrica, nell'immaginario collettivo è la Fender Stratocaster col palettone, battipenna bianco e body sunburst, prima o poi finirò per prenderne una, almeno per smettere di sentirmi: "ma come? sei chitarrista e non hai mai avuto una Stratocaster?" :P
Rispondi
di Tom Anderson [user #2700]
commento del 27/02/2016 ore 19:52:07
Per quello che ho provato io, sono chitarre dal suono potente e brillante, definito, di solito equalizzate a V, molto adatte ad hard rock, funk, o ad essere molto effettate. Difatti the edge preferisce questo periodo.
Diverso il discorso pre 75 con pickup staggered, e diverso ancora il discorso pre 71 con 4 viti e sellette piegate. Sempre palettoni ma che suonano sempre molto diversamente da una fine 70. Meglio? peggio?di certo non sta a me decidere.

Di certo una fine 70 non è proprio l'ideale per farci Clapton e tutto il rock blues classico, con le dovute eccezioni ovviamente...ma la "NOMEA" è nata solo per questo..perchè armonicamente sono strumenti piu' duri (cosa che si rispecchia anche nelle forme) che si discostano dai dischi che hanno reso il periodo pre-cbs leggendario, e il nome Fender famoso.

E' verissimo, c è quella piu fortunata e quella meno, in tutti gli anni: comunque ci sono filoni timbrici comuni e ripetitivi nei vari periodi. Ogni strato è figlia del suono di quell'era.
Comunque complimenti per la tua nuova chitarra.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 27/02/2016 ore 20:00:55
Ottimo commento di disambiguazione. In effetti l'analisi è corretta e pertinente. Grazie per l'apprezzamento.
Rispondi
di homer - 75 [user #8604]
commento del 29/02/2016 ore 00:14:43
Le fender della seconda metà degli anni 70, quelle per intenderci con il numero di serie sulla parte anteriore della paletta, sono state un po' snobbate dai vari big che si erano affermati nel periodo precedente e che erano abituati a quelle più vecchie, d'altro canto è risaputo che la fender in quegli anni non se la passava bene.
Comunque sia a loro modo hanno segnato la storia, caratterizzando la musica che si affacciava sulla scena internazionale in quel determinato periodo storico.
Le quotazioni d'altro canto parlano chiaro, le strato con palettone fine anni 60 costano cifre da capogiro, le strato dal 70 al 74 molto meno delle precedenti ma comunque non le regalano, quelle dal 75 in poi invece si riescono a trovare a cifre molto più abbordabili.
Per quanto mi riguarda essendo affezionato ad artisti come Malmsteen, Deep Purple, Pink Floyd, Hendrix, etc.. non mi hanno mai affascinato quelle dal 75 in poi, anche se la mia valutazione è data più che altro da questioni estetiche, infatti non ho mai avuto la fortuna di provare uno strumento dei primi anni 70, ad eccezione delle varie riedizioni usa, che giravano qualche anno fa.. personalmente non mi piacciono da suonare, tasti piccoli e manico grosso,
preferisco di gran lunga il manico moden C delle strato american standard attuali, però esteticamente adoro le chitarre con palettone fine anni 60 o primi anni 70.. infatti mi sono comprato una malmsteen... le mie strato ideali sono delle vintage-modern, chitarre con estetica vintage e playng moderno, infatti sto adocchiando una american vintage hotroad, chitarra che è già fuori listino fender da qualche anno e che ha queste caratteristiche.. complimenti comunque per la tua chitarra!!!!
Rispondi
di homer - 75 [user #8604]
commento del 29/02/2016 ore 01:14:46
Trovo comunque assurdo pensare, che una chitarra vintage, costi tanti soldi per il fatto che suoni bene... Sarebbe come dire che una strato del 63 da 30.000 euro suoni 10 volte meglio di una custom shop da 3000 euro.. le chitarre vintage costano tanto perché hanno un valore storico, che secondo me viene determinato anche dagli artisti di successo che le hanno utilizzate, e per forza di cose non dal suono, del resto sarebbe come dimenticarsi di tutto ciò che viene dopo di una chitarra elettrica: effetti, amplificazione,microfono, etc.. e sopratutto le regolazioni, una chitarra funzionante, senza difetti, torsioni del manico etc.. per quale motivo dovrebbe suonare male??? Poi è ovvio che a tutti piace avere chitarre di prestigio e ancora di più chitarre vintage che hanno segnato un'epoca, ma di certo non per questioni di suono..
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 29/02/2016 ore 07:51:46
Il mercato del vintage è fatto spesso da collezionisti, non necessariamente musicisti, i quali comunque se hanno pezzi di particolare prestigio tendono a non portarli in concerto per paura che si rovinino o peggio vengano rubati (cosa per altro capitata a un amico,il mese scorso,dove dopo un concerto ha detto addio alla sua 125 gibson del 64). Poi i negozianti e i possessori,avidi di denaro fanno il resto, cominciando a sparare cifre assurde,finchè non diventano le cifre di mercato. Quello che tu dici è sicuramente vero; l'eventuale differenza in termini sonori, non giustifica il divario economico. Ciò detto l'acquirente di vintage vuole il feticcio e i limiti, sono quelli della sua tasca, bada bene, della sua tasca, non del buon senso.
Rispondi
di Sparklelight [user #41788]
commento del 29/02/2016 ore 08:38:44
Potresti scrivere anche di cavalli e la lettura sarebbe altrettanto piacevole :-)
Grazie BG.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 29/02/2016 ore 16:04:46
Grazie mille, troppo gentile
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 29/02/2016 ore 11:05:59
Quando si evocano nomi di illustri utilizzatori di stratocaster come Hendrix , Blackmore, Gallagher, Clapton , Gilmour , Knopfler , Malmsteen ecc. ecc. penso sia scontato tenere conto del fatto che un altissima percentuale di ciò che caratterizza il loro timbro sia da attribuire al tipo di ampli( spesso 4,5 o più contemporaneamente) utilizzato e a come sia regolato (volumi quasi sempre altissimi) e che il fattore "mani" sia alla fine il responsabile principale del suono di un chitarrista palettone o non palettone , vintage o nuovo di zecca .
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 29/02/2016 ore 11:13:2
Amen fratello
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 29/02/2016 ore 16:06:4
Beh, anche senza scomodare nomi illustri, la tua affermazione ha validità universale. La chitarra è una parte di un puzzle più ampio e complesso.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 29/02/2016 ore 16:40:42
Da un certo punto di vista può essere vero. Per me gran parte del suono è nelle mani, è veramente e scientificamente provato.
Però, fino a poco tempo fa ero piuttosto convinto che l'ampli buono, concorresse in notevole parte alla buona riuscita del suono, della serie: "anche una chitarra scarsa suona bene in un buon ampli".... ecco, dopo varei esperienze fatte mi sto ricredendo; la qualità della chitarra incide molto, se è scarsa, si sente, anche in un ampli buono.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 29/02/2016 ore 19:24:36
Molto secondo me, dipende anche da cosa cerchi tu come suono. Mi spiego meglio: se suoni alla black keys o alla jack white o peggio ancora alla bob log 3, di cui ti allego un video giusto per darti l'idea vai al link cerchi suoni low-fi e non necessiti di un set up strepitoso. Stesso dicasi per la Ben Miller Band vai al link o per Scott H. Biram vai al link Certo che se cerchi sonorità pulite o ricercate, per generi più sofisticati, ecco che le esigenze salgono e di conseguenza le aspettative nei confronti del tuo set up.
Rispondi
di Loste68 [user #41943]
commento del 29/02/2016 ore 11:47:38
Grazie, davvero "biggiorgione", per l'articolo e gli approfondimenti nei post successivi, anche per lo stile, garbato, divertente e appassionato, oltre che preciso e molto competente.
Grazie anche ai contributi di tutti: è particolarmente gradito il dialogo quando è rispettoso.
Ho un'American Standard del 1987, così mi "dichiaro".
PS: io adoro la Stratocaster. No, così, per dire...
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 29/02/2016 ore 16:12:06
Grazie mille. Visto che ritengo che nessuno nasca maestro e di conseguenza vi è sempre da imparare,giacché nessuno é in realtà depositario di verità assolute, gradisco ogni tipo di intervento utile ad approfondire gli argomenti trattati. Il tutto, ovviamente, se nei limiti dell'educazione e del buon gusto,è meglio ... Anche se , devo ammettere che ogni tanto qualche "cafonata" la accetto di buon grado perchè fa ridere e mette un po' di pepe alla conversazione
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di crunchyvox [user #33355]
commento del 01/03/2016 ore 17:59:20
...e complimenti a biggiorgione che si è portato a casa un bel legnetto... :) e soprattutto fa piacere vedere che ha preso uno strumento di cui è soddisfatto e che suonerà con piacere.
Personalmente ho provato (non posseduto aihmè) stratocaster del 62,63,64,73 e due 79 trovando la discontinuità di qualità già riscontrata da altri, fare però dei confronti con prove effettuate in tempi e condizioni diverse non ha senso, posso solo riportare le sensazioni avute al momento: la 62 mi ha fatto impazzire mentre 63 e 64 molto meno, 73 bella ma con un manico enorme, le 79 mi sono piaciute molto entrambe, tanto da essere vicinissimo a prenderne una. E' vero che chitarre economiche "fortunate" possono suonare meglio di chitarre (soprattutto vintage) molto costose, ma è anche vero che strato del custom shop che suonano male non ne ho sentita neanche una.
Poi il bene e male è tutto soggettivo, uno può amare una chitarra perchè è "scura" ed un altro la può odiare per lo stesso motivo, una chitarra "injeckata" dentro un ampli porta ad un risultato e dentro un altro ampli ne dà un altro.
Poi i nostri stessi gusti non sono immutabili nel tempo, la mia chitarra preferita è stata la Les Paul, poi la strato per anni, adesso è la Jaguar, credo che la cosa più importante sia trovare la chitarra che ti "ispira", quella che influenza il tuo stato d'animo, ti fa venir voglia di suonare e di dire con la musica le cose che non hai ancora detto.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 01/03/2016 ore 19:35:18
Come sempre , grazie per i complimenti. Ciò che dici è alla fine la sacrosanta verità. Tutto è dato da una grande componente soggettiva, che alla fine gioca il ruolo principale e , se vogliamo ci permette di divertirci con questi balocchi per bambini cresciuti.... o mai cresciuti..
Rispondi
di Spottyblu [user #29356]
commento del 03/03/2016 ore 20:08:34
Mi ha molto interessato questo articolo perché ho una strato perfettamente uguale. Il suono mi ha sempre soddisfatto, anche se un tantinello di sustain in più specie nel pick up al ponte non mi dispiacerebbe, ma siccome non mi andava di snaturare lo strumento cambiando pickup ho ovviato con due miniswitch uno che aggiunge il microfono al manico alle altre posizioni ed un altro che mette in serie centrale ponte creando una specie di hambucher, così ho un'ulteriore varietà di suoni. Per il resto mi pare un'ottima chitarra (non è vero che le CBS son da buttare), in 37 anni di vita non ha mai avuto bisogno di correzioni o adattamenti tanto che non ha mai visto un liutaio, qualche piccolo aggiustamento al truss rod, ed un'opportuna stretta al vitone centrale dell'attacco ed ancora oggi mantiene perfettamente l'accordatura, ed un'action molto bassa. vero che non sono un professionista e la suono di rado (quando mi ripiglia la passione). Però penso che la chitarra elettrica sia un'insieme chitarra ampli. Cambiando amplificatori per motivi di pace col vicinato ho avuto risultati profondamente differenti: ora in cuffia nel computer o con un vecchio rockman (studiato esplicitamente da Tom Scoltz per la LP), non è un granché, ma me la ricordo alle origini con un band master, se avessi avuto la sua mano e la sua testa avrei potuto tranquillamente fare quello che faceva Jimi... :)
A proposito approfitto della vostra sapienza per un'informazione: la mia rispetto a tutte quelle naturali che vedo, sia in rete che in giro ha il frassino del corpo più chiaro con venatura meno marcata, che sia swamp ash (lo usavano allora?) o solo una colorazione più chiara casuale?
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 03/03/2016 ore 23:33:10
Parto dalla fine: solitamente il frassino di palude , o swamp ash è più leggero e lo strumento si mantiene al di sotto dei 4 kg; sono chitarre solitamente dette di "frassino leggero". Le venature sono molto differenti da chitarra a chitarra e quindi ci sta che la tua abbia venature meno marcate e magari anche un colore più chiaro.Spesso si tratta dell'esposizione alla luce. Le chitarre molto suonate e tenute molto esposte tendono a scurirsi, quasi fosse un'abbronzatura. Se guardi un famoso live di Bob Marley, inserito nel video "Legend", noterai che quando la band suona "Jamming", il chitarrista suona una cbs fine anni 70, all'epoca nuovissima, che è quasi bianca. Probabilmente oggi sarà come la mia. Niente di cui preoccuparsi. Se ne trovano anche in frassino leggero, anche se , per esperienza , la cosa non avviene troppo di frequente. Mi trovi ovviamente d'accordo sul fatto che le cbs non sono necessariamente inferiori, ma si sa, il collezionismo detta parametri generalizzando. Puoi avere una cbs eccezionale e una pre cbs mediocre, ma la pre cbs continuerà a costarti un rene mentre la cbs per buona che possa essere troverà sempre dei detrattori e comunque costerà una frazione dell'altra.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 04/03/2016 ore 13:11:16
Trovare detrattori di un qualsiasi prodotto è facile su Accordo e in giro tra amici musicisti. L'era CBS in testa per quanto riguarda una Fender! Sono in molti a denigrare prodotti targati CBS tipo la Strat col "palettone". Tu sei storico e diplomato dall' Università della Storia della Chitarra e sarebbe utile a nioaltri saperne di più appunto riguardo alle CBS. Da parte mia ho domande:
- com'è che la ditta Fender è stata venduta alla CBS? Che tra l'altro ha fondato una etichetta discografica di gran successo già avendo un canale TV in USA.
- Leo se n'è andato (in furia?) partendo con una ditta nuova - Music Man. In seguito ripartendo con G&L. E... non ha potuto portarsi appresso i design patentati. In un certo senso ha dovuto cambiare i suoi designs per non infrangere i copyright - ha dovuto copiare se stesso.
- CBS ha poi venduto il marchio Fender... Perchè? Ragioni commerciali? Vendite in ribasso e concorrenza giapponese è di certo un fattore in questo...
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di Spottyblu [user #29356]
commento del 05/03/2016 ore 03:20:08
Grazie della risposta, allora è tutto chiaro, la mia chitarra la maggior parte del suo tempo l'ha passata nel fodero. suono per passatempo quando il tempo ce l'ho quindi di luce ne ha vista davvero poca, spesso mesi senza toccarla, il peso, verificato dopo la lettura di questo articolo, è di 4200 g quindi siamo nella norma. Comunque in effetti è un fenomeno che vale per tutti i legni: se hai un parquet chiaro sopra al quale è sempre stato un mobile se lo sposti, sotto il legno appare più chiaro,in effetti il legno si "abbronza".
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 04/03/2016 ore 15:12:24
Mamma mia Claes!! Quanta carne al fuoco. Cercherò di sintetizzare al massimo per non annoiarvi con dati e statistiche: Il vecchio Leo, diminutivo di Leonidas, cominciò la sua attività già negli anni 30 come riparatore di radio, ma il suo cuore batteva per la musica molto più forte del volume delle radio che riparava e voleva dare di più. Negli anni 40 cominci' a progettare amplificatori e sviluppò il prototipo di un'Esquire che oggi è conosciuta come "Snake head" per via della forma della paletta, che differiva dalla suddetta Esquire anche per la circuitazione semplificata. vai al link Vi allego il link di questa riedizione del C.S. Fender, giusto per darne un'idea a chi lo sente per la prima volta. Il successone ottenuto con dapprima la Tele, poi nel 54 con la Strato e nel frattempo anche con I vari bassi e chitarre che per motivi di tempo e spazio non sto ad elencarvi, mossero un certo "Hipe" intorno alla figura di Leo e del suo shop. Di fatto aveva riscritto la storia con un lavoro di falegnameria e semplici quanto geniali circuitazioni, che avrebbero per sempre cambiato il corso della musica. Detto fatto, la CBS che era all'epoca una potente multinazionale con forti interessi nella musica bussò alla porta del "nostro" con un'offerta che se non vado errato, si aggirava intorno ai 13 milioni di verdoni!!!!!! Voi cosa avreste detto al posto suo?? Per darvi un'idea del potere d'acquisto all'epoca (si parla del 1965) vi dico che la stessa CBS l'anno prima aveva chiuso un'operazioncina commerciale da 11 milioni di dollaroni per annettere alla sua scuderia i New York Yankees. Inutile dire che Leo ha fatto decisamente un "fuori campo" , giusto per restare in tema. Ahimè quando la produzione viene massificata, solitamente la qualità ne risente e la storia Fender non fa eccezione, quindi le logiche commerciali presero il sopravvento per la scelta dei materiali che tuttavia rimangono di ottima qualità fino ai primi anni 70 per subire un drammatico tracollo nella seconda metà. Tutto ciò tuttavia non ci deve indurre a credere che tutto faccia schifo. Anzi, si possono reperire strumenti fantastici e per di più risparmiando bei soldoni. Certo che dal punto di vista collezionistico la distinzione tra pre e post CBS è netta. Naturalmente Leo aveva ancora voglia di fare, ma considerato che i brevetti non erano più suoi dovette inventarsi qualcosa e quando hai raggiunto l'apice è oggettivamente difficile superarsi e l'esperienza Music Man e G& L non pagarono per quanto il vecchio si aspettava... forse immeritatamente perché erano ottimi strumenti e ottimi ampli. La CBS mollò la presa nel 1985 quando di fatto le redini dell'azienda ,trasferitasi nel frattempo a Corona, passarono nelle mani di Bill Schultz che ne era già stato presidente fin dall'81 ma che sbolognò le partecipazioni CBS solo nell'85 grazie all'aiuto di una cordata di imprenditori. La cifra che riuscirono a rapinargli, dopo aver quasi affossato il marchio fu di 12 milioni e mezzo di dollari. Un potere d'acquisto inferiore a i 13 sborsati 20 anni prima ma pur sempre una cifra di rispetto. Le ragioni di tale cessione erano ovviamente commerciali.
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di rollo5100 [user #28890]
commento del 05/03/2016 ore 21:57:37
La Fender è come l'Iphone tira tira perchè la media della gente capisce poco e fa la fortuna di pochi.
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