VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Vecchia Signora dall'oriente: Epiphone Les Paul Custom Yamano Gakki
Vecchia Signora dall'oriente: Epiphone Les Paul Custom Yamano Gakki
di [user #42888] - pubblicato il

Le vecchie produzioni Epiphone possono riservare gradite sorprese per gli amanti del vintage a basso costo. Una Les Paul con qualche anno sulle spalle può rivelare nobili natali e un suono niente male, a riprova che l'abito non sempre fa il monaco.
Qualche settimana fa ho acquistato una curiosa chitarra Epiphone Les Paul Custom.
Inizialmente ho avuto alcune difficoltà a capirne la provenienza. Sulla parte alta della paletta è riportato un seriale a sette cifre senza lettere mentre sulla parte bassa della stessa è presente una piccola etichetta adesiva di color nero e oro con la scritta "Made in Japan".
I potenziometri e i pickup sono marchiati Cor-Tek, quindi fanno riferimento alla produzione Cort di origine Coreana.
 
Vecchia Signora dall'oriente: Epiphone Les Paul Custom Yamano Gakki

In internet inizialmente non ho trovato alcun riferimento che identificasse questa tipologia di seriale.
Ho scritto in seguito alla Epiphone, la quale afferma che la chitarra è del 1994, ma in quegli anni la produzione Made in Japan è alquanto confusionaria ed è impossibile anche per loro dare la certezza della sua provenienza, cosa davvero triste.
Affinando le ricerche, sono finalmente venuto alla risoluzione dell’enigma.

Dal 1994 al 1997, queste chitarre sono state costruite negli stabilimenti Yamano Gakki: gli stessi delle produzioni Orville. Fatte fondamentalmente per il mercato interno, hanno caratteristiche davvero singolari, di cui riporto le più importanti.

Realizzato in fabbrica Fujigen per Yamano-Gakki.
Il numero di serie ha sette cifre senza lettere.
ID: serigrafia "Made in Japan" sulla paletta oppure piccola etichetta black & gold "Made in Japan" sulla paletta.
Corpo in mogano con impiallacciatura in acero, manico bolt-on manico in mogano con tastiera in palissandro e intarsi a blocchi. Paletta con split-diamond, intarsio logo Epiphone. Coperchio del truss rod a tre viti, 22 tasti medio-larghi,  scala da 24.75".
Variazioni attacco manico-corpo: tre viti con una visibile (ricoperta di guaina di gomma sul retro della chitarra) oppure due viti con la colla al posto di terza vite (senza viti visibili).
Selettore a tre vie, hardware cromato, meccaniche Gotoh SD91-SL deluxe stile vintage.
Elettronica installata da Cor-Tek (Corea), due pickup humbucker PowerSound Cor-Tek (PSLP), potenziometri Cor-Tek.
Colori Ebony (EB) e Alpine White (AW).
 
  Vecchia Signora dall'oriente: Epiphone Les Paul Custom Yamano Gakki

Passando alla parte tecnica, la chitarra è davvero un bello strumento. Le impressioni prendendola in mano sono di gran solidità e peso, con qualità dei materiali e liuteria davvero di ottimo livello. L’action è molto bassa senza minimamente creare noiose "fritture" o punti afoni nei bending estremi.
La paletta è la classica Epiphone (non la paletta libro di Gibson) la quale dona, a mio parere, una gradevole resa estetica con effetto Vintage. L’impiallacciatura è di ottima qualità.

Il suono pulito è un po' più aperto rispetto al classico Gibson e meno definito. Sul distorto lo strumento esprime veramente il meglio e i pickup hanno una potenza e un'aggressività degna delle migliori chitarre rock.
 
Ora arriva il bello: sono felice possessore di una Gibson Custom Shop Black Beauty del 1978 e devo dire che la piccola Epi venuta dall’oriente ne potrebbe anche reggere il confronto, perdendo essenzialmente sulla qualità dei pickup. Questo, se in parte mi fa piacere, dall’altra mi lascia molto perplesso in quanto la differenza del valore dei due strumenti è decisamente importante.
 
Vecchia Signora dall'oriente: Epiphone Les Paul Custom Yamano Gakki

Sono un estimatore degli strumenti anni '70/'80/'90 made in Japan, e non è la prima volta che mi ritrovo in mano copie superiori alle originali, (la migliore Les Paul che abbia mai tenuto tra le mani è una Yamaha SL 700S Studio Lord del 1977), ma in questo caso una sottomarca Gibson che tiene testa all’originale è davvero "fastidioso".
In conclusione, devo dire che queste serie Yamano Gakki, le quali hanno caratteristiche abbastanza singolari, sono strumenti che meritano tutto il rispetto dovuto alle sorelle maggiori.
 
ndr: la seconda e la terza foto nell'articolo sono di repertorio e non fanno riferimento al preciso esemplare raccontato.
chitarre elettriche custom epiphone gli articoli dei lettori les paul vintage
Nascondi commenti     17
Loggati per commentare

di yasodanandana [user #699]
commento del 21/03/2016 ore 09:34:19
è normale … una chitarra che costa cinque volte rispetto ad un'altra non è cinque volte meglio ma un pò meglio ..

oltre a ciò, a mio parere, la les paul custom è una chitarra pregiata ma non necessariamente gradevole. Personalmente sono ispirato molto di più da strumenti più brillanti e con più attacco, quindi può darsi benissimo che una chitarra che abbia tali caratteristiche mi persuada di più anche se meno ricca e accurata della gibson ..

"Il suono pulito è un po' più aperto rispetto al classico Gibson"

quando dici così, capisco che anche io rischierei di gradire di più la epihone
Rispondi
di Puma1976 [user #42888]
commento del 21/03/2016 ore 18:25:06
normale più o meno.....
credo che una chitarra che costa 5 volte tanto, dovrebbe perlomeno fare la differenza, non essere solo un po' meglio!!!
Sono il primo a dire che tale differenza nella realtà è molto meno evidente di quanto si crede nell'immaginario comune, ma questo a mio parere rasenta il ridicolo.
Se compro una Fender Masterbuilt, e questa suona "un po' meglio" della Squier Classic Vibe, e la liuteria è paragonabile, mi sento leggermente preso in giro!!
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 21/03/2016 ore 18:47:16
"Sono il primo a dire che tale differenza nella realtà è molto meno evidente di quanto si crede nell'immaginario comune"

appunto.. la chitarra pregiata è un pò meglio di quella economica, non quanto il divario di prezzo farebbe superficialmente immaginare ..

ti piace litigare ma stiamo dicendo la stessa cosa :-)
Rispondi
di Puma1976 [user #42888]
commento del 21/03/2016 ore 19:19:31
Figurati, non mi piace litigare, ma tengo a puntualizzare il mio punto di vista... :-))
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 21/03/2016 ore 20:29:15
non c'è problema, notavo solamente che stiamo dicendo la stessa esatta cosa in termini leggerissimamente differenti
Rispondi
Loggati per commentare

di MatteoTo [user #43243]
commento del 21/03/2016 ore 10:58:06
Bellissima chitarra! Adoro le copie più degli originali... Il mercato degli strumenti usati riserva sempre delle chicche inaspettate e ben fatte.
Rispondi
di Puma1976 [user #42888]
commento del 21/03/2016 ore 18:28:22
Devo dire che c'è copia e copia....
oggi il mercato del Vintage made in Japan cerca di vendere lucciole per lanterne...
Verissimo che alcune produzioni giapponesi sono qualitativamente pari o superiori delle originali, e le acquisti a meno della metà, ma poi esiste anche la "rottameria".
Ormai anche strumenti, già molto scarsi all'epoca, quali ad esempio Tamaki, Hondo, Cimar, Maison, vengono venduti a prezzi assurdi.
Rispondi
di rockit [user #11557]
commento del 21/03/2016 ore 19:54:57
Verissimo quello che dici... Nel caso in questione però farei notare che la chitarra è molto probabilmente una della serie elitist, che epiphone mise sul mercato qualche anno fa: chitarre di ottima fattura che si facevano pagare adeguatamente, da nuove viaggiavano si 1400 euro, comparabili alle Gibson standard, non è che le regalassero :) quindi non mi sorprende che un esemplare di quella serie regga il confronto.
Rispondi
di Puma1976 [user #42888]
commento del 21/03/2016 ore 20:41:37
Se fosse la Elitist sarei d'accordo al 100%, ma in realtà si tratta di un modello probabilmente destinato alla sola distribuzione Giapponese. Le yamano Gakki hanno caratteristiche molto singolari, tra cui il sistema Bolt on a tre viti. Credo che fossero delle orville (erano prodotte nello stesso stabilimento e negli stessi anni) marchiate Epiphone.
Rispondi
di rockit [user #11557]
commento del 22/03/2016 ore 09:18:26
Giusto, mi sono fatto ingannare dalle foto in cui pareva un attacco incollato...ma con un po' di ricerche vedo che in realtà sarebbe un avvitato, con tacco molto grosso e una sola vite di tenuta, stranissimo.
In ogni caso alcune chitarre giapponesi che reggono il confronto con Gibson ci sono, conosco bene le Ibanez Artist degli anni '80 e sono praticamente indistinguibili da molte Les Paul coeve, quando ho provato qualche Yamaha SG ho sempre trovato ottimi strumenti...però tutte queste sono chitarre che erano il top di gamma e si pagavano anche abbastanza, non legnacci.
Quando invece vedo Cimar proposte a 250 euro, copie LP con manico avvitato a 500, o anche le squier coreane a 300 euro (ce l'ho, le conosco bene, e so bene che se costavano 400mila lire nuove un motivo c'era) mi chiedo se ci sia qualcuno che ha perso ogni contatto con la realtà.
Rispondi
di Puma1976 [user #42888]
commento del 22/03/2016 ore 11:30:22
Il manico della epi ha tre viti di tenuta, con due varianti, una ha la vite nascosta dal Top (questa) e l'altra invece è a vista. Il sistema a viti a mio parere non è peggio ne meglio della colla, ma solo differente. In realtà alcune Ibanez Les Paul anni 70 con manico avvitato a 4 viti, suonano alla grande.
Rispondi
di MatteoTo [user #43243]
commento del 21/03/2016 ore 22:09:5
Hai ragione davvero ... Chitarre di compensato vendute a peso d'oro perché ormai "vintage"...
Rispondi
di JFP73 utente non più registrato
commento del 21/03/2016 ore 22:18:32
Le altre non le conosco ma la mia strato Maison suona molto bene. Non so dirti quanto peggio di una masterbuilt ma suona bene
Rispondi
di Puma1976 [user #42888]
commento del 21/03/2016 ore 22:40:55
...io ne ho un pessimo ricordo. A metà degli anni 90 le trovavi anche nei centri commerciali e te le tiravano dietro. Pessime rifiniture e pessima liuteria, per non parlare dell'elettronica improponibile.
Questa è la mia soggettiva esperienza
Rispondi
di JFP73 utente non più registrato
commento del 21/03/2016 ore 22:50:3
La mia è l'unica che ho visto a giro quindi la mia esperienza è sicuramente molto limitqta. La vendeva uno dei negozi storici di Firenze e ai tempi costava nuova sulle 700000 lire. Non è eccellente ma problemi evidenti di liuteria non ne ho riscontrati
Rispondi
di ElMes [user #12892]
commento del 22/03/2016 ore 10:13:24
confermo,le Maison pre 90 erano praticamente fatte a mano da un piccolo laboratorio,poi il marchio è stato comprato dalla Yoojin(se non sbaglio) e la qualità è andata a farsi friggere,tanto da farle sparire.
Ho una copia di LP Custom della Maison che all'epoca costava sul milione e 4 (di Lire),confrontandola con un paio di Gibson perde solo nell'hardware,ma la liuteria è più che buona. il modello della mia è questo: : vai al link
e ho pure trovato un video in italiano...adesso me lo guardo vai al link
Rispondi
di Puma1976 [user #42888]
commento del 21/03/2016 ore 22:58:14
La storia Maison è un po' complicata. Nel fine anni 80, la produzione coreana Maison è stata di buon livello, ma in seguito all'acquisto da parte della yojiin, le chitarre iniziarono a subire una involuzione della qualità, fino ad arrivare ad essere legna da ardere. Inizialmente Maison era una piccola ditta semiartigianale, in seguito diventò distributore di chitarre economiche. Non ricordo di strumenti Maison da 700 mila lire, ma piuttosto di strumenti intorno alle 200 - 300 mila lire
Rispondi
Altro da leggere
In video le rarità vintage del museo Martin Guitar
Manuale di sopravvivenza digitale
Theodore Standard: la Gibson perduta di Ted McCarty diventa realtà
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
American Series: la Soloist USA con due EMG in duplice versione
I main highlight del catalogo Epiphone 2024
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?
Massa, sustain, tono e altri animali fantastici
Ho rifatto la Harley (Benton ST-57DG)




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964