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Nobiltà decadente: la Black Beauty del 1971
Nobiltà decadente: la Black Beauty del 1971
di [user #43441] - pubblicato il

L'epoca Norlin è ricordata da alcuni come un momento oscuro della storia Gibson, ma molte rock star non la pensano così. È la storia della Les Paul Custom del 1971, il brutto anatroccolo delle Black Beauty preferito da molti grandi della sei-corde.
La storia che vi sto per raccontare è quella di una grande incompresa, colei che nell'immaginario di casa Gibson avrebbe dovuto svettare fra tutto il panorama delle chitarre elettriche: sua maestà la La Les Paul Custom.
 
Nata e pensata proprio dal nostro amato Les, era di un'eleganza e di una classe ineguagliabili e, mi si conceda, a oggi ineguagliate. Nasce nera lucida come scarpe di vernice sotto lo smoking, con un tripudio di binding ovunque. Manico, cassa, paletta... una goduria per gli occhi, ma non basta: tastiera in ebano, riccamente decorata con intarsi di madreperla e decorazione a diamante sulla paletta. Ne volete ancora? Hardware dorato e P90 in alnico con una pacca da paura.
Siamo nel 1954 e l'acquisizione del gioiello richiede la "donazione di un rene", ma signori miei, che pezzo! Non parliamo poi dell'avvento degli humbucker. Nel '59 ne lanciano sul mercato anche una versione a ben tre pickup, lusso a non finire.
"Quindi?" Direte voi. Quindi non basta. Sì ok, bella, anzi bellissima. Però, se non si suona a un matrimonio o a Buckingham Palace, di tutto questo lusso si può anche fare a meno. E poi non si vede il legno! Vuoi mettere con le nuove sunburst? E poi suona scura! E poi l'hardware dorato è pacchiano e nel tempo si ossida e sbiadisce. E poi guardandola bene, sì ok, carina, ma in TV o ti vesti di bianco o non si vede. Insomma amici, per farla breve, sapete come sono i chitarristi: non la trovano mai pari.
Ok bella, elegante, tutto quel che vi pare, ma non incontra mai i favori indiscussi della massa.
 
Nobiltà decadente: la Black Beauty del 1971
 
La produzione si interrompe alla fine del 1960, anche se ho sentito di alcune che sforano nel 1961. Se sia vero non ve lo so dire, però l'ho sentito.
Come per le sorelle si passa per la fase SG, con alcuni modelli da lacrime a gli occhi, e nel '68 si ricomincia. La reintroduzione è di alto livello e a grande richiesta.
La Custom torna più in forma che mai e la fame di Les Paul che si è creata nel frattempo ne fa un best seller. Ma non dimentichiamoci che siamo in piena era Norlin e bisogna far quadrare i bilanci. Parola d'ordine: Non si butta via niente (come il maiale) e quindi giunti al giro di boa degli anni '70 scattano volute da palazzo rococò, paletta larga, "made in USA" stampato sul retro, numeri di matricola buttati lì come in una partita a dadi, senza un criterio ben definito e il micidiale e odiatissimo pancake.
Parliamo di pesi? Si passa spesso la soglia dei 4-4,2Kg, che è generalmente ritenuta accettabile, e si sale fino a 5,5Kg e in alcuni casi, nel finire degli anni '70, si va quasi a sfiorare i 6Kg.
Insomma parliamo di asce da power lifter più che di chitarre da suonare tutti i giorni.
 
Per fortuna, nel rock e più tardi nel metal la nostra viene capita e apprezzata lo stesso, sennò magari oggi ero qui a citarne l'elogio funebre. Invece no, la Les Paul Custom è ancora fra noi, più viva che mai e con fior di riedizioni e tributi a esaltarne il ruolo nella storia della musica moderna.
 
Nobiltà decadente: la Black Beauty del 1971
 
In tempi recenti, il vostro amabile Big Giorgione è entrato in possesso di una Cenerentola della Norlin Era, più in forma che mai e con mojo da vendere, ed è giunta l'ora di parlarne un po' cercando di scatenare nuovamente la vostra curiosità.
 
Come sempre, la signora porta su di sé i segni di numerose battaglie, ma rimane un legno da guerra! Non mi dilungo sulla cifra di acquisizione che in linea con i tempi attuali, seppur non richiedendo l'espianto di un organo, diciamo che non è arrivata in regalo.
L'hardware è ovviamente sbiadito ma, a differenza di altre sorelline nate prima e anche dopo, questa ha il metallo sottostante che è diventato di un grigio scuro tipo piombo, che tira al nero, ed è questa una caratteristica tipica delle Custom dal '69 al '71-'72 per la conformazione della lega metallica con cui erano costruiti il ponte e lo stop tail.
 
Nobiltà decadente: la Black Beauty del 1971
 
L'ebano della tastiera è una favola e la chitarra alla fine pesa 4,1Kg. Non è l'inferno per chi vuole imbracciarla spesso, ma la vera caratteristica che contraddistingue questa chitarra e in particolare l'annata 1971 è che, a differenza di quel che ci si aspetta da una Custom, il suono è chiaro e potente come in una Standard, ricco di armonici e molto equilibrato, il che la rende perfetta per qualsiasi uso se ne voglia fare. Questa è una caratteristica che si riscontra con una certa regolarità solo in questa annata e la differenzia dal branco.
Le meccaniche "waffle" compiono egregiamente il loro dovere, nonostante i 45 anni di età. La tastiera è stata rifatta (bene) qualche anno fa e quindi non ha più i tasti "fretless wonder" che dovrebbe avere. Pazienza, in compenso ha ancora il suo astuccio originale, un po' provato, ma meglio che niente.
 
 
Alla fine queste Gibson subiscono tantissime critiche come se fossero dei veri bidoni. Invece, io che ce le ho, vi devo sinceramente dire che sono chitarre da rock pazzesche e che comunque vanno veramente alla grandissima.
 
 
Alla fine, se ci pensate, negli anni '70 fior di rockers - da Ace Frehley con la "Budokan" a Randy Rhoads con la Custom bianca, passando per Mick Ronson con la Custom nera e top sverniciato a Marc Bolan con la sua Standard arancione con il manico di una custom nera - hanno usato Custom della Norlin Era.
 
 
Il rock è pieno di musicisti che ne hanno fatto la loro "weapon of choice". Con i suoi 4,1Kg, la mia vecchia signora si suona che è un piacere. Il manico in tre pezzi, è una roccia, non si muove neanche se la suoni sotto la doccia.
 
 
Non mi dilungo sui patent number, che sono a mio avviso i migliori pickup di casa Gibson, talvolta meglio anche dei PAF che non sempre ho sentito suonare bene. Si rientra però nel campo delle opinioni e, si sa, ognuno ha le sue.
chitarre elettriche custom gibson les paul vintage
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di dale [user #2255]
commento del 13/04/2016 ore 09:25:10
Bella, complimenti.
Io ne ho una del 1980, ai tempi in cui l'ho presa,(fine anni '90) i compagni mi prendevano in giro perchè era "vecchia", ora si è molto rivalutata, io la trovo una chitarra molto buona, con un manico e una suonabilità che non ho trovato nemmeno su modelli più prestigiosi.
Le vorrei rifare l'elettronica, ma per ora la tengo così, che non la sto usando molto.
Però è la classica chitarra che mi terrò fino a quando esisterò su questa terra.
I miei p.u. vanno davvero bene, una volta li ho sostituiti con Duncan 59+PG ma sono presto ritornato alla conformazione originale.....
Auguri
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 13/04/2016 ore 22:18:23
Ottima scelta. Gli anni 80 sono anni di ripresa e la Les Paul che possiedi è destinata a un sicuro rialzo. Ricordalo a gli amici di allora e già che ci sei chiedigli come stanno le loro chitarre a punta, tanto di moda allora quanto invendibili oggi...Ahahah
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di dale [user #2255]
commento del 14/04/2016 ore 00:12:38
Diciamo che ai tempi l'avevo presa solo perché non potevo permettermi una LP nuova.
Però l'ho rivalutata molto, con l'esperienza ho capito che è una grande grande chitarra.
Mi piacerebbe paragonarla alla tua.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 14/04/2016 ore 07:21:10
Se passi dalle mie parti, una birretta e una prova comparativa sono sempre a disposizione.
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 14/04/2016 ore 09:27:39
che bellezza grazie giorgio!!
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 14/04/2016 ore 19:00:07
Per condividere la nostra passione , la mia porta è sempre aperta e ti dirò di più, grazie alla credibilità che negli anni mi sono creato possiamo avvalerci dei più importanti negozi della mia zona per fare prove con più amplificatori e gustarne le differenze; giacchè in amicizia ho libero accesso.
Rispondi
di giax87 [user #43303]
commento del 13/04/2016 ore 09:27:15
Ciao,
domanda, che pickups monta la vecchietta? 490T e 490R o custom gibson?

Grazie

Gianni
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 13/04/2016 ore 10:58:4
Negli anni '70 non esistevano nè i 490 nè il concetto di Custom Shop...Quella è roba da anni '90...;)
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 13/04/2016 ore 22:19:25
Monta i patent number stickers in alnico. Evoluzione dei P.A.F. ma a magnete corto
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 13/04/2016 ore 09:34:27
immensa delusione.. la presi soprattutto per il look e perchè ce l'avevano i "vip", ero giovane, superficiale..
Cupa e pesante.. qualsiasi chitarra provassi in alternativa mi risultava migliore.. me ne liberai dopo una decina d'anni, non la rimpiango nemmeno un pò.
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 13/04/2016 ore 13:50:43
io pure..con in aggiunta il fatto che dopo tre anni il binding ha virato al giallo cupo quasi avesse trent'anni...venderla è stata una liberazione...mai più sfiorato una gibson in vita mia alla facciaccia loro.
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 13/04/2016 ore 14:02:56
Cosa ti perdi....
:-)
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 13/04/2016 ore 14:09:02
eh...ci ho rimuginato sopra un bel po di tempo..ma la vita è una sola.. i soldi sono quel che sono e in questo campo se prendi una fregatura (ed una fregatura da les paul custom è dolorosa...soprattutto in giovane età..) il dolore viene scolpito a fuoco vicino al nome del brand......eh ma la 175 allora che jazz fai...Heritage h575 e afanmaz Gibson nuovamente :-)
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di nawa utente non più registrato
commento del 13/04/2016 ore 14:32:3
ne ho avuta una da giovane, in prestito. ricordo pessimo. pesante, inutile, fangosa. Ne ho trovata una adesso del 71/72 e l'ho riscoperta totalmente. brillante, sciccosa anche se maltrattata, la selezione dei tre pick-up totalmente demenziale adesso la trovo veramente azzeccata anche se un po' snob. Ricordo a tutti che le posizioni erano manico, medio+ponte, ponte. una follia. Perché il giudizio diversissimo dopo trenta anni? cambiati gli amplificatori? le mie orecchie? le corde? boh... adesso suono solo seduto quindi il peso non è più un problema (come non lo è mai stato per Fripp, mai apparso in piedi su una foto). Il problema della black beauty è che ce l'hanno avuta veramente tutti, da jim hall a pino daniele. come fai a non amarla. Per il resto, d'accordissimo con te. in cu...o alle gibson :-)
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 13/04/2016 ore 14:42:34
ma non solo ce l'hanno avuta praticamente tutti ma secondo me è una delle solid body più belle ed accattivanti mai prodotte..esteticamente non puoi che innamorartene..è perfettissima e se gli levi il batti penna diventa ancor più "fine"..ma se capiti sul pezzo sbagliato nell'età critica scatta l'imprinting negativo (scientificamente dimostrato...) e afanmaz Gibson again :-)
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di nawa utente non più registrato
commento del 13/04/2016 ore 14:50:25
infatti dai 18 ai 50 anni mai avuto una Gibson. e pure questa dopo il restauro cercherà una nuova casa. sono totalmente d'accordo sull'imprinting, nel bene e nel male... è il motivo per cui amo i catorci italiani. sono stati le mie prime chitarre quando già non le voleva nessuno e non riesco a odiarli.

Comunque al posto di biggiorgione, cambierei subito ponte e attacca corde. Inoltre nel mio personale bestiario delle chitarre una les paul custom nera è un altro modello rispetto alle altre custom. già quella con le cornici bianche di Peter Frampton mi disturba un poco.
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 13/04/2016 ore 22:40:31
Vi vedo belli aggressivi. Tra te e Eugenio avete "tirato colpi duri". Mi piace quando la discussione si movimenta. D'altra parte il dualismo amore/odio per le Gibson di quel periodo è storia ben nota e ci sta tutto. Tuttavia resto dell'idea che ogni chitarra fa storia a sé e tutte vanno provate. Trovo un tantino estremo Eugenio quando per una chitarra che lo ha deluso scarta tutta la produzione Gibson. Mi verrebbe da chiedergli se dopo una delusione amorosa sia diventato gay....se la proprietà é transitiva... Ahahah. Eugenio, sto scherzando!! Per il discorso di cambiare ponte e stop tail, siamo su lunghezze d'onda differenti, pensa che la mia attenzione è stata attirata proprio dallo stop tail. Adoro le chitarre vissute perchè hanno qualcosa da raccontarmi...e di solito suonano meglio. I catorci italiani, sono chitarre di grande dignità, che apprezzano più all'estero che da noi e che hanno solo avuto meno fortuna perchè siamo un popolo di pecoroni. Ma questa è solo la mia opinione.
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 14/04/2016 ore 00:01:11
no no..non è un rapporto amore odio o di appartenere ad un fanclub o ad un altro..
Gibson è mezza storia del rock e tre quarti del jazz (chitarristico..claro..) quindi fa un po te come si debba parlare di Gibson in un ottica non personalistica..solo più che benissimo..mettila che è una questione di karma...alle divinità Gibson repelleva che io suonassi una loro creazione..e chi sono io per ribellarmi a loro :-)
anche se periodicamente mi rammarico di non poter sostenere fisicamente l'alternativa gay il paragone non regge ..con la fender sei sempre nelle victoria angels...eh :-)
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 14/04/2016 ore 07:27:22
Beh, se apprezzi di più le Fender,con me sfondi una porta aperta. Io sono appassionato di entrambe le famiglie. Solo che , senza nulla togliere a casa Fender, le Gibson sono chitarre di liuteria mentre Fender è più "falegnameria". Di ottimo livello, ma falegnameria.
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di nawa utente non più registrato
commento del 14/04/2016 ore 08:42:33
"Bisogna fare chitarre senza i crepuscolarismi, senza il naturalismo di stampo ottocentesco, i vibranti slanci di retorica fasulla, l’intimismo sgradevole che alberga in tutto quello che considero come la peste: intarsi, binding, top fiammati, manici incollati."
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 14/04/2016 ore 12:53:45
OT doveroso: complimenti per la Strato apocrifa, è bellissima!
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di nawa utente non più registrato
commento del 14/04/2016 ore 13:21:44
grazie per la curiosità. potenza di google e delle false auto-citazioni. La telecaster apocrifa sta venendo ancora meglio :-)
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 14/04/2016 ore 13:42:15
Spero allora in un prossimo articolo sulle due oulupines :-)
(e comunque le vere citazioni sono tutte auto-citazioni, ma non divaghiamo...)
Adesso chiudo l'OT, sennò mi bannano ;-)
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 14/04/2016 ore 18:47:31
Amico caro, ti sento un po' estremista, con una sarcastica vena polemica. L'apprezzo molto. Movimenta la discussione. Tuttavia se posso permettermi, esprimi personali opinioni che per quanto rispettabili, poichè giustamente ognuno ha i suoi gusti, sono per le medesime ragioni, opinabili ancorchè fortemente discutibili. Se parliamo di liuteria, che tu lo possa gradire, o meno, dei canoni prestabiliti ci sono e criteri costruttivi più ricercati, rappresentano un plus valore, che per altro vale in tutti i settori. Tu puoi dirmi che una mercedes di serie è meglio di una Rolls fatta a mano, ma la Rolls fatta a mano è valutata di più. Puoi dirmi che uno Zenith El Primero è di fatto come un Rolex Daytona, ma di fatto il Rolex rimane il Rolex. Una Fender può essere e, spesso è meglio di una Gibson, ma la liuteria di casa gibson è comunque più pregiata. Questo prescindendo dai gusti soggettivi.
Rispondi
di nawa utente non più registrato
commento del 14/04/2016 ore 19:09:10
amico mio, sarcasmo no di certo e neanche polemica sterile. certamente estremizzo ai limiti ma so di potermelo permettere tra persone ironiche e garbate. io amo tutte le chitarre, nessuna esclusa. detto questo tra una Ferrari e una Porsche preferisco la Porsche. bazzico con chitarre dell'800 e violini, oltre a splendide acustiche. so cosa è liuteria e cosa no. e preferisco "cosa no" :-). Considerare una chitarra elettrica come la telecaster (o la Les Paul) secondo i criteri della liuteria significa sminuirne il valore. Ripeto, ho la stessa tua chitarra, e questo taglia la testa al toro delle polemiche. Che tu possa venire a Roma comodamente in Rolls è scontato, che sia più divertente farlo con una 124 spider è la mia opinione. potrei commentare i tuoi articoli con "bellissima! complimenti! bravo!". ma poi il tempo come lo passiamo? Tu parli di falegnameria, io parlo di design industriale; siamo agli antipodi. Non capisco perché mi rinfacci sempre la soggettività... un abbraccio e a incontrarci presto di persona.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 15/04/2016 ore 00:36:50
Come ti dico sempre , mi diverto a chiacchierare con te perchè apprezzo i tuoi interventi che sono garbati e mai banali e se anche non abbiamo le stesse idee su tutto ci divertiamo a dirlo e scambiarci le rispettive riflessioni. Mi sembra di aver capito che sei di Roma. Se mi capita di passare , avendo il tempo, contaci. Anzi se mi riesci a far vedere un po' di chitarre o violini del 19 secolo sarei felicissimo. Sulla liuteria di casa Gibson ci sarebbe moltissimo da dire. In questa sede stiamo parlando di una chitarra di massa e quindi la tua osservazione sul design industriale potrebbe starci, a patto di considerare la Les Paul singolarmente,avulsa da ogni contesto. Mi spiego meglio: La Gibson è una ditta che affonda le sue radici nell'800 e ha prodotto chitarre acustiche ed arched top di qualità sopraffina,per non parlare dei banjos e dei favolosi mandolini; poi si è adattata alle richieste di mercato producendo chitarre a larga diffusione,ma il suo know how sulla materia direi che è indiscutibile e si riflette anche in un prodotto di largo consumo. Storia differente per la Fender, figlia di un'idea geniale di un perito elettronico, che ha indovinato la combinazione perfetta, pur tuttavia avendo un background di natura completamente diversa e non certo liuteristica. Penso che detto così potremmo trovarci d'accordo...
Rispondi
di nawa utente non più registrato
commento del 14/04/2016 ore 08:45:09
non facevo una questione estetica. ma ponte e stop-tail sono di una lega indegna. la sostituzione giova parecchio alla chitarra e non intacca l'originalità. avendone una identica, ma a tre pick-up, non vedo l'aggressività, anzi, è solo amore :-) son belle chitarre ma migliorabili. Il più grande difetto delle Gibson è la scala corta :-)
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 14/04/2016 ore 18:54:13
Si ritorna a valutazioni di grande soggettività. Se lo cambi per montarne uno nuovo, la differenza è più che altro estetica, dal punto di vista sonoro uno stop tail nuovo non è migliore, è solo nuovo. Se parliamo di originalità, "ça va sans dire" se togli il suo, togli originalità. Sulla scala corta ritorniamo a valutazioni personali, per me se sai suonare non c'è grande differenza. Io per quel po' che so fare non sento alcuna differenza. Al limite sono dell'avviso di Muddy Waters, più il manico è spesso, più la pasta sonora ne gode. La scala per me non fa differenza.
Rispondi
di nawa utente non più registrato
commento del 14/04/2016 ore 19:17:35
risposta più tecnica e oggettiva. La lega di zama usata sull'originale è più morbida dell'alluminio. SE e solo SE si preferisce migliorare l'attacco la sostituzione è giustificata. I pezzi originali rimangono nella tasca della custodia e l'intervento è reversibile. come cambiare ruote all'auto d'epoca. La scala corta, oltre a influire soggettivamente sullo spazio che sia ha per suonare, influisce oggettivamente sul timbro e sulle armoniche generate. Io, per i miei gusti, trovo che la scala più lunga sia più coerente con i generi che di solito suoniamo con queste chitarre. Non ne faccio una questione se una sia meglio dell'altra, cerco di esporre il mio punto di vista. come ruote motrici posteriori contro ruote motrici anteriori. ci sono pro e contro.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 15/04/2016 ore 00:21:
Ora trovo ineccepibile la tua osservazione. Ribadisco che io, amo entrambe le scale e la mia ritengo suoni molto bene così come è, rispetto tantissimo la tua opinione.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 13/04/2016 ore 22:25:44
Eugenio, una rondine non fa primavera. Massimo rispetto per le tue scelte ma un campione di 1 a livello statistico non ha un peso particolarmente rilevante.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 13/04/2016 ore 22:22:53
Di che anno era yaso? Dalla descrizione non una '71. Sembrerebbe più una chitarra dal 73 al 77 che avevano il suono cupo e pesavano un sacco. In effetti, non necessariamente un difetto. Diciamo una caratteristica..
Rispondi
di CriRock [user #6109]
commento del 13/04/2016 ore 09:38:34
Ne ho una del 90. L'ho usata tantissimo e l'hardware ormai è stinto, anche se ha "solo" 26 anni. Ha i tasti originali, che non sono il massimo della comodità, soprattutto se per "correre" sulla tastiera. Forse chi ha rifatto i tuoi voleva uno strumento più veloce. Pero' sull'estetica non si discute, per me è la più bella chitarra solid body mai costruita. Ma come sempre sono opinioni personali.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 13/04/2016 ore 22:41:37
Mettiamola così: a noi piace!
Rispondi
di CriRock [user #6109]
commento del 14/04/2016 ore 15:01:56
E anche tanto! :)
Rispondi
di Tom Anderson [user #2700]
commento del 13/04/2016 ore 09:53:05
Recensione davvero perfetta, concordo dall'inizio alla fine.
Questa cosa del 71 in particolare l'ho riscontrata anche io, ma in tutto ne avevo provate poche, e chissa che non fosse un caso.
Alla fine presi una 70, che a differenza della 71 suonava ancora più grossa e ancora più incazzata, una specie di cannone, con una tonnellata di mediobasse, pero' sempre molto molto aperta. Tra strato e quella c'erano due tacche di volume di differenza sull'ampli, impressionante come spingeva, ma mai ingolfata.
Da pirla l'ho poi venduta. Sai che novità..

Chitarre reattive, veloci, asciutte. Il pancake ha il suo perchè, lo preferisco di gran lunga sulle custom (infatti concordo sui Pat..) che sui P90 e minihb, che schiariscono troppo, la costruzione così rigida rende il suono gia' molto schioccante di suo.
Hard rock e suoni clean/jazz non temono confronti sulle custom 70/74.
Certo, per il rock/blues anni 60, trovo la classica tipologia costruttiva lespaulliana 50s più desiderabile e senza dubbio più adatta, sa dare più sfumature di tocco, eppure molti musicisti riescono benissimo a dire la loro anche in quello con le vituperate early 70s.
Bravo!
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 13/04/2016 ore 22:53:35
Alla fine , dopo tanti anni e tantissime chitarre, ritengo che sia sempre l'aspetto soggettivo più che quello oggettivo a far parlare le persone. Se guardiamo la cosa asetticamente e senza metterci "del nostro", paradossalmente le chitarre di quel quadriennio, così largamente vituperate, sono "legnacci" robusti e di grandissima affidabilità, molto più di arcinote produzioni ben più blasonate. Se poi ci metto di fianco la mia personale esperienza, non perchè fatte alla fine degli anni 50 tutte le Les Paul sono eccezionali. Alcune che ho provato erano "ossi" insuonabili, altre erano proprio bruttine. Il collezionismo non premia solo la qualità, ma categorizza e raggruppa per annate e dentro c'è di tutto. Rimane che una 70 o una 71, corrono per il mezzo secolo, hanno storia da vendere e stanno salendo di prezzo vertiginosamente e ...ti ricordi la favola della volpe e l'uva? Spesso è facile criticare ciò che non si può avere... Di base però rimangono sempre i gusti personali.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 13/04/2016 ore 09:53:57
Feticisti! :-)
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 13/04/2016 ore 22:56:10
Mi sa che hai pienamente ragione. Si potrebbero ottenere i medesimi risultati a una frazione dei costi. La gioia è esattamente di natura feticistica; si gode nel possedere , guardare, toccare e suonare l'oggetto.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 13/04/2016 ore 23:00:36
Esatto :-)
Rispondi
di Sparklelight [user #41788]
commento del 13/04/2016 ore 10:35:03
La verve di Biggiorgione condisce al solito un racconto farcito di aneddoti e nozioni, il Piero Angela del Vintage ;-D
Ho avuto la fortuna di averne una tra le mani per qualche giorno per un tagliando, anno 73 o 74, anche questa ritastata e con p-u non originali (Lollar Imperial se ricordo bene), piuttosto usurata ... sound? diverso da ogni altra LP provata, paragonandola alla 68 di un'amico solo la forma era uguale :-P
Suono estremamente "asciutto", quasi secco, piacevole ma "strano", sarà che era la prima volta che la sentivo ma era lontana anni luce dai suoni classici.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 13/04/2016 ore 23:03:15
Come dicevo nell'articolo le chitarre LP custom del 70 e 71 sono le massime esponenti di questa inusuale chiarezza. La caratteristica rimane nelle "pancake" ma va scemando nel tempo e sparisce nel 75 dove il suono prende quella caratteristica cupa a cui siamo generalmente abituati, tuttavia 73 e 74 sono anni dove ci si avvia al suono cupo ed è più raro trovarne con il suono chiaro, raro ma non impossibile. Resta che in generale fanno un po' storia a sè fra le Custom delle varie epoche. Confermo la grande differenza con le 68. I Lollar sono fantastici ma se posso preferisco sempre i patent number stickers.
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 13/04/2016 ore 15:48:23
La Les Paul custom nera è un icona del Rock, tutti l'hanno suonata da Jimmy Page a Clapton io la comprai nuova nel 90 dopo avergli tolto i pots originali sostituendoli con altri da 500 K e nuovi condensatori è diventata la Gibson più squillante che abbia mai sentito. È ancora con me e nel Blues non la batte nessuno.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 13/04/2016 ore 23:05:53
Le chiacchiere , come sempre stanno in poco spazio. Se tutti i rockers della storia e valanghe di bluesmen le hanno suonate, un motivo ci sarà! O no?
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 13/04/2016 ore 23:37:38
Sono commosso.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 13/04/2016 ore 23:39:39
Te l'avevo promesso! Spero l'articolo ti abbia divertito.
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 14/04/2016 ore 09:22:14
Certamente, e non ne dubitavo.
E' piaciuto anche alla mia modesta, ma dignitosa, Burny che le somiglia tanto.
Adesso se la tira un po' anche lei :)
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 14/04/2016 ore 19:03:15
Ahhh oggetto interessantissimo!! Sto appunto studiando le chitarre della "Lawsuit era". Strumenti validissimi e super sottostimati per troppo tempo. Non escludo in futuro di scriverci qualcosa sopra, ma ciò solo quando i miei studi mi consentiranno una capillare conoscenza di questi tesori del passato.
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di Oliver [user #910]
commento del 14/04/2016 ore 22:30:38
Ah, benissimo.
Saprò attendere :)
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di lbaccarini [user #14303]
commento del 14/04/2016 ore 00:23:01
L'era oscura Norlin... mi sembra di essere in un romanzo di Tolkien (con gli elfi di Noldor, ovvero i Noldorin, che migrano a Valinor...), bellissimo!
I tuoi articoli sono i più godibili che ho visto in tempi recenti su accordo.
La black beauty ha un fascino che non è da tutti, mai posseduta ahimè.
Ebbi una sg dell'era oscura (1978) che di tutte le sg che ho ed ho avuto è stata di gran lunga la peggiore; spenta, pesantuccia (per una sg), ponte enorme rettangolare. Pagata poco per fortuna perchè aveva il manico riverniciato. L'ho ridata in permuta al negoziante che l'ha rivenduta credo allo stesso prezzo che pagai io (1.200), ora è in vendita su mercatino ad un prezzo folle...
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 14/04/2016 ore 07:19:01
Il ponte rettangolare...lati positivi: si regolavano meglio le ottave, era robusto, non si piegava. Lati negativi: un chilo di ferraglia di estetica discutibile appesantiva una chitarra nata per essere comoda e leggera. Giusto pagarla poco, anche il taglio del legno era duro e squadrato come il muro di Berlino. Come tutte l'età gioca a favore a prescindere dalla resa sonora. Se posso permettermi di spezzare una lancia a favore, anche fra queste ve ne erano alcune riuscite nettamente meglio che suonavano alla grande. Dato non scontato in quel tipo di strumento.
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di ENZ0 [user #37364]
commento del 15/04/2016 ore 09:11:39
aaaahhhh... E io continuo a farmi del male a voler leggere i tuoi articoli :D

Ma credo sia comprensibile un pò di (sana) invidia :)

Scherzi a parte, ci racconti dei tuoi strumenti, dai spiegazioni, anche solo a livello di input da approfondire separatamente, analizzi il contesto storico, racconti aneddoti, mi immergo nella lettura!
Per tempo non ho commentato quello della Firebird, ma con quello della Deluxe ti sei superato.

Tornando a noi, parli spesso di "fretless wonder", ma qualcosa di questa tecnica è arrivata anche alle produzioni odierne?
Guardando le tastiere Gibson, mi sembra che i fret abbiano la testa leggermente più piatta rispetto a i fret che si trovano su altri strumenti, hanno mantenuto (magari parzialmente) questa tecnica o è una mia impressione?
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 15/04/2016 ore 15:41:38
Diciamo che ogni periodo storico ha le sue caratteristiche peculiari. L'inizio degli anni 70, era un periodo di grande sperimentazione. Pensa a Jaco Pastorius che modifica il suo jazz bass per avere un suono e una suonabilità che si avvicinino al contrabbasso. Nell'ottica c'è chi senza grande successo prova anche a rendere fretless la chitarra; con risultati francamente discutibili. La Gibson sperimenta. Come in tempi più recenti ha provato la strada delle meccaniche robotizzate. Per altro così come quest'ultima esperienza,seppure concettualmente interessante si è rivelata un "fiasco" commerciale, allora provò con le tastiere fretless wonder, che avevano tasti piatti e bassi e dopo pochi anni è ritornata ai tasti normali. Io che ne ho una, capisco che alcuni chitarristi possano non apprezzare affatto questa caratteristica. Gli anni 80 hanno visto l'avvento delle tastiere piatte anche sulle simil strato e i tasti jumbo, che all'epoca sembrava che senza non si potesse suonare......mode! Mode che vanno, che vengono, che tornano. Che io sappia al momento di produzioni fretless wonder non ne ricordo, ma magari torneranno. Per quanto concerne le esperienze, ritengo che a casa gibson ne facciano tesoro, tuttavia periodicamente inciampano anche loro.
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di Claes [user #29011]
commento del 15/04/2016 ore 12:42:51
C'è anche la Custom nera con 3 p/u - l'ho vista a tracolla di Robert Fripp (solo in foto).coi p/u originali - ha poi modificato di continuo il suo set-up di p/u. Come si vede nel clip di Frehley con una sunburst, molti hanno cambiato p/u.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 15/04/2016 ore 15:47:30
Bellissima e pesante. Andava di gran moda ed era il top di gamma. All'epoca era super trendy montare i Di Marzio P.A.F. al manico e al centro e il super distortion ceramico al ponte. Interessantissimi gli humbuckers prodotti da Bill Lawrence. Io ho provato tempo addietro una B.C. Rich Mockingbird che li montava e aveva un suono blues vintage da paure. Nonostante sia arcinota come chitarra utilizzata nel metal.
Rispondi
di kappero7 [user #22270]
commento del 15/04/2016 ore 21:12:47
A proposito di LAWSUIT...Biggiorgione prova ti prego una Ibanez sg pre ,76, ma di quelle con i segnatasti in finto(?) abalone (non i metallizzati) e 21 tasti!
Pickup Maxon originali!
Roba da due soldi, roba da piangere!!!!! se non ne trovi una te la porto io abito vicino a Bologna...
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 15/04/2016 ore 23:06:0
Beh,di sicuro mi stai invogliando. Le Ibanez dei primi anni 70 sono ottimi strumenti che sono capiti più ora che allora. Sono ottime copie Gibson e Fender che spesso erano più belle e funzionavano meglio delle stesse Gibson. Non è casuale che la Gibson intentò causa verso i "copioni" giapponesi. Erano e sono ottime chitarre e nei modelli di punta sono strumenti super professionali. Negli anni ne ho provate tante con grande soddisfazione. In particolare se parliamo di sg una doppio manico bianca dei primi anni 70. Poi svariate Les paul e 175. La chitarra sulla quale ho però lasciato il cuore era una Byrdland che all'epoca non potevo permettermi con pick up engraved e ancora la paletta a libro. Ora che potrei avere la tasca per prenderla fatico a trovarla.
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di Claes [user #29011]
commento del 17/04/2016 ore 11:50:59
Storiella circa 1970-71: vado a un concerto dalle parti di Venezia dove abitavo e sento il miglior suono ancora mai sentito - LP nera + AC30. Vado a complimentare il chitarrista e vedo la sua chitarra da vicino... non c'è logo! Gli chiedo perché manca il logo Gibson? Mi risponde che è una Ibanez! Un anno o 2 dopo, a Milano, una Sunburst fantastica. "Cos'è questa chitarra? Manca il solito logo!". Era Mussida della Forneria che mi rispose "è una Stanzani e Tomassone". In mancanza del gruzzolo per la Black Beauty sono 2 chitarre da provare, se se ne trovano....
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 17/04/2016 ore 12:33:56
Ibanez lawsuit, ovvero le chitarre spudoratamente copiate dalla Gibson, che all'epoca furono oggetto di un'azione legale, da cui mutuarono il nome, sono chitarre splendide, ben fatte e di grande impatto visivo. Si trovano, anche se a cifre non propriamente basse vai al link vai al link vai al link (L'ultima al momento non costa una pazzia ma è oggettivamente meno interessante delle altre due, vuoi anche per il manico avvitato, che la relega d'ufficio in una produzione minore). Di sicuro un buon acquisto. Le Stantom le conosco benissimo essendo un caro amico di Sergio ed essendo stato amico della buon' anima di Giancarlo. Ne ho avute, sebbene repliche Alembic e non Gibson e ne ho suonate un'infinità, di tutti i tipi, dagli anni 80 ad oggi. Devo dire che erano chitarre furbe che suonavano benissimo. Le copie Les Paul avevano costi di produzione irrisori, ma si presentavano benissimo. Difficile la reperibilità e da pagare poco per onestà intellettuale. Luca, figlio del povero Giancarlo Stanzani, potrebbe avere qualcosa. Se passate dalla sua bottega in via Orfeo a Bologna, potete togliervi il dubbio. Personalmente, conoscendolo, difficilmente ve la mollerà a meno di un paio di millini, cifra a mio avviso paurosamente alta, ma se siete in piena G.A.S........vedete voi....
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di Claes [user #29011]
commento del 17/04/2016 ore 15:06:14
59'er: elegantissima!!! WOW!!! Una differenza interessante è il colore della paletta.che in sintonia con corpo e p/u + fotomodella nuda o quasi ha un fascino extra. Del design mi manca un colore truss rod cover come per il resto - il bianco è orriibile... con quel manico alla Fender maple neck avrà di sicuro un sound e feel differente dalle solite LP.
1977 Gold Top manico avvitato: pure questa avrà un sound tutto suo! Quello che mi piace di questa è... la custodia!!! Il solito colore Gibson mi ricorda da sempre un qualche bar di dubbia reputazione dalle parti di New Orleans e dintorni.
Custom Agent: design, direi, artistico! Sono molto belli e creativi gli intarsi sul manico - però abbastanza orribile IMHO il fermacorde.

Costi e spedizione + tasse: a parte la Gold Top, le altre sono più costose di quello che avrei creduto. Quella di Paul Gilbert costa di più essendo stata una chitarra sua!
Per il nero, in mancanza di una Black Beauty mi devo accontentare di una Deluxe. L'effetto del nero e un binding che in un certo senso disegna la forma della chitarra è veramente forte! Ci si veste tutto in nero per un risultato perfetto.

Sono davvero contento che una Stanzani e Tomassone costa una allucinazione! Non è da GAS, è da ultimate sound. Se passate per via Orfeo non dimenticatevi di salutare da un fan nelle Terre Perse.
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 17/04/2016 ore 15:49:43
Sai Claes, tante volte, siamo abituati a parlare solo di ciò che ci capita fra le mani più di frequente, ma prima dell'avvento di internet, dal Giappone arrivavano chitarre splendide dai marchi più disparati, che in effetti non facevano certo rimpiangere le produzioni americane. Ok , una Gibson rimane tale anche se non è fra le meglio riuscite, ma se si prende la chitarra per il suono e per le caratteristiche costruttive, i giapponesi avevano di fatto creato il custom shop 30 anni fa....e i nostri liutai non erano certo da meno.
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