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Strumenti in relazione al lavoro: parla Osvaldo Di Dio
Strumenti in relazione al lavoro: parla Osvaldo Di Dio
di [user #116] - pubblicato il

Abbiamo raggiunto Osvaldo Di Dio sul palco del tour Battiato e Alice per approfondire il lavoro del turnista all'interno della band. Si parla di ascolti sul palco, della convivenza con un'orchestra di archi e della presenza sempre più centrale delle nuove tecnologie.
All'inizio del tour Battiato e Alice, Osvaldo Di Dio aveva preparato per noi un'interessante collezione di tre video in cui, insieme ad Andrea Torresani al basso e al collega chitarrista Antonello D'Urso, ci spiegava i rig scelti dai tre per far fronte alle necessità dei live. La diversità tra le tre strumentazioni e alcune particolari scelte ci hanno incuriosito al punto da dargli di nuovo appuntamento durante la data napoletana del tour per continuare il discorso.

Strumenti in relazione al lavoro: parla Osvaldo Di Dio

In questo articolo abbiamo visto da vicino l'armamentario di Osvaldo e dei suoi colleghi sul palco. Ora analizziamo la scelta della strumentazione in relazione al resto della band e al contesto lavorativo in cui ci si trova.
Se ne parla con Osvaldo, a cominciare dalla difficile convivenza con un'orchestra d'archi alla scelta del monitoraggio in-ear, tra palchi silenziosi e chitarre, a ben vedere, tutt'altro che esoteriche come si può immaginare di trovare tra le mani di un turnista a certi livelli.


La tecnologia digitale prende un posto sempre più ingombrante sui palchi anche importanti. Nel frattempo, l'attenzione alla purezza sonora è tutt'altro che messa da parte, anzi sembra guadagnarne. Imprescindibili sono ottimi sistemi d'ascolto, monitoraggi fatti a dovere e sapere bene come muoversi, componendo una strumentazione ad hoc a seconda dei casi.
interviste osvaldo di dio palchi e strumentazione
Link utili
Sul palco con Osvaldo Di Dio
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di leopardave [user #24680]
commento del 24/04/2016 ore 15:39:04
Intervista interessantissima. Bello bello.
Grazie!
Rispondi
di Baconevio [user #41610]
commento del 24/04/2016 ore 21:44:07
simpatico, onesto ed estremamente sincero.
il mio massimo è stato suonare in teatro...e per guardarmi intorno e godermi il momento ho preso un paio di "felle" (errori, per chi non fosse napoletano) :-)
ma suonare per una volta con tutta la mia strumentazione al massimo delle possibilità è stato entusiasmante...valvole tutta la vita, per me.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 25/04/2016 ore 14:45:56
Anche per me, molto interessante.
Da lui traspare sincerità, si intuisce bene, che è la cosa più importante, oltre che essere bravissimo. Quindi gran bella intervista, grazie Osvaldo.
Rispondi
di sciani [user #3555]
commento del 26/04/2016 ore 09:29:19
Osvaldo è un professionista e come tale si muove e gestisce il suo lavoro , pensare alla resa finale di un lavoro piuttosto che fare e suonare ciò che ti piace è professionismo, il massimo è abbinare le due cose e da come parla Osvaldo sembra che sia arrivato al giusto compromesso. C'è anche da fare una distinzione tra coloro che lavorano a questi livelli e noi comuni mortali che suoniamo in ambienti e locali completamente arrangiati il più delle volte, loro hanno chi gestisce il tutto, noi ci dobbiamo fare il mazzo da soli per trovare la quadra giusta tra strumentazione disponibile e ambiente in cui si suona, quindi è normale che per colui che non lo fà di professione e vuole godere di ciò che ha, il massimo è utilizzare la strumentazione comprata magri con tanti anni di sacrifici. Sulla sensibilità di Osvaldo, la professionalità e l'umiltà posso solo confermare che siamo di fronte a un professionista anche in questo, brav' Osva'..si gruoss!! ;-)
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