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I fuzz al germanio cambiano suono con la temperatura?
I fuzz al germanio cambiano suono con la temperatura?
di [user #17844] - pubblicato il

Una leggenda metropolitana vuole che un fuzz basato su transistor al germanio sia molto sensibile ai cambi di temperatura e suoni in modo diverso in un ambiente freddo rispetto a uno caldo. Abbiamo provato a ricreare le due condizioni in studio ed ecco cosa cambia davvero.
"Il germanio è ingestibile, il timbro si stravolge quando la temperatura cambia ed è impossibile avere due volte lo stesso suono". Questa frase si legge ovunque si parli di fuzz d'epoca, che sia in bene nel mitizzare il suono di un grande del passato, che sia in male quando gli si preferisce un più affidabile fuzz al silicio. Alcuni parlano per esperienza personale, altri (molti) per sentito dire. Io ho voluto testare di persona questa voce e condividere con voi l'esito di un esperimento scientifico un po' sopra le righe.

I fuzz al germanio cambiano suono con la temperatura?

Il germanio è l'elemento con cui venivano costruiti i transistor prima dell'avvento del moderno silicio, ha caratteristiche molto diverse da quest'ultimo e le sue peculiarità sono diventate il punto di forza di tutta una categoria di effetti per chitarra. Un fuzz basato su dei transistor al germanio viene indicato come un distorsore dal suono caldo, con una pasta più morbida e meno tagliente rispetto al silicio. Ma non è un caso che il germanio sia stato mandato in pensione praticamente in qualunque altro campo: un transistor in questo materiale è meno efficiente e davvero poco stabile. In pratica, le specifiche che regolano il suo funzionamento variano in maniera sensibile a seconda di fattori non sempre prevedibili, come la temperatura.

Le caratteristiche di qualunque componente elettronico si alterano leggermente a seconda della temperatura a cui lo si sottopone ma, nel caso di un transistor al germanio, tali variazioni sembrerebbero così importanti non solo da essere facilmente misurabili, ma addirittura da sortire un effetto udibile sul suono del pedale che lo ospita. Non si parla di temperature estreme, ma di normali condizioni d'uso, con un fuzz che suonerebbe in maniera diversa d'inverno rispetto all'estate, o su un palco all'aperto contro i riflettori roventi di un piccolo club, e questo potrebbe essere un serio problema.

Internet trabocca di schemi e dati tecnici più avanzati per chi volesse approfondire la questione ma, per chi non è interessato a interpretare curve e datasheet, andiamo dritti a un esperimento sul campo.

I fuzz al germanio cambiano suono con la temperatura?

Per un test simile era necessario usare un pedale che fosse a disposizione di chiunque, uno standard per la categoria, "il" fuzz che si vede in tutte le vetrine e dentro qualunque pedaliera: il Fuzz Face.
Gentilissimi, gli amici di Centro Chitarre di Napoli me ne hanno messo a disposizione uno in formato Mini, che ho prima raffreddato e poi riscaldato per simulare condizioni d'utilizzo diverse ma piuttosto comuni per chi suona in giro. A ben vedere, qualcosa è successo.


Si tratta di quel tipo di differenze che un ascolto distratto non coglie per niente e, solo dopo aver notato certe variazioni sullo schermo di un analizzatore di spettro, ti fanno esclamare "eh, in effetti si sente quella puntina lì, quell'attenuazione lì...".

Quando il fuzz è caldo, se ci si fa caso, sembra sentire abbastanza chiaramente un incremento della banda estrema più acuta e una pancia più grossa, con bassi leggermente ingolfati, contro un suono meno frizzante ma più definito e intellegibile sui medi quando è freddo, e lo spettro dà ragione all'orecchio. Ma si tratta comunque di sfumature che non giustificherebbero quanto si dice in giro sul germanio e, tra il suono a caldo e quello a freddo, si può parlare più di preferenze personali che di un vero e proprio problema che ne compromette l'utilizzo.

Sotto le dita la situazione è più evidente. Esattamente come un valvolare che si scalda, il fuzz acquisisce una certa compressione con la temperatura, che lascia fluire le note legate in un modo più naturale, quasi a suonare con meno sforzo. Ma per notare questo aspetto non c'è altra soluzione che replicare il test con le proprie mani.

I fuzz al germanio cambiano suono con la temperatura?

Inizialmente, l'esperimento avrebbe dovuto vedere come protagonista un Formula B Fuzz Machine, replica fedele del primo Fuzz Face al germanio, ma i cambi di temperatura sembravano alterare per niente o quasi il suono. Interrogato a riguardo, il progettista Marco Bovelli ha spiegato che l'effetto può essere domato con una selezione attenta e un accoppiamento azzeccato dei transistor usati. In soldoni un buon fuzz, anche al germanio, dovrebbe essere perfettamente utilizzabile in qualunque situazione.

Pare che i fuzz più antichi, in stile Tonebender, siano più delicati sotto questo aspetto, e le differenze di temperatura riescano a modificarne in maniera più importante la pasta. Per il discorso di cui sopra, però, non è da escludere che il fenomeno si limiti a certi esemplari d'epoca o meno fortunati, quando forse non c'era la stessa cura di oggi nell'accoppiamento dei due transistor che generano la distorsione di un fuzz.

Anche lì, comunque, bisogna considerare ogni singolo caso, evitare di fare di tutta l'erba un fascio e, soprattutto, lasciarsi guidare unicamente dalle proprie orecchie e dalle proprie mani, senza dare troppo credito a voci di corridoio e leggende metropolitane.
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di Baconevio [user #41610]
commento del 30/04/2016 ore 08:31:32
ottimo articolo e finalmente un pochino di chiarezza :)
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 30/04/2016 ore 14:08:30
Il video è fantastico... Continua così Rozzo!

PS. freddo mi sembra essere più "asciutto", caldo più "sbrodolone"... Ma son sfumature minime, sinceramente ho il timore che sia il cervello a "creare" queste differenze :)
Rispondi
di ADayDrive [user #12502]
commento del 30/04/2016 ore 16:16:40
Complimenti per l'approccio scientifico. Sarei curioso anche di fare lo stesso esperimento con le valvole. Suonando fuori d'estate ho sempre avuto il feeling che la mia plexi suonasse nettamente peggio che non a temperature "normali".
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di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 01/05/2016 ore 07:30:28
quello non dipende, molto probabilmente, dalle valvole. Queste, entro certi limiti, più sono calde e meglio suonano. Più plausibilmente il suono ti cambia a causa degli altoparlanti che fisicamente si espandono e si ritraggono in base alla temperatura e all'umidità. Per quanto la variazione possa sembrare minima credimi che è plausibilissimo che il fenomeno possa influire sul suono. Poi entrano in gioco tante variabili. A te, evidentemente, piace l'altoparlante bello teso e turgido. Molti invece preferiscono l'altoparlante vecchio, smollato e ammorbidito (cosa che, ovviamente, si avvicina vagamente ad un altoparlante le cui componenti sono calde a causa della temperatura di una suonata in una giornata estiva all'aperto). Ti dico questo perchè queste variazioni sono quelle responsabili del classico "fantasmino dell'amplificatore" a causa del quale la sera stai suonando e trovi un suono "a pataterno" e il giorno dopo senza muovere niente riaccendi l'amplificatore ed il suono non è più "a pataterno". Non so se mi sono spiegato... :)
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 01/05/2016 ore 11:22:19
E abbiamo anche quello! :D
vai al link
Rispondi
di dantrooper [user #24557]
commento del 30/04/2016 ore 20:19:01
grande bell'articolo, molto interessante, utilissimo per far chiarezza su un interrogativo quasi sempre lasciato inevaso.
Grande Pietro, sempre simpaticissimo ed, allo stesso tempo, competente ed esaustivo.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 01/05/2016 ore 11:25:41
Cheers :D
Rispondi
di matteo1982 [user #33974]
commento del 02/05/2016 ore 11:15:14
interessante articolo e ben fatto.
purtroppo, come detto nel video, la differenza tra le condizioni di utilizzo dei fuzz al germanio si sente per lo più sotto le dita.
Io ho risolto con il fuzz face jimi hendrix, che è al silicio ;)
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 02/05/2016 ore 16:47:32
Non ho mai avuto il piacere di provare questo Fuzz ma in effetti molto spesso anche ben selezionando i transistor il germanio fa un pó come gli pare. Io ho ovviato in un altro modo ma non sto qui a spiegarlo e a farmi pubblicità. Il silicio sicuramente è più stabile ma spesso non coglie quelle medio-alte nasali tipiche del germanio, e a volte mi dà fastidio, altre meno. Ad esempio un amico che fa cover queen e usava un treeble Booster al germanio, costruito con un kit, aveva il suono giusto, ma abbassando il volume della chitarra, come fa May, la fruscia era ridicola. Gliene ho riprogettato uno al silicio con alimentazione invertita, anche per alimentarlo assieme al resto. Il suono è molto simile, manca una puntina di naso, ma davvero poco rispetto al rumore quasi azzerato. Comunque sarà sempre un'eterna diatriba germanio vs silicio, visto che molti discutono anche di analogico e digitale, valvole e kemper, cd e vinile. Suoniamo e divertiamoci che si fa prima.
Rispondi
di peppe80 [user #11779]
commento del 03/05/2016 ore 14:32:59
"Suoniamo e divertiamoci che si fa prima." Punto di vista ineccepibile!
Rispondi
di peppe80 [user #11779]
commento del 03/05/2016 ore 14:28:11
Molto interessante quest'articolo. Io ho un fulltone '70 al silicio ed è già difficilmente gestibile non per i motivi legati alle temperature quanto invece al volume (casalingo o da live) e sopratutto alla posizione in catena. Se trovo l'occasione di prendere un fuzz al germanio spero di trovare un fulltone '69, consapevole della delicatezza di questi transistor ed i problemi ad essi annessi.. mi chiedo ma l'OCD (che ho da diversi anni) pur avendo alcune componenti al germanio (il manuale parla di clippers) perchè non risente allora delle differenze di temperatura?
Rispondi
di enzolan [user #41791]
commento del 06/05/2016 ore 10:16:21
Bell'articolo, a cui vorrei aggiungere un commento, essendo ingegnere elettronico: i transistor sono progettati per funzionare a una temperatura interna di 65 °C circa, quindi la prova a dispositivo raffreddato ad arte è poco significativa. Nel normale funzionamento, i transistor al germanio mostrano una propensione alla cosiddetta fuga termica; senza entrare nei dettagli della teoria e dell'analisi del circuito di questo particolare fuzz, direi che è sempre possibile mettere dei dissipatori di calore sui transistor e fare, se non ci sono già, dei fori nel contenitore per assicurare una maggior costanza della temperatura di funzionamento, e quindi delle prestazioni. Il tutto con una spesa ridicola e un briciolo di impegno nel fai da te. Entrando invece nel merito del circuito, l'articolo riporta il parere di un progettista, il quale dice che con un'attenta selezione dei transistor il problema si riduce; traduzione: scegliendo il guadagno dei due transistor si può evitare che scorra troppa corrente attraverso di essi, limitando perciò il loro riscaldamento. Questo è verissimo, ma non è alla portata del chitarrista medio, ma volendo mettere o far mettere le mani sul circuito è anche possibile, con lievissime varianti del circuito, rendere più stabile rispetto alla temperatura il punto di lavoro del primo transistor, e quindi il valore della corrente che lo attraversa. Ci proverò e vi racconterò cosa succede. Grazie per lo spunto interessante, Rozzo!
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