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Cromwell 1937: qualità Gibson anteguerra
Cromwell 1937: qualità Gibson anteguerra
di [user #43441] - pubblicato il

Il firmamento delle pre-war riserva numerose sorprese, come una archtop dal manico piacevolmente abbondante e con una voce retrò. Risponde al nome di Cromwell G4 ed è la sorella minore della più nota Gibson L7.
Il viaggio tra i marchi minori dell'universo Gibson anteguerra porta dinnanzi a una splendida Cromwell G4 praticamente immacolata. Si tratta di una vera signora della jazz era che turberà forse i sonni di qualcuno di voi, ma cominciamo con qualche cenno su quel periodo.
 
Nel '37 il mondo è in fermento, succedono una marea di cose.
Noi qui in Italia ci impelaghiamo con la guerra in Spagna e subiamo subito un sacco di perdite, nel frattempo muore Gramsci e il Papa, per notizia trattasi di Pio XI, pubblica un'enciclica contro il paganesimo dei nazisti. Muore in quell'anno anche il povero De Coubertin, che non aveva capito che "L'importante è partecipare" vale nel sesso ma non nello sport. In quell'anno nascono anche Renzo Arbore e Dustin Hoffmann. Qui da noi il "buon" Starace pubblica leggi per cui film, programmi radio e musica americana o inglese sono banditi. Insomma non tira aria buona.
Intanto il vecchio Tolkien finisce di scrivere e pubblica "Lo Hobbit", prequel de "Il Signore degli Anelli". In America, l'aviatrice Amelia Earhart sparisce mentre sta tentando un giro del mondo sul suo aereo, e sempre in quell'anno c'è la tragedia del dirigibile Hindenburg che alle 19:21 del 6 maggio, mentre cerca di atterrare, prende fuoco. Stiamo parlando del famoso dirigibile Zeppelin dal quale anni dopo Page e Plant trarranno spunto per il nome della più grande rock band di tutti i tempi.
 
Cromwell 1937: qualità Gibson anteguerra
 
Nel frattempo, a casa Gibson, l'esperimento dei marchi alternativi spiegato in questo articolo sta dando i suoi frutti. Le vendite complessivamente resistono e pian piano si sta uscendo dalla crisi del '29. Mentre Walt Disney ci regala il capolavoro di "Biancaneve e i sette nani" e Glenn Miller fonda la sua fantastica Big Band, Gibson sforna sotto il marchio Cromwell la protagonista di questo articolo.
 
Cromwell 1937: qualità Gibson anteguerra
 
Sostanzialmente parliamo di un'acustica archtop con fasce e fondo in mogano e top in abete, con buche a F. La G4 ha una catena a X larga, come nella J35, ha la tastiera del solito palissandro brasiliano ed è tutta in massello. Come Gibson, esce con il nome di L7 e ha una gemella nel marchio Recording King che se vi va potete ascoltare in alcuni video della band "The devil makes three", consigliata caldamente a chi ama le commistioni folk-blues-hillbilly e di cui il cantante possiede uno splendido esemplare.
 
 
La sola differenza tra le due è che la Cromwell ha una striscia bianca sulla tastiera che viene definita "skunk stripe" perché ricorda il dorso di una puzzola. Il battipenna tartarugato quasi zebrato è di quelli che non si vedono più, commovente.
 
Cromwell 1937: qualità Gibson anteguerra
 
Solida come la roccia nonostante l'età, mantiene perfettamente l'accordatura. Ha un manico fat V stupendo e grosso che trasmette benissimo il suono. La qualità Gibson di un cavallo di razza traspare a ogni analisi.
 
 
Il suono è frizzante, molto chiaro e ben bilanciato. Se montate corde rigate, la sua anima blueseggiante risulta ben evidente, tuttavia con corde lisce la sua natura jazzy la rende interessantissima per un genere alla Charlie Christian o alla Django Reinhardt
 
 
Di per sé, appena avete fatto la mano al manico, che è di una forma a oggi piuttosto inusuale, lo strumento è versatile e mantiene il classico timbro degli strumenti anteguerra, bilanciati, forse un po' "piccoli" rispetto a gli standard odierni, ma con quel sapore di un'altra epoca ben marcato che potete percepire a ogni accordo e vi potete gustare fino in fondo come quando alla fine di un ottimo pasto vi sorseggiate un buon vecchio rum accompagnato da un buon sigaro cubano. È un menù gourmet per chi apprezza la storia, la buona musica e le chitarre sentite nei 33 giri che ci hanno cresciuto.
 
 
Rarità a parte, ho buone notizie: se trovate in giro una Cromwell G4, di solito ve la cavate con il caro vecchio millino a cui vi ho abituato. Per un oggetto di questo pregio e di questa bellezza, né morti né feriti: siamo in un vintage accessibile.
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I marchi minori delle Gibson pre-war
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di ENZ0 [user #37364]
commento del 16/05/2016 ore 09:02:51
Ciao Giorgio!
Gran bell'articolo come sempre ;)
Da come ne parli in questo e nel precedente articolo, sembrerebbe che, a differenza di oggi, la produzione economica dell'epoca non aveva nulla da invidiare alla produzione standard?
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 16/05/2016 ore 14:37:18
In effetti questi prodotti sono erroneamente ritenuti "economici", nel senso che intendiamo oggi. La Kalamazoo del precedente articolo si comperava con 22 dollari, quando la Gibson L00 si comperava con 28 dollari. Venivano definite produzioni minori, ma a ben vedere la differenza tra le due produzioni è un po' come se comperi una les Paul standard o una traditional, non come se comperi una Custom shop o una epiphone col manico avvitato. Le differenze c'erano ma non abissali ed avevi sempre strumenti professionali. Al limite si risparmiava su qualche finitura, su gli astucci e qualche modello usciva con solo il top in massello ( che nelle acustiche è poi quanto basta). Si usava molto l'incatenatura ladder che era meno dispendiosa da eseguire e le scritte spesso erano dipinte e non ad intarsio, sempre nell'ottica del risparmio. Sostanzialmente erano ottimi strumenti, robusti e di ottima liuteria che potevi acquistare con qualche dollaro in meno, che all'epoca faceva la differenza. Se ti capiterà di provarne qualcuna, noterai che hanno un suono completamente diverso dagli standard attuali. Tieni presente che la maggior parte delle chitarre ante guerra, non avevano il truss rod, quindi avevano manici grossi e robusti perchè non si torcessero e montavano quasi sempre corde sottili, il che rendeva il suono molto chiaro e cristallino, dando quel timbro caratteristico dell'epoca vai al link vai al link vai al link vai al link vai al link Negli esempi qui sopra ho scelto tre differenti chitarre per farti sentire la matrice comune che ne lega la sonorità. Peccato che i due con le cromwell abbiano dei mediocri chitarristi a provarle. Nel seguente video che ti propongo la matrice di suono comune è ancora più evidente. Se ci fai caso sono timbri che oggi non sono più usuali e non li ritrovi nelle produzioni moderne. vai al link E la cosa non cambia anche se alziamo il tiro spostandoci su più usuali j45 , sebbene dell'epoca vai al link
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di ENZ0 [user #37364]
commento del 22/05/2016 ore 09:51:13
Scusa se rispondo con ritardo...
Effettivamente con economico avevo inteso forti differenze di prezzo; a riprendere l'esempio che hai fatto, parliamo di un 25% in meno, non paragonabili alla differenze % che c'è tra una Gibson e una Epiphone moderne.
Nonostante tutto quella striscia longitudinale sulla tastiera sembra voglia dire "se vogliamo possiamo farle anche noi certe cose".
Altra curiosità, dalle mie parti é difficile provare certi strumenti.
Considerando, che come dici, si usano con corde sottili, la vibrazione del top mi ricorda vagamente il suono di un banjo, hanno top molto sottili?
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 22/05/2016 ore 10:50:19
In linea di massima mi ricorda una 125. Misurato il top con il calibro, mi da 2 mm e mezzo. Diciamo che è in linea con le chitarre pre war che ho provato. Non ti saprei dire se i chitarristi di allora avessero esigenze sonore differenti, basate sul gusto dell'epoca o se invece fossero semplicemente meno esigenti rispetto ad oggi, tuttavia di fatto sono, quelli di allora, strumenti con un timbro completamente differente rispetto ad oggi anche grazie alle caratteristiche costruttive. A me piacciono moltissimo, ma questo è il mio pensiero. Di certo sono fortunato perchè stando qui a Bologna, ha la possibilità di vederne e maneggiarne e suonarne veramente un sacco e questo è un plus-valore che mi dà la possibilità di formarmi un "know how" della materia, veramente invidiabile. Ad esempio, non tutti sanno che l'utilizzo di corde rigate (cosa che oggi è data per scontata) è in realtà, una peculiarità risalente alla fine degli anni 60, perchè prima si andava a corde liscie. Questo implica interessanti, seppur non eclatanti , differenze sonore. Altra cosa: oggi va di moda il neck reset su chitarre molto vecchie; valsi a dire si porta la chitarra da un liutaio che con martello phon e santa pazienza stacca il manico alla chitarra e dopo averlo lavorato lo riposiziona, dando una differente inclinazione. Tutto ciò al fine di avere un action attuale e quindi bassa, per consentire maggior velocità e comodità quando si scende oltre il dodicesimo tasto. Ma questo, molte volte, non si fa perchè la chitarra è rovinata dal tempo, bensì perchè 60 o 70 anni fa praticamente nessuno suonava dopo il 12 tasto e quindi lo strumento, anche di liuteria aveva le corde alte. Oggi si griderebbe all'orrore, ma all'epoca era una cosa normale. Difficilmente troverai un manico consumato oltre il 12 in una chitarra anteguerra. Voglio esagerare, anche fino a gli anni 60. In realtà i virtuosi della tastiera cominciano ad essere numerosi da Les Paul in avanti e da lì potremmo fissare il punto per l'evoluzione della chitarra moderna. E' normale che a parziale compensazione si lavorasse sullo spessore delle corde per velocizzare le manovre, sebbene ciò inficiasse parzialmente la corposità del suono. Non dimentichiamo infine che perfino un colosso come Martin, inizia a mettere il truss rod nel 1978. Troverai quindi tantissime chitarre anteguerra che hanno manici generosi a sezione a V per avere il massimo della stabilita evitando curvature e torsioni del legno, magari con una barra di metallo a sezione quadrata, che sostituisce di fatto il truss rod e ne limita il movimento al variare delle temperature e spesso corde altine ( fino a 3-4,5 mm possiamo definirlo normale). In questo contesto Gibson cura tantissimo l'action anche nei brand per così dire più economici vendendo chitarre che possono accontentare anche un chitarrista moderno.
Rispondi
di mdg [user #41663]
commento del 16/05/2016 ore 19:47:5
Bellissima anche questa. E splendido articolo. Grazie!
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 16/05/2016 ore 20:46:31
grazie!
Rispondi
di bravofiglio [user #21706]
commento del 17/05/2016 ore 00:18:54
dovresti farci un documentario sulle tue chitarre... ;-)
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 17/05/2016 ore 07:26:31
Sai..un amico me lo ha proposto. Mi sa che quando ha tempo lo facciamo...Ahahahah
Rispondi
di Sparklelight [user #41788]
commento del 17/05/2016 ore 12:34:37
Strumento davvero bello ed in condizioni eccellenti, gran pezzo di legno :-)
Stavolta però non ci hai raccontato la storia di "questa" chitarra!
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 17/05/2016 ore 13:43:17
E a cotal richiesta, vado a raccontare la storia dello strumento in oggetto. "Un paio di anni fa, avevo appena concluso l'acquisto della Kalamazoo del precedente articolo, quando mi arriva la telefonata di un amico che mi sollecita ad andare a vedere e provare la nostra Cromwell. Mi dice che si tratta di qualcosa tipo Gibson giacchè non ne sa abbastanza. Io appena sentito di che si tratta vado al volo, visto che sono oggetti di ormai difficile reperibilita, soprattutto tenuti bene come nel caso della mia. Ovviamente ne rimango subito colpito,sia per l'integrità sia per la natura dell'oggetto che rientra a pieno nei miei canoni di bellezza. Tra l'altro suona divinamente, unica pecca essendo a corto di pecunia indugio il tempo del week end per racimolare la cifra. Ahimè attesa fatale poichè un altro Accordiano che conosco e saluto perchè probabilmente leggerà l'articolo, con cui ho fatto amicizia, per così dire , in tempi successivi, vista la ghiotta opportunità si è accaparrato l'oggetto. Fortuna ha voluto che qualche mese fa, ingolosito da una stupenda L5 del 72, si è ob torto collo liberato della Cromwell vendendomela e facendomi felice. Diciamo che questa favola ha avuto un lieto fine"
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 17/05/2016 ore 14:41:08
Bella favola a lieto fine! In mancanza di Hans Christian Andersen devi sopperire tu.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 17/05/2016 ore 15:05:54
Ahahah! Faccio il possibile
Rispondi
di Sparklelight [user #41788]
commento del 19/05/2016 ore 11:07:55
Sono questi gli aneddoti che rendono ancor più interessanti i tuoi articoli, grazie!
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 19/05/2016 ore 15:15:50
Chiedi e ti sarà dato.... Grazie.
Rispondi
di Baconevio [user #41610]
commento del 17/05/2016 ore 21:47:37
bellissima.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 18/05/2016 ore 00:27:25
Grazie. La prossima vi piacerà molto di più
Rispondi
di Baconevio [user #41610]
commento del 18/05/2016 ore 07:24:18
la MIA prossima vi piacerà molto di più :D
(acustica fatta a mano con catenature prewar...)
a questo punto vogliamo una foto dei tuoi gioielli! :)
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 18/05/2016 ore 07:53:14
In effetti le chitarre che commento sono tutte fotografate sul mio divano, che però non è sufficientemente grande per tenerle tutte. Magari proverò con un filmino...Ahahah!
Rispondi
di telecrok [user #37231]
commento del 19/05/2016 ore 10:51:01
Che bella, che suono, che meraviglia, gran bell'articolo.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 19/05/2016 ore 15:17:15
Grazie ancora. Il prossimo sarà anche meglio.
Rispondi
di lorenzo0572 [user #31637]
commento del 21/05/2016 ore 19:37:01
Bellissima. Che accordatura usi su SUNFLOWER RIVER BLUES?
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 21/05/2016 ore 20:48:2
Se ti riferisci al brano di john Fahey scritto come requiem per Mississippi John Hurt, non l'ho mai studiato, ma se la memoria non mi inganna il brano va suonato in do aperto, un'accordatura particolare che non uso praticamente mai e che sempre se la memoria non mi inganna è: Overtones C-C-G-C-E-G. Te lo do con beneficio di inventario perchè ci sono svariati modi per ottenere un accordo di do maggiore in accordatura aperta, tipo C-E-G-C-E-G, che però si adopera molto nel folk inglese e irlandese o anche C-G-C-G-C-E. Se però non mi sono rimbambito del tutto mi sembra di aver letto che Fahey utilizzasse quell'accordatura.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 21/05/2016 ore 20:53:19
Nel caso qualche accordiano fosse interessato al pezzo di cui si parla allego la versione del 1967 di John Fahey vai al link
Rispondi
di lorenzo0572 [user #31637]
commento del 21/05/2016 ore 22:19:56
Mi riferivo in particolare alla diteggiatura del primo video di questo articolo.
Mi piace l'economicita' della mano sinistra. Ho trovato qualche indicazione sull'accordatura del pezzo di Fahey. Pare sia in Open D (DADF#AD).
Grazie per la dritta, faro' qualche esperimento. L
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 21/05/2016 ore 22:32:32
Si ,sono da poco tornato a casa e quando ho sentito il titolo, mi era venuto subito in mente il pezzo di John Fahey che ti ho messo nel link e a suo tempo avevo letto che usava quel tipo di accordatura. In re in effetti è più congeniale. Ho fatto caso ora al fatto che avevo aggiunto all'articolo un video con quel pezzo. Scuasami sono un po cotto. Comunque se ti capita di trovare dei video di John Fahey buttaci un occhio. e' stato un grandissimo fingerpicker con un riporto inquietante. Mi ricordo di averlo visto in vhs e ad ogni pezzo si scompigliava quei quattro peli che aveva in testa in modo molto buffo. Scherzi a parte un grandissimo artista purtroppo scomparso a gli inizi di questo secolo se non sbaglio per problemi al cuore. Sicuramente qualcuno avrà pubblicato dei suoi video su youtube.
Rispondi
di lorenzo0572 [user #31637]
commento del 21/05/2016 ore 22:54:2
Ho dato un'occhiata veloce a qualche video di chitarristi (anche egregi) che suonano il pezzo in open D ma mi sembra che usino la mano sinistra in maniera piu' intensa rispetto al tuo primo video che ha un'interpretazione molto fluida. Per questo ti chiedevo se sapessi quale accordatura era stata usata. Grazie ancora. L
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 22/05/2016 ore 10:04:38
Nel frattempo io sono andato a rivedermi John Fahey e ti confermo che lui la fa in do aperto e in più se ti interessa , ho trovato in rete un'interessante sito che ti dice tutte le accordature che Fahey ha usato, album per album. Te lo allego vai al link Ho notato che in rete ci sono varie versioni ma mi sembra di capire che sebbene si possa suonare in open d la versione in open c sia quella nel quale il pezzo è stato concepito, sebbene venga accreditato come C-G-C-G-C-E vai al link ecco la tablatura in open d vai al link Invece su wikipedia guardando le accordature in open c ( e ce ne sono per tutti i gusti) ho trovato questo: This open C tuning was used by William Ackerman for his "Townsend Shuffle", by John Fahey for his tribute to Mississippi John Hurt,[3] and by Led Zeppelin's Jimmy Page for "Friends".[4][5] It is also used by Devin Townsend for his work with Strapping Young Lad and The Devin Townsend Project.[6]
Overtones C-C-G-C-E-G[edit] Che confermerebbe quello che avevo letto a suo tempo. Comunque se ti va di andare a dare un'occhiata ti allego anche questo link vai al link


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