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Cosa controllare quando si compra un effetto vintage
Cosa controllare quando si compra un effetto vintage
di [user #116] - pubblicato il

Il mondo del vintage è tanto affascinante quanto insidioso. Abbiamo chiesto ai ragazzi di Tefi Vintage Lab come muoversi nella ricerca di un effetto vecchiotto.
Le sonorità di alcuni tra i dischi più belli di sempre sono frutto non solo delle capacità degli esecutori, ma anche dell'attrezzatura utilizzata. Nella ricerca del proprio suono non è raro quindi essere attirati da quegli introvabili effetti sentiti negli album che hanno delineato la formazione artistica di ognuno, ma che oggi portano inevitabilmente il peso degli anni sulle spalle. Le vetrine (virtuali e non) dell'usato traboccano di chicche e rarità, a cifre più o meno umani. La fregatura però è sempre dietro l'angolo e, per non rischiare di ritrovarsi con un vecchio trabiccolo il costo del cui restauro supera il prezzo di mercato, è bene farsi trovare preparati.
TEFI Vintage Lab è un nome già noto ai lettori di Accordo per la sua nuova produzione di pedali, ma non tutti sanno che i soci Emanuele e Andrea sono dei veri esperti di elettronica d'epoca, e sotto le loro mani sono passati effetti di ogni tipo, fattura e stato di conservazione. Abbiamo voluto contattare proprio loro per avere qualche dritta su cosa tenere a mente quando ci si appresta ad acquistare un pedale d'epoca, un fuzz antico o un affascinante quanto instabile delay a nastro alla ricerca di "quel" sound.
Trovare un buon prezzo è l'inizio di tutto, ma non è detto che qualche euro in meno corrisponda a un affare, soprattutto quando si ha a che fare con componenti soggetti a deterioramento e usura. Abbiamo quindi chiesto al duo TEFI: quali criticità presentano gli effetti d'epoca che si possono trovare in giro? Quali sono i problemi più comuni che riscontrano e come ci si può sincerare che non ne abbiano di gravi?

Cosa controllare quando si compra un effetto vintage
 
Rispondono Andrea ed Emanuele di TEFI Vintage Lab: Quando parliamo di effetti vintage, facciamo subito un salto indietro nel tempo pensando ai 30/40 anni trascorsi da questi strumenti in chissà quali posti e in quali condizioni di utilizzo. Le prime parti soggette a invecchiamento sono, neanche a dirlo, quelle meccaniche sottoposte all'usura. I footswitch, i potenziometri e i connettori jack non hanno vita eterna e il loro stato di conservazione dipende dai chilometri che il nostro piccolo nonnino ha compiuto. Quindi, quando ci accingiamo a comprare un effetto datato, uno screening preliminare consiste sempre nel verificare la bontà del pulsante (attivandolo e disattivandolo parecchie volte), dei potenziometri (facendogli fare un giro completo verificando l'assenza di fruscii e buchi) e dei connettori jack (verificando che le connessioni non siano lasche). Parlando invece dei componenti elettronici, i più sensibili al tempo sono di certo i condensatori elettrolitici: con il passare degli anni, l'elettrolita contenuto al loro interno tende a seccarsi compromettendo l'efficienza del condensatore, mentre le resistenze a impasto di carbone che tendono a divergere dalla propria tolleranza massima anche dell'80% compromettendo in alcuni casi l'originalità del suono e generando fruscii. Parlando invece di effetti basati sull'utilizzo di transistor al germanio, con il tempo possono andare in perdita generando instabilità di funzionamento e pop-corn noise.

Cosa controllare quando si compra un effetto vintage

Il discorso si complica quando si parla di vere e proprie macchine effetti, come ad esempio i delay a tamburo (Binson Echorec etc.) e a nastro (Klemt Echolette etc.) cablati rigorosamente point to point e dove la probabilità di guasto è molto alta: metter le mani su queste macchine non è semplice e si rischia di buttar via parecchi soldi per acquistare un apparato che poi dovrà essere ricondizionato completamente. Più lo strumento è complesso e maggiori sono gli interventi di ripristino da eseguire.
Quando si parla di effetti collegati alla tensione di rete, il primo allarme viene dai condensatori elettrolitici di livellamento alimentazione. In alcuni casi, tramite opportuni metodi possono essere rigenerati, ma in linea generale è sempre meglio sostituirli tutti specialmente se lo strumento è stato inattivo per molti anni. Parlando di sicurezza, molti di questi strumenti che necessitano di collegamento alla rete non hanno la messa a terra: è assolutamente doveroso prevedere questo collegamento prima di tutto per prevenzione da rischi di shock elettrici per l'utilizzatore.

Cosa controllare quando si compra un effetto vintage

In sintesi, il nostro consiglio è quello di acquistare strumenti vintage che siano stati ricondizionati da un tecnico specializzato, soprattutto se parliamo di effetti che hanno una certa complessità circuitale. Nessuno strumento con 40/50 anni sul groppone è immune agli acciacchi dovuti all'invecchiamento e al mancato utilizzo. Parlando di strumenti storici di valore, meglio spendere qualcosina in più per non avere il rischio di buttare soldi se lo strumento viene compromesso dall'utilizzo dopo vari anni senza una revisione. I nonnini del rock hanno ancora tanto da dire, ma che siano tagliandati.
effetti e processori tefi vintage lab vintage
Link utili
Sito ufficiale TEFI Vintage Lab
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