La SJ600 è una Jumbo progettata a New York e realizzata in oriente da D'Angelico, per ridurre i costi. Il prezzo contenuto, però non l'ha resa una chitarra economica, perché le finiture e la scelta dei materiali sono da strumento di pregio. Per la cassa armonica è stato scelto l'abete Sitka, selezionato per garantire un ottima proiezione, in abbinato con l'x-bracing ridisegnato e alleggerito. Fasce e fondo sono invece realizzate in acero fiammato (anche se nel modello in prova la vernice nera copriva tragicamente ogni venatura).
A questo è incollato il manico, anch'esso in acero, con una tastiera in palissandro a 20 tasti. Qui troviamo la prima concessione all'estetica più appariscente. Troviamo infatti i segnatasti block in madreperla, perfetti in abbinata con la paletta con la classica forma D'angelico, con la borchia dorata nel mezzo. Lo shape è richiamato dal battipenna e l'oro si estende anche alle meccaniche (delle bellissime Grover Imperial Super-Rotomatic) e ai bridge pins in ottone. Questi oltre a intonarsi perfettamente con l'estetica dello strumento, sono anche ottimi dal punto di vista sonoro e aggiungono quel tocco di brillantezza che non guasta mai.
Il manico ha un profilo a soft C, sottile quanto basta per non impensierire anche le mani più piccole, ma allo stesso tempo, sufficientemente spesso per non sembrare un foglio di carta in mano a Gianni Morandi. Per l'amplificazione alla D'Angelico si sono affidati a Fishman. La scelta è ricaduta su un sistema INK 4, con controlli di equalizzazione, volume e accordatore a led onboard. Peccato solo che l'accesso ai potenziometri non sia eccezionale, leggermente troppo bassi, soprattutto nell'uso live.
La SJ600 è una jumbo e appena la si imbraccia ce ne accorgiamo subito. Sotto le braccia è ingombrante, ma così deve essere, soprattutto quando si vuole avere una buona dose di basse, come quelle messe sul piatto dall'acustica oggetto della prova. Le frequenze che ci fanno vibrare però non sono le sole a uscire dalla buca. I cantini frizzanti sono anch'essi belli forti e si fanno sentire bene, spinti da un buon volume, e probabilmente aiutati anche dai pin in metallo. Con il plettro è completamente a suo agio, lo strumming è il suo habitat naturale. Anche se il sound non è estremamente complesso è deciso, molto personale. Anche quando si passa al fingerstyle, non si tira certo indietro. Ha un ottima dinamica che permette di giocare con i volumi anche quando siamo unplugged, basta un po' di perizia nell'uso delle dita. La presence e la proiezione la rendono uno strumento perfetto soprattutto in ambito pop, rock, dove lo strumming deve essere potente ma allo stesso tempo bilanciato. Tutto questo è alla portata dalla SJ600 che si difende alla grande in questo frangente.
Con un prezzo che si aggira intorno agli 890 euro, case rigido compreso, la SJ600 è uno strumento che merita quanto meno di farsi un giro nelle mani di ogni chitarrista che ne incontra una. A noi ha lasciato un piacevole ricordo, anche se l'estetica, lo riconosciamo, non a tutti può essere congeniale.
per saperne di più. Per la distribuzione italiana, . |