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D'Angelico Madison: legno e ferro
D'Angelico Madison: legno e ferro
di [user #16167] - pubblicato il

Una jumbo con un look davvero particolare, la SJ600 mette in campo un estetica ricercata, materiali di prim'ordine ma soprattutto un prezzo da competizione, che non supera i 900 euro. L abbiamo provata presso lo showroom di Lucky Music con il nostro Paolo Antoniazzi.
La SJ600 è una Jumbo progettata a New York e realizzata in oriente da D'Angelico, per ridurre i costi. Il prezzo contenuto, però non l'ha resa una chitarra economica, perché le finiture e la scelta dei materiali sono da strumento di pregio. Per la cassa armonica è stato scelto l'abete Sitka, selezionato per garantire un ottima proiezione, in abbinato con l'x-bracing ridisegnato e alleggerito. Fasce e fondo sono invece realizzate in acero fiammato (anche se nel modello in prova la vernice nera copriva tragicamente ogni venatura).

A questo è incollato il manico, anch'esso in acero, con una tastiera in palissandro a 20 tasti. Qui troviamo la prima concessione all'estetica più appariscente. Troviamo infatti i segnatasti block in madreperla, perfetti in abbinata con la paletta con la classica forma D'angelico, con la borchia dorata nel mezzo. Lo shape è richiamato dal battipenna e l'oro si estende anche alle meccaniche (delle bellissime Grover Imperial Super-Rotomatic) e ai bridge pins in ottone. Questi oltre a intonarsi perfettamente con l'estetica dello strumento, sono anche ottimi dal punto di vista sonoro e aggiungono quel tocco di brillantezza che non guasta mai. 

D'Angelico Madison: legno e ferro

Il manico ha un profilo a soft C, sottile quanto basta per non impensierire anche le mani più piccole, ma allo stesso tempo, sufficientemente spesso per non sembrare un foglio di carta in mano a Gianni Morandi. Per l'amplificazione alla D'Angelico si sono affidati a Fishman. La scelta è ricaduta su un sistema INK 4, con controlli di equalizzazione, volume e accordatore a led onboard. Peccato solo che l'accesso ai potenziometri non sia eccezionale, leggermente troppo bassi, soprattutto nell'uso live. 

La SJ600 è una jumbo e appena la si imbraccia ce ne accorgiamo subito. Sotto le braccia è ingombrante, ma così deve essere, soprattutto quando si vuole avere una buona dose di basse, come quelle messe sul piatto dall'acustica oggetto della prova. Le frequenze che ci fanno vibrare però non sono le sole a uscire dalla buca. I cantini frizzanti sono anch'essi belli forti e si fanno sentire bene, spinti da un buon volume, e probabilmente aiutati anche dai pin in metallo. Con il plettro è completamente a suo agio, lo strumming è il suo habitat naturale. Anche se il sound non è estremamente complesso è deciso, molto personale. Anche quando si passa al fingerstyle, non si tira certo indietro. Ha un ottima dinamica che permette di giocare con i volumi anche quando siamo unplugged, basta un po' di perizia nell'uso delle dita. La presence e la proiezione la rendono uno strumento perfetto soprattutto in ambito pop, rock, dove lo strumming deve essere potente ma allo stesso tempo bilanciato. Tutto questo è alla portata dalla SJ600 che si difende alla grande in questo frangente. 



Con un prezzo che si aggira intorno agli 890 euro, case rigido compreso, la SJ600 è uno strumento che merita quanto meno di farsi un giro nelle mani di ogni chitarrista che ne incontra una. A noi ha lasciato un piacevole ricordo, anche se l'estetica, lo riconosciamo, non a tutti può essere congeniale.

Visita il sito D'Angelico per saperne di più. Per la distribuzione italiana, visita il sito Face.
chitarre acustiche d'angelico madison sj600
Link utili
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Sito del distributore Face
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di Jeremy's Garden [user #8003]
commento del 22/07/2016 ore 09:39:45
Ho avuto modo di provare questa bella chitarrona giusto sabato scorso: non posso che confermare quanto riportato nella recensione. Ha un volume notevole anche da spenta e le medio-basse si sentono molto bene! Assieme a lei ho provato una Epiphone ej200.. hanno una differenza di circa 500 euro l'una dall'altra (la ej200 costa intorno ai 320 euro) ma direi che si sentono tutti.. L'unica nota "negativa" per quanto mi riguarda è la paletta: proprio non mi piace. Però è puramente un discorso estetico a mio avviso trascurabilissimo rispetto al suono. In più la sj600 esce con la custodia rigida... non è poca cosa!
Mi sono ripromesso, dopo l'estate, di riandare a farci un giro..
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di telecrok [user #37231]
commento del 22/07/2016 ore 11:13:40
complimenti a D'Angelico, veramente brutta.
Applicando la politica di vendere per forza a tutti e di penetrare fasce di mercato non congeniali al brand ed alla sua storia anche questo marchio è sulla retta via dello sputtanamento.
Avanti così, diamo lavoro in oriente per abbassare i costi e lasciamo a casa artigiani con le mani d'oro.
Meglio poco ma "sempre e comunque" buono, meglio un ridimensionamento che il mercato globale, di questo passo avere una D'Angelico o meglio, questa D'Angelico non fa nessuna differenza e poi dico io, volendo allargare la propria fascia di mercato perché la devono fare brutta? E' obbligatorio che sia così evidente che non è stata fatta a casa?
Quante pensano vi venderne?
Secondo me presentarsi con una D'Angelico orientale è anche un po' da sfigati lasciatemelo dire, un nome così altisonante o rappresenta ciò che dovrebbe essere ed è sempre stato, oppure meglio qualcos'altro.
Uno compra una D'Angelico per distinguersi e avere quel qualcosa in più dato dalla manualità e dai legni scelti e si compra questa roba qua? Non penso proprio.
E' l'errore che stanno facendo un po' tutti e prima o poi ne pagheranno le conseguenze.
Che suoni bene o male conta poco in questo specifico caso.
Sopravvivenza? Non ci credo.
A mio avviso è il solito approccio del manageriato d'assalto, loro sì che dovrebbero essere mandati a casa e lasciare che le chitarre si continuino a realizzare nei modi, posti e tempi giusti.
Sono opinioni, solo opinioni.
ciao a tutti
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