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Gary Hoey,
Gary Hoey,"Dust & Bones": hard blues di classe
di [user #17404] - pubblicato il

Dopo un discreto successo da guitar hero negli anni '90, Gary Hoey torna alla ribalta come bluesman. La conversione è autentica, sanguigna, evidentemente maturata negli anni e il suo album "Dust & Bones" suona così forte e bene da avergli fatto guadagnare un contratto con la stessa etichetta di Joe Bonamassa, Gov't Mule e Roben Ford. Lo abbiamo ascoltato e ve lo raccontiamo.
Gary Hoey sbuca nella scena rock chitarristica all’inizio degli anni ’90. Non è un grande momento per la musica strumentale: smaltita la sbronza delle acrobazie shred anni ottanta, gli unici guitar hero a sopravvivere sono quelli che si mettono al servizio di grandi band (Paul con i Mr. Big, Nuno con gli Extreme, Richie con i Poison…). Eppure Gary confeziona Animal Instinct un disco strumentale che fa il  botto, grazie soprattutto al singolo "Hocus Pocus" cover dei Focus. Il merito è proporre un rock vigoroso, sfacciato, un pizzico pacchiano ma mai tecnicamente esasperato. Gary suona come uno che, seppur cresciuto a pane e Gary Moore, ultimamente è in fissa con Satriani. Insomma, fa centro: si guadagna una certa notorietà tra le riviste di settore dove spopola come endorser di punta della Rocktron e si tiene a galla tra collaborazioni, tour (addirittura da spalla a Jeff Beck) e realizzazione di colonne sonore (addirittura per la Dysney). Così per quasi vent’anni, nei quali s’inventa anche la collana “Ho Ho Hoey” dove intrerpreta annualmente classici natalizi in chiave rock. Fino al 2013, quando arriva la svolta blues e Gary pubblica “Deja Blues”. Il chitarrista pare più a suo agio che mai in questa veste, il disco piace e in tre anni Hoey arriva a firmare per la Mascot, la stessa etichetta di Joe Bonamassa, Robben Ford, Gov’t Mule. Bel colpo, ragazzo!



Ed eccoci cosi a “Dust & Bones” il nuovo album. “Il blues mi ha salvato dalle canzoni natalizie? Bene. Io lo ripagherò con tutta la passione, rispetto e coerenza possibile” Avrà pensato così Hoey, che confeziona un album cantato di hard blues autentico e viscerale, celebrando con tutta la foga, la cura e la maestria di cui è in possesso (e non è poca) il genere che gli ha regalato una seconda giovinezza. Per gran parte del lavoro Gary non sembra proprio volersi scollare dai tre accordi del blues (primo, quarto e quinto grado) nemmeno con una pistola puntata alla tempia e se la suona che è uno spasso. Tanto più, che i suoi suoni sono letteralmente una delizia; riff e svisate sono come grassi e rotondi salsicciotti che sfrigolano su valvole incandescenti. Se nella scrittura e nella produzione del disco, la coerenza stilistica a blues e rock blues è totale, nel fraseggio solista, invece, Hoey è molto più libertino. Senza andare mai troppo sopra le righe, in più di un assolo Gary schiaccia l’acceleratore  e ci tiene a farci sentire  sentire che – comunque - è stato un guitar hero dei tempi d’oro, con tanto di capelli lunghi, permanente, 24 tasti e Rocktron nel send-return;  e così, tra pentatoniche strapazzate, slide,  blue note e bending cazzuti non mancano – e non stonano - plettrare, belle svisate in legato, accattivanti incastri acrobatici tra triadi e arpeggi incastonati su sequenze in misolidio. Gli assolo di “Ghost of Yesterday”, per esempio, sono magnifici e l'omaggio a  Chris Rea nello strumentale "Soul Surfer" è una chicca.
Impreziosito da un duetto con Lita Ford, “Dust & Bones” è un disco a cui dare una chance. Non si fa tempo a dire che non c'è niente di nuovo o particolarmente originale che ci si accorge di averlo fatto girare sul piatto, dall’inizio alla fine, almeno tre volte. Perché, forse, da un disco del genere, l’ultima cosa che si  vuole è proprio che non sia rassicurante e familiare nella piena adesione al suo linguaggio formulare. “Dust Of Bones” celebra il blues in maniera franca ma anche moderna. Un disco tosto, da ascoltare a volume alto, con i finestrini dell’auto abbassati o con una birra ghiacciata in mano mentre si cuoce il barbecue. Sicuri che le perle chitarristiche snocciolate da Gary, il giorno dopo vi sproneranno a smaltire tutto, sudando sulla sei corde.




 
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