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Non c'è niente di più difficile che essere semplici
Non c'è niente di più difficile che essere semplici
di [user #116] - pubblicato il

Abbiamo chiesto a Luca Francioso, eccellenza della chitarra acustica italiana, di insegnarci qualche posizione per ravvivare giri armonici triti e ritriti, suonati sempre uguali centinaia di volte, in prima posizione. Servendosi del più ovvio di tutti, quel giro di Do su cui - più o meno - chiunque ha imparato a suonare, Luca ci ha stupito con accattivanti sonorità e posizione alternative. Ma, al contempo, ci ha regalato una grande lezione di musica.
Ci sono accordi e giri armonici che a forza di essere suonati sempre uguali e in prima posizione, rischiano di  annoiare sia l’esecuzione che appesantire l’arrangiamento.
Per provare a ridare  loro vivacità e freschezza, Luca Francioso ci sprona a cercarli e costruirli su zone differenti della tastiera. Questo tipo di lavoro ci costringere, ovviamente, a ottimizzare la conoscenza della disposizione della note sul manico e, soprattutto, a essere sicuri nella conoscenza teorica delle note sia che formano gli accordi, sia che sono compatibili come aggiunte o abbellimenti.

Non c'è niente di più difficile che essere semplici

Prendendo come riferimento un semplice giro di Do, formato da Do (C, E, G), Lam (A, C, E), Rem (D, F, A) e G7(G, B, D, F) Luca ci ha proposto una diteggiatura più ricercata per ogni accordo.
Ecco la diteggiatura suggerita come alternativa al C suonato in prima posizione. L’accordo colpisce per un accattivante contrasto tra i due G suonati su due ottave differenti ma su corde adiacenti. Mentre la corda di G risuona a vuoto, un G un’ottava più alto è preso sulla corda di B,  pigiata all’ottavo tasto. Questa diteggiatura costringe la mano sinistra a un certo lavoro di stretching.

Non c'è niente di più difficile che essere semplici
 
Per il Am le diteggiature proposte da Luca sono due: un Am7 e un semplice Am. La fondamentale dell’accordo è presa sgranando la corda di A a vuoto. Anche la quinta giusta E è ribattuta lasciando risuonare il E cantino a vuoto.

Non c'è niente di più difficile che essere semplici
 
Per il Dm, Luca suggerisce la diteggiatura più originale. All’accordo formato dalle note D, F, A è omessa la quinta giusta A a favore  della seconda E. Questa crea un’affascinante dissonanza data dall’intervallo di semi tono che intercorre tra il E e la terza minore F.

Non c'è niente di più difficile che essere semplici
 
Per il G7 , invece, Francioso non fa altro che trasportare la più classica delle diteggiature (un C7 suonato in prima posizione) fino al decimo tasto. Anche per il G è proposta tanto una diteggiatura per il G7 che una per il G.

Non c'è niente di più difficile che essere semplici

Luca però, ci ha invitato a fare una riflessione importante.
Sembra che a volte, certi chitarristi avvertano in tutti i modi l’esigenza di complicare parti, soluzioni e diteggiature; quasi a voler, in ogni modo, dare prova della loro abilità tecnica. Ma in questo modo, talvolta, il risultato è  creare arrangiamenti molto difficili che poi  penalizzano l’esecuzione. Quindi, complicare a ogni costo non è detto sia sempre un approccio efficace e funzionale a livello musicale. Spesso, gli accordi suonati in prima posizione sono la soluzione più idonea perché un arrangiamento funzioni. In quel caso, cambiarli significherebbe gratificare la propria capacità tecnica, lasciando che questa esigenza egoista,  sovrasti l’aspetto che, invece, più di ogni altro va preservato mentre si suona: la musica.

lezioni luca francioso
Link utili
Il sito di Luca Francioso
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di Dinamite bla [user #35249]
commento del 24/08/2016 ore 18:45:22
Bravo.
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di Pearly Gates [user #12346]
commento del 25/08/2016 ore 09:40:24
La frase finale del video bisognerebbe imprimerla a fuoco con un ferro rovente sulle chiappe degli shredders ahahahahahaha
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di MM [user #34535]
commento del 25/08/2016 ore 10:39:10
Bravo tutto giusto, per fortuna non tutti la pensano come lui, altrimenti queste verità non sarebbero così verità.
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di p_visuali [user #27373]
commento del 25/08/2016 ore 10:40:34
Frase finale è una verità assoluta................invece delle chiappe direi di scriverla in fronte
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di Claudio80 [user #27043]
commento del 25/08/2016 ore 14:28:24
Tutto vero e condivisibile, anche se spesso le cose semplici si rivelano le più difficili..
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di wrugg25 [user #31282]
commento del 25/08/2016 ore 17:58:53
È LA MUSICA LO SCOPO, E LA TECNICA DEVE ESSERE AL SERVIZIO DELLA MUSICA.

Minchia, amo Luca Francioso.
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di djangolives [user #4893]
commento del 26/08/2016 ore 19:14:11
quel Dm mi ha riportato in un attimo all'intro di I'm easy...
Rispondi
di gerlop [user #44005]
commento del 27/08/2016 ore 11:34:00
tanto di rispetto per questo bravo chitarrista, ma quelle posizioni sono vecchie come i graffiti sulle pareti delle caverne e a chi non le conosce e si meraviglia tanto, suggerisco di cambiare strumento o di vendere la propria chitarra...a proposito: W lo shred...chi ha detto che la velocità è per forza sinonimo di "freddo" e "senza cuore"?
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 27/08/2016 ore 21:48:10
Mah...alla fine sempre giro di do con accordi ben noti fa...
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di ares [user #1335]
commento del 29/08/2016 ore 15:24:38
Leggendo l'ottimo articolo, mi è venuto in mente un caso in cui la complicazione è necessaria per il risultato finale del brano. Si tratta di "Every Breathe You Take" dei Police che altro non è che il giro di DO trasposto, se non ricordo male, in LAb.
Private a suonarlo come Andy Summers e poi ditemi come vi sentite la mano sinistra (o destra se mancini)...
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 29/08/2016 ore 16:58:32
Pensa che Summers semplifica la presa del Lab/9: sposta l'indice tra la 6a e la 3a corda, io invece mi slargavo le dita a fare il barrè :)
Rispondi
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