di psykoguitar [user #31934] - pubblicato il 11 settembre 2016 ore 16:30
Le Rivoltelle sono una band rock calabrese nata nel 2005 dall’incontro tra Elena (voce e violino), Alessandra (basso), Angela (chitarra) e Paola (batteria). Il gruppo è ormai da qualche anno una consolidata realtà del panorama musicale italiano, ospiti dalle più note trasmissioni nazionali (“DoRECiakGulp” di Mollica, “Una notte per Caruso”, “Chiambretti ore 10”, per citarne solo alcune).
La band ha al suo attivo due album (Donne Italiane del 2011 e Le Rivoltelle del 2012) e alcuni singoli ( “La Notte” del 2010, “Taglia 38” del 2012, “Guarda che Luna”, “ Ve ne andate o no?”), tutti pubblicati con Cristiani Music. Vi è poi una lunga serie di rivisitazioni di classici italiani, con arrangiamenti e interpretazioni pregevoli.
La loro musica è un rock potente e incisivo, la voce di Elena è supportata da una sezione ritmica di tutto rispetto e accompagnata da una chitarrista estrosa e di talento. Non a caso tutte si sono formate al conservatorio. Oltre ad aver fatto tanto lavoro e tante ore di prove insieme (e questo si sente nella sopraffina tecnica strumentale che esprimono), possiedono la notevole capacità artistica di trasmettere intense emozioni.
Salite alla ribalta dei TG nazionali a causa di uno spiacevole episodio avvenuto a Rossano Calabro, non hanno perso nulla della loro grinta e anzi l’episodio le ha addirittura rinforzate nella compattezza del loro gruppo.
Ho chiesto loro un'intervista che mi hanno gentilmente concesso.
Psykoguitar: Come vi siete incontrate e come avete deciso di suonare insieme? Rivoltelle:Ci siamo incontrate all’università e provenivamo da esperienze musicali diverse ma da subito abbiamo trovato una corrispondenza sia umana sia artistica. La decisione di suonare insieme è arrivata naturalmente, tutte e quattro volevamo suonare e volevamo farlo insieme.
Psykoguitar: Suonate insieme da oltre dieci anni. Il vostro atteggiamento di condanna verso la ‘ndrangheta vi ha mai causato problemi? Ci sono posti dove non potete suonare a causa delle vostre idee? Rivoltelle:No, non siamo mai state vittime di atteggiamenti intimidatori, anzi, i nostri concerti vengono apprezzati anche e soprattutto per la forza dei messaggi che mandiamo. Mai nessuno a pensato di impedirci di suonare per le nostre idee.
Psykoguitar: Il caso di Rossano è a dir poco “antipatico”. Pensate che sia proprio arretratezza culturale oppure è stato un modo per far fuori una band scomoda, un gruppo di donne musiciste che dicono pubblicamente cose che non si dovrebbero dire? Rivoltelle: Pensiamo che l’atteggiamento discriminatorio operato nei nostri confronti sia stato generato innanzitutto da un pensiero omofobo e sessista sintomo di una arretratezza culturale. Abbiamo sempre lottato contro ogni tipo di pregiudizio e specialmente contro quello di genere che è quello che ci riguarda più da vicino. Sicuramente l’immagine di quattro donne musiciste che non temono giudizi o confronti e che hanno sempre il coraggio di esprimere le proprie idee può risultare “scomodo” a qualcuno, ma noi continueremo comunque a combattere le nostre battaglie.
Psykoguitar: Oltre all’impegno contro le mafie, nel 2013 avete pubblicato il singolo “Taglia 38” che parla di anoressia. Com’è nata l’idea di questo singolo? Rivoltelle: L’idea di dedicare un pezzo a chi soffre di anoressia e bulimia nasce innanzitutto dalla volontà di non tacere su questo argomento. Dietro queste sindromi ci sono dolore e sofferenza che troppo spesso si consumano in silenzio e nella totale indifferenza da parte di chi non è in grado di comprendere la gravità del problema. Il nostro vuole essere un canto di solidarietà ma soprattutto di vita che possa infondere un po’ di coraggio a chiunque si trovi a vivere questo terribile dramma.
Psykoguitar: La vostra situazione, anche alla luce di quanto accaduto a Rossano, è caratterizzata da stridenti contraddizioni. Da un lato c’è sicuramente chi dice che avete successo "perché siete femmine", quindi agevolate per mille motivi (supposti ma non reali), dall’altro lato siete osteggiate perché, diciamo, siete “fuori dagli schemi”. Come si porta avanti una band con queste pressioni contrastanti, in questo contesto? Rivoltelle: In realtà fino a oggi non ci era mai capitato di misurarci con queste contraddizioni, l’episodio di Rossano ha evidentemente squarciato il velo che copriva un pregiudizio taciuto e mai apertamente confessato. Essere quattro donne è un dato di fatto che non dovrebbe essere strumentalizzato in nessun caso. Bisognerebbe apprezzare le qualità artistiche e il talento a prescindere dal genere maschile o femminile.
Psykoguitar: Qualche curiosità per gli amici di Accordo: quanto tempo provate insieme i pezzi durante la settimana? Avete un posto preferito per le prove di gruppo? Rivoltelle: Noi viviamo nella nostra sala prove. Compatibilmente con gli impegni di ognuna dedichiamo la maggior parte delle nostre serate alle prove.
Psykoguitar: Una paio di domande specifiche per Angela: ti abbiamo spesso vista in foto e dal vivo con la tua Ibanez Jem bianca. É la tua chitarra preferita? Che altri effetti/pedali usi nella tua attività di musicista? Angela:Si, al momento è la mia preferita. È una chitarra poco versatile, proprio come piace a me! Uso un ampli Brunetti e pochi effetti. Quello che utilizzo maggiormente è il delay: il vecchio e fedele DD20 di casa Boss.
Psykoguitar: Il "domandone" per Paola: non è frequente vedere donne batteriste anche perché è faticoso suonare la batteria. Ti alleni molto per i concerti per poter reggere la fatica? Che strumentazione usi? Paola:L’allenamento è importante ma non mi impongo dei tempi stabiliti, anche perché credo che l’allenamento migliore sia quello che faccio durante le prove e i live con la mia band. La mia strumentazione è frutto di un mio gusto personale e della mia formazione e anche di una sperimentazione finalizzata a trovare la giusta “arma” con cui colpire! Andando sul tecnico, posso dire che una batteria Tama Starclassic Maple e un rullo Pearl abbinati a dei piatti Meinl MB 10 sparano ben!
Psykoguitar: Un paio di curiosità per Alessandra, bassista e musicoterapista. Utilizzi anche il suono del basso nella tua attività di musicoterapista? Sei tu che scrivi le linee di basso delle canzoni del gruppo? Alessandra: Lavorando con bambini disabili preferisco utilizzare strumenti semplici e intuitivi come ad esempio lo strumentario Orff. Le linee di basso sono prevalentemente scritte da me e sempre con il supporto delle mie compagne.
Psykoguitar: Elena. Violino, pianoforte, canto. Come mai hai deciso di diventare cantante, ovvero privilegiare la tua voce come strumento nonostante tu abbia studiato pianoforte al conservatorio? Cantare è una vocazione per te? Elena:Più che una vocazione è una necessità. Ho sempre creduto nel potere e nella capacità di una voce di esprimere sentimenti ed emozioni e nel mio essere cantante privilegio questo aspetto al tecnicismo. Amo molto gli strumenti che ho imparato a suonare al conservatorio e hanno contribuito a formarmi come musicista, ma è con la voce che esprimo tutta la mia rabbia del sud!
Psykoguitar: Quali progetti avete per il futuro? Lancerete un nuovo album a breve? Mai pensato a un tour negli USA? Rivoltelle: Adesso siamo in tour e ci dedichiamo completamente a nostri live. A settembre saremo nuovamente in sala di registrazione per il nuovo album. Un tour negli Usa sarebbe il coronamento dei nostri sogni!
Le Rivoltelle sono una delle più belle realtà musicali italiane di questo periodo. Credo che sia giusto, anzi sacrosanto, difendere il patrimonio culturale e musicale che esprimono.
Non è facile per nessuno raggiungere notorietà e fama come musicista. Vivere di musica, a parte sporadici casi, è sempre stato difficile.
Queste ragazze sono una ottima band musicale del sud, brave, piene di grinta e talento. Spero che la loro strada sia un apripista per un maggior numero di musiciste, che per mille ragioni malgrado il loro talento non osano esprimersi o non trovano spazio in un mondo aggressivo e prevalentemente maschile come quello dello spettacolo.
Buona Musica alle Rivoltelle, aspettiamo l’uscita del vostro prossimo album.