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Ma quale anima: è soltanto la terza minore
Ma quale anima: è soltanto la terza minore
di [user #45509] - pubblicato il

Una lezione blues per principianti, perfetta per familiarizzare con una delle sonorità più caratteristiche del genere: la convivenza della terza maggiore e minore sopra un accordo di settima di dominante. Il nostro lettore Ricky ha confezionato un piccolo assolo apposta per farci lavorare su questo aspetto. A lui la cattedra di Didattica.
Questa lezione la voglio dedicare a chi comincia ad approcciare il blues. Il discorso solistico è molto più complesso di quanto BB King ci faccia sembrare, e come al solito sono i dettagli che fanno la differenza! 
Sono sicuro che molti di voi abbiano imparato a suonare imitando i grandi blues man, che tra una smorfia sofferente e un altra, mettevano tutta la loro anima in quei meravigliosi soli di chitarra.

Ma quale anima: è soltanto la terza minore

L’approccio solistico al blues comporta però anche un analisi di quello che si sta suonando: quali note fanno risaltare di più un accordo minore? E quali scale posso utilizzare su un accordo di dominante? Da dove viene l’approccio solistico blues e come faccio a riprodurre quelle sonorità?
Partiamo dalle basi e parliamo dell’accordo di dominante. E’ un accordo maggiore con settima minore: in G7, per esempio, abbiamo le seguenti note: G,B,D e F. La scala pentatonica maggiore valorizza benissimo questo accordo, ma per ottenere la sonorità blues dobbiamo fare attenzione a mescolare la terza minore e la terza maggiore nella scala pentatonica e nel nostro fraseggio. La scala pentatonica di riferimento è questa: G A (Bb) B D E 
 

Potete già notare che, suonando questa scala, BB King si sia già materializzato a casa vostra e vi sorrida allegramente!
Scherzi a parte, ora pensiamo all’atto pratico. Ho registrato un solo, prendendo spunto dal libro “Playing the blues” di Robben Ford.
E’ registrato senza metronomo, senza base e prende in considerazione un loop in G7, quindi non c’è il classico giro blues al momento.
Per chi si avvicina la prima volta a queste sonorità è importante ascoltare anche dei soli registrati in questo modo, per il momento, e avvicinarsi a certe sonorità che per quanto semplici possano sembrare, richiedono delle regole di esecuzione, una ritmica che fa parte dello stile e una intenzione particolare nell’esecuzione.
L’ idea adesso e solo adesso, è di tirarsi giù il solo,e riconoscere le terze maggiori e minori, soprattutto creare un nuovo solo con la consapevolezza di ciò che si sta suonando .
Questa è una cosa che fanno in pochi all’inizio: prendete spunto, ma cercate sempre di capire quello che state facendo, e poi create i vostri licks blues!
Spero che con questa lezione possiate avvicinarvi a un discorso che non riguarda solo l’orecchio, ma anche regole musicali pratiche. Alla prossima lezione!

Ma quale anima: è soltanto la terza minore

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.
lettori in cattedra
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di JonnyLang [user #37922]
commento del 29/09/2016 ore 17:19:02
Ottimo articolo, come mai non posso aprire SoundCloud per ascoltare il File?
Rispondi
di Ricky_Brat [user #45509]
commento del 29/09/2016 ore 17:42:20
ciao!! Non ti fa sentire proprio nulla? Non sono molto esperto ma farò più attenzione in futuro!! Buona musica!
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 29/09/2016 ore 21:09:53
Si sentono benissimo,nessun problema....
Rispondi
di Skadex [user #27312]
commento del 30/09/2016 ore 01:29:02
In effetti ho lo stesso problema, non c'è alcun link e solo un'icona generale di soundcloud. Utilizzo firefox.
Rispondi
di fla72 [user #29005]
commento del 29/09/2016 ore 20:47:36
Ottimo articolo, però per quanto mi riguarda preferisco andare sulla penta minore e giocare con la 3a maggiore.
Altra soluzione interessante è usare una penta maggiore al 1o grado e la minore al 4o ed al 5o, sempre giocando con le 3e.
Ultimo consiglio ( ....anche se sono ben lontano dal sentirmi di poter dare consigli...) è approcciare con le misolidie per ogni grado ....per finire mischiare tutto cercando cadenze sulle dominanti dell'accordo che sta suonando...ed il piatto è servito!

Rispondi
di nicolaw1 [user #5799]
commento del 30/09/2016 ore 09:56:4
Ammetto la mia grande ignoranza in materia di armonia e riconosco l'importanza dello studio, in ogni campo della conoscenza.
Tuttavia vorrei sottolineare che nella musica di BB KIng c'è di tutto meno che una base teorica.
Ragazzi ! La verità è che BB King scriveva canzoni per rimorchiare e gli riuscivano bene entrambe le cose.
Stiamo parlando di un'uomo a dir poco passionale che ha fatto quindici figli con quindici donne diverse, un mito solo per questo,
Insomma, grande musicista e grandissimo donnaiolo..................... e senza studiare !
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 30/09/2016 ore 10:24:00
Non so perchè ma, senza nulla togliere alla rigorosa esposizione dell'articolo/lezione (non me ne voglia il bravissimo Riccardo Angelucci, non è una critica personale ma una riflessione assolutamente generale), sentir parlare di terze, gradi, intervalli, scale e, in generale, di teoria a proposito del Blues, mi fa una strana impressione.
E' un po' come disquisire di colorimetria e chimica del colore ammirando un quadro di Van Gogh...
Il Blues, perlomeno quello delle radici, fondamentale per comprendere anche quello più elaborato e "ibridato" (es. Robben Ford), va sostanzialmente ascoltato e assimilato, e poi "cantato" con lo strumento. Soprattutto per chi inizia a scoprire questo genere musicale, non ci sono scorciatoie teoriche o tecniche, la spontaneità e l'espressività sono tutto, e paradossalmente è meglio una nota sbagliata, magari anche fuori tempo, che una scala impeccabile. E' un'opinione assolutamente personale, ovviamente.
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 30/09/2016 ore 14:05:26
...condivido... l'approccio al blues "moderno" e teorico è la morte del blues stesso... opinione mia eh!
Il contrasto poi è accentuato dal fatto di aver messo immagini di B.B.King... che in diverse interviste ha ammesso di non conoscere un acca della teoria musicale... :o)

Comunque, apprezzeranno i tanti fan del "blues moderno"...
Rispondi
di binip [user #19289]
commento del 30/09/2016 ore 16:26:53
"...paradossalmente è meglio una nota sbagliata, magari anche fuori tempo, che una scala impeccabile...."

su una nota sbagliata posso anche essere d'accordo, ma fuori tempo nel blues no...

Altra cosa ASSOLUTAMENTE inaccettabile sono i bending lancinanti fuori intonazione. Mi viene l'orticaria...
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 30/09/2016 ore 18:51:34
Spero che si tratti di ironia...
Rispondi
di binip [user #19289]
commento del 01/10/2016 ore 07:46:2
In verità volevo soltanto esprimere una opinione diversa, senza polemica.

Non condivido il cliché del blues man di colore che ha imparato a suonare la chitarra folgorato sulla via di Damasco, tutto talento e niente studio.

Non credo che feeling e conoscenza/studio della musica siano necessariamente contrapposti.

E soprattutto non mi viene a mente niente di più insopportabile che suonare o ascoltare qualcuno che suona fuori tempo.
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 01/10/2016 ore 09:38:14
Non ho detto che studio e musica siano in contraddizione.
Dipende dal contesto, dalle intenzioni e dalla musica.
Ad esempio, dalla parte di chi insegna (come nel caso dell'articolo) la conoscenza e l'analisi approfondita di ciò di cui si parla è doverosa e indice di serietà. Per questo le mie considerazioni non sono una critica indirizzata a Riccardo Angelucci.
Per certi generi musicali la conoscenza è sostanzialmente imprescindibile: anche se spesso i più grandi musicisti sono stati mossi da un talento innato che ha bypassato completamente qualsiasi necessità di studio, qui stiamo parlando di gente "normale", quindi rimaniamo con i piedi per terra. Per (provare a) fare certe cose tocca studiare.

Il fatto che la tecnica possa influenzare la spontaneità dipende molto dalla singola persona. Devo dire però che nella mia esperienza (anche quella recente di mio figlio) ho notato quasi sempre una sorta di... distrazione dalla intenzione iniziale, con una concentrazione di energie su prestazioni che troppe volte prevalgono sulla musicalità.
Ma è un discorso complesso.

Per quanto riguarda il Blues specificamente, però, la questione è un'altra.
L'essenza stessa di questa forma di espressione va in una direzione diametralmente opposta.
Un bending perfettamente intonato nel blues... generalmente stona. BB King probabilmente non ne ha fatto uno in tutta la sua carriera. Eppure è proprio questo che genera la tensione: la nota che "non arriva", o che va oltre, creano lo stato d'animo che il musicista vuole (spesso in maniera del tutto inconscia) trasmettere. La nota o le note "fuori tempo" ottengono lo stesso risultato, e sono tutti questi accorgimenti che rendono piacevole (a chi piace...), originale e ogni volta diverso (se il musicista è espressivo) un genere che potrebbe altrimenti essere rappresentato da... tre accordi: sempre quelli. Eppure abbiamo le prove che non è così. Il Blues suonato in maniera scolastica è una palla mortale. Il movimento sul tempo può essere voluto o inconsapevole: nel secondo caso, se il talento c'è funziona ed è espressività, se il talento non c'è... ok, è una schifezza inascoltabile :)))
Nessuno dei grandi musicisti blues suona in maniera tecnicamente perfetta (o anche solo "giusta"). E a dimostrazione di ciò, un musicista di grandissimo talento, preparazione e tecnica, come Bonamassa, non viene del tutto riconosciuto come bluesman proprio perché è "troppo" preciso e controllato.

Per questi motivi ti ho risposto in quel modo: non intendevo essere polemico, ma in poche righe ho trovato due affermazioni che vanno in direzione diametralmente opposta ai concetti che invece secondo me sono una delle chiavi di lettura del genere.
Sottolineo il "secondo me".
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 01/10/2016 ore 11:36:48
"Nessuno dei grandi musicisti blues suona in maniera tecnicamente perfetta"

Capisco e concordo su quel che dici, ma vorrei sottolineare come Stevie Ray Vaughan abbia preso le "imperfezioni" del blues e le abbia riproposte con una tecnica sfavillante. Non per niente, è riuscito ad imporsi (in maniera duratura) nel periodo d'oro dello shred.
Ancora oggi insuperato.
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 01/10/2016 ore 12:26:20
Ho pensato anch'io a SRV. Non è facile da ignorare :)
In realtà il discorso è complicato dalle generalizzazioni. Non esiste "IL Blues", parliamo di Blues ma ognuno di noi ha dei riferimenti precisi, che a volte possono non coincidere.
SRV -che amo e che ho ascoltato allo sfinimento- secondo me non rappresenta propriamente il concetto più generale di Blues. E' un passo oltre, o anche due o tre.
L'influenza di Hendrix (anche lui con un'anima profondamente blues, ma elaborata e ampliata nel tempo) e la componente Texana, mescolata con il rock e perfino con il pop, lo hanno portato "oltre". Ma quando suonava Blues "classico", la tecnica non traspariva. Solo mojo :)
vai al link
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 01/10/2016 ore 13:56:35
"Ma quando suonava Blues "classico", la tecnica non traspariva."

Dici?
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 01/10/2016 ore 14:24:33

"su una nota sbagliata posso anche essere d'accordo, ma fuori tempo nel blues no... "

vallo a dire a John Lee Hooker!

;-)

Rispondi
di rollo5100 [user #28890]
commento del 25/10/2016 ore 08:44:52
Condivido e suggerisco di suonare e ascoltare di più e parlare meno.
Rispondi
di Iconoclast76 [user #43596]
commento del 30/09/2016 ore 10:54:06
Beh cosa è la bellezza? altro non è che vedere la propria logica infrangersi di fronte la logica (o forse la conoscenza? Dio è vivo o morto?) di Dio che è illimitata e quindi illogica, per logica quindi vien da se che non avendo la mente di Dio e avendo solo piccoli cervelli umani che apprezzare la bellezza e saperla replicare implica la non conoscenza, nel momento in cui conosci finisci per umanizzare e quindi rendere imperfetto cio che era perfetto tu sei morto e quindi incapace di creare incapace di rendere vivo un asssolo come il nostro amico qui
Io penso che lo studio oltrepassato un limite sia controproducente, forse suonavo meglio 20 anni fa quando non avevo idea del perche le cose funzionavano, avevo in me quella spinta primordiale derivata dalla volgia di emozionarmi e di stupirmi di fronte a qualcosa che non conoscevo
Io penso che il miglior modo per creare beiu soli di chitarra sia quello di avere una bella vita ricca di avvenimenti, tutto cio si ripercuotera sul playiing e sulla composizione e non ci sara logica e teoria che tenga( a gia a volte dimentico che non vivo in una nazione di esseri umani ma di vecchi automi, quindi andate a studiare che non vi rimane altro d afare:))
Si inizio a bollare la teoria in quanto ha appiattito e ucciso il mondo musicale e permesso anche agli imbecilli di fare i musicisti
Rispondi
di MAT77 [user #27583]
commento del 30/09/2016 ore 13:37:54
Alla faccia del monologo....non so che dire. Sono troppo capra ;-)))
Posso solo quotare il buon Olly che senza troppi poemi ha reso l'idea, pur sempre personale, di come approcciare il bluus.
Ciauuuzzzz
Rispondi
di WilsonS [user #42009]
commento del 30/09/2016 ore 14:53:57
Sono perfettamente daccordo con te, ultimamente sono molto scettico per quanto riguarda lo studio applicato a generi come il blues, rock ecc.. non perche' non abbia mai studiato e quindi porto l'acqua al mio mulino, ma al contrario proprio perche' ho studiato, probabilmente troppo per il genere musicale che mi interessa, e ultimamente mi viene il dubbio che suonavo meglio quando ne sapevo di meno, e soprattutto mi divertivo di piu'. E adesso sto cercando di disimparare molte delle cose che in realta' non mi servono.
Studiare e' importante, ma se non volete suonare Jazz o Progressive Metal 2 al massimo 3 anni di studio bastano, poi si rischia di perdere il "fuoco sacro".
Rispondi
di Iconoclast76 [user #43596]
commento del 30/09/2016 ore 17:20:10
gia, io ricordo che nei primi anni di totale ignoranza facevo degli "strafalcioni teorici" che oggi col senno di poi le reputo piu che delle irregolarita delle cose originali, qualche giorno devo comprarmi un mangiacassette e riascoltare le mie vecchie cassette dove registravo dic ontinuo chissa quante idee ci sono sparse li dentro
Rispondi
di WilsonS [user #42009]
commento del 01/10/2016 ore 14:52:43
Ricordo anch'io, che creatività, che visioni in quelle jam session improvvisate, ai tempi in cui conoscevo solo la pentatonica e qualche diteggiatura della scala maggiore. Le cose che potevo suonare su di una base mi sembravano infinite. Adesso che conosco almeno 4 scale e 2 armonizzazioni, penso a quali note suonare su di un determinato accordo, o quale figura ritmico-melodica eseguire e tutta la magia se n'è andata...
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 01/10/2016 ore 12:51:48
------> Si inizio a bollare la teoria in quanto ha appiattito e ucciso il mondo musicale e permesso anche agli imbecilli di fare i musicisti.

L'imbecillità è una piaga che affligge l'umanità intera e la teoria musicale non ha contribuito in nulla ad accrescerne la potenza.

E tanto per chiaccherare...la teoria musicale ha solo ed esclusivamente "inquadrato" la pratica musicale.
Il materiale che i musicisti portavano alla luce ed usavano veniva inquadrato analizzato ed infine "teorizzato" dai teorici..categoria ormai scomparsa dato che il clero c'ha altro da fare :-)...e quelli erano gli unici teorici ascoltati (in quanto paganti..) dai musicisti.
Quella che tu chiami teoria altro non sono che i fondamenti del sistema tonale.
Una volta che si è diviso l'ottava in dodici semitoni tutta la teoria era già insita nel sistema e bastava solo tirarla fuori.
Ed una volta tirata fuori è gioco forza conoscerla ed approfondirla a meno che tu non voglia ripercorrere tutta la strada dal modale al tonale per conto tuo :-).
Questa teoria (almeno i fondamenti..terze quinte settime...perché nell'accordo ci sono quelle note invece che altre..cosa è minore e cosa è maggiore e se ha un senso questa distinzione..) è indispensabile, tocca rassegnarsi..
La teoria vera (analisi shenkeriana ,lidyan chromatic concept, sloniminsky delirium...) sono cose da fisici quantistici e manco la sfioriamo nelle nostre brevi esistenze.(campassi 300 anni ce la farei anche ..forse..) quindi, in ogni caso, è sempre un pessimo affare dialettico andare a stuzzicare la teoria, a meno che non se ne abbia una nuova da proporre.
-----> Si inizio a bollare la teoria in quanto ha appiattito e ucciso il mondo musicale e permesso anche agli imbecilli di fare i musicisti.
E' durissima da mandar giù, ma tieni per sicuro che musicisti si nasce, non si diventa...con un impegno assurdo ed uno spreco di tempo insano si può imparare a suonare senza che la gente (anche con qualche conoscenza nel campo..) ti mandi a cagare ma non certo a diventare musicisti..o ci nasci o fra loro e te rimarrà sempre una distanza incolmabile.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 01/10/2016 ore 13:54:51
E' stato un piacere leggere :)
Rispondi
di Ricky_Brat [user #45509]
commento del 30/09/2016 ore 15:45:35
Ragazzi grazie per la vostra attenzione e per aver letto il mio articolo! Le vostre critiche le accolgo a braccia aperte, ma continuo sulla mia strada perché lo studio, di qualsiasi genere, ci permette di passare il limite tra il suonare semplicemente e conoscere. Non stiamo parlando di sminuire BB King, o di complicare un genere che dovrebbe essere "ovvio" oppure "spontaneo". Ogni stile ha le sue regole e una sua interpretazione. È proprio conoscendo le basi che possiamo poi essere liberi poi di suonare ed essere creativi.
Rispondi
di MAT77 [user #27583]
commento del 30/09/2016 ore 17:29:30
""""Ogni stile ha le sue regole e una sua interpretazione. È proprio conoscendo le basi che possiamo poi essere liberi poi di suonare ed essere creativi.""""
Beh fratello, concordo pienamente, pur non essendo piu' uno studioso dello strumento, per 1000 motivi e scuse, che è la sacrosanta verità quella che dici. Chi studia e si esercita molto alla fine può far tutto quel che vuole. Io a volte mi trovo a strimpellare con un mio caro amico che studia ancora oggi che ha 50 anni, (quasi 11 più di me!!!) eppure non si stanca mai. Ed in parte a lui io proprio sono un pivello. Lo stesso mio ex maestro studia parecchie ore al giorno ed in ogni momento buco della giornata.
Il punto è che nella mia quotidianità trovare ogni giorno o ogni 2/3 giorni il tempo di rimettermi sui libri per studiare non c'è, purtroppo. Avessi una giornata di 36 ore hai voglia che mi rimetterei sotto.
Ecco perchè penso che nei casi come il mio, usare un buon cd unito ad un pò di ispirazione può comunque esser d'aiuto.
Ciao ;-))
Rispondi
di steve morse il panino utente non più registrato
commento del 30/09/2016 ore 21:26:03
Mi si dica quello che si vuole ma il blues è veramente 'na palla. Dopo due o tre pezzi è monotono e ti rompe subito. Questione di gusti, certo, ma ben altra cosa diventa se lo inserisci in un contesto fusion, allora le cose cambiano. B.B. King? Mai piaciuto......
Rispondi
di BBSlow [user #41324]
commento del 30/09/2016 ore 23:03:49
"E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te.”
;)
Rispondi
di steve morse il panino utente non più registrato
commento del 01/10/2016 ore 00:49:09
Hai sbagliato sito, per gli anatemi devi cercarne qualcuno più religioso, ma se dovessi risponderti sullo stesso piano: "Sdegno vendetta e distruzione, orpelli ingannevoli di pseudo-mere soddisfazioni che ritorneranno al mittente con violenza di tre volte tanto"...
Rispondi
di BBSlow [user #41324]
commento del 01/10/2016 ore 10:13:32
Era una citazione di Pulp Fiction, con l'apposita faccina a chiarire l'intento ironico. Ma forse oltre a non piacerti B.B. King non ti piacciono neanche i bei film.
De gustibus non disputandum: alla prossima.
Rispondi
di steve morse il panino utente non più registrato
commento del 01/10/2016 ore 10:48:18
Ho visto quel film ma non è il mio genere, troppa violenza e sangue per i miei gusti. La faccina chiariva tutto, questo l'avevo capito da me, e forse avrei dovuto metterla anch'io per essere equo
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 01/10/2016 ore 09:46:44
Il mondo è bello perché è vario :)
Hai tutto il diritto di non sopportare il blues, o BBKing. Per lunghissimo tempo li ho snobbati anch'io, finché non si sono insinuati lentamente nel mio modo di sentire la musica. E non sono affatto un cultore del blues, sia chiaro: mi sa che rimarrò sempre un... rocchettaro. Ma ora riconosco e apprezzo il blues che c'è dentro la maggior parte della musica che si ascolta. Perfino la fusion.
Premesso questo, sei anche fortunato: due o tre pezzi prima della "rottura" sono tanti, hai un buon livello di sopportazione. Io quando sento un chitarrista che shredda per più di dieci secondi consecutivi, spengo :)))))
Rispondi
di steve morse il panino utente non più registrato
commento del 01/10/2016 ore 10:46:20
Il blues è un genere di musica troppo semplice. Tolta la solita pentatonica e poche altre cose, due o tre accordi, la minestra è sempre quella. Quando dici "perfino la fusion", gusti a parte, racchiudi il senso di tutto, cioè che molti "musicisti", anzi, musicanti, non la seguono perché non hanno cognizioni tecniche, è troppo difficile e la maggior parte degli strimpellatori ne perde interesse: come si fa a provare interesse per qualcosa di difficile che non si capisce? Lì dentro c'è tutto, dagli stili all'armonia più complessa. Gli shred? Ben vengano. E' gente capace di fare quello che altri non possono e inevitabilmente suscitano invidia e "disprezzo" che, in realtà, altro non è che disprezzo le proprie esigue capacità, per la consapevolezza di non essere all'altezza di fare altrettanto anche se si studiasse 100 anni, non so se mi spiego
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 01/10/2016 ore 11:21:43
Ti spieghi benissimo.
Provo a spiegarmi anch'io.

"Il blues è un genere di musica troppo semplice. Tolta la solita pentatonica e poche altre cose, due o tre accordi, la minestra è sempre quella."

Il blues è come la chitarra: facilissimo da suonare... male.
Suonarlo bene, soprattutto per la sua essenzialità di base, richiede capacità che solo pochi possiedono (non io, ahimè), esattamente come suonare -bene- fusion, shred o qualsiasi altra cosa. Un bravo bluesmen sicuramente non sa suonare trash metal, ma normalmente non succede nemmeno il contrario. E ci sarà un perché. Non è una questione di tecnica, è la "testa".
Il fatto che uno non apprezzi ciò che non capisce, che è sostanzialmente vero, vale in entrambe le direzioni. Paul Gilbert ha detto più volte che per ascoltare lo shred bisogna essere capaci di "ascoltare velocemente", cosa che sicuramente non saprei fare, ma aggiunge anche che sapendo ascoltare si sente che la maggior parte dei tecnicismi sono esercizi fini a se stessi, non sono "dialogo" (lo ha detto lui, eh). Io non li reggo non perché "non arrivo all'uva" -argh, si finisce sempre lì- nel senso che vorrei ma non posso: non fa parte dei miei interessi e quindi non coltivo l'argomento, come invece faccio per altre cose che mi stimolano, anche se complesse. E' una cosa strettamente personale e non dico che chi suona o ascolta un certo tipo di musica è un pirla... perché non piace a me :)

Chi fa le cose bene, le fa bene e basta, in qualsiasi genere. Poi può piacere (essere capito) o meno, ma non ha nessuna importanza. Non provo disprezzo per nessuno, in particolare per ciò che è così distante da me da non consentirmi di capirlo. Posso solo dire se mi piace o no, ma certamente non se sia bello o brutto in assoluto. L'invidia non c'entra niente.
Quello che contesto è che si dà per scontato che certi tecnicismi e certa musica complessa si possano affrontare solo con la fatica e l'impegno, mentre generi come il blues siano alla portata di qualsiasi pincopallino che conosce tre accordi e una pentatonica, anche con quelle che definisci "esigue capacità". Magari. C'è gente preparatissima e musicalmente colta che, pur eccellendo nel suo genere musicale specifico, non saprebbe tenere in piedi in maniera anche solo accettabile neanche due battute di un blues, nemmeno studiandolo per 100 anni. Perché nel caso specifico non si tratta di studio, ma solamente di trasmissione di emozione (che ci deve essere, ovviamente).
Se poi uno non la sa recepire, non la capisce, non la gradisce o non la sa gradire, non muore mica nessuno (esattamente come chi non gradisce fusion, jazz, shred, pop, techno, reggae e chi più ne ha più ne metta).
Rispondi
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di steve morse il panino utente non più registrato
commento del 01/10/2016 ore 12:30:55
Il tuo lo trovo un intervento già più sensato rispetto agli altri. Non sono d'accordo su tutto ma in linea di massima concordo su alcuni punti. A me, più che "disprezzo", il blues mi annoia, come ho già scritto inizialmente. Tra noia e disprezzo ce ne passa. Ripeto, mi annoia perché lo trovo più piatto e statico di altri generi in quanto l'armonia si basa su pochi elementi. A chi contesta la fusion, invece, ricordo che il suo nome deriva proprio dal fatto che è una fusione di tutti i generi, che siano rock, funky, metal, jazz, mazurca, latino, blues ecc., Fare fusioni di questo tipo significa creare "ibridi" musicali. Se non si hanno adeguati studi non si può affrontare un discorso del genere. A quanto pare non tutti ne sono capaci e se nella fattispecie tu non ne fai una questione di invidia, credimi se ti dico che ne conosco moltissimi che invece hanno invidia da vendere
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 01/10/2016 ore 12:39:18
Il disprezzo non era riferito a te, ma a quelli che -dici- non hanno i mezzi per comprendere le cose più complesse. Le volpi che non arrivano all'uva, quindi.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 01/10/2016 ore 11:28:35
Scusa, anche a me piace la fusion, lo shred e tutto quanto, però...qualcosa devo dirtelo:

"Il blues è un genere di musica troppo semplice" : sbagliato, molto sbagliato.

"come si fa a provare interesse per qualcosa di difficile che non si capisce?": c'è gente che va ai concerti di classica ma non conosce nemmeno un Do maggiore. Stessa cosa per il jazz. Perchè la fusion no?

"E' gente capace di fare quello che altri non possono...[...]....la consapevolezza di non essere all'altezza di fare altrettanto anche se si studiasse 100 anni, non so se mi spiego": e che hanno, i superpoteri?

Non so quanti anni hai, ma il tuo approccio alla musica è immaturo. Quando dici "Tolta la solita pentatonica e poche altre cose, due o tre accordi, la minestra è sempre quella" cosa intendi? Che con la fusion hai più accordi, più scale, maggiore profondità armonica? Certo, ma visto che le note sono sempre sette, posso dire con certezza che le combinazioni armoniche sono esaurite da un pezzo, quindi anche della fusion potrei dire "la minestra è sempre quella".
Rispondi
di steve morse il panino utente non più registrato
commento del 01/10/2016 ore 12:18:51
Innanzitutto le note sono 12 e non 7, ti consiglio quindi di dare uno sguardo al sistema temperato equabile (o temperamento equabile). Conosco molta gente che va ai concerti classici più per tendenza che per altri motivi ma questo è un altro argomento e tu l'hai tirato fuori pur non avendo attinenza con ciò che stiamo opinionando. Io non discuto i gusti perché quelli sono soggettivi. Ciò che è oggettivo è che per fare il blues di certo non devi essere un alieno perché ha una struttura molto più semplice di qualche altro genere. Se poi lo trovi complicato la cosa la dice lunga sulla tua "maturità" musicale! Ebbene sì, chi riesce a fare lo shred in modo pulito e impeccabile evidentemente ha superpoteri molto più grandi di coloro che strimpellano con la chitarra sotto le ginocchia, facendo due note ogni ora con bending più lunghi di una quaresima, mentre fanno smorfie facciali come se stessero facendo chissà cosa. Mettiamola così, uno shred è sicuramente in grado di suonare brani lenti, del resto per diventare superveloci richiede che si studi cominciando molto lentamente; un chitarrista non shred, invece, non è certamente in grado di fare il velocista altrimenti lo avrebbe già fatto. Avercela contro gli shred mette in mostra le proprie limitazioni. E' un po' come l'atleta che non riesce a correre velocemente e per questo declassa Mennea............alla fine ognuno rimane della propria idea. Per quanto mi riguarda, W lo shred e ti consiglio di studiare l'armonia, se non altro ti accorgeresti che non è affatto vero che le combinazioni armoniche sono esaurite da un pezzo. Lo sono se rimani fermo a quei tre o quattro accordi che sembrano piacerti tanto. Un saluto, passo e chiudo.
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 01/10/2016 ore 12:34:52
Beh, se il succo del discorso è che "di più è meglio", che chi sa suonare veloce sa suonare anche lentamente (.......), e che questi sono concetti dichiaratamente oggettivi, allora non è necessario aggiungere altro.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 01/10/2016 ore 13:45:09
Ciao Oliver.
Stavo per scrivere "forse hai 15 anni", ma poi ho pensato che ho allievi di quell'età che certe castronerie manco le pensano.
Rispondi
di steve morse il panino utente non più registrato
commento del 01/10/2016 ore 21:56:01
Esatto, cos'altro si può rispondere a chi dice che shred = insieme di note-che-non-significano-niente-e-sono-solo-esercizi-senza-senso? Chissà, forse anche il fu Paco de Lucia, Al di Meola, John McLaughlin, Frank Gambale e company - chitarristi classici compresi - rappresentano una categoria di gente che fa 1000 note al secondo senza "nessun significato". Io rimango dell'idea che l'invidia la fa da padrona
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 01/10/2016 ore 13:20:3
1- Le note sono sette. Gli altri 5 suoni sono alterazioni.
Le combinazioni armoniche sono esaurite da anni, dopo Schonberg non vedo cosa puoi inventarti. Ed è proprio la fusion ad essere, per la maggior parte, composta su degli standard armonici triti e ritriti.

2- Non ce l'ho con gli shredder, non l'ho mai scritto. Magari preferisco chiamarli musicisti.

3- "per fare il blues di certo non devi essere un alieno perché ha una struttura molto più semplice di qualche altro genere.": Quando suonerai per bene Rude Mood (3 accordi) allora potrai disquisire di tecnica. Per ora dovresti evitare.

Comunque va bene così.

p.s. l'armonia io la insegno da anni (anche a te se vuoi, e se paghi).

Rispondi
di steve morse il panino utente non più registrato
commento del 01/10/2016 ore 21:48:10
Ammesso che sia vero, immagino la preparazione dei tuoi fortunati allievi. Uno dei miei insegnanti del conservatorio diceva sempre che la musica è un discorso e quando fai un discorso musicale, più vocaboli hai e più sei in grado di esprimerti e farti capire........p.s.: ai tuoi "allievi" dico: le note sono 7 e le alterazioni 5 ma, queste ultime, sono anch'esse note perché rispondono a principi fisici e hanno una loro specifica frequenza. Mettiti a studiare che è meglio, altrimenti cambia strumento, magari trovi quello giusto. Ciao.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 01/10/2016 ore 22:38:3
"Ammesso che sia vero,..."

Hai scritto così tante "ingenuità" (per evitare termini peggiori) che non puoi permetterti di dubitare degli altri. Però devo ringraziarti per la rivelazione delle 12 note: sono cose che solo in pochi possono sapere! Quindi DO e DO# hanno una frequenza diversa?

p.s. ma poi che c'entrano i vocaboli....boh
Rispondi
di steve morse il panino utente non più registrato
commento del 02/10/2016 ore 10:50:38
Ciao "maestro", buona vita!
Rispondi
di gerlop [user #44005]
commento del 02/10/2016 ore 11:31:3
ciao e scusami,non mi voglio intromettere però questo è un sito dove si dovrebbe crescere musicalmente.cerchiamo quindi di dare informazioni corrette.il bello e il guaio di internet allo stesso tempo,è che basta poco per informarsi o essere screditati,perciò ti suggerisco di dare uno sguardo qua vai al link
permettimi una cosa senza offesa,trovo grave che uno che dice di insegnare non sa che do e do# hanno frequenze diverse.tutte e 12 le note hanno frequenze diverse che poi raddoppiano salendo di ottava,non avresti dovuto nemmeno chiederlo.
senza rancore,ciao.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 02/10/2016 ore 14:13:45
"non avresti dovuto nemmeno chiederlo."

Infatti. Ma di fronte a cotanta sapienza... ;)
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 02/10/2016 ore 10:46:12
-----> Quando suonerai per bene Rude Mood ----> vai al link

e se trovi questo ? :-PP
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 02/10/2016 ore 14:15:01
Il ragazzo lo saprà che le note sono 12?

;)
Rispondi
di rickyfigoli [user #36535]
commento del 01/10/2016 ore 15:00:47
Permettimi di dissentire sulla "solita pentatonica". Nel blues trovi dorico, misolidio, diminuite, esatonali, lidio dominante, superlocrio e chi più ne ha più ne metta. Poi trovi quelli che suonano "la solita pentatonica". Dissento anche dai commenti di chi dice che lo studio fa perdere "il fuoco sacro". Cioè, ma scherziamo? Andatelo a spiegare a Henderson o a Landau, o a Lukater se hanno perso il fuoco sacro studiando.
Rispondi
di Desmo8 [user #38806]
commento del 01/10/2016 ore 07:09:59
Ottimo articolo complimenti..... la qualità si ottiene studiando sia sullo strumento, sui libri ( o con articoli come questo) e ascoltando tanta musica, allorché voi non siate dei mostri sacri come BB o Hendrix....ma non mi sembra quaso il caso per molti di noi...un abbraccio a tutti
Rispondi
di paoloprs [user #10705]
commento del 02/10/2016 ore 10:08:43
QUALE ANIMA ?????
come "QUALE ANIMA ???? Senz'anima e con la sola didattica, ciò che ne deriverà sarà INANIMATO !
E' bello ascoltare i grandi musicisti come è bello guardare i quadri dei grandi pittori perché le loro opere "vivono" ed entusiasmano.
I grandi talenti erano ( e sono ) spinti da una forza interiore, non dalla tecnica, quella
l'hanno spiegata poi i loro discepoli per tentare inutilmente di imitarli .
Un freddo tecnicista, fanatico dell'accademismo e schivo dall'apprendimento dell'evoluzione interiore potrà solamente suonare per sé stesso.
Come si potrebbe spiegare "tecnicamente" il "metodo" seguito da Gaudì o da Michelangelo
o da Django Reinhardt .... ?
Essi hanno prima "trovato" ed eseguito, poi hanno "cercato" dell'altro.
Ma un "teorico", freddamente accecato dalla pedanteria e dall'accademismo,
potrà produrre solo delle tombe ... prive di ... ANIMA .
Vostro Paolo
Rispondi
di paoloprs [user #10705]
commento del 02/10/2016 ore 14:25:48
PRIMA TROVARE E ... POI CERCARE .. ( E I PAPPAGALLI RIPETITORI ...)
Sembrerebbe un paradosso, ma non lo è .
L'arte non è tecnica, didattica, metodi, .... la musica ridotta solo a tecnicismo
si riduce a rumore fastidioso ed inutile .
Con ciò non diciamo che non si abbia da studiare un po' di armonia e solfeggio ...
ma non soffermarsi solamente a questa forma scolastica.
La scuola non insegna nulla di VIVO... Potrai imparare a memoria la poesia del Pascoli,
ma non per questo che diventerai un poeta ... rimarrai solamente un pappagallo ripetitore.
Vostro Paolo
Rispondi
di Ricky_Brat [user #45509]
commento del 04/10/2016 ore 15:20:23
Lo stile di qualsiasi tipo di musica si ottiene studiando, ascoltando e che vi piaccia o meno "copiando". La stessa lettura, grammatica e la punteggiatura, che ci permettono di esprimerci,sono un argomento di studio importante per noi. E cosi la musica va studiata capendo anche il perchè di certe cose. Il fatto di aver scritto un articolo su un argomento "spontaneo" o "creativo", non limita l'espressione che ognuno di noi dovrebbe dare ad uno stile solistico.. anzi ne amplifica la qualità perchè sai cosa stai suonando. Ragazzi spero che il prossimo articolo generi la stessa attenzione, magari con meno scalpore! Saluti!
Rispondi
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