Per uno come me che si da sempre reputato un "Semplice rumorista straziatimpani del 4 corde", però fin dal lontano 1968, cioè quando, molto poco democraticamente, mi fu imposto dal resto del "Complessino" di cambiare ruolo, da chitarra solista a basso elettrico, con gli anni e la perdita di pazienza da vecchiaia, il ruolo fisso in un gruppo non attira più come una volta, pertanto ci si limita alle serate tra amici e riunioni nostalgiche dei bei tempi che furono, magari riuscendo a reperire e restaurare, come ho fatto, gli strumenti poveri di allora, ma lungi dal tornare sui palchi per feste di piazza, matrimoni e veglioni. Con l'esperienza e lo studio poi, ci si è sempre di più portati a riscoprire la musica classica, io che so leggere i pentagrammi sia in chiave di SOL che di FA, anche se un po' fuori allenamento, ma la volontà di suonare gli strumenti legati a questo tipo di musica è prevalso tanto da farmi a tornare a studiare sia il sempre amato flauto traverso che il "cordofono a corde strofinate chiamato violoncello", unico problema che lo stesso ha le corde accordate per intervalli di quinta e cioè, partendo dalla più sottile, LA-RE-SOL-DO. Ultimamente poi ho riscoperto la musica etnica in cui ho usato agli inizi proprio il violoncello come piccolo contrabbasso, ma solo per un certo periodo, per comperarmi, circa 4 anni fa, una chitarra basso acustica. Dopo svariate prove, memore dell'esperienza negativa di un trentennio fa, cioè un buon EKO B 4 ( ma all'epoca con ponte appoggiato e difficilmente amplificabile ), poi un Rondò della Melody che ebbe problemi di manico ed infine un Ashbory della Guild con 2 ottave in 18 pollici e fretless, che per suonarlo occorreva avere le "Manine dei Puffi"; scartato il mio preferito Takamine TB10K per il costo eccessivo per le mie finanze, circa € 2290 ), ho ripiegato su un buon EG512C, sempre della Takamine ma con 22 tasti e Made in Korea e dal costo abbordabile( circa 1/6 dell'altro).
Unico grosso problema del Takamine in mio possesso è stato l'ingombro ed il fatto che non sono riuscito a farlo entrare in nessun fodero che ho provato in zona ( quando lo comperai nel mio negozio di fiducia, in via San Sebastiano a Napoli, me lo infilarono in una busta trasparente e per le strade della mia città ho dato letteralmente i numeri ) pertanto l'ho portato poche volte in giro, però non dispero di reperirne uno adatto tramite la rete. Poi poco dopo ho scoperto l'esistenza dei bassi-ukulele che hanno le corde accordate come il contrabbasso ed il basso elettrico tradizionale, cioè SOL-RE-LA-MI e mi sono informato sul costo del KALA U-BASS, scoprendo però quasi subito l'esistenza dell'IKI BASS che costava molto meno e che mi piaceva per il suo binding chiaro e per le corde in lattice color avorio. Pochissimi giorni fa l'ho comperato e credo che sarà questo piccoletto a farmi compagnia nelle serate acustico in futuro, amplificato suono anche molto bene da piccolo contrabbasso e ci faccio tutti i brani che eseguivo negli anni 60s, "Stand By Me" e "Bughi Bughi" in testa ( pesa pure pochissimo ed ha le corde di una morbidezza estrema, quindi calli scongiurati ); comunque tengo a precisare che l'ho acquistato a Battipaglia da Luca, ad un prezzo vicinissimo a quello del Takamine, e che non faccio nessuna pubblicità occulta a nessuno.
|