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Il Tonebone Classic si miniaturizza per andare a 9 volt
Il Tonebone Classic si miniaturizza per andare a 9 volt
di [user #116] - pubblicato il

Il distorsore valvolare Radial riduce le dimensioni e standardizza l'alimentazione per assecondare le necessità dei chitarristi moderni. Il Tonebone Classic V9 racchiude lo stesso sistema di controllo del tono dell'originale, ma con un circuito inedito in uno chassis pedalboard-friendly.
Il Radial Tonebone Classic Distortion è da lungo tempo un riferimento per la saturazione valvolare a pedale. La 12AX7 al suo interno è immersa in un circuito capace di gran dinamica, gain da vendere e con un'ampia capacità di personalizzazione grazie a una sezione d'equalizzazione posizionata dopo lo stadio di guadagno, in modo da risultare particolarmente incisiva.
Quella stessa filosofia costruttiva torna ora nell'edizione Classic V9, un remake dell'ingombrante distorsore valvolare Radial in una versione più facile da trasportare e, finalmente, alimentabile a 9 volt con qualunque alimentatore standard per effetti a pedale.

Il Tonebone Classic si miniaturizza per andare a 9 volt

I 15 volt richiesti dal primo Classic sono necessari per far lavorare la valvola. Con la presentazione del suo successore, invece, non si fa alcun riferimento alla presenza di un dispositivo simile sotto il "cofano", e gli ingombri ridotti lasciano supporre che i progettisti abbiano optato per un'alternativa solid state.
Radial promette comunque tutta la reattività, la risposta al tocco e il suono organico del suo precedente successo, e assicura che la porzione di circuito dedicata al controllo del tono è rimasta praticamente invariata nella trasposizione.
Se non avete ben presente il timbro del buon vecchio Classic Distortion originale, proponiamo una breve demo di Reverb.com per rinfrescarvi la memoria.



Nell'edizione V9, il Classic vede spostati sul dorso i jack e la presa d'alimentazione.
Sparisce inoltre il controllo Filter, mentre restano l'equalizzazione a due bande e le manopole di Level e Drive, per volume e quantità di gain.
Restano anche i tre switch a tre posizioni l'uno, responsabili della notevole versatilità che caratterizza da sempre il pedale Tonebone. Di questi, Top End consente di modellare la banda di frequenze più acute fornendo loro una spinta per il canale Bright o un'attenuazione per il Dark, oppure ancora lasciandole inalterate in Flat. Mid Boost parte invece dalla posizione Flat e prevede un incremento della banda media di sette o dodici dB, ideale per uscire dal mix e per fare del pedale un ottimo treble booster o per ingrossare la gamma medio-bassa in combinazione col primo selettore. Drive Gain, in ultimo, dà accesso a tre range di saturazione, per avere una leggera colorazione tipica di un amplificatore clean prossimo alla soglia di breakup fino ad arrivare a distorsioni anche sostenute.

La qualità Radial è ben nota ai chitarristi e la serie Tonebone vanta un seguito non indifferente. Guardiamo con interesse all'ultima evoluzione del distorsore nella versione Classic V9, visibile sul sito ufficiale a questo link e disponibile presto in Italia grazie alla distribuzione a cura di Eko Music Group.
classic v9 effetti e processori radial tonebone
Link utili
Classic V9 sul sito Tonebone
Sito del distributore Eko
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di aghiasophia utente non più registrato
commento del 20/10/2016 ore 11:17:10
Diedi via il Classic per il Bogner Ecstasy Red, pedale non certo valvolare ma 'al mio orecchio' molto più reattivo del Radial. Al di là di una certa "vetrosità", dopo aver posseduto H&K Tubeman, Blackstar Ht Drive e Metal (e Radial appunto), personalmente trovo che le valvole infilate in una scatoletta lascino un po' il tempo che trovano. Buona parte della distorsione è a diodi o via operazionali. Quindi, al netto delle suggestioni, ben venga questo nuovo progetto solid state (a quanto pare), purchè credibile e in grado di offrire una bella risposta al tocco e un suono organico.
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di Oliver [user #910]
commento del 20/10/2016 ore 11:31:56
"Il bello è meglio occhi di chi guarda". Nel nostro caso, nelle orecchie.
Non so perché, ma il blasonatissimo Tonebone a me non è mai andato giù. So che per molti è un riferimento, addirittura un culto, ma non sono mai riuscito a farmelo piacere. Mi sembra che nemmeno il grandissimo Varini (endorser) riesca a farlo suonare "bene" (alle mie orecchie!), il che è tutto dire: è un vero professionista e sa tirar fuori il meglio da qualsiasi scatoletta. Eppure...
Spigoloso e con una dinamica "difficile", l'ho dovuto rivendere. Un vero peccato, anche perché la versione Trimode sarebbe davvero perfetta per le mie esigenze , con i suoi due canali e il praticissimo loop per il lead.
Anch'io mi sono sempre chiesto quanto possa influire una valvolina schiaffata in un pedale, al di là della componente psicologica: mi trovo molto bene con il Blackstar HT Dual (ottimo anche in diretta), ma anche con molti micropedalini da poche decine di euro... grandi quanto una valvola, e che suonano alla grande. Quindi anch'io spero che questa nuova versione "svalvolata" sia un passo avanti, perlomeno per quanto riguarda la dinamica.
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di xstrings utente non più registrato
commento del 20/10/2016 ore 17:58:08
Ho avuto le tue stesse impressioni sia provandolo sia ascoltando la demo di Massimo Varini.
Credimi, le tue orecchie non sono le sole a non averlo apprezzato hahah
Visto il costo del trimode e del classic meno male che non mi è scattata la gas anche se adesso ho come un martello che mi batte in testa e che si chiama Mad Professor Golden Cello ... maledetta Gas!!!
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di Baconevio [user #41610]
commento del 20/10/2016 ore 15:09:45
ho avuto il classic e l'ho rivenduto per disperazione...è l'unico pedale che non sia riuscito ad accoppiare bene con la mia testata DV Mark
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di dantrooper [user #24557]
commento del 20/10/2016 ore 15:48:05
ho avuto il trimode, molti lo osannavano, sinceramente l'ho venduto dopo un paio di mesi.
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di nicolaw1 [user #5799]
commento del 20/10/2016 ore 21:54:32
Sono uno dei fan Radial, ho l'hot british e fra tutti i distorsori provati è l'unico che non ho mai cambiato.
Capisco comunque tutti quelli che non apprezzano le distorsioni valvolari Radial, a mio parere si tratta di pedali che danno il meglio solo con gain e volumi difficilmente gestibili e inoltre l'incredibile versatilità dei controlli di equalizzazione non sempre ti consente di azzeccare la regolazione ottimale al primo colpo.
A chi vuole provare qualche attimo di libidine pura prima dell'arresto in flagranza consiglio di provare un Radial davanti a una JCM con tutti i controlli a ore 15.....

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di ciun [user #15167]
commento del 21/10/2016 ore 10:59:27
E' sempre azzardato generalizzare, sopratutto quando non si ha avuto la possibilità di provare per bene ciò di cui si parla. Anch' io non ho mai creduto al 100% che un pedale, pur con la sua bella valvolina all' interno, potesse regalare l' emozione di una testata valvolare "vera", anche perché a ben vedere i pedali di questa tipologia in genere non usano la valvola per la saturazione, quanto per la preamplificazione, quindi la parte succosa del drive viene disegnata da altri componenti, occorre perciò essere consapevoli che l' aggettivo "valvolare" in questi casi va preso per quello che é in realtà.
Detto questo, con tutta l' obiettività che mi era possibile, mi sono accattato un Gurus 1959 Double Decker. DI Radial conosco l' Hot Britsh che reputo comunque un ottimo e versatilissimo strumento, ma il Gurus (sempre a detta delle MIE orecchie, ovviamente) mi ha spiazzato, e credo comunque che lascerebbe a bocca aperta molti degli scettici riguardo ai pedali dotati di valvola.
In definitiva, senza lasciarsi abbindolare dalla valvolina, non mi sembra giusta una bocciatura a prescindere, perché "tanto non é come una valvola vera".
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