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La mia Sciàtt 999: rozza e un po' aristocratica
La mia Sciàtt 999: rozza e un po' aristocratica
di [user #17844] - pubblicato il

Conciliare liuteria e prezzi concorrenziali non è da tutti, ma Sciàtt ha messo a punto una formula che potrebbe stuzzicare il palato di molti. Con me c'è riuscita, e questa è la storia della mia 999: una solid body custom, italiana e artigianale costata meno di mille euro.
Sognavo di portarmi a casa una chitarra da SHG fin dal lontano 2009 ma, una volta per indecisione, un'altra per il poco tempo a disposizione da dedicare a prove approfondite sul posto, ho sempre desistito. C'è voluto il buon Giacomo, Jackdynamite su Accordo, insieme a una manciata di edizioni e qualche quintalata di messaggi scambiati su Facebook, per farmi tornare finalmente a casa con, in custodia, una sei-corde nuova di zecca, per di più completamente disegnata su mie specifiche e finita in rastrelliera per un prezzo che non mi sarei mai aspettato.

Giacomo Salmoiraghi, insieme al suo socio Giorgio De Lucchi, sono i volti dietro alle chitarre e ai bassi Sciàtt, che in poco tempo hanno imparato a farsi conoscere dagli affezionati di SHG e Custom Shop Milano grazie alle loro forme improbabili e a un DNA vintage-postmoderno che non può passare inosservato neanche nel mare sterminato di strumenti da sogno dei due show.
Giacomo si è fatto voler bene da subito, e ho seguito da vicino e con interesse la sua crescita come liutaio. Ha sempre avuto fisso in testa un unico shape: una chitarra puntuta e affusolata che ottimizzasse l'ergonomia e il bilanciamento dell'insieme. Quando mi ha accennato del suo progetto battezzato 999, le mie orecchie si sono drizzate: la serie Sciàtt 999 sarebbe diventata una linea di chitarre solid body completamente fatte a mano, di liuteria italiana pura ma che, grazie a una serie di accorgimenti, sarebbero state offerte al pubblico a partire dalla cifra di 999 euro.
Con quello che costa il lavoro in Italia, parlare di liuteria sotto i 1500 euro sembra fantascienza, così ho voluto mettere alla prova il suo senso degli affari. Ci siamo scambiati un po' di opinioni e, nel giro di qualche settimana, il disegno era definito.

La mia Sciàtt 999: rozza e un po' aristocratica

La mia sarebbe stata una chitarra interamente in mogano, con manico incollato e con tastiera in ebano. Nessun segnatasto, solo i dot sul bordo e un numerino impresso a caratteri dorati a ridosso del 24esimo tasto (perché di fret ne abbiamo voluti 24, anche se raramente mi ritrovo a posare i miei goffi polpastrelli oltre il 15esimo). In piccolo e solo per occhi attenti, la scritta recita "17844": è il mio numero di iscrizione ad Accordo, un tributo dovuto a una chitarra che, di fatto, esiste solo grazie a queste pagine virtuali.

La mia Sciàtt 999: rozza e un po' aristocratica

Una caratteristica legata alla serie 999 è il body particolarmente sottile, utile a contenere i costi dei materiali ma anche gradito per il peso ridotto che ne deriva (parliamo di una scheggia da 2,4kg). Una scelta tutta mia è invece quella di adottare una scala da 25 pollici in stile PRS (chi mi conosce sa che è un mio pallino da sempre). Il manico l'ho voluto a C, spesso ma non troppo, e devo ammettere che il lavoro di Giacomo in questo è stato impeccabile: la chitarra è suonante e suonabile in tutta la sua estensione, senza zone morte e con un capotasto in ottone che rende piacevolmente uniforme il timbro delle corde a vuoto, oltre a contribuire a una quantità di vibrazioni imponente, anche da spenta.

Giacomo, amante dei pickup "non standard", sa del mio debole per i Filter'tron e mi ha subito proposto di montarne un paio: due repliche in Alnico V. Ho acconsentito senza esitare e ho appoggiato anche la scelta di abbinarci un ponte fisso in stile hardtail: tra Tremolo e Bigsby, le mie chitarre hanno tutte ponti mobili, e quella che prendeva forma sui nostri appunti era una sfumatura che proprio mi mancava in tavolozza.
Così messa, la chitarra avrebbe lasciato il banco al prezzo di 999 euro, ma Giacomo aveva un ultimo asso nella manica: l'hardware dorato, dalle manopole alle meccaniche fino anche ai fret, è stato un suo regalo. È da sempre una mia fissazione e, abbinato col nero satinato a poro aperto in cui ha confezionato il tutto, ammetto che mi ha strappato qualche attimo di commozione quando, la mattina di sabato 19 novembre, l'ho vista per la prima volta con i miei occhi, esposta al centro dello stand Sciàtt durante l'ultimo SHG.

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Quella che state leggendo non è una vera e propria recensione: non troverete un altro strumento come questo nei negozi, e se lo volete uguale dovrete rivolgervi solo a Giacomo. Sarebbe superfluo spiegare quanto asciutti e definiti suonino i bassi anche in distorsione, o come le note cantino fino agli estremi di banda, risuonando con vigore anche sugli acuti in cui molte concorrenti perdono corpo. Sarebbe inutile descriverne i suoni o la loro collocazione in un repertorio che fa capo solo al musicista che l'ha commissionati, quando tra l'altro ho visto chitarristi shreddarci sopra da matti mentre la provavano a SHG, quindi anche in questo la demo allegata lascia un po' il tempo che trova. Qui si tratta piuttosto di me che condivido con i vecchi amici di Accordo un'esperienza unica, che consiglio a tutti, cioè quella di veder prendere forma giorno dopo giorno la chitarra che si ha in testa, tra continui aggiornamenti, foto, pareri e messaggi in chat (per lo più vocali, preferiti da Giacomo quanto odiati da me).



Ci voleva Jackdynamite per convincermi, e ci voleva la sua idea delle 999 per smuovere la mia curiosità, ma l'avventura è stata ripagata. Le sue Sciàtt hanno raggiunto un livello di cura ragguardevole e non ho paura di dire che, a quel prezzo, non troverete una chitarra industriale con la stessa attenzione per i dettagli funzionali.
Molta carne, poco fumo. Giacomo mi ha assicurato che il body è in due pezzi, ma ancora non riesco a individuare la giunzione per quanto è incollato con attenzione, e persino il manico: anche grazie al tacco schiacciato e smussato contro il body sottile, se mi dicessero che è un neck thru, ci crederei.
Tuttavia si tratta di uno strumento spartano, con un solo volume e un tono più un selettore a tre vie di qualità degna. Niente orpelli estetici, hardware più che dignitoso e un solo shape a disposizione (strano sulle prime, ma vi assicuro che ci si fa presto l'occhio e ancor prima si impara ad apprezzarlo sulla pancia), ma tanto basta a farne un'ascia da guerra in piena regola. Quanto al progetto di sfornarle a 999 euro l'una, non so come riuscirà a far quadrare i conti, ma gli auguro di dover mettere da parte tanti "un euro" di resto, perché il ragazzo ha fatto davvero centro.
999 chitarre elettriche sciatt
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di adriphoenix [user #11414]
commento del 01/12/2016 ore 09:30:28
Superba nella sua eleganza, nero satin e oro sono un'accoppiata micidiale! Bella e ben suonante, goditela fino in fondo!
Rispondi
di antales [user #4163]
commento del 01/12/2016 ore 09:53:5
Veramente bella e bei suoni. Complimenti a Giacomo Jackdynamite Salmoiraghi.
Se posso fare una osservazione, avrei messo le cinque cifre del numero di iscrizione ad Accordo in corrispondenza dei cinque spazi tra le corde.
Ciao
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 01/12/2016 ore 11:19:18
Giusta osservazione... allinearli da un lato è stata una mia richiesta, non mi piaceva molto l'idea di avere i numeri a tutta larghezza, ma in effetti quando poi mi sono trovato a fotografarla per mostrarli è stato un bel problema trovare l'inclinazione giusta!
In ogni caso, per quanto è personale il "codice" dietro quella scritta, che nessuno capirà se non spiegata, ci può anche stare che si veda poco, come un tatuaggetto semi-nascosto :p
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 01/12/2016 ore 10:16:11
Bella Rozzo complimenti, anche a Giacomo.
È proprio una bella idea questa cosa del prezzo.
Parlami dei pu.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 01/12/2016 ore 11:06:54
Purtroppo non so dirti molto sui pickup, bisognerebbe rimettersi a Giacomo per info: io gli ho lasciato carta bianca nella totale fiducia (e per non gonfiare il prezzo con scelte "speciali" dove non strettamente necessarie :p ).
In ogni caso c'è dire che, anche se non credo siano qualcosa di esoterico, il loro lavoro lo fanno: niente problemi di microfonicità, ronzii né altro, e hanno dimostrato anche uno spettro di frequenze piuttosto ricco e una buona risposta al tocco...
Rispondi
di JackDynamite [user #14761]
commento del 01/12/2016 ore 15:14:41
i pick up sono una replica filtertron, output modesto di solo 4,2k .
questa bassa uscita però aiuta a captare il meglio delle frequenze "buone" della chitarra senza sforzo, regala ottima dinamica e mantiene comunque questi hb molto brillanti. per scurire basta il tono come si sente nel video , se fossero troppo cupi la vedrei difficile schiarirli!
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 01/12/2016 ore 20:02:41
se cerchi lo schema di qualche G&L c'è anche il controllo toni che taglia i bassi
Rispondi
di JackDynamite [user #14761]
commento del 01/12/2016 ore 20:59:09
certo, conosco bene,anche reverend ha un ha sistemi simili.
comunque può essere un plus.
Rispondi
di franklinus [user #15063]
commento del 01/12/2016 ore 10:29:44
un altro fulgido esempio di come sia possibile ,in italia, costruire un'ottima chitarra,spartana si ma efficace,senza orpelli ed inutili ghirigori estetici,ad un prezzo equo...viva l'artigianato nazionale,soprattutto quando l'onestà professionale è il faro di guida nel mare procelloso delle difficoltà e delle..... tasse!complimenti a sciatt e a te
Rispondi
di maxventu [user #4785]
commento del 01/12/2016 ore 13:22:33
mogano e ebano set-in...24 tasti...meccaniche apparentemente locking...finiture gold.. secondo me le chitarre spartane sono fatte in un altro modo: vai al link Les-Paul%25252FGibson-USA%25252FMelody-Maker-Les-Paul.aspx&source=iu&pf=m&fir=dQry4s1AQhEJuM%253A%252CzVklyB5AzVg6iM%252C_&usg=__hkWej-58tIoPrDYTL-D0VOgdbyk%3D&biw=1920&bih=946&ved=0ahUKEwjfuNjj_dLQAh VDWywKHWz_ArcQyjcIQQ&ei=yRVAWJ-wL8O2sQHs_ou4Cw#imgrc=kXVNpIipciYnXM%3A
E comunque molto bella, con la forma del body che mi ricorda certe Manne
Rispondi
di ADayDrive [user #12502]
commento del 01/12/2016 ore 10:52:09
Al netto della valutazioni estetiche e sonore (i gusti son sempre gusti) massimo rispetto per le idee e l'impegno che ci sono dietro: una chitarra che non è l'ennesima variazione di temi ultra-noti, dal prezzo più che onesto e soprattutto che fa il suo lavoro, ovvero fare felice chi l'ha voluta. Complimenti a tutti.
Rispondi
di JackDynamite [user #14761]
commento del 01/12/2016 ore 15:18:09
posso solo dire grazie di cuore!
Rispondi
di warburg [user #43590]
commento del 01/12/2016 ore 11:27:38
Non mi piace esteticamente ma mi sembra un progetto notevole, sia tecnicamente sia commercialmente, bravissimi e auguri! Splendido suono!
Rispondi
di JackDynamite [user #14761]
commento del 01/12/2016 ore 15:20:4
Sul lato estetico voglio spezzare una lancia , anzi, spezzarmi una lancia per far notare come spesso cose nuove non piacciono a molti per via del aspetto poco comune.
passati 3 anni e mezzo dai primi disegni e il primo basso, la maggior parte dei detrattori di queste forme ora dicono di apprezzarle, in alcuni casi moltissimo. forse è questione di tempo? e se non lo fosse, fa niente, sarebbe un mondo triste senza gusti variegati :)
Rispondi
di warburg [user #43590]
commento del 01/12/2016 ore 15:26:23
Assolutamente! Il mio è un giudizio "epidermico", come si dice, quindi del tutto provvisorio e poco fondato :) Spero di vederla e sentirla dal vivo! Auguri sinceri.
Rispondi
di warburg [user #43590]
commento del 02/12/2016 ore 10:33:32
...ce lo vedrei con una 999 :) vai al link
Rispondi
di JackDynamite [user #14761]
commento del 02/12/2016 ore 17:40:52
Se riesci a fargliene suonare una ti faccio 10 999:D
Rispondi
di warburg [user #43590]
commento del 02/12/2016 ore 20:09:19
Va bene appena ho un attimo provo a chiamarlo :))))
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 01/12/2016 ore 11:36:
È bellissima :) e la cosa fantastica è che anche l'altra 999, la moganosa marrone, raggiunge le stesse vette di bellezza!

Ottimo il lavoro di Giacomo, le sue Sciàtt con queste nuove 999 sono finalmente chitarre "esclusive" ma per tutti. Essenziali, spartane, ma ben progettate, di sostanza. Originali, particolari, all'avanguardia ma dal cuore legato alla tradizione.

Auguro tutto il bene a lui perché queste chitarre meritano veramente è auguro a te di divertirtici adeguatamente... È una bomba sotto ogni punto di vista :)
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 01/12/2016 ore 12:44:50
Liuteria Rulez! Lo vado dicendo da sempre ;-) Complimenti.
Rispondi
di ludusus [user #2549]
commento del 01/12/2016 ore 13:23:06
Molto bella, elegante nella sua semplicità.
Purtroppo quel corno superiore sa di "già visto", mi richiama subito alla mente le Manne...

A prescindere, W la liuteria italiana!
Rispondi
di JackDynamite [user #14761]
commento del 01/12/2016 ore 15:22:57
per il già visto può trarre in inganno per via di certe proporzioni simili, ma viste una affianco al altra le chitarre di andrea e le mie assicuro che differiscono molto . è certo che han 6 corde sia le mie che le sue! :D
Rispondi
di ludusus [user #2549]
commento del 01/12/2016 ore 16:03:41
guarda, sono convinto che la similitudine si fermi solo al corno più pronunciato (che poi... hanno profili totalmente diversi!)

buon lavoro! :)
Rispondi
di bluesfever [user #461]
commento del 01/12/2016 ore 13:36:34
Mi aggiungo ai complimenti, è davvero elegantissima! Le ho viste dal vivo e le Sciàtt mi hanno colpito subito per il design, cosa rara per forme non convenzionali. Il suono poi è davvero particolare, ma che un po' mi è familiare, dato che si avvicina in qualche modo alla mia Guild S70 in mogano con i P90. Bravi tutti e prova audio/video molto ben fatta!
Rispondi
di distorto [user #28299]
commento del 01/12/2016 ore 14:29:12
Complimenti per la bimba, in effetti come scrivevi la chitarra offre dei suoni molto definiti, secchi, quasi glaciali :-) proprio per questo motivo da quello che ho ascoltato in cuffia ed anche sull'impianto, forse i suoni sono in generale un pò acidini, non che questa caratteristica è negativa anzi, è il frutto di una scelta ben precisa da parte del costruttore oppure di una casualità? Grazie per i tuoi contributi.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 01/12/2016 ore 15:28:30
Ciao, grazie!
Sì, l'intenzione di base era avere un suono comunque aperto (da qui la scelta del pickup al manico un pizzico più arretrato e dei due Filter'tron), ma ammetto che una tale definizione sui bassi mi ha (piacevolmente) sorpreso. Credo sia merito anche del ponte, perché pure da spenta risulta molto asciutta, al punto da ricordarmi un po' la Fireman di Gilbert, che per me è la definizione low-end fatta chitarra!
Rispondi
di JackDynamite [user #14761]
commento del 01/12/2016 ore 15:39:02
allora , rispondo a questa tua domanda spiegando un paio di cosette che molti non sanno.
prima di tutto, meno legno c'è, più "suono c'è" , perchè la massa del legno tende ad assorbire molte frequenze, non che questo sia un male , anzi, molte chitarre han caratterizzato il loro suono anche in questa maniera.
poi oltre questo c'è di mezzo la scala, ben più lunga di una gretsch (24,62 contro 25) che contribuisce a spingere sulle alte e medio alte comunque regalando bassi molto precisi, ci mettiamo anche i pick up che comunque twangheggiano e il risultato è questo.

io personalmente ho spinto per tutto questo perchè, come scrivo sopra in un altro commento è molto più complicato cecare di schiarire un suono che scurirlo, ormai con effetti, equalizzatori, e anche il solo controllo di tono si possono far ingrassare la nostre amate chitarre.
Rispondi
di mattconfusion [user #13306]
commento del 02/12/2016 ore 10:26:10
Bello strumento!
Assolutamente sensatissimo il commento sul "si fa sempre in tempo a tagliare": è valido anche in studio o quando si fanno i suoni live. Meglio tagliare le frequenze che cercare di enfatizzare quello che "non c'è".
Rispondi
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 01/12/2016 ore 15:29:37
Molto bella....piu' che spartana la definirei sobria e con una certa eleganza grazie al nero opaco acooppiato al gold.... e poi suona pure alla grande.
Rispondi
di JackDynamite [user #14761]
commento del 01/12/2016 ore 15:41:25
mi fan sempre piacere i tuoi commenti, da amico vero , grazie!
Rispondi
di LandShark [user #44835]
commento del 01/12/2016 ore 16:31:23
Pensa te che il suono del pu al manico in distorsione è quello che mi piace di più...
Rispondi
di JackDynamite [user #14761]
commento del 03/12/2016 ore 12:40:14
pure a me piace tantissimo. su ampli molto puliti ha una brillantezza pazzesca
Rispondi
di tattoo [user #35346]
commento del 01/12/2016 ore 18:44:2
bellissima !! e poi il peso !! io amo le super light
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 01/12/2016 ore 22:42:26
Le soddisfazioni che regala uno strumento di liuteria sono enormi!
Sono strumenti più curati (per forza di cose), il che si traduce spessissimo in una migliore suonabilità.
Io sono contentissimo dei miei strumenti di liuteria e ti auguro di esserlo con questa!
Rispondi
di TEFIVintageLab [user #42463]
commento del 02/12/2016 ore 10:33:51
Ho avuto occasione di ascoltarla con gli amplificatori Dreamaker al SHG2016 (eravamo nello stand di fronte). Mi sono avvicinato perchè incuriosito sia dal suono che dalla particolare forma. Giacomo me l'ha mostrata: è uno strumento innovativo, leggerissimo, ben rifinito e soprattutto ben ideato, si vede che dietro ci sono tante ore di studi. Bisogna apprezzare la personalità ed il coraggio di chi è capace di presentare un prodotto diverso dalle classiche sagome, con tutte le conseguenze che ne possono derivare dal presentare qualcosa di diverso da quello che si è abituati a vedere. A me piace molto. Complimenti Giacomo, continua così!Emanuele
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 02/12/2016 ore 11:18:31
Mi piace parecchio. Unica cosa che non mi convince del tutto è che c'è poco legno nel contatto corpo-manico: tra sagomatura posteriore e attacco molto profondo temo un pò sul lungo periodo (SG style diciamo)
Rispondi
di JackDynamite [user #14761]
commento del 02/12/2016 ore 17:55:55
se l'incollaggio non è fatto bene c'è da temere. se è fatto bene stiamo a posto . e posso assicurare che è fatto bene! incastrato, prima di tutto, poi incollato. comunque ho già messo in conto un poco più di legno come superficie d'incollaggio, per estetica e anche per una questione psicologica più che altro.
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 02/12/2016 ore 19:22:40
Non metto in dubbio l'incollaggio, dicono che la colla sia più forte del legno, il punto è che che io sacrificherei l'accesso ad altri due tasti (si fa per dire) e lascerei più legno in zona tacco. Oppure manico in acero avvitato, è una forma abbastanza eclettica da stare bene anche bolt-on!
Rispondi
di JackDynamite [user #14761]
commento del 02/12/2016 ore 23:45:36
Non avrebbe senso. Si perde il progresso per cosa?
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 03/12/2016 ore 13:32:44
Beh la scelta del Bolt-on non è necessariamente "retrograda", io la vedo come un paradigma costruttivo, che come tutti ha dei pro e dei contro.
Rispondi
di JackDynamite [user #14761]
commento del 03/12/2016 ore 14:10:3
I contro sono parecchi. L'unico aspetto positivo è che è smontabile. 'Ma un musicista suona , non smonta le chitarre!
Se suoni una delle mie 999 capisci che pensare ad un sistema scomodo e poco ergonomico , è sciocco, sapendo anche che non regala nulla sul piano sonoro, anzi.
Aggiungo che se uno vuole un sistema differente, scomodo e meno raffinato puó prendersi una "banale" fender et simila di fabbrica
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 03/12/2016 ore 20:47:14
Prima di dare per spacciate le "banali" Fender, Ibanez, Musicman, G&L, ma anche Pensa, Tyler e chi ne ha ne metta, io ci penserei ancora su un secondo. Con tutto il bene che si può augurare alle Sciatt.. Un Pro? le chitarre si suonano ma in decenni passano attraverso a tante cose, io potrei prendere la mia Strato e menarla con una certa violenza su un tavolo, sicuro che il manico non mi rimanga in mano col body a penzoloni. Si può fare la stessa prova con una Sciatt? Io qualche dubbio ce l'ho.
Rispondi
di JackDynamite [user #14761]
commento del 04/12/2016 ore 00:44:20
Mi chiedo per quale motivo uno debba vandalizzare la propria chitarra.
Comunque la resistenza è la medesima della mia wilshire
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 02/12/2016 ore 19:24:37
Sulle PRS fanno andare il manico anche sotto il pickup, per avere più contatto, ma qui è talmente sottile che penso non ci sia spazio, vero?
Rispondi
di JackDynamite [user #14761]
commento del 02/12/2016 ore 23:48:02
Un po' di
Spazio c'è !
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 02/12/2016 ore 21:48:23
Benvenuto nel Club a Pietro, e complimentissimi al ragazzaccio barbuto e capelluto.
Purtroppo non sono riuscito a venire a Milano (e la mia Sciàtt si è offesa moltissimo, era già pronta nella sua custodia...) e ho potuto ammirare le 999 solamente in foto.
Non avrei saputo quale scegliere, bellissime entrambe.
Rispondi
di JackDynamite [user #14761]
commento del 02/12/2016 ore 23:52:11
Tenetevele strette...
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 03/12/2016 ore 14:46:55
Mi è dispiaciuto non vederti (in effetti è un po', devo preoccuparmi?), ma ho pensato subito a te quando abbiamo gettato le basi per questo progettino, sono convinto che non ti sarebbe dispiaciuta affatto questa piccoletta!
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 05/12/2016 ore 05:49:1
Volevo fare una domanda all'autore di questa chitarra (molto bella) e premetto che non è provocatoria.
Se un colosso come Gibson riesce a mettere sul mercato una chitarra come questa vai al link a quel prezzo, era davvero impossibile fare meglio di 999?
Da un lato credo che i costi si abbattono sicuramente con le economie di scala, ma Gibson deve fare anche i conti col distributore, il negoziante, il marketing etc..
I due progetti si assomigliano dal mio punto di vista, per la filosofia costruttiva che esalta semplicità e la funzionalità.
Mi chiedevo semplicemente se è utopia pensare a chitarre made in Italy con un prezzo super concorrenziale tanto da far passare notti insonni a chi sta pensando a qualcosa made in Mexico, Korea e come nel caso della Firebird anche Made in Usa

Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 05/12/2016 ore 12:44:06
Mi intrometto perché è un tema piuttosto caldo, quello del rapporto tra artigianato e costi. Credo che il prezzo operato da Giacomo sia tra i più bassi possibili nell'ambito dell'artigianato, tanto che tuttora mi chiedo come possa un liutaio lavorare serenamente con un margine del genere (e altri liutai mi hanno confermato che il loro guadagno, anche su strumenti più costosi, non è alto quanto si crede: i nostri artigiani si muovono in un mare di difficoltà e non potrei avere più stima per tutti loro).

La produzione industriale differisce principalmente per il costo del lavoro: una Gibson come quella è costruita con macchinari automatizzati che, a lungo andare, ammortizzano enormemente il proprio costo, ma che hanno senso solo su grosse serie di strumenti (vedi CNC). Anche la catena di produzione influisce: nello stabilimento Gibson, come in molti altri, ogni operaio si dedica a un preciso passaggio costruttivo, con un approccio più simile alla catena di montaggio. Questo consente a una squadra di sfornare qualche decina di pezzi al giorno senza alcuno sforzo. Al contempo, le materie prime vengono acquistate in gran numero per far fronte alla produzione su vasta scala, e i costi si abbassano in proporzione.
Un artigiano, invece, deve fare i conti con tempi enormemente più lunghi, costi maggiori per i materiali e impossibilità (o quantomeno difficoltà) a strutturare il proprio lavoro in modo simile all'approccio industriale in quanto i suoi strumenti sono per lo più delle "one-off", pezzi unici che non giustificherebbero l'acquisto, la programmazione e l'uso di una CNC né l'assunzione di una squadra capace di produrne in gran numero.
Chitarre made in Italy a quel prezzo sono senz'altro possibili, ma tocca ai musicisti cominciare a comprare italiano per consentire agli artigiani di crescere fino a trasformarsi, un giorno, in aziende automatizzate, con CNC e squadre di operai.
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 05/12/2016 ore 17:52:4
Grazie mille per la risposta davvero completa ed esaustiva.
Speriamo allora che i musicisti inizino ad orientarsi verso queste chitarre, così che l'artigiano cresca e i costi diminuiscano. Sarebbe fantastico avere un made in Italy a prezzi veramente concorrenziali.
Rispondi
di JackDynamite [user #14761]
commento del 07/12/2016 ore 00:44:1
ciao Repsol, il discorso è un po' complesso. io ho creato una linea di lavoro tale per cui le chitarre possono essere vendute ad un buon prezzo senza inficiare la qualità. devo ancora migliorare dei processi produttivi, ma questo non è un problema di voi "consumatori" ma solo interno :)
per quanto riguarda il resto ti ha ben risposto Pietro, ma voglio sottolineare che le mie chitarre sono personalizzabili, decidendo scala, radius, forma del manico, pick up, legni , colore ecc... gibson, fender ecc questo non lo offrono, se non nei custom shop al costo di una panda :)
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