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Intervista a Guthrie Govan:
Intervista a Guthrie Govan: "In Italia tutto è bello, buono e suona bene"
di [user #116] - pubblicato il

Torna in Italia uno dei più acclamati chitarristi del pianeta. Guthrie Govan, vero punto d'arrivo vivente per la chitarra moderna, attraverserà il nostro paese con undici clinic. Si tratterà di appuntamenti didattici in cui, chitarra al collo, il virtuoso inglese sarà a disposizione dei partecipanti per parlare e spiegare ogni aspetto legato alla sua musica: dalla tecnica alla composizione e improvvisazione. Lo abbiamo incontrato per un'intervista esclusiva nell'attesa di seguirlo nella data di Terni, il 28 gennaio all'Auditorio Gazzoli.
A pochi giorni dalla partenza del tour abbiamo potuto intervistare Govan grazie alla disponibilità dell'associazione Visioninmusica organizzatrice della clinic del chitarrista a Terni, presso il Teatro Gazzoli. La stessa organizzazione si è raccomandata di segnalare l'importanza del fatto che i partecipanti al seminario portino il proprio strumento e si preparino domande mirate da rivolgere all'artista. Guthrie Govan si terrà disponibile per circa un’ora al termine del seminario anche per fotografie e autografi con il pubblico. Da questo link è possibile scaricare il programma della serata.

Nel 2007 tenevi i tuoi primi clinic in Italia. Eri un chitarrista apprezzato dagli addetti ai lavori ma poco noto al grande pubblico.  Oggi, dieci anni dopo, sei uno dei più acclamati chitarristi del pianeta: a fianco di Vai e Satriani nel G3 e con gli Aristocrats nella band di jazz rock più rispettata e seguita al mondo. Niente male…
 Tutto quello che posso veramente dire è che sono estremamente grato per questi riconoscimenti. Ma credo fermamente che qualsiasi reputazione io possa avere in questi giorni, questa è comunque anche frutto della fortuna, come del resto qualsiasi altra cosa possa capitarti. Semplicemente, essere in grado di fare questa roba  (dischi, tour, clinic..) per una vita intera, beh, per me è una vera benedizione!
 
Immagino che nelle tue clinic tu suoni su delle basi. Gli Aristocrats  sono una brillante esplosione di continue improvvisazioni.  E’ difficile per te suonare su delle basi? Non ti senti come in trappola?
A dire il vero sì, mi sento intrappolato in una situazione in cui è prevista una performance e la mia unica opzione è quella di suonare con una base che non mi può sentire e di conseguenza rispondere.

Intervista a Guthrie Govan: "In Italia tutto è bello, buono e suona bene"
 
Rispondere?
Sì, perché artisticamente sento che l'interazione in tempo reale con altri musicisti è probabilmente ciò che faccio meglio e, ovviamente, c'è molto meno spazio per essere spontaneo quando la tua band è solo un mp3 su un iPhone!
Ma non voglio essere così negativo perché, a essere onesti, non ritengo l’esecuzione di brani su backing track l'elemento più importante delle mie clinic. Per carità,  sono felice di suonare un paio di brani sulle basi: sono ben consapevole che la gente si aspetta un po’ di quella roba! Però, per me, l'aspetto peculiare di una clinic resta la possibilità di interagire con gli studenti, le domande e le risposte. Poi non sottovalutare che in pedaliera ho il mio looper e mi diverto sempre a creare e suonare delle cose su cui improvviso, sviluppo idee. In questo modo, riesco a incorporare comunque quell’elemento di imprevedibilità, di improvvisazione...
 
Ci sono alcuni argomenti didattici che hai già in scaletta?
Preferisco lasciare che i temi trattati si delineino durante l'evento stesso, sulla base delle domande che ricevo. Anche perché poi, così, è affascinante che ogni clinic si riveli in qualche modo unica... Sono riluttante sul dare ai tuoi lettori troppi suggerimenti su che tipo di domanda mi piacerebbe mi facessero.
Semmai è interessante osservare come le tipiche domande da clinic siano evolute nel corso degli anni: una volta ero sommerso da domande sulla tecnica, la velocità; oggi le persone sembrano più interessate a parlare di improvvisazione e composizione. E questo, per me, va assolutamente bene.

Intervista a Guthrie Govan: "In Italia tutto è bello, buono e suona bene"
 
Che strumentazione utilizzerai?
Mentre scrivo questa intervista, non ho ancora  imballato mia attrezzatura per il tour ma sono certo al 95% che porterò la stessa strumentazione che avrei usato per uno spettacolo degli Aristocrats: la mia Signature della Charvel, la pedaliera multieffetto della Fractal FX-8 e  una testata Victory V30.
 
La cassa chiedi di trovarla in loco?
Certo. Chiedo di avere a disposizione un cabinet con coni Celestion Vintage 30s. Il suono della testata che utilizzo, la V30, è stato concepito con la voce di quei particolari altoparlanti in testa.
 
Tre cose dell’Italia che sei felice di ritrovare ogni volta che torni.
Ah, divertente. Perché posso dirti che – per la mia esperienza- in Italia tutto…
suona bene! Nel senso che anche se la mia conoscenza della lingua italiana è ancora del tutto inadeguata, su un piano puramente sonoro, il vostro modo di parlare è musica per le mie orecchie. Poi tutto è bello.  Dal paesaggio alle donne. E, infine, tutto è buono.
Sono sicuro che non c’è bisogno che sia io a spiegarvi, ragazzi, che il cibo da voi è speciale!



Ecco l'elenco completo delle date del clinic tour di Guthrie Govan.
 
23 Gennaio – Torino (Italy) – Il Magazzino di Gilgamesh
27 Gennaio – Roma – Saint Louis Music College
29 Gennaio – Verona – Sala Lodi
30 Gennaio – Montebelluna (Treviso) – Essemusic – SOLD OUT!
3 Febbraio – Palermo – Palab
clinics guthrie govan interviste
Link utili
Tutte le info riguardo la data di Terni
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di Pietro utente non più registrato
commento del 16/01/2017 ore 18:41:08
Che rufiano :-)
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di Rothko61 [user #32606]
commento del 17/01/2017 ore 07:53:0
Più che ruffiano, direi gentile. Non ha voluto ricordare che qualche anno fa a Roma gli hanno rubato tutta la strumentazione...
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di Pietro utente non più registrato
commento del 17/01/2017 ore 09:13:48
Beh se è per questo gli strumenti li rubano dappertutto.Io mi riferivo solo al fatto che gli stranieri di passaggio qui brevemente per lavoro, vedono solo sempre i soliti luoghi comuni da cartolina,poi lui mi è simpatico assai :-)
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di chikensteven utente non più registrato
commento del 17/01/2017 ore 16:01:52
Io ho visto GOVAN nel 2009 partecipando come spettatore ad un suo seminario e la sera anche ad un suo concerto, un fenomeno davvero talentuoso, ma nonostante il suo talento e quello della band , nonostante anche i 40 euro di biglietti spesi per me e la mia donna, poco dopo la metà del concerto ce ne siamo andati, sarà stato forse per i brani della lunghezza spropositata, sarà stato forse perche un concerto strumentale di una durata superiore a 60 min. difficilmente sostenibili  dal mio punto di vista, lui sarà anche simpatico ma un conto è seguire un seminario, ma un altro conto è seguire un intero concerto di musica tanto difficile da eseguire quanto difficile da ascoltare. Maturando col tempo dopo aver visto concerti di tanti mostri della 6 corde come MALMSTEEN, GILBERT, GOVAN, e  mettendo insieme gli spettatori di tutti e 3 i concerti, non si arrivò  a 1000 spettatori. Qualcuno qui sopra dice che in ITALIA la musica è morta, però c’è ancora qualcuno che gli stadi li riempie , e non sono solo i rocker italiani
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 17/01/2017 ore 17:17:14
Suono la chitarra da 30 e passa anni e ho alle spalle altrettanti anni di live,mi nutro di musica e sto in mezzo gli strumenti sempre non solo chitarre, ampli, pedali che ho in quantità ma anche altri strumenti sax , pianoforte, basso suonati da mio figlio , ascolto musica da sempre quotidianamente Blues, Rock, Hard Rock qualcosa di acustico , insomma un pò me ne ne intendo. Ma con tutta la buona volontà possibile non andrei mai a vedere un concerto di Govan grandissimo interprete senza dubbio ma che io trovo più freddo di una lastra di marmo ed inespressivo come un cactus nel deserto. Capisco perfettamente perchè a metà concerto sei andato via....
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 17/01/2017 ore 18:11:15
Straquoto...
Rispondi
di chikensteven utente non più registrato
commento del 17/01/2017 ore 18:15:51
ciao, beh che dirti, la minestra prima di dire che non mi piace devo assaggiarla prima, o no, tu che dici? spero che i lettori fans di GOVAN non me ne vogliano, ma se dobbiamo insegnare ad ascoltare musica ai nostri figli, il chitarrismo estremo non li aiuta di sicuro, capisco anche perche ogni giorno in treno quando torno dal lavoro sento la musica che ascoltano i ragazzini, che per noi è letame, mentre per loro è pane da mangiare, semplice diretta con melodie brevi e rime cantate che a noi non arrivano, mentre per loro è come un pugno allo stomaco!
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 17/01/2017 ore 18:09:20
Ma infatti io ho detto che mi sta simpatico come personaggio,è tecnicamente inarrivabile,ma le cose che ha inciso in proprio mi fanno venire il latte alle palle dopo 5 minuti,non andrei mai ad un suo concerto :-) Il meglio lo da quando fa le cose per gli altri,è un pò il problema di molti chitarristi delle ultime generazioni,bravi si ma non hanno nulla da dire.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 17/01/2017 ore 23:20:06
Beh dai Pietro, non la butterei giù così dura... Hanno certamente tanto da dire, ma parlano una lingua molto di nicchia.
In passato seguivo molto la scena fusion e non mi perdevo un concerto o un seminario di Gambale, Stern, Verheyen, Howe etc..
Successivamente sono passato al jazz più acustico e per qualcosa come due anni ho ascoltato quasi soltanto Coltrane, soprattutto nel suo periodo free (e prima ancora ho passato due o tre anni a seguire come un pazzo Miles).

Dopodiché mi sono stancato. Ma tanto. Tantissimo. :-)
Ho provato a riascoltare qualcosa dei chitarristi "moderni", ma niente, neanch'io ce la faccio (ma non possiamo dire che non hanno nulla da dire, è politically Scorrect).
Adesso sono totalmente immerso nella composizione di canzoni e mi annoio ad ascoltare i chitarristi che inzuppano le misure di note.
Com'è strana la vita. :-|
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 17/01/2017 ore 23:39:49
Va beh dai il "nulla da dire" è riferito al fatto che mi annoiano e mi stancano alla lunga (anche alla corta direi) :-) Questo non significa che siano da buttare,è solo la mia personale opinione,io ascolterei Steven Wilson a giornate intere,ma questi non ce la faccio.Io il Jazz lo "ascolto" da una vita,quindi sfondi una porta aperta!
Rispondi
di Nick Farlight [user #34978]
commento del 22/01/2017 ore 11:02:51
Condivido il discorso. Ho visto Govan 2 volte con gli Aristocrats (ed è stata dura arrivare sino alla fine dei concerti ) e 2 con Steven Wilson (dove avresti voluto non smettesse mai di suonare).
A volte tutte queste capacità e conoscenze hanno semplicemente bisogno di una guida che le incanali per il verso giusto. Dei paletti entro i quali dare il massimo emotivamente. Basta legger qualche intervista di Wilson (che consiglio anche perchè interessante a prescindere) per ritrovarci molte delle osservazioni qui esposte proprio sul buon Guthrie. Cito testualmente: - Steven: "I worked with one of the great... well he's known as a shredder, Guthrie Govan, but he's not really. He almost feels like people expect him to do that. My instruction to him was always the same; slow down, play less notes. I want you to break my heart with one note, not blow my mind with 300 notes. -
Spesso costretto a limitarlo, ad indicargli che effetto usare e come ( ad esempio assolutamente nessun chorus, il phaser prima delle saturazioni etc. etc. )
Non sono un grande fan neppure del suo classico suono, così squillante e presente, ma ricordo bene il calore inebriante dei suoi soli sui pezzi tratti da Hand Cannot Erase.
Credo peraltro abbia scritto, per i due dischi con Wilson, alcuni dei suoi soli più belli ed intensi. Proprio perchè vincolato a quelle battute, accordi, a non intralciare il tastierista e non risultare ingombrante per la canzone stessa. Pietro ha fortemente ragione quando dice che il problema forse è conoscere tanto ma non avere niente di proprio da dire. Questo non vuol dire che non sia eccellente e capace di " break my heart with one note" quando presta la sua sensibilità a chi ha idee un pelo più chiare di lui.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 22/01/2017 ore 12:30:4
Grazie Nick,infatti io mi riferivo proprio alla sua collaborazione con Steven,che ADORO sia da solo che con i PT,direi che la tua analisi la condivido al 100%! Poi se guardi il mio avatar capirai :-)
Rispondi
di liviobellini [user #42202]
commento del 17/01/2017 ore 01:41:25
"In Italia tutto suona bene."
Peccato si riferisca solo al nostro modo di parlare l'italiano, la musica qui è morta.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 17/01/2017 ore 23:29:57
Nell'ambito underground ci sono progetti pazzeschi, pieni di passione e competenza, a volte proprio geniali.

Sta a noi beccarli e farli girare, andare il più possibile ai concerti dei nostri colleghi, muoversi ed organizzare cose, creare collaborazioni.
C'è ancora troppa gente che ha voglia di ascoltare musica nuova.
Rispondi
di scorrazzo [user #37353]
commento del 18/01/2017 ore 04:14:46
Hai qualche nome underground da consigliare?
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 18/01/2017 ore 11:45:58

Non posso fare nomi, dovrei inserire anche i miei progetti (che per me - magari perché sono un attimo di parte - sono quello che vorrei sentire dagli altri) e non mi sembra giusto.
In più, quello che ascolto ora è molto diverso dai generi chitarristicamente appetibili, per cui credo che ognuno dovrebbe cercare quanta più musica possibile e trovare il sound che ha in testa.

Rispondi
di scorrazzo [user #37353]
commento del 18/01/2017 ore 13:29:00
E ddai falli sti nomi.
Se no a che serve accordo
Rispondi
di liviobellini [user #42202]
commento del 18/01/2017 ore 04:16:51
Hai ragione, la cosa che mi fa però innervosire è che tutti i grandi artisti della scena underground non meritano di rimanere nell'underground. Proprio 2 minuti fa vedevo un video di quei 2 cretini di Fedez e Rovazzi che se ne vanno girando sul Maserati, io che faccio il rock invece me ne sto nella mia cameretta a perdere tempo. Dannazione, non è così che dovrebbe andare. Tu dici "muoversi e organizzare eventi", fosse facile, qui a Bari se non fai cover di Vasco Rossi e Ligabue, artisti tra l'altro che stimo e mi piacciono, nei locali non ci suoni.
Rispondi
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di E! [user #6395]
commento del 18/01/2017 ore 11:55:41

Quello che serve è che i musicisti facciano "rete". C'è bisogno di aggregazione. Invece vedo spesso musicisti che non vanno ai concerti dei colleghi e non coinvolgono gente, con il risultato che il gestore di un locale poi non organizza più live.
E un altro aspetto negativo è che, non andando ai concerti degli altri (per invidia o semplice pigrizia) non si impara nulla dagli altri e non si ha l'idea di dove stia andando la "scena", e alla fine dei giochi si passa una vita in camera.

Io credo si debbano fare progetti, registrare dischi, fare concerti che siano interessanti per la gente, oltre che per i musicisti. Suono da più di vent'anni, negli ultimi 10-12 ho suonato praticamente solo jazz e mi sono reso conto che molti musicisti suonano solo per se stessi (e così ci perdono tutti).
Rispondi
di pg667 [user #40129]
commento del 17/01/2017 ore 08:49:09
ma dove è che suona che non trovo nulla su internet?
Rispondi
di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 17/01/2017 ore 11:20:54
Ciao, in fondo all'articolo, sotto il video, trovi l'elenco completo delle date con tutti i link utili.
Rispondi
di pg667 [user #40129]
commento del 17/01/2017 ore 12:02:35
grazie!
mannaggia, la data più vicina è sempre a Pisa...
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 17/01/2017 ore 18:10:39
Suona al Blitz,che sarebbe il palcoscenico del Niccolai :-)
Rispondi
di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 17/01/2017 ore 12:08:54
Cavolo non poteva fare qualche concertino???
Rispondi
di masterdrummer [user #21577]
commento del 17/01/2017 ore 16:37:40
Ma vogliamo parlare dell'effetto vento durante il video ???
Rispondi
di rickyfigoli [user #36535]
commento del 18/01/2017 ore 13:51:49
Boh, non capisco. Vedo parlare di Govan come se fosse un tecnicone inascoltabile che si masturba sulla chitarra. Bene, ognuno puo esprimere le proprie opinioni ma mi chiedo almeno se siano stati ascoltati almeno gli ultimi due dischi del progetto Aristocrats o ascoltato un loro live. Perchè a mio avviso, quantomeno in un panorama di musica complessa e strumentale, sono degli ottimi lavori, con una enormità di idee notevoli. E in ogni caso se loro girano il mondo tre volte l'anno e non stanno a suonare in cameretta qualcosa valgono, anche perchè direi che non fanno proprio musica per bimbiminkia come appunto Fedez e Rovazzi, ma solleticano palati un pochino piu fini.
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 18/01/2017 ore 15:47:55
----> Bene, ognuno puo esprimere le proprie opinioni
Questa che "ognuno può esprimere le proprie opinioni" è infatti la piaga pestilenziale del web.
Non esiste soluzione non esiste rimedio e tocca solo rassegnarsi.
Succede qua e succede in qualunque luogo di discussione generica tipo automobili donne foto...
questioni di gusti e questioni di opinioni..inappellabili :-)
Tu dici ma perché esternarle che tanto non frega a nessuno ...eh...dire che non ti piace "grosso nome" bene o male ti leva da un gregge a cui non vorresti essere accomunato..rimarchi una differenza..che ne so..misteri delle manifestazioni dell'ego...succede a govan a clapton a santana a coltrane a gilmour (un po meno)..e più sei strano (tipo holdswetc..o ribot o eresia delle eresie bailey buonanima) più l'opinione diventa dura decisa sferzante. opinione di persone che cavolo suonano alla grande e che la musica cz sanno cosa è...un orecchio poi che ti raccomando eh..
Infatti..stan qua assieme a me a sparare putanate MOSTRUOSE e meno male che i musicisti continuano a suonare grazie a dio alla facciaccia nostra.
Rispondi
di chikensteven utente non più registrato
commento del 18/01/2017 ore 16:58:01
ciao, secondo me invece un blog serve per scambiare opinioni basandoci sulle nostre testimonianze che abbiamo vissuto, respirato e percepito, assaggiando prima la minestra, dopo di che dire se c’è piaciuta omeno, dando giudizi oggettivi come ho detto io lui è la sua band sono veri talenti è quì non ci piove, poi dire senza offendere o diffamare nessuno anche dei pareri soggettivi sempre come ho detto io che poco dopo la metà del suo live, nonostante abbia pagato 2 ingressi, me ne sono andato. queste non sono critiche, che tanto comunque anche prima del web i critici musicali sono sempre esistiti parlando male di band e artisti su tante riviste. inoltre ho voluto evidenziare il fatto che la semplicità o la mediocrità della nuova musica, che noi chitarristi snobbiamo, riesce sicuramente a coinvolgere le nuove generazioni, e che inoltre anche uno come me che con la chitarra ha sempre voluto fare il virtuoso nelle mie composizioni e non solo, alla luce del 2017 il chitarrismo estremo dal mio punto di vista non riesce a coinvolgere nè le nuove generazioni e neanche tantissima altra gente, rimarrà sempre una nicchia, e un conto è girare il mondo come fanno certi virtuosi che riescono a riempire solo piccoli club, un altro conto è girare il mondo e riempire stadi e palazzetti come fanno grandi band di qualsiasi genere e questo è un dato più che oggettivo che a noi chitarristi deve far riflettere, e inoltre la musica non è morta, siamo noi che non ci rendiamo conto che certi generi in ITALIA non sono mai nati.
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 18/01/2017 ore 17:34:55
Ma assaggiare la minestra che significa scusa...l'hai sentito e non ti piace..amen.

Ora, su il fatto che non ti piaccia possiamo dire che sono gusti personali e chiuderla li che va benissimo a questo livello di discussione, ma se c'è un motivo per cui non ti piace poniamo il caso albano, o totocutugno, o paolaechiara, pur considerando il fatto che a milioni e milioni di persone piacciono ( se non loro stessi i loro omologhi..) perché non accettare il fatto che la tua cultura musicale od il tuo gusto musicale ti porta a non apprezzare govan e compagnia per gli stessi motivi per cui a loro non piacciono i pinkfloyd o gli acdc o i rolling stones?
Rispondi
di chikensteven utente non più registrato
commento del 18/01/2017 ore 18:22:36
ne ho assagiate di minestre hai voglia … e continuerò ad assaggiarle se per questo, continuando a esprimere come fanno tutti le loro opinioni, senza criticare nessuno, esprimendo i pareri dati dalle esperienze che vivo con la musica, come fanno poi tutti nei blog convivendo anche con quello che non si condivide al 100%, perche i blog sono fatti così è il loro bello o brutto dipende come uno la vuole vedere
Rispondi
di Ben Zina [user #46186]
commento del 20/01/2017 ore 12:28:13
Rispettando i gusti, i musicisti più dotati e fuori dal comune per capacità e conoscenze sono paragonabili alle persone che parlano in modo semplice o più complesso. Quando una persona parla con vocaboli semplici e di uso comune, è certamente molto più semplice che venga capito perché riesce a comunicare con tantissime persone. Quando invece ascoltiamo un erudito linguista che parla usando vocaboli non comuni e poco utilizzati (e il vocabolario ne è pieno), snocciolando concetti semplici nel contempo complicati per il contenuto vocabolaristico, è molto facile che ci annoiamo dopo poco tempo, perdiamo interesse e non capiamo né loro riescono a comunicare con noi. Per me nella musica accade la stessa cosa. Un conto è ascoltare un musicante che ti spara nelle trombe di Eustachio il giro di DO, tutt'altro è ascoltare musica più complessa e articolata suonata da musicisti più dotati e preparati a livello tecnico e teorico, dove anche un semplice giro di DO viene stravolto e arricchito con soluzioni armoniche ed esecutive fuori dal comune. Secondo me non è un musicante oppure un musicista che fanno della loro musica qualcosa di bello o di brutto, bensì è l'ascoltatore che la pesa e la confronta con ciò che ha nel suo bagaglio di conoscenze e la valuta in base al fatto che la capisca o meno, in relazione al suo vocabolario musicale. Ci sono, poi, anche coloro che hanno una innata invidia verso chi è più bravo e li giudica non per diversità nel gusto o conoscenze tecniche ma per inarrivabilità. Personalmente adoro Govan e tanti altri, come Gambale, Vai, Van Halen, Morse, Howe e shredder vari. Per me, al di là dei giudizi, anzi, dei pregiudizi che spesso ci sono nei loro confronti, rappresentano vere e proprie rivelazioni su ciò che si può fare sulla sei corde e, perché no, sono anche uno stimolo a migliorare quello che facciamo, compatibilmente con il grado di interesse che ognuno ha nei confronti dello strumento.
Rispondi
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