di redazione [user #116] - pubblicato il 17 gennaio 2017 ore 07:30
La OM140 è uno strumento realizzato completamente in legni massello, dallo spirito vintage ma dal confort moderno. Il sunburst e il battipenna non lasciano dubbi sulla sua vocazione, ma la voce potente e il sistema Fishman la portano in un lampo ai giorni nostri. L’abbiamo messa alla prova con Paolo Antoniazzi nello showroom di Lucky Music.
Guild è un marchio che come pochi altri ha contribuito alla storia della chitarra acustica. Con più di 60 anni alle spalle e diverse vicissitudini commerciali alle spalle, sforna ancora strumenti di qualità e a prezzi tutto sommato contenuti, come nel caso della OM140CE.
L’orchestra model, realizzata interamente in legni massello, si presenta in un sunburst accattivante e la classica paletta con logo Chesterfield come negli anni ’60, da cui sembra provenire. Il top in abete sitka fa il paio con fasce e fondo in mogano africano. Con la stessa essenza è realizzato anche il manico incollato al 14esimo tasto e con tastiera in palissandro.
I venti tasti sono completamente accessibili grazie al largo cutaway, evidenziato dal binding plastico che corre attorno a tutta la tavola armonica. Le linee sono semplici e aggraziate, gli unici ornamenti sono il battipenna tartarugato e la sottile rosetta in abalone attorno alla buca. I segnatasti sono invece i classici dot cream, nessun fronzolo eccessivo insomma.
Vintage si, ma con un sistema di amplificazione moderno e funzionale. Nello specifico la Guild è dotata di un pick up Fishman Sonicore con preamplificatore Sonitone, ben nascosto nella buca con i soli controlli di volume e tono.
Suonare la Guild risulta semplicissimo. È molto leggera e si lascia abbracciare facilmente. È un’orchestra model, con dimensioni contenute sia come larghezza che come spessore. Il buon bilanciamento tra manico e corpo si fa apprezzare soprattutto quando si suona in piedi. L’action bassa però non può nulla per far sembrare più sottile il manico che è davvero cicciotto, con un profilo vintage, tozzo. Risulta però comodo, anche se sulle prime si fatica un po’ a trovare il giusto confort. Va segnalata una leggera tendenza a sbattere del mi basso. Qualche sbalzo di temperatura di troppo o forse un setup leggermente troppo spinto verso il rasoterra. Nulla comunque che non si possa risolvere già all’atto dell’acquisto con una giratina al truss rod.
I cantini della OM sono belli presenti. I bassi restano leggermente indietro, come vuole la forma del body. Il risultato è un sound squillante, leggermente sbilanciato verso la parte medio-alta dello spettro sonoro. Non abbiamo tra le mani una dreadnought o una jumbo, quindi va bene così.
Da sottolineare buon volume che esce dalla buca. La Guild sa farsi sentire e lo fa con decisione, aiutata anche dalle medie belle in evidenza che catturano l’orecchio dando l’impressione che la potenza sia ancora superiore.
Il piezo fa il suo dovere, anche se registrato in diretta nello Zoom H6 mette in luce il suo lato nasale più marcato che necessiterebbe in fase di live di una passatina di EQ e una sana dose di riverbero. Riesce però a riprodurre abbastanza fedelmente l’equilibrio tra le corde e la pasta della OM senza snaturare eccessivamente il sound. Abbiamo lasciato il tono in posizione flat perché l’intervento allontanava un po’ troppo il risultato sonoro dall’originale unplugged.
Per un prezzo che si aggira intorno agli 850 euro la OM140CE non è forse tra le chitarra acustiche più economiche. In questa fascia di prezzo, però, non troppo affollata, emerge con caratteristiche timbriche (soprattutto unplugged) molto personali che potrebbero farla preferire ad altri modelli anche di case blasonate. L’orchestra model ha messo sul piatto una serie di caratteristiche di prim’ordine e sa farsi apprezza tanto per il look quanto per la voce definita e potente.