VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Effetti di ritardo: Delay e Reverb - Gli effetti in studio di registrazione
Effetti di ritardo: Delay e Reverb - Gli effetti in studio di registrazione
di [user #45705] - pubblicato il

Conoscere bene tutti gli strumenti a tua disposizione per affrontare un mix o una produzione è fondamentale sia nella fase creativa che in caso di correzione e aggiustamento di errori e problemi. Non fanno eccezione gli effetti: saperli usare correttamente all'interno del mix fa la differenza tra l'amatore e il professionista.
In questo primo articolo sugli effetti in studio di registrazione prendiamo in considerazione i così detti effetti di ritardo, cioè effetti che lavorano sul segnale ritardandolo: il riverbero e il delay.

EFX 1: REVERB

Il riverbero è un effetto che simula il suono di una stanza nella quale verrà immerso il nostro segnale sonoro. Di solito sui vari effetti di riverberazione, sia software che hardware, troviamo diversi tipi di algoritmi o stanze tra cui scegliere:
  • Room: è una stanza di medie dimensioni con pareti non totalmente riflettenti.
  • Hall: è una stanza di grandi dimensioni con superfici irregolari e mediamente riflettenti.
  • Plate: o riverbero a piastra è un riverbero meccanico che simula una stanza utilizzando una piastra di metallo sospesa ed un sistema di pickups per prelevare il segnale audio. 
  • Spring: utilizzato soprattutto negli amplificatori per chitarra, riprende il principio dei Plate Reverb, ma con dimensioni molto ridotte.
  • Chamber: sono delle stanze di medio/piccola dimensione con pareti molto riflettenti.
  • Non Linear: è un riverbero in cui l'inviluppo del segnale non ha un andamento lineare, come i Gate Reverb, in cui la coda viene più o meno bruscamente tagliata da un Gate, o i Reverse Reverb in cui il segnale riverberato viene invertito per creare un effetto creativo.
  • Ambience: sono stanze di piccole o piccolissime dimensioni con più o meno riflessioni a seconda dei parametri dell'algoritmo usato.
Effetti di ritardo: Delay e Reverb - Gli effetti in studio di registrazione

Ed ecco la lista dei parametri fondamentali che potete trovare in un riverbero:
  • Pre Delay: espresso in millisecondi, è il tempo che intercorre tra il segnale non riverberato e l'inizio del suono riverberato.
  • Time: espresso sempre in millisecondi, è il tempo di decadimento della coda di riverbero.
  • Early Reflection Level: è il controllo di volume delle prime riflessioni.
  • Density: regola la densità delle prime riflessioni.
  • Diffusion: regola la densità delle riflessioni nella coda di riverbero.
  • Chorus o Swirl: applica un effetto di Chorus sulla coda di riverbero.
  • Mix: regola la quantità di suono Dry (il suono originale) e Wet (il suono effettato).
Non tutti questi parametri sono sempre presenti in ogni macchina, hardware o software che sia, dipende da come il costruttore ha inteso utilizzare il proprio prodotto.

EFX 2: DELAY

Il delay è un effetto creato ritardando il segnale con un tempo deciso dall'utente e ripetendolo una o più volte. Inizialmente ottenuto tramite l'utilizzo di nastro magnetico è stato poi riprodotto usando varie tecnologie, sia analogiche che digitali.
Tipi di Delay:
  • Delay Mono: è un effetto di delay singolo.
  • Delay Stereo: si possono decidere tempi e ripetizioni differenti per il canale destro e il canale sinistro.
  • Modulation Delay: è un delay in cui il tempo o l'intonazione delle ripetizioni viene alterata tramite un LFO (Low Frequency Oscillator).
  • Ping Pong Delay: alterna le ripetizioni tra il canale destro e il canale sinistro.
  • Multi Tap Delay: si tratta di una catena di delay messi in serie o in parallelo con tempi di riverbero e numero delle ripetizioni indipendenti.
Effetti di ritardo: Delay e Reverb - Gli effetti in studio di registrazione

Qui i parametri fondamentali utilizzati nei delay:
  • Time: è la distanza in millisecondi tra la sorgente e ogni ripetizione.
  • Sync: linka il tempo di delay con il tempo della song in modo da decidere il delay time non più in millisecondi ma in divisioni ritmiche.
  • Feedback: gestisce la quantità di ripetizioni.
  • LPF: applica un filtro passa basso sul segnale ripetuto.
  • LFO Rate: è la velocità dell'oscillatore che modulerà il segnale ripetuto.
  • LFO Depth: imposta la quantità di modulazione.
  • Mix: regola la quantità di suono Dry e Wet.
Come utilizzare gli effetti di ritardo

Questi 2 effetti di solito vengono utilizzati in send e non in insert sul canale, diversamente dagli effetti di modulazione, cioè il segnale viene inviato tramite una mandata ausiliaria ad un nuovo canale (AUX o BUS a seconda della Daw). Questo avviene per poter tenere i 2 canali, quello Dry e quello Wet, separati in modo da essere trattati diversamente nel mix (volume, pan, eq, ecc.).

In questo caso la regolazione di Mix va tenuta sempre su 100% Wet, così da avere sul canale di ritorno dell'effetto il solo segnale trattato. In caso invece di utilizzo in insert, il potenziometro di Mix servirà a dosare il segnale originale con quello effettato.

L'algoritmo di Plate Reverb e le simulazioni degli originali riverberi a piastra sono molto utilizzate sulla voce e come stanza per la batteria e il rullante. Anche l'algoritmo Room è molto usato come ambiente per il drumkit. Particolare invece, e caratteristico degli anni '80, è l'uso dell'algoritmo Non Linear (o più spesso Gate Reverb) come riverbero del rullante. Hall è molto utilizzato sulle voci, soprattutto nel pop, mentre l'algoritmo Chamber viene usato di solito su strumenti classici.

Se il segnale riverberato è troppo presente o copre troppo il segnale originale si può utilizzare un pre-delay di 20ms o più, in modo che l'effetto cominci in ritardo rispetto al segnale Dry.

Molto spesso il segnale Wet viene equalizzato con un filtro passa alto e passa basso, in modo da ritagliargli il giusto spazio nel mix e tagliare frequenze risonanti indesiderate.

Un classico utilizzo del Delay sulle voci invece è quello di creare una mandata ausiliaria con l'effetto sincronizzato al tempo del brano, con tempi di ritardo di 1/8 o più a seconda del risultato desiderato, e automatizzare il volume del canale di ritorno effetto in modo da sentire le ripetizioni solo in coda al segnale Dry.

L'effetto di Slapback Delay, molto utilizzato negli anni '50 su voci e chitarre, si può facilmente ottenere con qualsiasi delay plugin o hardware, impostando il controllo di Feedback al minimo e usando un tempo di ritardo tra 40ms e 120ms.

Un altro interessante utilizzo è quello di inserire un riverbero dopo il delay in modo da creare delle interessanti ripetizioni immerse nell'ambiente simulato.

Buoni Mix!
 
Nascondi commenti     15
Loggati per commentare

di Claes [user #29011]
commento del 15/05/2017 ore 13:24:36
Questi tuoi articoli sono (come al sollto) molto utili :) Ti passo adesso due effetti acustici e un rapporto! Dapprima il reverb di solito denominato Church Hall. Ho suonato 4-5 volte in chiesa - da solo, con elettrica, pre e ampli diversi con sound un pò crunch. Pure organo non temperato!
Si può replicare l'effetto da chiesa, però in maniera approssimativa,,, Il riverbero acustico da chiesa è ad occhio e croce composto da un sacco di riverberi missati con sounds leggermente modificati per le varie piste output per il mixer. È difficile da regolare e raramente usabile!
Un delay strano è quello che chiamerei Mountain Echo - un delay con un pò di riverbero. Con la band Re Mida provato molte volte in una valle in montagna, in Austria per 3-4 mesi a circa 200 metri di altezza dal fondo della valle e con stack 120W all'aperto. Il sound va in delay piuttosto lungo, ripete con riverbero e qualche delay extra. L'effetto è replicabile - send out per delay che poi va al riverbero per ritornare al missaggio del resto. Il tutto è preferibile in stereo.
Rispondi
Loggati per commentare

di Andy Cappellato [user #45705]
commento del 16/05/2017 ore 09:31:54
Ciao Claes,
ottimi consigli!
Per quello che riguarda il riverbero Church hai ragione, non è facile utilizzarlo in modo proficuo. Alcune macchine hanno l'algoritmo Church che è creato con molte riflessioni ed un'equalizzazione molto risonante sulle medio basse. Mi è capitato di impiegarlo in mixaggi gospel, e per fare in modo che il riverbero non creasse confusione con la sorgente ho utilizzato un predelay di 20/30ms e ho poi equalizzato attentamente il segnale prima e dopo il riverbero in modo da eliminare quelle frequenze che creavano confusione.
Rispondi
di sergio64 [user #15057]
commento del 15/05/2017 ore 15:30:06
Articolo molto utile. Stampato e conservato. Grazie
Rispondi
di Andy Cappellato [user #45705]
commento del 16/05/2017 ore 09:32:16
Grazie Sergio :)
Rispondi
di sergio64 [user #15057]
commento del 16/05/2017 ore 11:59:
Ci mancherebbe figurati. Puoi dirmi qualcosa su "LOW DAMP" e HIGH DAMP", riferiti al reverbero. Grazie 1000
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 15/05/2017 ore 16:43:46
Vanno menzionati anche i filtri di equalizzazione HPF LPF se ci sono, anche quelli sono importanti
Un consiglio sulle frequenze dei tagli sarebbe utile
Nell'elenco dei delay manca il Ducked Delay (tipoTC Electronic 2290)
Anche il Ducked Reverb.
Rispondi
di Andy Cappellato [user #45705]
commento del 16/05/2017 ore 09:36:14
Ciao Pearly Gates,
si hai ragione, diciamo che qui ho specificato i parametri base che si trovano in quasi tutte le macchine e soprattutto nei plugin in boundle con le DAW, che non sempre sono così avanzati. Il Ducking Delay non l'ho menzionato direttamente perchè ci sono poche macchine e plugin che lo mettono a disposizione, ma come leggi nella parte dei consigli di utilizzo ho spiegato come crearlo manualmente ; )
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 16/05/2017 ore 20:27:46
Io dentro a Line6 Helix li ho entrambi delay e reverb ducked e anche i parametri hpf lpf sono presenti in tutti delay e reverb 😀.
Del resto è una macchina di un certo livello.
Non ricordo se non hanno la densità e le early reflections devo controllare.
Il pre delay di sicuro.
Però tagliare le frequenze credo sia forse più importante per ottenere un reverb che c'è Ma non impasta tutto, devo imparare a settare meglio
Rispondi
di Andy Cappellato [user #45705]
commento del 16/05/2017 ore 20:47:32
Ciao Pearly Gates,
si è vero, i filtri sono fondamentali per far lavorare il riverbero solo sulla porzione audio necessaria, senza andare a scontrarsi con le frequenze degli altri strumenti.
Non a caso un famoso settaggio usato negli Abbey Road Studios è quello di inserire un equalizzatore prima di ognuno dei loro quattro storici EMT140 Plate Reverb tagliando tutto sotto i 600Hz e sopra i 10KHz!
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 16/05/2017 ore 08:29:55
Ciao Andy, articolo molto utile complimenti.
Come molti chitarristi ho in pedaliera sia un delay sia un riverbero ( non in send ma in input)
Ho trovato dei settaggi che mi piacciono molto ma solo quando uso i due pedali separati.
Insieme non sono ancora riuscito a trovare la giusta " armonia"
Tu hai un consiglio su come procedere? per esempio quale dei due mettere per primo in catena oppure da quale partire per costruire il suono?
Al momento ho prima il delay e dopo il riverbero.
Grazie

Rispondi
di xstrings utente non più registrato
commento del 16/05/2017 ore 09:01:06
In catena prima il delay e dopo il riverbero, invertiti generano un suono un po' confuso.
Sui settaggi è difficile dare parametri precisi perché dipende da cosa vuoi ottenere, ti tocca fare come tutti cioè provare provare e ancora provare finché non trovi il giusto equilibrio.
Io ti consiglio solo un piccolo accorgimento, quando stiamo smanettando sulle regolazioni se lo facciamo senza sosta per troppo tempo l'orecchio si abitua e non percepisce certe sfumature che magari vorresti correggere.
Mentre smanetti sui suoni prova a fare una pausa ogni tanto, per qualche minuto fai altro e poi riprendi così l'orecchio si "riposa".
Se ci fai caso, a volte capita che un suono che ti piaceva fino al giorno prima dopo 24 h non ti piaccia più!
Fai una prova ;)
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 16/05/2017 ore 09:36:48
Si capisco cosa vuoi dire e sono d'accordo.
Intanto la posizione dei pedali è giusta. Quello che faccio di solito è regolare prima il riverbero a seconda della situazione ( locale/ampli/brano/atmosfera voluta) e dopo il delay. Grazie!
Rispondi
di Andy Cappellato [user #45705]
commento del 16/05/2017 ore 09:24:23
Ciao mmas,
è giusto mettere prima il delay e poi il riverbero, diciamo che il riverbero dovrebbe essere sempre l'ultimo effetto in catena. Per quanto riguarda il loro utilizzo combinato mi sembrano ottimi i suggerimenti di xstrings. Aggiungo che essendo tutti e due degli effetti di ambienza, non è facile usarli in modo combinato, se non per un utilizzo creativo. Il segreto sta nel giocare in modo corretto con il potenziometro di mix (cioè dosare il suono dry e wet), per non trovarsi alla fine con un segnale completamente effettato, a meno che non sia quello che cerchi.
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 16/05/2017 ore 09:38:18
Esatto il problema è propio l'utilizzo combinato. Grazie ancora per l'articolo.
Rispondi
Altro da leggere
Mooer Prime S1: processore modulare ultra-compatto
In video le rarità vintage del museo Martin Guitar
Manuale di sopravvivenza digitale
Go:Keys: tastiere Roland con suoni pro per chi inizia
Fundamental Ambient: riverbero sperimentale Walrus a prezzo budget
Theodore Standard: la Gibson perduta di Ted McCarty diventa realtà
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?
Massa, sustain, tono e altri animali fantastici
Ho rifatto la Harley (Benton ST-57DG)




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964