di redazione [user #116] - pubblicato il 09 giugno 2017 ore 07:30
Il Klon è un pedale che ogni volta che viene nominato accende gli animi come pochi altri al mondo. Se l’originale è troppo costoso, però, sul mercato si trovano molte altre valide alternative. L’ultimo nato in casa NGR è proprio una fedele riproduzione dell’overdrive più discusso di sempre. Tre controlli e pochissimi cambiamenti rispetto all’originale. Lo abbiamo messo in mano a Michele Quaini per un test con una Telecaster e una Les Paul.
Francesco De Nigris è l’uomo che progetta e costruisce da sempre i pedali NGR caratterizzati dalla livrea total black con poche macchie di colore. Quello scelto per il pedale oggetto della prova è il brown, il marrone, un colore che quando si parla di sound è sempre evocativo (anche se qui siamo in altri territori).
Il Brown Spot è una fedele riproduzione del Klon nella versione dorata che sul mercato dell’usato sfiora cifre che passano i 2000 euro. I controlli sono tre, gain volume e tone, nulla più di quello che ci aspetteremmo. Le migliorie, però, si trovano all’interno dello chassis che ha una dimensione di gran lunga più pedalboard friendly.
Innanzitutto rispetto all’unità originale l’NGR è true bypass, il buffer in ingresso entra in funzione solo quando il pedale è attivo. L’altra grossa differenza è nascosta in uno dei due operazionali presenti nel circuito che è splittato. Nel circuito del Klon il segnale viene diviso in uscita dal buffer per poter trattare separatamente i bassi, tenuti il più possibile clean, e gli alti. Con il gain a zero agisce da clean boost full range, ma via via che viene aumentato il guadagno si perdono una parte di alte in favore delle medie e medio basse che vengono invece distorte sempre di più prima di essere poi ricongiunte prima del circuito di tono in uscita. Come l’originale è dotato di un integrato charge pump che genera tre dei quattro differenti voltaggi necessari al funzionamento del pedale.
Il Brown è una riproduzione abbastanza fedele ma con delle migliorie sostanziali che ne aumentano la flessibilità e la dinamica. Cominciamo il test la Tele anni ’70 di Michele. Con guadagno basso il sound è frizzante, molto pieno sulle alte, senza diventare tagliente, anche se i single coil sono brillanti, ci troviamo sempre tra le mani un crunch gustoso con le basse al posto giusto, soprattutto quando si usa il PU al manico.
Con la Les Paul la situazione cambia e migliora ulteriormente. Con la spinta sulle basse data dagli humbucker e l’output più alto il gioco inizia a farsi interessante. Quello che con la Tele era frizzante, diventa aggressivo e potente e con una marcata tendenza a saturare anche il pre della Marshall che restituisce quello che di crunch ormai ha ben poco.
Il Brown Spot è un clone abbastanza fedele dell’originale, con alcune migliorie che lo rendono ancora più dinamico. È un pedale artigianale costruito con materiali di qualità che sicuramente non farà rimpiangere l’originale, se mai vi capiterà di provarlo. Francesco un confronto AB lo ha fatto e lasciamo a voi le considerazioni.