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Quattro effetti per rubare il lavoro al tuo tastierista
Quattro effetti per rubare il lavoro al tuo tastierista
di [user #3113] - pubblicato il

La chitarra non è fatta solo di palm mute e bending. Combinare effetti già particolari di loro può dare vita a sonorità nuove che fanno concorrenza ai synth.
Quando si impara a suonare la chitarra si pensa, giustamente, agli accordi, alle scale, alle pentatoniche e ai riff, si costruisce il proprio stile studiando quello che i grandi del passato ci hanno regalato e si prova a integrare quel lick tanto bello nel proprio playing.
Sicuramente la chitarra è uno strumento molto conservatore, che guarda al passato, ma come si può andare oltre e scoprire nuove sonorità se non con gli effetti?
Certamente non è una novità: Gilmour, The Edge e Robert Fripp, per fare tre nomi, hanno fatto un pesante uso degli effetti per caratterizzare il loro suonato.
Oggi volevo presentarvene quattro, vi consiglio di guardare il video che trovate in fondo con le cuffie per non perdervi le sfumature del suono.

Quattro effetti per rubare il lavoro al tuo tastierista

Il primo è il POG, l'octaver Electro Harmonix che, con i suoi tre controlli, apre un mondo di vastissime dimensioni: con il primo potenziometro a sinistra si regola il volume della chitarra vera e propria, il suono non effettato insomma, con quello centrale e quello a destra il volume rispettivamente dell'ottava sotto e dell'ottava sopra rispetto al suonato.
Questo permette effetti che possono andare dall’unisono con il basso alla chitarra a dodici corde, possono ricordare un synth ma anche far scomparire il suono della chitarra e lasciare solo quello a ottave differenti.

Restiamo in casa Electro Harmonix per il secondo effetto, il Freeze, che è veramente particolare: ghiaccia una piccolissima porzione del suonato e la ripete all'infinito, consentendovi di avere un tappeto su cui improvvisare. Avete presente l’intro di "Shine On You Crazy Diamond"? Ecco.

Terzo effetto: Strymon Blue Sky. Riverbero pazzesco, dalle mille possibilità, qui l’ho usato con tempi di decadimento veramente lunghissimi, cercando nuovamente di avvicinarmi al suono di un synth. Proprio non volevo farla suonare da chitarra questa Stratocaster del '74!

Quarto e ultimo: un classicissimo tremolo Boss. Ho deciso di metterlo per ultimo, un po’ come sui vecchi ampli Fender, per tagliare anche il riverbero e avere un effetto wobble, che strizza nuovamente l’occhio all’elettronica.

Nel video vi faccio poi vedere come combinare gli effetti per ottenere sonorità veramente particolari e spaziali, come collegare due brani usando il Freeze, qualche suono tipo synth e un po’ di idee su come utilizzare il tremolo.
Spero sia stato utile e chiaro, nel caso potete commentare qui sotto, così ci confrontiamo un po’ che è sempre bello!

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