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Fender Squier: chi spende 1000 euro per una JV?
Fender Squier: chi spende 1000 euro per una JV?
di [user #3] - pubblicato il

Spesso si discute sul prezzo delle Squier valutate oltre €1000: alcune hanno le carte in regola per essere tra gli strumenti più appetibili di fine '900.
I primi anni '80 restano un periodo topico per Fender. Dopo 15 anni di gestione CBS, i nodi vengono al pettine e la gloriosa azienda di Fullerton rischia grosso. Le cause del tracollo sono da individuare nella mancanza di vision da parte di management e progettisti, incapaci di cogliere la nuova realtà di un mercato molto più attento a qualità e prezzo. Fino a metà anni '70, in assenza di una reale concorrenza, Fender può permettersi di continuare a tagliare la qualità a vantaggio dei profitti e di ridurre a zero gli investimenti in ricerca e sviluppo. Ma da metà del decennio cominciano a nascere in giro per gli States piccole aziende in grado di replicare la qualità della Golden Age. E come non bastasse ci si mettono anche i giapponesi, che propongono strumenti di alta qualità e prezzo da guerra aperta, vendendo chitarre migliori delle Fender a un quarto del prezzo.

È l'inizio di una crisi che - letta col senno di poi - produrrà effetti positivi, ma che al momento deve essere stato terribile. A fine anni '70 i conti non tornano e CBS ribalta il management, affidando il timone a tre vecchie volpi del settore strappate a Yamaha: John McLaren, William “Bill” Schultz e Dan Smith.

Quando si siedono alle loro nuove scrivanie in Valencia Drive, a Fullerton, i tre non hanno idea di quanto drammatica sia la situazione: là fuori non c'è più un musicista che acquisti una Fender, i prezzi delle chitarre pre-CBS stanno salendo alle stelle, i piccoli produttori fanno affari d'oro costruendo repliche artigianali, le giapponesi Tokai Gakki and FujiGen Gakki (produttrice di Ibanez) invadono il mondo con container di eccellenti repliche delle Fender pre-CBS.

L'unica possibilità è prendere il toro per le corna. I tre abili manager agiscono su due fronti: quello interno con una totale ristrutturazione della produzione in termini di design e qualità, quello esterno avviando una joint venture con due partner giapponesi per far produrre in Giappone da FujiGen Gakki validi strumenti di basso costo per l'esportazione e strumenti di alta gamma per il ricco mercato del Sol Levante. Il progetto prevede l'utilizzo del marchio Squier (brand di corde controllato da Fender fin dagli anni '60) per mantenere una chiara separazione con la produzione di Fullerton (peraltro ridotta al lumicino nel 1982 e cessata definitivamente due anni dopo) che mantiene il brand Fender.

La nuova proposta Fender USA è presentata al grande pubblico nel catalogo del 1982, quello che molti considerano il più bello nella storia Fender. Il richiamo al passato glorioso è evidentissimo fin dalla copertina, col ritorno alla paletta piccola, allo "spaghetti logo" e ai colori classici dell'azienda californiana, con sei repliche (Telecaster '52, Stratocaster e Precision Bass '57 e '62, Jazz Bass '62) delle più ricercate Fender pre-CBS. Viene ridisegnata anche la serie Standard, che torna al manico a quattro viti e a una paletta più piccola senza bullet (la chitarra passa alla storia come "Smith" Stratocaster, dal nome del suo ideatore).

Le immagini sul catlogo mostrano chitarre e bassi bellissimi, identici per colori e forme agli originali degli anni '50 e '60. Ma com'è possibile? Tutti sanno che a Fullerton nessuno è più in grado di costruire strumenti con caratteristiche pre-CBS: non esistono i disegni originali, non ci sono campioni né materiali, non c'è nulla, tanto che le prime "vintage reissue" americane arriveranno a fine anno nei negozi con forme (in particolare la paletta e i segnatasti in dodicesima posizione) molto diversi dall'originale. Ma allora, da dove vengono le magnifiche foto del catalogo?

Fender Squier: chi spende 1000 euro per una JV?

Tokyo, Venerdì 7 maggio 1982: la neonata Fender Japan presenta alla stampa specializzata le nuove chitarre giapponesi, repliche degli stessi modelli che compaiono sul catalogo USA. Se le chitarre americane sono molto distanti dagli originali, quelle giapponesi sono repliche pressoché perfette, con tanto di spaghetti logo, forme corrette e vernici alla nitro di sapore rigorosamente vintage. E visto che la pre-serie mostrata alla stampa non porta sulla paletta la dicitura "made in Japan" che caratterizzerà la prima produzione comincia a sorgere un dubbio sull'origine delle foto del catalogo Fender USA del 1982. 

Sarà Freddie Tavares a confermare il dubbio nel 1984, mia guida speciale per una visita privata alla fabbrica Fender di Fullerton prossima all'estinzione: non esistono prototipi americani e le magnifiche "American Vintage" fotografate per il catalogo del 1982 sono in realtà chitarre fatte in Giappone. Secondo alcuni si tratta dei prototipi JV di FujiGen Gai, secondo altri (tra cui George Gruhn) sono Tokai a cui sono state applicate le decal tipo Fender pre-CBS. E in effetti le chitarre di produzione USA saranno strumenti parecchio diversi da quelle mostrate sul catalogo.

Fender Squier: chi spende 1000 euro per una JV?

La primissima produzione Fender JV è caratterizzata da un'altissima qualità e dal rispetto pressoché totale delle chitarre pre-CBS, per forme, colori, feel e hardware. Il parere di chi scrive - condiviso da molti esperti - è che le prime JV siano all'altezza della più pregiata produzione Fender USA degli anni successivi e raggiunge pertanto a pieno titolo quotazioni ampiamente superiori alle serie successive sul mercato dell'usato e del collezionismo. Tale produzione, caratterizzata dal numero di serie JVxxxxx, può essere schematizzata come segue.

1 - primi prototipi (poche unità) identici alla produzione Fender pre-CBS, incluso lo spaghetti logo e la scritta "WITH SYNCRONIZED TREMOLO". Hanno pickup e hardware giapponese con cablaggi moderni coperti in plastica. Da nessuna parte compare la scritta Made in Japan.

2 - la prima produzione di serie per il mercato giapponese, identica ai prototipi, ma in cui la scritta "WITH SYNCRONIZED TREMOLO" è preceduta dalla dicitura "MADE IN JAPAN".

Fender Squier: chi spende 1000 euro per una JV?

3 - la prima produzione di inizio 1982 destinata al mercato europeo. Sono le chitarre più appetibili anche perché - a differenza della produzione per il mercato giapponese - le JV per l'export hanno pickup e hardware americani, cablaggio stile vintage in tessuto e il logo Squier vecchio stile sul ricciolo della paletta al posto della scritta "Original Contour Body".  Si parla di un totale di circa 3mila pezzi suddivisi nei sei modelli e sono chitarre eccellenti per suonabilità, qualità dei legni, perfezione di assemblaggio, accuratezza nelle forme, verniciatura. Considerato quello che si vede oggi (inclusa certa produzione orientale Fender e vari inguardabili cloni) non dovrebbe essere difficile accettare l'idea che una JV della prima serie possa avere valutazioni anche importanti.

Fender Squier: chi spende 1000 euro per una JV?

Bisogna notare che in contemporanea per il mercato interno giapponese ci si sbizzarrisce immediatamente nella tradizionale pratica di produrre una gamma di chitarre apparentemente identiche, ma con prezzo, caratteristiche e qalità diversi. Di queste le più appetibili sono le top di gamma (ST-115 e TE-95), con pickup americani e vernice alla nitro. Le altre sono molto meno interessanti (a volte se ne vedono in vendita a cifre astronomiche solo perché sono JV, ma se sono ST-65 valgono davvero poco).

Fender Squier: chi spende 1000 euro per una JV? 

4 - le Squier JV. Si tratta sostanzialmente delle stesse chitarre del punto precedente, ma con il logo Squier in grande (rinnovaro, il font è un misto tra lo spaghetti logo e il Fender-CBS) e la scritta in piccolo "by Fender". Sono prodotte tra la fine del 1982 e la metà del 1984 e - fatta eccezione per il logo - sono in tutto e per tutto simili alle prime JV da esportazione in Europa.

Fender Squier: chi spende 1000 euro per una JV?

A fine 1984 cambia tutto. Con l'acquisto da parte della cordata guidata da Bill Schultz, la chiusura definitiva di Fullerton e l'apertura dello stabilimento di Corona, il glorioso marchio Californiano si mette alle spalle il triste ventennio CBS per ripartire verso il futuro. Anche la produzione giapponese viene rivoluzionata e affiancata da quella proveniente dall'oriente e dal Messico. Ma quelle poche JV costruite in Giappone oltre trent'anni fa restano un punto fermo e uno dei fiori all'occhiello nella storia del marchio californiano: non sono pochi a ritenere che alcune di queste Fender-non-Fender siano in assoluto tra le chitarre migliori prodotte dall'azienda dopo la cessione a CBS del 1965. Per questa importanza storica, oltre che per il valore intrinseco, le loro quotazioni sono destinate ad aumentare nel tempo.

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Link utili
Il thread sul mio wall Facebook
Un thread sulle Squire oltre quota 1000
Numeri di serie Fender Japan e orientali
Un bell'articolo sulle Squier anni '80
Una pagina con molte informazioni sulle JV
L'origine delle Fender Vintage Reissue e i dubbi sul catalogo Fender 1982
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