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Meris Mercury 7: il Nexus 6 dei riverberi a pedale
Meris Mercury 7: il Nexus 6 dei riverberi a pedale
di [user #35493] - pubblicato il

Il Mercury 7 genera rifrazioni avvolgenti e complesse per trasformare il riverbero in uno strumento a sé, degna trasposizione del modulo Meris da studio.
Traendo ispirazione dal Lexicon 224 e dalle suggestioni sonore intessute da Vangelis per le musiche di “Blade Runner”, Meris infila in un comodo formato pedale dotato di due switch il suo potente modulo rack: il Mercury 7.

Gli algoritmi messi in campo dal particolarissimo riverbero sono due: Ultraplate e Cathedra, selezionabili via micro switch. Il primo propone un Plate verb capace di colorare il suono in maniera estremamente singolare, mentre il secondo strizza l’occhio agli ambienti Church, risultando molto denso e corposo. I due potenziometri Lo e Hi Frequency servono a enfatizzare le frequenze basse e alte dell’effetto. Space controlla la quantità di riverbero – il decay, per intenderci – che si desidera impiegare e Mix miscela il segnale dry con quello wet. Il controllo Modulate aggiunge modulazioni alle code, agendo come il controllo Depth di un chorus, mentre Pitch Vector agisce sul pitching: si può passare da riflessi d’ambiente intonati un’ottava sotto a quelli con un quinta su, fino a giungere a un effetto shimmer. Con questo cursore è possibile anche indirizzare come calanti o crescenti le modulazioni innescate attraverso Modulate.
Ciascuno di questi controlli, combinato alla contemporanea pressione di un secondo micro switch denominato Alt, aziona un ulteriore livello dei parametri che vanno dal Rate delle modulazioni al predelay, dalla profondità del vibrato addizionale all’intensità degli effetti di pitching, dalla densità del riverbero al tempo di attacco della funzione swell attivabile via foot switch. Dunque, sei potenziometri per dodici parametri. Anzi 18, perché i sei cursori presenti frontalmente servono anche a controllare una serie di funzioni legate al global setting del pedale come output mono o stereo, programmazione MIDI eccetera.

Meris Mercury 7: il Nexus 6 dei riverberi a pedale

Sgombriamo subito il campo da possibili fraintendimenti: il Mercury 7 è uno strumento, non un semplice effetto. È una vera e propria macchina creativa che non si accontenta di stare al fianco del suono del chitarrista “regolare”, ma davanti. Siamo di fronte a una prima donna. I suoi riverberi e le possibilità offerte di scolpirne le code rubano la scena alla strumentazione che l’accompagna.
Il mercato è ipersaturo di buoni riverberi dal rapporto qualità-prezzo vantaggioso, utilissimi a colorare il proprio sound di partenza anche nella maniera più originale e stravagante. Non è però questo il caso del pedale di casa Meris. Qui si deve essere ben disposti a far prendere il sopravvento a un dispositivo capace di stravolgere il setup di base e ad abbandonarsi senza riserve a un’esperienza sonora e musicale totalizzante.

Selezionando la modalità Cathedra basta portare a fine corsa il controllo Mix e attivare la funzione Swell tramite foot switch – molto simile all’effetto prodotto da uno Slow Gear – per generare forme d’onda da synth soprattutto se davanti abbiamo avuto cura di piazzarci un bel fuzz.
Sempre Swell funge anche come una sorta di sustainer. In modalità Ultraplate, portando il potenziometro Modulate a ore tre, sarà sufficiente infatti tenere premuto il footswitch mentre si suona per immergere ciascuna nota pizzicata in un vorticoso e cosmico buco nero che risuonerà in parallelo agli arpeggi o alle singole parti. Il suono generato non risulta come freezato, ma segue invece il pattern tonale eseguito.

I vari svolazzi dinamici di ottave o di quinte generati dagli effetti pitching selezionati con il Vector hanno il pregio di schiodarci da comode certezze e osare maggiormente durante i momenti di composizione e arrangiamento. Lo shimmer è molto particolare: più metallico che altrove, algido per certi versi, ma con una texture tutta sua che consente di plettrare e muovere le dita sulla tastiera in maniera sorprendentemente inedita.

Meris Mercury 7: il Nexus 6 dei riverberi a pedale

Determinate considerazioni farebbero pensare di trovarsi di fronte a un pedale da sconsigliare ai più, molto di nicchia e solo per i cultori delle atmosfere rarefatte e fantascientifiche. Io non direi: il Mercury 7 ben si presta anche a utilizzi più convenzionali per conferire, cioè, al proprio suono di partenza profondità e spessore, soprattutto nella modalità Ultraplate, ma a parer mio non è questa la vocazione peculiare di questo particolarissimo – ribadisco – strumento, sicuramente e naturalmente più a suo agio quando si tratta di evocare e scolpire paesaggi sconfinati e siderali.

Limitatamente alla mia esperienza, restando grosso modo nella stessa fascia di prezzo, se si cerca maggiore naturalezza è forse più giusto guardare a uno Strymon Bluesky, mentre se si è alla ricerca di una certa versatilità ci si potrà rivolgere al Boss RV-500. Chi vorrà confrontarsi con la voglia di sperimentare soundscape articolati, costruire ambienti tanto galattici quanto organici, non potrà esimersi dal provare il Mercury 7 di Meris.
effetti e processori gli articoli dei lettori mercury 7 meris
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di lukefc [user #47802]
commento del 02/04/2018 ore 23:24:23
Ottima recensione..molto chiara ed esauriente.
Inizialmente stavo cercando un riverbero più economico, anche usato. Poi però ho cominciato ad ascoltare vari test e alla fine sto osservando alcuni pedali di fascia alta come questo.
Come concorrenti a questo sto infatti guardando il Blue Sky di Strymon, Immerse di Neunaber e il Ventris di Source Audio..una bellissima gara di suoni spettacolari
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di aghiasophia utente non più registrato
commento del 30/04/2018 ore 14:26:19
Ciao, grazie della lettura. Il Ventris è davvero spettacolare. L'avevo valutato, ma poi mi sono chiarito maggiormente le idee e ho capito che avevo bisogno di rifrazioni che puntavano tanto sulla modulazione, anziché avere anche funzioni tipo reverse, etc.
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di lukefc [user #47802]
commento del 30/04/2018 ore 15:08:29
costa più di una rata del mutuo.. conosci il Verbzilla della Line6? è vecchio ma suona ancora molto bene
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di aghiasophia utente non più registrato
commento del 01/05/2018 ore 11:39:54
Mai posseduto, ma credo sia ancora valido. Oggi penso che quello dal rapporto qualità-prezzo tra i più vantaggiosi sia il Polara della Digitech.
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di lukefc [user #47802]
commento del 03/05/2018 ore 10:47:17
su youtube guardo parecchi test.. il Polara è un buon pedale ad un buonissimo prezzo.. c'è da dire che, ad esempio, nel confronto con il Neunaber Immerse (che, per la verità costa il triplo) ne esce maluccio.. ma ci sta
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di lukefc [user #47802]
commento del 21/05/2018 ore 17:03:26
conosci il Jhs Alpine Reverb? non è stereo ma mi pare molto bello..
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di aghiasophia utente non più registrato
commento del 30/05/2018 ore 13:09:51
Solo per aver visto qche video.
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di lukefc [user #47802]
commento del 30/05/2018 ore 13:14:38
Non ho ancora deciso perchè ultimamente ho ascoltato qualche demo dell'Empress Reverb che è fantastico ma ha un gran difetto..costa più di una normale rata di mutuo
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di aghiasophia utente non più registrato
commento del 31/05/2018 ore 22:17:2
Quando ero in deciso su vari fronti l'empress era uno dei pedali candidati. Proprio un utente di accordo raccontò di varie problematiche tecnici e di un software non all'altezza di altre macchine competitor. Su quella fascia, forse, conviene ancora affidarsi al BigSky Strymon.
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di JoeManganese [user #43736]
commento del 01/06/2018 ore 13:27:31
gran bella recensione!
molto efficace la frase "è uno strumento", che tra l'altro invoglia a prenderlo per affiancarlo ad altri riverberi. Grazie!!!
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di aghiasophia utente non più registrato
commento del 01/06/2018 ore 14:27:37
Beh grazie mille. Sì, non è che eventualmente preso questo si è a posto. È una possibilità che va ad affiancarsi ad altre armi segrete nel proprio set-up.
Rispondi
di lukefc [user #47802]
commento del 06/06/2018 ore 11:07:34
ciao! continua la mia fase dubbiosa.... ho appena ricevuto il Nemesis delay di Source Audio che ha effetti bellissimi e molto caldi.
Ora .. Ventris di Source Audio? Meris Mercury7? Big Sky di Strymon? :)
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di aghiasophia utente non più registrato
commento del 06/06/2018 ore 13:25:37
Ciao. Bella lotta. Bella lotta davvero. Candidati ai quali giunsi anch'io durante le battute finali. Non saprei davvero cosa consigliarti. Sono macchine eccellenti la cui scelta può cadere non certo ponendo la questione relativa alla qualità alla base, ma conoscendo molto bene le proprie esigenze. Personalmente, alla fine scelsi il Meris perché avevo bisogno di due-tre opzioni (shimmer, corpose modulazioni sulle code, effetti swell piching) molto belle ed efficaci. Ventris e BigSky mi offrivano tanto in più che non avrei sfruttato (room, hall, spring,echo). Non cercavo grande qualità negli effetti naturali, bensì in suoni particolarmente rarefatti.
Rispondi
di lukefc [user #47802]
commento del 06/06/2018 ore 15:09:07
giustissimo..il problema è che non sai dove ti può portare la tua creatività..quindi non so dire ora quali siano le mie esigenze principali future.. di sicuro non mi interessano molto nè spring nè room...diciamo dalla modalità hall in "su"... vedremo..
a volte si f l'errore di voler assecondare l'esigenza puramente mentale di coprire ogni possibilità di suono..quando in realtà cerchi qualcosa di particolare che non sai ben definire..
Rispondi
di aghiasophia utente non più registrato
commento del 06/06/2018 ore 16:06:36
Che generi suoni di solito?
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di lukefc [user #47802]
commento del 06/06/2018 ore 16:30:43
vario parecchio, ascolto sia straniera che italiana, da Niccolò Fabi a David Bowie, Bryan Adams, Coldplay, Keane, Radiohead, Smashing Pumpkins, Rolling Stones, Pink Floyd, James Bay, Sting, Green Day, soprattutto John Mayer ....vado molto a stati d'animo e come vedi non è facile definire le cose .. in questo momento alterno delle gran backing track di canzoni famose a creazione di fraseggi con molto ambiente da utilizzare in lezioni di qi qong, pratica orientale, nella fase del relax .. diciamo che quest'ultima cosa mi prende molto perchè poi ne vedo l'effetto su chi ascolta
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di aghiasophia utente non più registrato
commento del 06/06/2018 ore 17:28:27
Io spazio molto in qualità di ascoltatore: sono proprio onnivoro, ma quando si tratta di imbracciare la chitarra mi muovo in un campo di gioco molto definito. Nel tuo caso mi sembra allora necessario prendere una macchina in grado di coprire esigenze e influenze eterogenee. Ventris e Bigsky andrebbero benissimo.
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di lukefc [user #47802]
commento del 08/06/2018 ore 15:23:35
come usato ho una buona possibilità per un Ventris..
Ho anche ascoltato un'altra demo dell'Afterneath di Earthquaker Devices, lo conosci?
Rispondi
di aghiasophia utente non più registrato
commento del 09/06/2018 ore 06:51:57
Solo sulla carta. Un prodotto molto particolare che incorpora anche un effetto delay se non ricordo male. Massima stima per Earthquaker per ciò che fa sul fronte distorsori e fuzz. Le modulazioni e gli ambienti mi hanno sempre lasciato un po' dubbioso. Ma è solo una questione di gusti.
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di lukefc [user #47802]
commento del 11/06/2018 ore 11:15:05
altro soggetto interessante: il Descent di Walrus Audio.
Lo conosci?
Rispondi
di aghiasophia utente non più registrato
commento del 11/06/2018 ore 14:48:41
Molto bello e soprattutto estremamente flessibile perché consente di programmare e salvare preset richiamabili direttamente. Personalmente però a me piace molto il fathom di walrus che ha più di un tratto in comune col mercury 7.
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