Eros, di cosa parla“Tonalità”?
Di come ognuno di noi possa perdersi nella propria esistenza.
Nel brano, il protagonista, che conduce una vita sregolata e fuori dagli schemi, deve ritrovare la sua "tonalità" che lo faccia finalmente vivere "intonato" con se stesso e con il mondo.
Ci descrivi il lavoro che fa la tua chitarra su questo pezzo?
Ho ipotizzato delle chitarre "reggae" e pulite già nelle pre-produzioni del brano, ho utilizzato il canale clean del mio Mesa/boogie mark V e messo dei colori qui e là con ebow, modulazioni e delay.
Questo logicamente vale per questa produzione in studio... poi dal vivo si vedrà: ii concerti dei Jaspers, chi ci conosce sa che riffing, riarrangiamenti, cabaret, circo ed effetti speciali sono sempre in agguato
Chitarristicamente, ci siamo invaghiti del tuo playing, vedendoti in azione su dei video realizzati per Mesa Boogie. In questii spazi attraverso i registri più disparati: dal jazz, al metal, passando per il blues…C’è tra questi generi, uno nel quale ti senti più a tuo agio?
Non c'è dubbio che, pur essendo un amante del prog e del rock che ho sempre nel cuore, non ho davvero confini nella ricerca e nell'ascolto. I generi sono i linguaggi del musicista. Più ne conosci e con più spontaneità puoi raccontarti.
Viceversa il tuo lavoro di chitarra su "Tonalità" appare più contenuto...
Quando si entra in studio con una produzione in un'ottica "mainstream", la prima cosa da imparare secondo me è stare al proprio posto ed essere al servizio della canzone, curare al meglio il suono e ogni piccolo dettaglio, ma soprattutto, dal punto di vista strumentlele saper "togliere" invece di "aggiungere".
Parlavi dell'importanza che ha per un musicista il fatto di conoscere più linguaggi. Chi sono gli artisti che ti hanno ispirato a coltivare questa versatilità?
In tarda adolescenza ho amato molto i Mr. Bungle e credo che siano stati i primi a darmi una scossa riguardo a un approccio "zappiano" alla musica.
Mi hanno ispirato molte band, dai Dream Theater ai Pink Floyd, fino ai Red Hot Chili Peppers.
Visto che nomini Zappa, proprio questa sua eccentricità, varietà ed eterogeneità musicale è stata l’insegnamento più eccitante che ci ha tramandato. Ritieni che un approccio così disinibito nel mescolare i generi possa essere ancora colto e apprezzato dal grande pubblico? O ritieni che uniformarsi a un unico genere, ben definito, sia necessario per ambire a un mercato più mainstream?
A livello discografico, per ambire a un mercato più mainstream, secondo me è necessario aprire le orecchie a quello che il 2018 richiede, sopratutto a livello radiofonico, mischiando sì generi musicali, ma con attenzione, rendendoli per definizione più uniformi.
Poi, tra studio e live c'è sempre molta differenza. Noi puntiamo molto sullo show dal vivo ed è compito nostro stupire il pubblico a ogni concerto proprio con l'approccio di cui tu parli, che si, ci diverte e viene molto apprezzato da musicisti e non.
Da un anno siete la band residente a "Quelli che il calcio". Com'è?
Suoniamo praticamente qualsiasi cosa ed abbiamo molta libertà nel programma: c'è sempre da divertirsi, sopratutto quando cambiano i pezzi in scaletta durante la diretta! (Risate) Bisogna essere sempre pronti a cambiare anche all' ultimo, tonalità, stacchetti, arrangiamenti ecc..
Avete fatto dei duetti pazzeschi con tanti grandi artisti...
Di certo è stato divertentissimo suonare con Cristina D'avena, vestiti da personaggi dei cartoni animati sulle sue hit intramontabili!
Ricordo Aleandro Baldi cantare "jasperà" invece che "passerà"; il tiro pazzesco di suonare con Alexia e anche l'umiltà e l'autoironia di Gigi D'Alessio, unite al suo essere anche un grande pianista.
Qual'è il tuo set up in TV?
Dunque, il mio set up ogni domenica a "Quelli che il calcio" è pressocché sempre lo stesso, con qualche lieve modifica in base alla puntata.
Una chitarra elettrica Frudua "superpimpata" e un acustica Maton ebg808.
Ampli: testata Mesa/boogie mark V e cassa recto 2x12, pedaliera multieffetto Zoom g5n, Mesa/boogie rosette d.i preamp per acustica e il mio pedale signature della (chorus-phaser).
Infine sono obbligatori gli in-ear monitor, con cui non mi trovo granchè per il momento. Quindi, aspetto il nuovo tour per potermi tornare a far pettinare dalle spie sul palco!
|