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Gibson chiede il Chapter 11: bancarotta inevitabile
Gibson chiede il Chapter 11: bancarotta inevitabile
di [user #116] - pubblicato il

Gibson richiede il Chapter 11 alla corte fallimentare: si tratta dell'ultimo passo per ottenere un po' di ossigeno prima della dichiarazione di fallimento.
Il finale della combattuta storia sul fallimento di Gibson comincia a delinearsi all'orizzonte e non è niente di buono.
Poche ore fa Gibson Brands si è rivolta alla corte fallimentare del Delaware e ha presentato domanda per il cosiddetto Chapter 11, una condizione che mette l'azienda temporaneamente al riparo dai creditori garantendole di poter continuare la produzione con un'ultima boccata di ossigeno.
Il Chapter 11 è un "piano di turnaround debito/equity che trasforma finanziatori in azionisti". La manovra non è una vera e propria dichiarazione di bancarotta, ma è generalmente considerata l'ultimo passo prima dell'inevitabile baratro: il momento - sempre più prossimo - della scadenza del debito di 500 milioni da estinguere entro luglio.

Gibson chiede il Chapter 11: bancarotta inevitabile

Al momento, le azioni vedono Gibson spezzettata tra molteplici partecipanti. È cancellata la quota del CEO Henry Juszkiewicz (del quale in molti avevano già preteso la testa) e tra i maggiori azionisti si annoverano Silver Point Capital, Melody Capital Partners e dei fondi legati a Kkr Credit Advisors.
Allo stato attuale, nessuno può dire quale sarà il futuro dei brand Gibson. Gli esperti considerano poco probabile un acquisto in blocco da parte di un altro gruppo ed è possibile che gli oltre cento marchi che ne fanno ora parte (da Epiphone a Philips, passando per la stessa Gibson Guitars)
saranno smembrati e acquisiti da aziende indipendenti tra loro sulla scia di quanto già accaduto a Cakewalk.
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di MM [user #34535]
commento del 02/05/2018 ore 11:14:25
Letta così mette una grande tristezza.... ma potrebbe anche essere la fortuna di questo storico marchio, una rinascita, toccare il fondo per uscire da una fase di scelte assurde.
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di MuddyWaters [user #47880]
commento del 02/05/2018 ore 12:46:45
Hai perfettamente ragione. Scelte migliori e prezzi migliori. Questo ci vuole.
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di MM [user #34535]
commento del 02/05/2018 ore 13:49:28
Questo è tutto da vedere...
Ci sarà un comrpatore, ma la politica che adotterà sarà tutta da scoprire.
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di MuddyWaters [user #47880]
commento del 02/05/2018 ore 13:55:52
Si... Intendevo nel mondo perfetto del Mulino Bianco. 😂
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di JFP73 utente non più registrato
commento del 02/05/2018 ore 13:16:43
Evidentemente hanno sbagliato parecchio.
Personalmente li ho capiti poco, qualità in netto calo con corpi alleggeriti in ogni dove, colori improbabili e prezzi eccessivi.
Su un mercato globale e saturo è roba mortale
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di SysOper [user #10963]
commento del 02/05/2018 ore 14:10:34
In realtà, per quanto riguarda le chitarre elettriche, l'andamento delle vendite è tutt'altro che negativo... l'anno scorso il fatturato è aumentato di oltre il 10 per cento rispetto a quello precedente.
Più probabile che le difficoltà derivino da altri marchi e mercati.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 02/05/2018 ore 14:25:22
Concordo, qualità in netto calo e prezzi esorbitanti.
Le ultime 5 Gibson che mi sono passate tra le mani (4 di queste non mie eh) non meritavano il prezzo pagato.
Se a questo si aggiunge il calo di appeal della chitarra elettrica...
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 02/05/2018 ore 14:25:12
Stiamo parlando di aziende, che acquisiscono aziende, che lasciano fallire aziende, che rivendono aziende., etc... le chitarre c'entrano veramente poco col tracollo di Gibson.
Il mondo della finanza a questi livelli è solitamente mooooolto lontano da quello che noi comuni mortali possiamo anche solo intravedere...
Hanno accorpato, comprato e incluso altre aziende per far salire il valore del marchio, e ora probabilmente è giunto il momento di scrollarsi di dosso tutte le aziende "morte"... non sarà indolore, ma potrebbe dare nuova linfa vitale al comparto chitarre... chissà...
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di francesco72 [user #31226]
commento del 04/05/2018 ore 15:41:38
Perdonami, ma questa è una visione molto da serie tv americana. In realtà le aziende dopo l'invasione e ritirata della produzione di massa cinese tengono molto alla qualità dei prodotti. Dopo le crisi mondiali siamo tornati ai tempi (fine anni '80) delle speculazioni sulle aziende, non con le aziende. Il problema di Gibson è stato proprio questo: pensare di produrre male (o almeno poco bene) e fare comunque profitti. Il tempo dei derivati: titoli senza sostanza, è ormai finito e Gibson non lo ha capito. Amen. Speriamo che qualcun altro assuma il marchio per valorizzarlo.
Ciao
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 04/05/2018 ore 16:38:00
Non ho ben capito... ma quello che si legge un po' ovunque è che il comparto chitarre è in positivo, mentre tutte le altre aziende acquisite da Gibson negli ultimi anni sono in perdita (Pioneer, Onkio, etc... sono una marea...)
Quindi il discorso qualità sulle chitarre non mi pare stia in piedi...
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di Claes [user #29011]
commento del 02/05/2018 ore 14:37:19
È vero, una vendita "in blocco" è impossibile... La Redazione informa che 100 marchi sono in vendita - e ce ne saranno di questi che nessuno comprerà. Gibson come logo e set-up preesistente con Epi ce la può fare se concentrandosi su chitarre. Sarà complicato.
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 02/05/2018 ore 16:23:05
Non vorrei sembrare troppo cattivo, ma sarei contento se ci fosse lo scorporo tra Epiphone e Gibson. Sarebbe bello magari vedere nuovamente -come era fino agli anni '60- delle Epi di alta qualità prodotte in USA. Lo so che è pura fantasia naturalmente... Per il resto speriamo solo che i nuovi proprietari di Gibson avranno più sale in zucca e che magari terranno i piedi per terra.
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di RedRaven [user #20706]
commento del 02/05/2018 ore 17:03:2
penso sia l'unica cosa che non succederà mai: Epiphone ha un senso di esistere come pusher di Gibson (Vorrei ma non posso) a chi ha pochi soldi in tasca. Non hanno una linea di identità da 50 anni.
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di zabu [user #2321]
commento del 03/05/2018 ore 01:00:28
Certamente, è dal 1970 che Epiphone non produce più negli USA, a parte uno sparuto numero di strumenti in edizione limitata. Pero' -pur rimanendo anch'io convinto che siamo a livello di pura fantasia- secondo me se rilanciassero una serie di strumenti USA (Sheraton, Riviera, Casino, Texan e Wilshare) un mercato ci sarebbe eccome. Nei primi anni 2000 iniziarono una produzione in Giappone con la serie Elitist: ovvero riedizioni/reinterpretazioni di qualità che uscivano dalla fabbrica di Terada. Era una serie che vendeva bene a prezzi medi, ma l'hanno tolta perché alla fine si sovrappone con le Gibson di fascia media. Ora è rimasta in catalogo solo la Casino che negli USA viene $ 2000.
Rispondi
di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 02/05/2018 ore 16:29:04
tutti parlano ignorantemente di PREZZI ALTI, non sanno che il mercato delle chitarre da 4500 euro va molto bene, c'è tanta gente disposta a spendere quei soldi e le chitarre non sono certo fatte male, suonano molto molto bene, il discorso del vintage è il solito..

Comunque il problema di GIBSON sono i marchi audio tipo Pioneer, Onkyo ecc..
marchi acquisiti da GIBSON che sono in perdita!
Rispondi
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 02/05/2018 ore 18:15:55
Appunto
Rispondi
di oscar1965 [user #19484]
commento del 02/05/2018 ore 18:13:37
Non sono un esperto ma il Cap. 11 dovrebbe essere un rifinanziamento approvato dai creditori (che per un certo periodo di tempo si astengono da riscuotere i crediti). Se si trovano i finanziatori la bancarotta ( che dovrebbe essere il Cap 8 mi pare) e' evitabile, la maggior parte delle aziende che ha chiesto il Cap. 11 ce l'ha poi fatta. Certo non e' un buon segno.
Rispondi
di Matteo Barducci [user #29]
commento del 02/05/2018 ore 18:16:1
Appunto/2

Comunque la bancarotta vera a propria è il Chapter 7
Rispondi
di BillyU [user #14094]
commento del 04/05/2018 ore 22:01:53
Ha rragione chi ha spiegato che chapter 11 non è bancarotta e ho cercato anch'io di spiegarlo commentando alcuni post su FB. Se poi aggiungiamo che bankruptcy non significa bancarotta ma insolvenza, ecco spiegata la confusione di quasi tutti gli articoli. Questo non è di sicuro il peggiore, a parte il titolo.
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di Matteo Barducci [user #29]
commento del 02/05/2018 ore 18:21:08
Articolo che poteva essere scritto assai meglio.

Innanzitutto il Chapter 11 equivale ad un'amministrazione controllata, nel caso specifico del diritto societario americano viene concordato un piano di rifinanziamento tra gli stakeholders e degli amministratori che viene poi presentato ad una corte federale. Sarà successivamente il giudice a far si che il piano venga rispettato. Con queste premesse, la scadenza citata di luglio decade automaticamente, ed infatti nell'articolo del Nashville Post si parla di settembre come data entro la quale il piano deve essere approvato.
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di MrGi [user #33656]
commento del 02/05/2018 ore 19:58:55
Devono tornare a fare solo chitarre fatte bene e basta
Nessuno si scandalizza se le Suhr costano 4000 euri, perche li valgono tutti. Le Gibson devono tornare a dare strumenti che valgono per co.e sono fatti e non solo il marchio.
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di Lisboa [user #47337]
commento del 02/05/2018 ore 22:41:55
Il Chapter 11, perchè il,giudice lo accetti, deve prevedere innanzitutto un progetto credibile di risanamento dell'azienda. Quale è questo piano? Sarebbe interessante saperlo.
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di SysOper [user #10963]
commento del 02/05/2018 ore 23:10:46
Come dichiarato dallo stesso Juszkiewicz, "We are re-focusing the Company on the manufacturing of world-class, iconic musical instruments".
La prima vittima di questa riorganizzazione dovrebbe essere Gibson Innovations.
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di alexus77 [user #3871]
commento del 03/05/2018 ore 02:42:18
Notizia in fondo positiva, da tempo Gibson doveva fare un divestment di tutto quello che non era core business e concentrarsi sul marchio, che critiche a parte continua a vendere bene. L'unica cosa che mi auguro e' che Juszkiewicz sia cacciato via immediatamente. Ho letto che vuole restare nel periodo di transizione, e francamente prima si leva di torno e meglio e' per il marchio.
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di Baconevio [user #41610]
commento del 03/05/2018 ore 07:19:38
pagano lo scellerato modo di fare degli ultimi (almeno) 5 anni.
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di Gjllian [user #44757]
commento del 04/05/2018 ore 03:45:14
Sarà ma di Gibson live io non ne vedo... nè da 5000 nè da 500... Un gran parlare ma Gibson andó sta? Mi fa pensare ad un oggetto da collezione non da suonare. Le vedo nei negozi, nei mercati di scambio, negli articoli di appassionati... ma live? Zero! E non nominatemi i musicisti di mille anni fa... ehnnno!!! I live nel 2018... dov’è Gibson?
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di zabu [user #2321]
commento del 04/05/2018 ore 15:08:4
Ho un'esperienza diversa, ovvero ne vedo spesso utilizzate nei concerti anche a livello amatoriale. Certamente dipende poi un po' dal genere.
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di Gjllian [user #44757]
commento del 04/05/2018 ore 16:03:05
Per l’appunto... nei live amatoriali magari ma io che frequento live di generi diversi e di artisti internazionali... zero.zero live; gli inglesi poi poi penso abbiano perso l’indirizzo dei negozi che le vendono. Le ultime le ho viste ai ragazzotti che fanno metal... ma fan poco testo.
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di zabu [user #2321]
commento del 05/05/2018 ore 02:19:3
Boh, non so che dirti. Io vivo per la maggior parte dell'anno negli Stati Uniti. Qui le usano eccome sia i professionisti, che gli artisti di fama. Quando torno l'estate e vado a qualche concertino in Italia (mi riferivo a quello quando parlavo di livello amtoriale) le vedo spesso. Penso veramente molto dipenda dal genere.
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