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Ampli artigianale per un vecchio Gibson: a little Red Frog story
Ampli artigianale per un vecchio Gibson: a little Red Frog story
di [user #40183] - pubblicato il

Un un ampli Gibson vecchio e malmesso è l'inizio di una storia fatta di artigianato e testate british in miniatura, ma con una voce tutta da scoprire.
Questa storia comincia in modo strano, o meglio, non tanto strano se consideriamo che il protagonista della stessa (il sottoscritto) è un malato di restauro con la folle convinzione che qualunque cosa, con tempo e fatica, possa tornare all'antico splendore.
Purtroppo però non sempre le cose vanno per il verso giusto e un recupero estivo di un vecchio Gibson Titan in pochi mesi è diventato un incubo, oltre che un rompicapo insolubile.

Ampli artigianale per un vecchio Gibson: a little Red Frog story

Come si può ben vedere, l'amplificatore era un orrendo ammasso di ruggine, completo sì, ma decisamente devastato da decenni di incuria. Una persona sana di mente lo avrebbe lasciato là dove si trovava, io l'ho preso al prezzo di un delay di fascia media.
L'acquisto può già considerarsi un grosso errore, ma il peggiore l'ho fatto dopo: anzichè portare il tutto da Gwyneth (che mi avrebbe senz'altro preso a calci per tutto il perimetro del suo Antro), mi sono deciso a sistemare prima il mobile e le parti in metallo, lasciando l'elettronica per ultima (tanto mica è fatto per suonare...). Dopo mesi di strofinii, sfregamenti e quant'altro, le parti del mobile si presentavano così, belle come il sole.

Ampli artigianale per un vecchio Gibson: a little Red Frog story

Ovviamente, quando si è trattato di far le cose importanti, ovvero ripristinare il crossover passivo e la testata, tutto è andato a rotoli: quel che non aveva fatto la ruggine passante lo aveva combinato l'incuria e le svariate riparazioni subite. Risultato: irrecuperabile.
A quel punto, per la prima volta in mesi, Gwyneth apriva i miei occhi, facendomi rendere conto di aver realizzato un bellissimo mobile per liquori a due ante, ma di far funzionare quel vecchio Gibson neanche a parlarne.
A questo punto ho agito seguendo il cuore: ho portato testata e cassa (nonché mesi di sudore) dal buon Gwyneth, che se ne era innamorato, e gli ho proposto l'antica formula dello scambio accordiano: volevo da tanto uno dei suoi piccoli 5 watt, mentre ricostruire da zero tutta la complicatissima elettronica di quel mostro da 100 w (quattro 6l6) sarebbe stato possibile solo per un addetto ai lavori, dato che il solo preventivo in ore di mano d'opera per un lavoro del genere è semplicemente spropositato (e sinceramente avevo anche iniziato a odiarlo, quel dannato Gibson).
Paolo inizialmente non intendeva accettare, essendo ben conscio del valore di alcune delle parti (quelle buone, s'intende) della bestiola, ma poi è bastato fargli capire che quello che a me interessava realmente era divertirmi con il suo 5 watts e, perché no, dargli un segno tangibile della mia riconoscenza per tutti i lavori, le riparazioni, le consulenze telefoniche che mi ha dato in questi anni di amicizia. Oltre a ciò, mi piace pensare che nelle sue mani, un giorno, quel vecchio ampli potrà tornare a suonare, mentre con me sarebbe stato condannato a un muto oblio.
È fatta: il Red Frog, erede spirituale del Twiggy, torna a casa con me!

Però c'è un piccolo problema: è solo un telaio con l'elettronica, urge assolutamente dotare cotanto amplificatore di una veste degna del suo sound.
Per la realizzazione dei mobili di testata e cassa ho dovuto importunare un altro amico: Enzo Silvestro, espertissimo manipolatore di legnami e affini, ultimo erede in una scuola, quella della Falegnameria Napoletana, che ormai conta pochissimi allievi.

Ampli artigianale per un vecchio Gibson: a little Red Frog story

L'idea era quella di rivisitare il piccolo mobile del Twiggy originale aggiungendo due prese d'aria in stile automobilistico sul davanti e preservando il foro-maniglia sulla sommità della testata, che è un tratto distintivo dei mostriciattoli di Gwyneth.

Prima scelta da farsi: in che legno realizzare il mobile. Messo da parte il massello, sprecato per una realizzazione destinata a una verniciatura coprente, abbiamo optato per il multistrato marino di betulla da 18 mm, un carroarmato in pratica, facile da modellare e da verniciare. Realizzare le finestre sul davanti è stata la cosa più complessa, infatti è stato necessario costruire prima una dima apposita e poi forare il pannello, in modo da ottenere un risultato preciso.

Ampli artigianale per un vecchio Gibson: a little Red Frog story

Oltre al mobile della testata, ho poi provveduto a realizzare una cassa in stile, nello stesso materiale della testata, con una simpatica caratteristica: il pannello posteriore è formato da tre listelli rimovibili così da poterla usare come open, semi open o closed back. È una caratteristica che permette di adattare la voce della cassa alle diverse situazioni live, da provare. Il cono scelto è un Eminence Legend, nello specifico una rivisitazione del Celestion Greenback, che va a nozze con i suoni Marshall vecchio stile di questo piccolo ampli in formato lunchbox. I 5 watt suonano benissimo su questa cassa, con un volume impressionante per la potenza dell'amplificatore: in registrazione ho dovuto abbassare i livelli di ripresa un paio di volte per evitare che l'SM57 clippasse.
La scelta del colore, invece, è stata obbiligata: un bel rosso corsa, semplice e d'impatto, che riprende il tema automobilistico che volevo dare a questa creazione e che si sposa alla perfezione con le parti in alluminio.

Ampli artigianale per un vecchio Gibson: a little Red Frog story

Il piccoletto suona divinamente. È aggressivo, mai scontato o "già sentito" nonostante l'inconfondibile anima british che lo contraddistingue e mi dà tante soddisfazioni sia con la Stratocaster sia con la Firebird, che di solito non riesco ad abbinare con facilità a uno stesso ampli salvo ritoccare pesantemente l'EQ. Su questo ampli semplicemente non si può. C'è solo un controllo di tono e qui la scelta stilistica di Paolo aka Gwyneth è chiara: questo è il suo suono, o lo si ama o lo si odia, nessun compromesso.
Curiosità per maniaci: è molto sensibile al cambio di valvola pre: con le russe è cattivissimo, con le cinesi quasi HiFi, con le vecchie USA... con le vecchie USA è divino, infatti al momento monta una bellissima RCA del 1954.
Vi lascio con questa piccola registrazione, dalla quale spero possano trasparire l'amore e la passione che hanno dato origine alla storia che vi ho raccontato.

amplificatori casse e altoparlanti fai da te gli articoli dei lettori gwynnett
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di Tubes [user #15838]
commento del 12/06/2018 ore 08:31:47
Purtroppo vado di fretta e non posso approfondire testo e video, lo farò dopo, ma ad uno sguardo rapido già appare un lavoro ben fatto e carico di passione e amore per la musica, bravi tutti i protagonisti di questa bella storia !
Rispondi
di LuckyPierluigi [user #40183]
commento del 12/06/2018 ore 12:36:42
A dopo allora!
Rispondi
di bluesfever [user #461]
commento del 12/06/2018 ore 09:03:46
Suoni bellerrimi, il piccoletto è un portento!
Rispondi
di LuckyPierluigi [user #40183]
commento del 12/06/2018 ore 12:39:07
Grazie!
Rispondi
di FrankieBear [user #29169]
commento del 12/06/2018 ore 09:58:05
Caspita che suoni! wow! complimenti per il lavoro!! (e anche per il video..)
Rispondi
di LuckyPierluigi [user #40183]
commento del 12/06/2018 ore 12:40:
Ti ringrazio! Sono i "miei" suoni, nel senso che sono quelli con i quali preferisco usarlo io, in realtà ha anche un clean "vero" e un discreto livello di saturazione, ma personalmente lo adoro così, sulla soglia del crunch :-)
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 12/06/2018 ore 11:38:06
Ciao, scusa, ma non capisco se l'articolo mira a far conoscere l'ampli nuovo o a spiegare il fatto che se hai degli amici capaci e comprensivi ti puoi fare un signor ampli con due lire.
Ciao
Rispondi
di LuckyPierluigi [user #40183]
commento del 12/06/2018 ore 12:56:28
Questo non è un articolo della Redazione, ma di un Accordiano (il sottoscritto), e l'unico motivo per il quale un appassionato scrive un pezzo su un sito frequentato da altri appassionati è quello di raccontare una storia, per condividerla ed instaurare un dialogo con altri chitarristi.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 12/06/2018 ore 14:32:15
Infatti non ho scritto alla redazione, ma a te. E, altrettanto infatti, il dialogo è fatto di interlocuzione: tu dici una cosa, ti si risponde o ti si domanda e (se vuoi), replichi e spieghi. Io ho posto una domanda, ma vedo che non mi hai risposto, hai preferito deviare su un altro argomento. Sinceramente non ho capito perchè hai scritto tale articolo.
Ciao
Rispondi
di LuckyPierluigi [user #40183]
commento del 12/06/2018 ore 14:52:14
-- Sinceramente non ho capito perchè hai scritto tale articolo. --
Per la ragione di cui sopra, ma evidentemente per te parlare con altre persone di chitarre o amplificatori è un'attività senza scopo.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 13/06/2018 ore 10:20:10
Al contrario, ti ho proprio chiesto quale fosse lo scopo, dato che nell'articolo ritrovo un po' di tutto (restauro strumenti, artigianato italiano, presentazione di un ampli) ma niente di approfondito: citi personaggi già noti, presenti un ampli già conosciuto e c'informi che, buon per te, tutto l'amba-aradam ti è venuto via al prezzo di un delay e qualche ora di lavoro. Quindi alla fine, da lettore, cosa ne traggo? Che è bello restaurare ampli e come si fa? No di certo. Che Gwynet costruisce ottimi ampli? Direi che sul punto ci sono almeno altri tre articoli approfonditi. Che se hai gli amici giusti fare musica è meno costoso? Questo vale per qualunque attività.
Comunque era solo una perplessità, fortunatamente non hai svelato il segreto della felicità o la formula della pietra filosofale, quindi anche se non vuoi darmi una risposta, bene così. Buona musica.
Ciao
Rispondi
di LuckyPierluigi [user #40183]
commento del 13/06/2018 ore 11:37:30
Se tu badassi realmente ai contenuti e non cercassi la polemica, cancelleresti questi commenti pieni di malcelato astio, e mi chiederesti delle informazioni ulteriori su quanto pubblicato. Siccome sono solito rispondere a tutti, avresti avuto tutte le risposte possibili, entro i limiti delle mie competenze e conoscenze, s'intende. Invece stai continuando a impilare frecciatine e provocazioni. Quando avrai smesso, e vorrai farmi delle domande su uno qualsiasi degli argomenti trattati nell'articolo, io sono qui. Se invece vuoi continuare ad offendere il mio lavoro e, volendo, anche la Redazione (che questo articolo lo ha pubblicato) e gli altri Accordiani (che questo articolo lo hanno apprezzato), continua pure da solo.
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 12/06/2018 ore 15:55:39
Guardare un video con quell'armadio lì sullo sfondo mi riporta ai bei tempo andati :-D

Bella storia, bell'articolo, bell'ex-ammasso di ruggine e bellissimo piccoletto! mi piace più di tutti i video della Twiggy sentiti finora! :-)

Complimenti non solo per la bella storia e per come l'hai proposta, ma anche per il video, davvero ben registrato nella sua essenzialità.

PS. quanto sarebbe bello rileggere Gwynnett su queste pagine :-( i suoi commenti erano pozzi di scienza...
Rispondi
di LuckyPierluigi [user #40183]
commento del 12/06/2018 ore 15:59:55
Ciao Aleck! Fortunatamente le belle storie, a quanto vedo, piacciono ancora a molti Accordiani, e l'importante è che abbiano senso per noi ;-)

Sul video: per registrarlo a dovere ho preso SM57 e asta, che comunque mi servivano anche per l'attività live, ed il risultato piace molto anche a me...Nonostante la compressione di Youtube il carattere ed il timbro del piccoletto escono fuori alla grande, ed anche le chitarre sono state "rispettate", percepisco lo stesso timbo che le caratterizza dal vero.

Grazie per le belle parole!
Rispondi
di Tubes [user #15838]
commento del 12/06/2018 ore 16:09:17
Ciao,
bei suoni, bel suonare e gran bell'ampli che altro dire ? Mi piace tutta l'idea, dalla "permuta" al lavoro di falegnameria, nel solco della tradizione artigiana made in Italy . Facci sapere se e quando il vecchio Gibson riprenderà vita, mi associo con Aleck che rimpiange i bei pezzi di Gwynnett . A margine aggiungo che avevi fatto uno splendido lavoro di recupero sul Titan, se tornerà a suonare potrebbe davvero diventare un pezzo da collezione . Non ho capito la polemica di cui sopra, e me ne dispiace . A me sembra un articolo di condivisione tra appassionati di musica, e basta . Ce ne sono sempre meno di spunti così su Accordo e non ci ho visto nulla di male .
Rispondi
di LuckyPierluigi [user #40183]
commento del 12/06/2018 ore 18:22:11
Grazie, forse il problema è che questo modo di vivere Accordo si è un po' perso negli ultimi tempi, ma personalmente credo che la partecipazione attiva, attraverso la condivisione di storie, sia l'unico modo di godersi appieno le grandi qualità di questo sito :-)
Ovviamente, se il vecchio Titan dovesse tornare in vita, vi renderò senz'altro partecipi dell'evento!
Rispondi
di MatteoTo [user #43243]
commento del 12/06/2018 ore 16:27:27
Complimenti bella storia! Sei bravo a suonare e a ricreare il piglio "Hendrix". L'amplificatore suona molto bene. Mi piace l'articolo e pur non scrivendo spesso ho letto sempre molto, e mi piace quando c'è anche un po' di "cultura". Sarebbe bello rivedere Accordo con articoli così interessanti, di appassionati ed esperti. Sarei curioso di sentire un giorno il Gibson.
Rispondi
di LuckyPierluigi [user #40183]
commento del 12/06/2018 ore 18:23:50
Ti ringrazio di cuore, avendo un trio-tributo a Hendrix le tue parole sono per me motivo di grande orgoglio!
Anche io vorrei sentire di nuovo il vecchio Gibson, chissà se il buon Gwyneth riuscirà nell'impresa!
Rispondi
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di esseneto [user #12492]
commento del 12/06/2018 ore 17:31:53
Complimenti ,penso che gran parte dell'ottimo timbro che esce dalla piccola bestiolina rossa(bellissimo anche il design) sia da attribuire a chi sta suonando bravo !Una domanda : ma 5 watt per un uso extra casalingo e/o sala prove non sono un po' pochini ?
Rispondi
di LuckyPierluigi [user #40183]
commento del 12/06/2018 ore 18:29:59
Ti ringrazio! Il design è una mia idea, per il quale mi sono liberamente ispirato ad alcune delle mie auto preferite (in particolare all'Alfa Romeo Giulietta Sprint del '54, per il colore e le prese d'aria).
Per rispondere alla tua domanda: un 5 watt del genere, con una casa closed ed un cono da 12" molto sensibile (104db) può suonare in sala e in locali piccoli senza problemi a patto che piaccia il clean crespo, sulla soglia del breakup, o con livelli di gain superiori. A livelli di gain basso è necessario microfonare , io uso L'sm 57 che si vede nel video, e mi trovo benissimo in qualunque contesto e qualunque suono io voglia riprendere (e risolvendo anche il problema della direzionalità delle casse 1x12).
Rispondi
di Lpcustom [user #47755]
commento del 12/06/2018 ore 20:25:57
I miei complimenti per la storia (affascinante), il lavoro svolto e l'ottima esecuzione (non propriamente da tutti). ;-) bravo e grazie per aver dato (o ridato) la giusta essenza e ricollocazione a questo sito, mancano molto ai vecchietti nostalgici come me le vere storie di chitarre, chitarristi, ampli e quant'altro. Purtroppo mi devo necessariamente accodare ed essere concorde con quanto detto già da altri poco sopra: qui oramai e vuoto di storie e pareri di questa portata ma è stracolmo di saccentoni pieni, molto pieni di Google, youtube e wikipedia.... ;-) Stay in music!
Rispondi
di LuckyPierluigi [user #40183]
commento del 12/06/2018 ore 20:49:13
Grazie dei complimenti! Penso che in molti, qui dentro, abbiano belle storie da raccontare, basta farsi avanti :-)
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 12/06/2018 ore 20:45:48
No aspetta, ma il collegamento tra i due ampli sfugge solo a me?
Rispondi
di LuckyPierluigi [user #40183]
commento del 12/06/2018 ore 20:52:09
Ti spiego: il Titan non è stato completato perchè la testata era marcia ed irrecuperabile, in pratica non è un amplificatore completo, va ricostruita tutta l'elettronica chassis compreso. Con Gwyn ho utilizzato la formula dello "scambio accordiano", ed ho scambiato il mobile del Titan restaurato che vedi con un Red Frog "nudo". That's all!
Rispondi
di Giankarlos [user #48412]
commento del 12/06/2018 ore 22:02:48
Ottimo lavoro,ma esteticamente, non me ne vogliate, mi sembra l' amplificatore di Topolino.
Rispondi
di LuckyPierluigi [user #40183]
commento del 12/06/2018 ore 22:19:32
Beh, attualmente anche i diritti dei Muppets sono passati alla Disney, quindi considerato il nome dell'ampli (Red Frog) direi che potrebbe essere l'ampli di Kermit la rana! ;-)
Rispondi
di gwynnett [user #9523]
commento del 13/06/2018 ore 08:40:07
non penso di riuscire a recuperare il Titan nella sua piena originalità
le componenti sono saldate a piombo su supportini di lamiera e non escono dagli occhielli così come le connessioni agli zoccoli
i trasformatori sono bruciati e se può essere possibile sostituire quello di alimentazione ripristinando le tensioni richieste nulla si può fare per quello di uscita che, se sostituito, non risponderebbe con la stessa timbrica pur avendo uguali caratteristiche

già qualcun altro ha cercato in passato di recuperare l'elettronica in qualche modo ma ha praticamente alterato il circuito e tolto qualche componente come trasformatori di intermodulazione o optocoupler

anche il crossover della cassa è irrecuperabile ed un cono donneggiato

se qualcosa farò sarà di ricreare una creatura simile ma non uguale

ringrazio comunque Pierluigi per avermi donato quel magnifico mobile
Rispondi
di LuckyPierluigi [user #40183]
commento del 13/06/2018 ore 11:41:01
Ma infatti, io credo che la soluzione ideale sia quella che prospettasti tu stesso in una delle nostre conversazioni su questo titanico (di nome e di fatto) restauro, ovvero ricreare una circuitazione simile a quella di fabbrica, espungendo dal progetto originale tutte quelle ampollosità che lo hanno reso, sin dalla nascita, un amplificatore inutilmente complicato ed anche piuttosto fragile. E poi non vedo l'ora di sentirlo suonare dal grande Lorenzo!
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 13/06/2018 ore 12:31:13
Grandissimo Pierluigi, bellissima storia. Il vecchio amplificatore Gibson mi pare di averlo visto in un negozio del padovano perfettamente funzionante ma costava una cifra .
Il piccolo mostriciattolo rosso sembra suonare veramente bene, e anche tu sei migliorato molto Nonostante suonassi già bene pure prima.
Complimenti dunque.
Rispondi
di LuckyPierluigi [user #40183]
commento del 13/06/2018 ore 13:18:51
Ciao Dale, grazie!
Il Gibson è una vera mosca bianca, in questo allestimento (Titan III, due coni da 10 pollici Jensen e un cono da 15 pollici CTS, con crossover passivo) è stato prodotto in pochissime unità. Inoltre non so come abbiano pensato di saldare dei componenti a piombo, ma posso assicurare che quella è una fregatura non da poco quando si tratta di riparare. Se a questo si aggiunge il fatto che l'intera produzione del '64 conta solo 189 Titan III è facile capire quali problematiche comporti un ripristino del genere, e anche comprendere un prezzo elevato, come dicevi tu, per un pezzo perfettamente funzionante.
Per quel che riguarda invece l'esecuzione del video, invece, penso che il miglioramento sia dovuto all'intensa attività live dell'ultimo periodo: stiamo suonando molto e suonare con gli altri è l'unico metodo realmente efficace per crescere musicalmente, ma che te lo dico a fare, lo sai meglio di me! :-DD
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 13/06/2018 ore 13:44:1
Esatto.
Chi più suona, meglio suona.
:-)
Rispondi
di Giankarlos [user #48412]
commento del 13/06/2018 ore 15:35:56
Chi più suona, meglio suona dici, come dire chi più canta meglio canta.
Mi viene in mente Antonacci sentito di recente a Napoli al memorial su Pino Daniele:
chi più canta meglio.. stona e di brutto! ;-)
Rispondi
di gwynnett [user #9523]
commento del 13/06/2018 ore 18:01:54
Pierluigi suona veramente bene e suona tutto, dal blues al pop al rock al jazz, ho avuto occasione di ascoltarlo insieme con mio figlio Lorenzo qualche tempo fa nel mio antro, duettavano con gusto e disinvoltura

cosa veramente pietosa è stata quel music hall su Pino Daniele a Napoli, sicuramente il buon Pinotto avrà detto dall'altra parte "guagliù, bastava il pensiero", oppure "nun è robb da vost", perchè non si può concepire che un artista nato in valpadana, bravissimo nel suo genere, per carità, possa ripetere quel sound e quelle incredibili modulazioni
Rispondi
di gwynnett [user #9523]
commento del 13/06/2018 ore 18:10:28
tornando al Titan, si poteva veramente concepirlo meglio, con una circuitazione meno complicata e con soluzioni più lineari rispetto a quelle usate
l'assemblaggio è stato realizzato letteralmente con i piedi, usando come ancoraggi brutte linguette asolate non legate ad una piastra come era in uso in quegli anni
sarebbe bastato un fiber board cartaceo, simile a quello usato dalla Fender, con degli eyelet di medio diametro
il fiber si ondula con il calore, ma non produce crepe e resiste cento anni
ne è la prova il Bassman che ho sistemato per Pierluigi, per il quale è bastato sostituire i condensatori per farlo tornare agli antichi splendori
Rispondi
di LuckyPierluigi [user #40183]
commento del 13/06/2018 ore 18:52:55
I vecchi Fender, adeguatamente manutenuti, sono ancora sui palchi dei migliori musicisti del mondo, mentre di Gibson non se ne vedono molti in giro, in particolar modo quelli appartenenti a questa serie, che non ha retto molto bene alla prova del tempo.
Del resto Leo Fender era un riparatore di apparecchi radio e TV, e per una persona con un background del genere, nata in quei tempi, ben lontani dalle logiche consumistiche del presente, un buon progetto doveva essere innanzitutto solido e facilmente riparabile
Rispondi
di chikensteven utente non più registrato
commento del 14/06/2018 ore 14:52:28
bella la storia, bello l'ampli, bel sound, bellissime le tue mani che suonano divinamente, direi con qualsiasi cosa ti mettessero a disposizione!
sono inoltre belle queste storie condivise in questa testata, bisognerebbe scriverne di + bravo Pierluigi, e viva il ranocchio:)
Rispondi
di LuckyPierluigi [user #40183]
commento del 14/06/2018 ore 17:27:37
Grazie Stefano! Come dicevo più su, qui su Accordo di sicuro ci sono tanti utenti con delle belle storie da raccontare, anche se capisco che magari per ragioni di tempo si scriva di meno, io stesso nell'ultimo periodo ho "latitato" un pochetto...
Rispondi
di Baden [user #39846]
commento del 14/06/2018 ore 23:59:53
Ciao,
molto interessante anche per la valorizzazione dell'ampli. A proposito, avrei una domanda in merito, la testata è una Twiggy oppure c'è qualche modifica?
Rispondi
di LuckyPierluigi [user #40183]
commento del 15/06/2018 ore 09:15:02
Bella domanda: gwynnett ha già risposto ad altri commenti più su, attendiamo una sua risposta!
Rispondi
di Baden [user #39846]
commento del 15/06/2018 ore 21:12:22
Perfetto attendiamo. Sono molto intessuto a questi ampli.
Rispondi
di LuckyPierluigi [user #40183]
commento del 20/06/2018 ore 09:47:51
Paolo ha risposto più giù! A quanto pare qualche differenza c'è :-)
Rispondi
di gwynnett [user #9523]
commento del 20/06/2018 ore 00:11:37
il RedFrog ha un valore di resistenza leggermente diverso sul primo catodo, ne sussegue una altrettanto leggera variazione del gain ma del tutto trascurabile
sono i pickup della chitarra a fare la differenza, i coni usati e la pressione sulle corde oltre all'anima del chitarrista
Rispondi
di Baden [user #39846]
commento del 20/06/2018 ore 21:51:0
Molte grazie Gwynnett per la puntuale risposta.
Rispondi
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