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Caparezza e dbTechnologies insieme per il tour estivo di Prisoner 709
Caparezza e dbTechnologies insieme per il tour estivo di Prisoner 709
di [user #45705] - pubblicato il

Il nuovissimo sistema line array VIO L212 dell’azienda Bolognese, linea già presente sul mercato da qualche tempo con altri interessanti prodotti, è stato scelto per il tour estivo dell’artista Pugliese.

Abbiamo avuto il piacere di incontrare Antonio Porcelli, fonico FOH da 17 a fianco di Caparezza, e Marco Cantalù, product specialist di dbTechnologies, in occasione dell’ultima data milanese per parlare del nuovo impianto.

Ciao Antonio, per questo tour di Caparezza hai scelto il nuovo sistema VIO di dbTechnologies. Quali sono le caratteristiche che ti hanno portato a prendere questa decisione?

Ciao, in questi anni ho avuto modo di collaborare diverse volte con Andrea Brasolin, product specialist di dbTechnologies, e poiché conosce molto bene la mia passione per i coni da 12 pollici, questo inverno mi ha invitato ad ascoltare il nuovo prototipo creato dall’azienda Bolognese. Come sai, io sono sempre molto curioso riguardo le novità del nostro settore, per cui non ho perso l’occasione di sentirlo in anteprima!

Caparezza e dbTechnologies insieme per il tour estivo di Prisoner 709

Sono così stato ospite nella sede di dbTechnologies per ascoltare il primo prototipo del nuovo impianto VIO. La cosa che mi ha subito colpito è la riproduzione della gamma alta, che è la zona più sofferente in molti PA. Il sistema VIO ha una risposta in fase estremamente lineare che si traduce in una percezione migliore del soundstage, dei riverberi e in una fantastica apertura orizzontale, data dal driver utilizzato e dal progetto della guida d’onda. Visto il mio entusiasmo, il team di dbTechnologies mi chiese se secondo me il loro nuovo prototipo era adatto ad affrontare i tour di grandi dimensioni, cosa che confermai subito dopo il primo ascolto.

Ho seguito così il primo prototipo questo inverno in 3 date con gli Hardcore Superstar, Wasp e i Mr. Big e dopo averlo messo sotto torchio abbiamo deciso insieme di portare il nuovo VIO L212 in tour con Caparezza questa estate.

Qual’è la configurazione che utilizzate in questo tour?

La configurazione base di partenza è di 16 teste VIO L212 per lato, più 24 sub VIO S218.
In questa data particolare abbiamo una limitazione in decibel, quindi ho voluto aggiungere 2 teste per parte per distribuire meglio il segnale rimanendo comunque con volumi contenuti. 8 sub in realtà sono montati al contrario in modo da sfruttare la cancellazione di fase per “pulire” il palco il più possibile dalle basse frequenze. Per il Front Fill abbiamo utilizzato le VIO L210 che hanno la stessa risposta in fase e lo stesso compression driver delle VIO L212, quindi sono il complemento ideale per l’impianto principale.

Caparezza e dbTechnologies insieme per il tour estivo di Prisoner 709

Questo problema sulle alte frequenze di molti impianti a cosa è dovuto?

Marco Cantalù: l’argomento è complesso e ci sono diversi fattori che concorrono a creare i problemi sulle alte frequenze, ma utilizzando un sistema attivo con filtri a fase lineare su ogni crossover e una guida d’onda progettata ad hoc come nel VIO, il fonico può permettersi di non dover spingere esageratamente sulle alte frequenze per coprire la distanza desiderata.

Nei sistemi VIO abbiamo scelto di utilizzare dei driver più grandi del solito, da 3 pollici, in grado di riprodurre una banda più ampia, cosa che ci permette anche di settare il punto di crossover più in basso rispetto a un classico sistema a 3 vie, a 1KHz, cosa che ci aiuta ulteriormente ad ottenere la linearità di fase del sistema line array VIO.

Come ti sei trovato con i sub VIO S218?

A.P.: i sub VIO S218 scendono molto, mantengono i bassi rotondi e molto fermi, caratteristica che in questo contesto mi è utilissima: Caparezza passa da pezzi pop a brani folk, rock, hip-hop… avendo un sistema che risponde in modo così veloce e neutro sulle basse frequenze mi permette di adattarlo a tutte le nostre esigenze.

Userete la stessa configurazione anche nei palazzetti?

A.P.: Per il momento non sono previste date al chiuso, ma avendo già utilizzato il VIO L210 questo inverno al chiuso, ti posso dire che potremmo tranquillamente usare la stessa configurazione di questa estate anche nei palazzetti. La cassa da 12 pollici secondo me si adatta benissimo anche a queste situazioni, non essendo ne troppo grande, ne troppo piccola.

Caparezza e dbTechnologies insieme per il tour estivo di Prisoner 709

La scelta della configurazione dei sub da cosa è dettata?

A.P.: Come ti dicevo prima, abbiamo scelto questa configurazione per avere più pulizia possibile sul palco. Anche se abbiamo una filosofia lavorativa molto “rock&roll” e a volte sentire la presenza delle basse frequenze può far piacere ai musicisti, aumentando la grandezza del sistema bisogna preoccuparsi di tenere tutto più sotto controllo possibile. Sul palco ormai non abbiamo più monitor fisici, tutti i musicisti hanno sistemi di monitoraggio in-ear. Questo unito alla configurazione dei sub ci permette di avere un’estrema pulizia su tutto lo stage.

Qual’è la praticità di utilizzare un sistema attivo rispetto ad uno tradizionale?

A.P.: Prima di tutto, bisogna considerare l’aspetto del trasporto del materiale, cosa che incide tantissimo nell’economia di una produzione. In questo modo abbiamo lasciato a casa decine di flight case carrellati con finali, cosa che significa tanto spazio libero in più e tanto peso in meno.

Poi il sistema di montaggio creato da dbTechnologies per VIO permette uno stoccaggio ordinato e facilmente movibile, cosa che rende molto più semplice la vita a tutti i nostri tecnici che si occupano di preparare la venue per ogni serata.

M.C.: Un altro vantaggio è il fatto di avere ogni unità VIO collegata in rete e interamente controllabile da remoto grazie ai DSP interni. In ogni momento possiamo intervenire su qualsiasi parametro del singolo modulo da un normale PC.

Da considerare anche la semplicità di poter aggiungere o togliere moduli al bisogno. In questo tour ad esempio giriamo con 40 moduli VIO L212 totali. Anche se di solito ne usiamo 16 per lato, in situazioni come quella di oggi abbiamo potuto aggiungere 2 moduli per parte senza dover tirare cavi di potenza, finali, ecc. Con il nostro software di controllo Aurora Net abbiamo inserito i nuovi moduli nel sistema e li abbiamo settati immediatamente in modo da integrarsi perfettamente con il resto del PA.

Caparezza e dbTechnologies insieme per il tour estivo di Prisoner 709
Da sinistra: Andrea Brasolin (dbTechnologies Product Specialist), Max Belladonna (RECnMIX), Antonio Porcelli (Caparezza Mix Engineer FOH), Andy Cappellato (RECnMIX), Marco Cantalù (dbTechnologies Product Specialist).

Quali sono i vantaggi di lavorare con un’azienda nostrana come dbTechnologies?

A.P.: Noi non abbiamo alle spalle il magazzino pieno di materiale di un grosso Service Audio. Collaborare con l’azienda per noi è stato come avere un intero dipartimento r&d a disposizione e un supporto dedicato.

Ho potuto inoltre confrontarmi direttamente con chi progetta il sistema, che ti spiega anche il perché di ogni singola scelta impiegata e ti aiuta ad utilizzare al meglio il prodotto. Non solo, ho avuto modo di esprimere anche le mie opinioni e dare i miei suggerimenti. Dall’altra parte ho trovato un team di lavoro pronto a ricevere e accogliere ogni feedback.

È stato un vero piacere lavorare con il team dbTechnologies fin dal primo momento, ci siamo sentiti tutti subito in famiglia creando un gruppo di lavoro sereno e affiatato.

Gli italiani sono molto esterofili quando si tratta della scelta di un prodotto, ma è arrivata l’ora di supportare le nostre aziende e di accorgersi che anche nel nostro paese siamo in grado di progettare e costruire degli ottimi prodotti.

M.C.: È doveroso per me e per gli altri colleghi di dbTechnologies ringraziare tutti i ragazzi della produzione di questo tour, che ci hanno fatto sentire subito come a casa nostra fin dalla prima data. Per noi avere la possibilità di confrontarci direttamente con gli addetti ai lavori e con i professionisti come Antonio è un’occasione unica per migliorare i nostri prodotti e portarli sempre più vicino a quelle che sono le reali esigenze di chi sta tutti i giorni sul campo.

(Contributo foto Alberto Gigante)

 
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